Larry Stylinson | Amsterdam!AU | painter!Louis | tourist!Harry | conteggio parole: 16mila circa | side pairing: Ziall |
Ma aveva paura. Tanta. E, stupido che non è altro, ha dovuto sbattere addosso al ragazzo, in mezzo a una città sconosciuta dove il suo migliore amico lo ha mandato, per rendersi conto quanto gli fosse mancato. Quanto un solo bacio, perché è stato uno solo e da mezzi ubriachi, lo abbia completamente fottuto. Perché più fissa quegli occhi blu più si sente nel posto giusto.
"Oops" dice alla fine Harry, rendendosi conto di avere una mezza paralisi facciale da quanto sta sorridendo.
"Ciao" gli risponde Louis, prendendogli una mano.
Il rating è rosso per un motivo, se non ti piace il genere non aprire.

Continuo a camminare, le lacrime iniziano a scendere silenziose, mi annebbiano la vista ma continuo a camminare, sempre più veloce, sempre più veloce fino a che sto correndo schivando chi passeggia e chi fa jogging, mi asciugo le lacrime salate dalla faccia con le maniche del mio giubbotto, entro nel parco e continuo a correre, scappo. Scappo dai ricordi, dai pensieri, dalla mia mente. Corro fino a che il dolore alle gambe e il fiatone sono più forti del pensiero di Louis, ma non mi fermo. Corro, continuo a piangere, ho male a tutto.

Non è una vera e propria One Shot, e non è nemmeno il mio solito genere.
E' dedicata ad una persona a me molto cara, in difficoltà, in continuo conflitto con se stessa.
Ed è dedicata a tutte le persone che come lei hanno bisogno di una mano a cui aggrapparsi, una volta che hanno toccato il fondo. Non saprei spiegarne in parole povere il contenuto, altrimenti non avrei dovuto scrivere ciò che ho scritto.

Guarda giù.
Prende un respiro profondo e alza un piede poggiandolo sul cornicione.
Lascia uscire tutta l’aria dai polmoni e mette anche il secondo piede.
Si trova a dieci centimetri, forse meno, dal vuoto. Basterebbe spostare il baricentro, e sarebbe tutto finito.
Chiude gli occhi. Potrebbe farlo davvero. Chi sentirebbe la sua mancanza?
Li riapre e guarda avanti a sé. New York, come ogni sera, pullula di auto, persone, aerei che la sorvolano. Forse in quel preciso momento da qualche parte un bimbo sta rischiando di essere investito, in qualche ospedale sta nascendo una nuova vita. In qualche casa è in corso una cena di famiglia, in qualche palazzo ci sono le urla qualche litigio. Probabilmente in quello stesso momento all’aeroporto una coppia di ventenni si sta abbracciando prima di una lunga separazione, mentre alla stazione due anziani prendono il treno per andare a trovare i nipoti come ogni fine settimana.
Il mondo va avanti, come ogni giorno. Può fare la differenza la presenza di Harry Styles in un mondo frenetico e pieno di persone con una famiglia più vicina, amici più legati e un lavoro più stabile?
[Larry]

Louis voleva stare solo, Harry avrebbe voluto essere solo insieme a qualcun altro.
Louis era grigio, nero, blu notte. Harry era rosso, bianco, arancione, giallo.
Louis aspettava in silenzio che qualcuno venisse a salvarlo, sicuro che avrebbe respinto anche quella persona, Harry cercava chi salvare, convinto che non avrebbe mai mollato quella persona.
[Larry Stylinson]

-Harry..- era sempre lui a cominciare a parlare, con il nome di Harry sussurrato cominciava sempre le conversazioni importanti, importanti almeno per Harry stesso.
-dimmi Lou- Louis si era morso il labbro,forse per la prima volta in imbarazzo –ecco… vorrei dirti che.. insomma… oh, al diavolo!-
#LARRY

‘sono qui Harry, se tu mi vuoi sono qui’ ancora una volta alzai la testa, mostrandomi a Louis in tutta la mia debolezza, specchiandomi in quegli occhi così azzurri ora carichi di lacrime. Incapace di smettere di piangere o di trattenermi lo abbracciai.