Un altro wannabe-haiku, ispirato da un ragazzo molto timido che ama suonare.

Ehm... è un haiku. O quantomeno vuole esserlo. E parla di una morte simbolica, lo dico solo per chiarire.

Un protagonista un po' inconsueto vi narrerà il suo punto di vista su avvenimenti molto drammatici e controversi dell'ultimo secolo di Sangue e Ferro. Buon tormento...

Riflessioni in pseudoversi sulla chiusura di un'epoca, e gli albori di un'altra.

Il momento di gloria di un bambino, sul finire della rivoluzione industriale.

Se vi siete mai sentiti sotto pressione e come se il vostro futuro fosse un gigantesco buco nero, sapete qual è la sensazione che prova il protagonista del racconto, e che provavo anch'io qualche anno fa. E' un tentativo di parlare del suicidio e di renderlo comprensibile, senza sceneggiate con lamette, pizzo nero ed autocompiacimento. Promesso.