Passarono alcuni secondi, durante i quali l’unico suono fu quello dei sospiri incontrollati dal pianto di Berth e quello lontano ed intangibile delle campane della chiesa al di là delle mura. Reiner sentiva la testa scoppiargli e non riuscì a fare altro che continuare a stringere la mano dell’altro mentre, col capo basso, osservava i mulinelli di polvere danzante ai suoi piedi

Cercava di far provare meno dolore possibile al suo compagno, Sitri, perché sapeva quanto potesse far male quel tipo di unione se fatta con “modi sbagliati”. Lo sapeva, perché era vittima lui stesso di abusi di quel tipo, e non, da parte di suo zio Balberith. Non che non ci fosse abituato, ormai erano passati secoli, ma poteva dire di conoscere bene il tipo di dolore, fisico e psicologico, che si provava.

“Ehi Marco, tu non avevi paura della morte?” sussurrò, come se il suo compagno gli fosse accanto. Furono silenziose le sue lacrime, senza troppo rumore. Lacrime che voleva che nessuno notasse, lacrime di cui si vergognava, perché mostrare le proprie debolezze in quel mondo era come suicidarsi.
“Sì, tu avevi paura” si rispose, con tono triste. “Tu avevi la nostra stessa identica paura. Ma la nascondevi sotto il tuo sorriso, Marco. Sotto ogni frase di rassicurazione che davi, c'era paura. E io non l'ho capito.”
{ Angst; Jean e Marco Centric.}

Vuoi davvero sapere se il gatto nella scatola è vivo o morto?
Ti basterebbe alzare il coperchio per scoprirlo.
Ma è più semplice vivere nel dubbio, delle volte.
[AU, Cat!Rivaille]

Lo odiava, lo odiava, lo odiava. Allora perché? Cos’erano quelle? Cosa gli stava accadendo? Cosa stava accadendo?
[SaruMi]

C'è molto tempo... Ma il nostro è appena terminato.
[MikoTotsu]

[Makai Ouji: Devils and Realist]Ho notato che non ci sono fanfiction su Devils & Realist... Peccato, è davvero un bel manga! Spero che con l'uscita dell'anime diverrà più famoso... Comunque, è una fanfiction incentrata prevalentemente su Kevin e sul suo rapporto con il suo padrone, William. Non credo che sia necessario conoscere il manga per leggerla, dato che ritendo di aver spiegare il tutto in modo esauriente... Buona Lettura! ^^

« Ora sono insieme. »
Breve fanfiction MikoTotsu, la notte dell'omicidio e il finale dell'anime; tanta tristezza, tanta.

Non è pulita, scorrevole, allegra.
Non è alternativa, felice, leggera.
È triste, malinconica, drammatica, oscura.
È la vita di Grimmjow Jaegerjaques, diciannovenne rabbioso, imprigionato, perseguitato dal proprio passato... e dalla morte.
"Stava tornando a casa dopo un'estenuante giornata scolastica, lo zaino gravava sulle sue spalle ma lui sembrava non farci caso.
Il peso delle tonnellate di libri che si portava dietro non erano niente in confronto a tutto quello che aveva dentro.
La pioggia fine lo stava inzuppando completamente, non gli importava. Le gocce scorrevano lungo il suo viso affilato bagnando le poche ciocche di capelli che fuoriuscivano dal cappuccio della felpa.
Le scarpe da tennis consunte e scucite affondavano nelle pozzanghere inondandosi d'acqua.
Molte persone gli lanciavano strane occhiate, sia gli impiegati in giacca e cravatta che le coppiette appollaiate sotto un ombrello.
Ormai ci era abituato: i capelli, la cicatrice, il tatuaggio. Era stato marchiato."
Ci sono vari personaggi, molti inventati da me, molti presi dall'imaginazione di Kubo. Il protagonista rimane sempre lui, la Sexta Espada.
[Possibile presenza di OOC in qualche capitolo]

"E con il suo nome che ti pervade la mente, le lacrime agli occhi ti conciliano il sonno, con la speranza che almeno nei sogni, le cose vadano come dicono i tuoi desideri.
Desiderando che tutto quello che era accaduto e che hai dovuto subire, si trasformi in una menzogna."

La storia è ambientata nei 17 mesi in cui Ichigo ha perso i poteri.
Sia Ichigo che Rukia non hanno più un contatto oramai da tempo (o forse sì?)
I fatti raccontati riprendono parte del manga, ma quello che accade in quei mesi è del tutto inventato.

'Renji vai a prendere Kurosaki e portamelo qui.' Certo Capitano. Se solo sapessi dove diavolo è quell'incosciente!
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È una specie di illusione. Scruta il tuo cuore, cercando il tuo desiderio piú nascosto, trasformandolo in un incubo ad occhi aperti. A quanto ho capito, Ichigo sta combattendo contro sua madre e Kuchiki Byakuya-san.
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“Cosa provi per me?” sussurró accarezzandogli con dolcezza i capelli.
“B...yak..u...ya” gemette Ichigo, le guance rigate di lacrime “pe...rchè mi fa...i ques..to? M..mi odi c...osí t..ant..o?”
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Kuchiki-san, non sono cieca. Vedo come Kurosaki-kun la guarda. Come io guardo lui. Io non posso fare niente, non è me che ama
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Una ByakuIchi senza pretese, con il Capitano leggermente OOC (è la mia prima fic, siate clementi per favore! *.*)

Non sa nemmeno cosa dire. Non sa se dare voce a quel che pensa, non sa se ridere e esordire con un idiotissimo “Ah!, ma che mi prendi sul serio? Era uno scherzo!”, ma sa che Misaki sa che non è affatto uno scherzo.
[SaruMi - middleschool time]