Quel silenzio ozioso
Che precede l'alba serafina,
e nel cui paradiso infimo
si acquieta l'anima in pena.

Ed anche tutt'ora ella piange, nella sua piccola cameretta, stringendosi al petto di diciassettenne un piccolo orsetto di peluche.

Uno spettro
non torna più a casa
per non dover coronare
il proprio capo di dolori...

stringo al petto una pura rabbia...
Le pecore sempre in gruppo...
La tigre malata muore da sola...

Nella fulgida notte suona qualcosa per me...lascia che io sia la tua musa, solo per questa notte. *** Una poesia dedicata a PinFloi, e spero vivamente che trovi la sua 'dama nella torre, da salvare'.

Splendea fulgida, guida umana, et impallidir facea Consorte Sole entro stracci cirri nebbiosi. Rea, Imperatrice Luna, sedea in seggio, Atlantide. Un occhio del tempo diurno, canto d'ali di farfalla, restar fulgente nelle cupe labbra di Marte, sino alla soleggiata Venere amante.

Dagli alberi carmini Volteggiano leggiare La danza di foglie morte, e il vento canta tra i rami. Il pizzo della nebbia, lattea e luminosa, contende lo splendore
alle lucciole bianche.

Ogni filo ricorda, ogni ala rotta parla, tutti i petali insieme piangono, nella danza degli origami e del filo spinato.

Breve composizione sulla condanna di Amore (cupido), per i dolori patiti dagli uomani innamorati.

Un'unica frase...ricorda un'unica emozione squalcita dal ricordo. Ed un'unica libertà che attende, ancora, oltre l'orizzonte.

Questa non è una poesia, ma bensì una riflessione molto complicata (almeno per me, scrittrice). Il tutto si svolge in una dimensione quasi finta, fatta di sfumature nere, in cui mi trovo a dover affrontare entrambe le mie personalità, una riflessa in uno specchio e l'altra che mi urla nella testa. La discussione è colma delle paure e tensioni che vivo da qualche anno, del dolore che mi ritrovo a dover sopportare e a tutto ciò che si può provare di spiacevole.

Non piangere per me, io non so più che cosa mi fa credere, ancora, che posso vivere. Cammino tra la gente, veloce, sento la pioggia bagnare i miei occhi,un solo ruggito dall'anima e una lama che trafigge ogni cuore, lascio che tutto quello che ho creduto non fosse mai vero.

Ormai sono troppo fredda e secca... Anche per voltare gli occhi al sole, neanche il sangue scorre più dai miei occhi e l'amore, che credevo essere mio, mi si è ritorto contro… volevo solo quello che rendeva belle le brutte…volevo solo qualcuno che mi avrebbe scaldata per sempre.

Cambia il cammino
sugli allori neri
e del vanto Narciso
sulle acque chiare;

oppure spira gentilmente
aspettando la nebbia
sin dentro il vespro purpureo.

Scavando nel sarcofago di luce
ci si aspetta di trovare ombra;
Alabastro della memoria suicida
schiacciata nel fango di funghi nebbiosi.