[PWP | Prostitution!AU | Oikawa X Hinata]
Hinata amava urlare e Oikawa amava farlo urlare e sapere di essere lui la causa di tutte quelle sue esternazioni di piacere.

Si aggrappò alla camicia rossa del ragazzo, abbassandolo alla sua altezza: “Ubriaca e fatta, sì, ma sono me stessa”.
Lo sguardo lucido di Maka stonò magnificamente in quello scrosciare di droga, e Soul le strinse la vita, portandola contro il suo petto.
“Non qui”, le sussurrò allora, e lasciò che fosse lei a trascinarlo.
Inciampò nei suoi stessi piedi, tanto che Maka fu costretta a togliersi le scarpe, ed aprì la porta di uno sgabuzzino buio in mezzo ad un corridoio silenzioso.
Cancellate il mondo creato da Ohkubo per immergervi nell'oscurità di una Death City sconosciuta, dove vigono le regole della violenza, della droga e del sesso.
[Fic scritta a quattro mani, di Mimi18 & Aki_Penn]

Dal testo: "Soul Eater Evans sapeva che Maka Albarn non poteva essere considerata una ragazza sensuale o seducente; lo sapeva. Nulla avrebbe potuto fargli cambiare idea, o forse il libro di latino aveva un particolare effetto sull'albino...".
P0rn Without Pl0t | Soul♡Maka, of course!

3. Coccole
Per quanto Soul ci provi, non riuscirà mai a fare delle semplici coccole a Maka senza prima ricevere un libro sul cranio e una valanga di insulti.
Venti passi per un'amore.

La sentiva addosso come se avesse consistenza, lo inghiottiva nella sua morsa e cercava di diventare parte di lui. Era stanco di quel mondo fatto di regole, di falsità e di morte. Si lasciò prendere dalla Follia. Nel momento in cui la sentì entrargli nelle vene, un’immagine fece capolino di fronte ai suoi occhi. La respinse, i suoi grandi occhi verdi non lo avrebbero vincolato a quel mondo orrendo.
- Non ti libererai tanto facilmente di me – gli sussurrò la sua voce.

...sento la tua essenza, ma manca la tua anima, manchi tu...

Maka Albarn odia gli uomini . Li detesta , vorrebbe sterminarli tutti .
Ma un giorno conosce Soul , ed è proprio questo incontro a cambiarle definitivamente la vita

«Sotto il letto di Elena», ripeté Zick per la terza volta. Si rimboccò le maniche e si mise a carponi; sollevò la coperta e guardò con attenzione.
«Calma piatta, non c’è nulla», disse sicuro.
«Davvero?», domandò Charlie deluso. «Sei sicuro? Io l’ho visto, lo vedo sempre!», si lamentò con le lacrime agli occhi.
Zick si alzò, si inginocchiò davanti a lui e gli afferrò le manine: «Non c’è nulla qui, devi stare tranquillo, ma se mai dovessi vederlo di nuovo chiamami e sarò subito da te, ok?»
Charlie annuì deluso. «E se non arrivi in tempo?», domandò.
«Abito a meno di venti metri! Verrò anche in mutande se servirà!»

Soul si sentiva appagato ma non del tutto soddisfatto: voleva ricominciare gli studi, impegnarsi nuovamente e farsi un nome all’interno della scuola non solo per essere estremamente COOL, ma anche per le sue doti intellettive.
E poi conobbe lei: Maka Albarn.

"<< ah >> borbottò Maka << in poche parole, dovrò passare una serata a casa >> alzò le spalle. Era una consolazione o una scusa, quella?
<< no >> spiegò l’amico << dovrai passare una giornata con lui, e non a casa. In giro. Fuori. Voi due da soli >> se fosse stato possibile, Maka avrebbe visto un cuoricino alla fine della frase.
Stupida scommessa!
Per qualche strano motivo, arrossì. Non era da lei, una reazione simile.
Doveva solo uscire con Soul. Soul! "
E se la partita a Basket avesse avuto un risvolto diverso?