Dean ha appena finito di scontare la sua pena in carcere e decide di tornare a casa, ovvero una piccola cittadina in Texas dove tutti si conoscono da una vita. Anche Castiel e Dean si conoscono fin da bambini, ma questo non significa che il loro rapporto sia facile da riprendere dopo tutto quello che hanno passato.
 
[Destiel, AU!Modern, Cas&Dean!Cowboys / dirty talk, dom/sub, spanking, fingering, praise kink, handjob, orgasm denial, in generale skyfo]

Il locale si chiama Dante, la stanza è la Gabbia, e Dean si trova lì solo perché odia se stesso. È completamente sbronzo per via degli shottini che ha preso al bar al piano di sopra, e stordito dal caldo. La musica orribile gli entra nelle ossa, i bassi rimbombano con quello stile tecno-trash discordante che normalmente gli farebbe rivoltare lo stomaco. La Gabbia odora di sudore, sesso e birra rovesciata, lo spazio angusto è pieno di corpi mezzi nudi – e troppo vicini – che premono l’uno addosso all’altro, e merda – quel tizio è davvero nudo? Lo è, e i due uomini che lo stanno schiacciando sulla pista da ballo, ne sembrano davvero felici. Dean, nei suoi jeans e maglietta, è praticamente troppo vestito, che è lì in piedi, per metà eccitato e per metà imbarazzato, ha un breve momento di lucidità. Esci. Va’ a casa. Smettila di punirti.
E lo fa, quasi. Ma attraverso il frastuono e i rumori, avverte degli occhi puntati su di lui e, quando vede a chi appartengono, si ricorda il motivo per il quale si trova lì.

[Spagna/Olanda/Spagna]
Ti arrabbiavi, non ti piaceva il mio dominio.
Mi provocavi, borbottavi, mi toccavi.