Mi chiamo Allison Hudson , ma quasi tutti mi chiamo Ally .
Mi sono appena trasferita in Inghilterra dal nuovo marito di mamma.
Nuova casa, nuova città e nuova scuola.
Ah, dimenticavo : NUOVO FRATELLASTRO.
Harry Styles il ragazzo più malefico e insopportabile che io abbia mai conosciuto!
Ci odiamo dal primo istante in cui ci siamo visti e non facciamo altro che farci dispetti a vicenda.
Ma, sarà sempre così?..
Bè vedremo...

ATTENZIONE: LA STORIA NON E' MIA, MA E' SOLO UNA TRADUZIONE DEL TESTO ORIGINALE.
I suoi occhi erano scuri, famelici, determinati.
Era evidente che sapeva quanto fosse spaventata mentre un sorriso compiaciuto gli attraversa il volto.
"C-cosa vuoi da me?" Chiese Bella coraggiosamente.
Allora l'afferò per la vita, forzandola contro gli armadietti.
Tutti sentirono, ma nessuno ebbe il coraggio di incrociare il suo cammino.
"Ti voglio."

"Vuoi sapere qual'è il mio problema?" mi chiese Harry.
"Tu vuoi conoscermi. Nessuno ha mai voluto conoscermi."
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"Credevo che.. fossimo amici."
"Amici." disse solamente.
"Sei seria?" mi chiese poi.
"Faith, non voglio una cazzo di amica del cuore, capiscilo."
"Sei troppo ottuso per accettare il fatto che qualcuno ti voglia bene."
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"Dobbiamo parlare."
"Tu mi piaci, io ti piaccio. Ci piacciamo." disse Louis divertito.
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"Credo di essermi innamorato di te."
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Una storia tormentata, romantica e perchè no, anche comica.
La storia di Faith.

Evangeline Selfrid di età 17 sarà tutelata dal signor Harry Styles di 21 anni finché la ragazza non sarà maggiorenne, fino ad allora il signor Styles avrà la sua custodia.
Questo riportava la sentenza emessa dal giudice. Evangeline non poteva rimanere sola a 17 anni. Lei in realtà lo era sempre stata ma adesso che legalmente lo era davvero, doveva stare alla sentenza espressa del giudice. La cosa che non andava alla ragazza era passare un anno con un perfetto sconosciuto che avrebbe dovuto occuparsi di lei, e per questo odiava sua madre ancora di più.

La stessa routine ogni volta,mio fratello viene trasferito per lavoro in altre città e ovviamente io lo devo seguire.
Questo è il prezzo che devo pagare per aver deciso di non abitare con i miei,non avendo un buon rapporto con loro,ma non mi lamento,dopo tutto mi faccio molti amici anche se poi finisco per perdergli cambiando continuamente scuola.
Ma che potevo farci?Piuttosto che scocciarmi sentendo i miei genitori dirmi che sono una delusione,preferisco cambiare milioni di scuole.
Mi chiamano tutti Bee (Bii) anche se il mio vero nome è Abbie,ho quasi 17 anni,frequento il terzo anno delle superiori,sono una ragazza che a primo impatto può sembrare acida ma è solo perche non mi fido molto delle persone,per colpa di un accaduto del mio passato,ho un bel fisico,ho i capelli lunghi di un castano scuro che mi arrivano fino ai fianchi e gli occhi neri,la carnaggione abbastanza chiara,e sono alta circa 1.70 cm.
La prossima meta di mio fratello a quanto pare è Londra,quindi la cosa mi entusiasma abbastanza anche se ho uno strano presentimento.
Chissà,magari nuovi amici,rivali..o addirittura amori.

Sono sempre stata una tipa solitaria, ma questo non significa che non abbia amici, anzi il mio gruppetto è uno dei più popolari della scuola; ma di tanto in tanto mi piaceva ritrovarmi da sola con me stessa per pensare solo ed esclusivamente alla mia persona.. Calpestavo il marciapiede umido con le mie Dr martens nere mentre ancora alcune gocce di pioggia cadevano sull’asfalto. Amavo qualche volta staccare la spina e fare una semplice passegiata, magari con una sigaretta in mano, come in questo caso. Il fatto che sia solitaria non significa neanche che sia una ragazza oscura e malinconica, tutto il contrario; mi piace descrivermi come una diciassettenne solare. Porto la sigaretta, che stringevo con l’indice e il medio, alle labbra aspirando attraverso il filtro e poco dopo lasciando che il fumo esca dalla mia bocca, una delle più belle sensazioni di sempre.. A questo ritratto di me, sembrerei quasi la tipica ragazza timida,che non vuole far sapere ai genitori che fuma, ‘Tssh!’, non è affatto così.

Pregherei gentilmente di NON copiare questa storia, come già sta succedendo.
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“69 Days in Love -  Come far innamorare una celebrità in 69 giorni”
Ma se Julie prendesse troppo sul serio questo articolo?
Se al suo lavoro si mischiassero per sbaglio anche dei sentimenti?

“Tu e tuo fratello dovete avere sicuramente un magnifico rapporto se una sua sola telefonata è capace di renderti così tranquilla!”, commentò poi Allie, facendosi più vicina.
Le sorrisi, annuendo con fare convinto.
“Lo adoro.”, confessai con un filo di voce, poi con la mano le feci segno di sedersi accanto a me.
Così, senza neppure sapere esattamente come o perché, io ed Allie iniziammo a parlare delle nostre vite.
-Tratto dal primo capitolo-

«Sei nuova»
La sua voce risuona nuovamente per la stanza, costringendomi ad abbandonare la mia ispezione.
«Non era una domanda.» noto, interdetta, tornando a guardarlo.
«Siamo cinquemila persone, in questo paesino. E io non ti ho mai vista prima» spiega, come se fosse ovvio «Quindi sì, posso affermare con certezza che sei nuova.»
Conclude la frase con un sorrisetto alquanto irritante, che io liquido con una smorfia.
Mi sta seriamente venendo voglia di staccarglielo personalmente dalla faccia, quel sorriso.
• • • • • • • • •
Guardo lo schermo della televisione, con aria afflitta.
Cinque ragazzi, uno più carino dell’altro, sfilano sul tappeto rosso, alla première di un film. Il loro film.
Tra di essi, ce n’è uno che indossa un completo scuro, con tanto di papillon.
Dicono sia la star nascente più desiderata d’America. Anzi, forse del mondo intero.
Ha i capelli ricci, troppo lunghi, troppo spettinati, e gli occhi verdi, che sembrano quelli di un gatto.
Spengo la TV.
Non ce la faccio a vederlo così.

Chi è Harry? Un ragazzo nato nel 1929, ma che ancora vive. Non vuole amare per paura di perdere, è sempre rimasto da solo, isolato da tutto e tutti, ma credo che qualcosa, o qualcuno, gli farà cambiare idea.
Chi è Beth? Una semplicissima ragazza londinese ,che come le sue coetanee, ama la musica, la pittura e leggere.
Storia altamente romantica.

«Okay, lo so che mi odi e non posso negare che anche io provo un odio profondo verso di te e verso tutta questa situazione, ma dobbiamo conviverci e quindi, per il bene di tutti, non provare a sfiorarmi neanche un capello, anzi no, meglio, limitati a buongiorno e buonasera.» ringhiò Jessica, serissima.
Louis restò scioccato con la bocca semiaperta, forse per la troppa vicinanza a quello sguardo di un verde così intenso e a quelle labbra rosee così delicate;
ma dopo una manciata di secondi, scacciò quegli strani pensieri che gli frullavano in testa, abbozzò una risata e con la mano destra catturò il mento della ragazza, lasciando tra i loro volti uno spazio di tre centimetri scarsi.
«Non ti darò mai tregua, Styles» disse con un sorriso malizioso.
**
Si può odiare a tal punto un fratellastro tanto da innamorarsene?

«Ora possiamo parlare?»
«Lo sai, vero, che non puoi saltarmi addosso ogni volta che non voglio ascoltarti?»
«Mi diverto con poco, che vuoi che ti dica? E poi saltarti addosso non mi dispiace.»
Sei arrabbiata con lui, ricordatelo, si ripeté June mentalmente. Eppure, per quanto avrebbe voluto prendere Harry a schiaffi e urlargli di andare al diavolo, non riuscì a non sorridere debolmente.
«Comincio a pensare che tu abbia qualche problema con la coerenza, Harry. Sbaglio o poco fa hai detto che non c’era niente di cui parlare?» gli ricordò, un po’ mestamente.
Harry alzò gli occhi al cielo e le liberò i polsi. Tuttavia, non accennò ad alzarsi.
«Mi fai così incazzare, June, che non ne hai idea.»
«Io? Oh, questa è bella.»
«Ci sto provando, okay?» Harry sbuffò, poi si lasciò cadere di lato e si mise a pancia in su. Fissava il soffitto, ma con la mente era altrove.
June lo osservò per un attimo, cercando di capire cosa gli stesse passando per la testa. Non che fosse facile, perché Harry aveva una mentalità particolarmente contorta, oltre che una testa bacata.
«Voglio che tu ti fidi di me.»

Lei è Erin: calma, studiosa e abitudinaria.
Lui è Louis: svogliato, egocentrico, stupido e casinista.
Solo una parete poco spessa divide i loro mondi così diversi...
***
DAL PRIMO CAPITOLO:
“Come sai che l’avrei fatta godere così tanto?” domandò. Sorrisi con strafottenza.
“Perché camera tua confina con la mia e… pare che tu sia… l’amante migliore di tutti i tempi, il ragazzo più dotato che esista, uno che ci sa fare parecchio… cito male forse?” risposi, riportandogli solo alcune delle cazzate più assurde che avevo sentito negli ultimi mesi.
“Invidiosa?” chiese. Io scoppiai a ridere e tornai nel mio appartamento. Neanche qualche minuto dopo Louis tirò un paio di colpi contro la parete facendo rimbombare la mia camera.
“Piantala, porco maniaco!” urlai. Louis rise e continuò a picchiare contro il muro.
“Ora mi toccherà guardare un porno e fare tutto da solo!” disse. Sbuffai.
“Louis Depravato Tomlinson… mi fai schifo!”
***
Se volete sapere cosa succederà alla tranquilla vita di Erin dopo il rumoroso intervento di Louis, entrate e leggete!
Piesse: volevo avvisare che questa storia è a rating ROSSO, non volgare ma comunque ROSSO!