Chi scrive deve, in primo luogo, avere il coraggio di condividere con gli altri ciò che bilancia il proprio ''esistere''. Senza timori, senza preoccupazioni, senza l'inspiegabile e fatidica domanda:''La capiranno? Ho davvero dato il meglio di me? E' giusto che io condivida una cosa così personale?''.
Son passati gli anni, due per la precisione, e qualcuno mi ha detto che leggere una poesia è come leggere un messaggio anonimo mandato da qualcuno su whatsapp. Ciò che c'è dentro puoi coglierlo o non coglierlo, può ferirti o farti riflettere, ma sta di fatto che leggere una poesia significa entrare nella mente di chi l'ha scritta. Si entra in collisione. Si scontrano pensieri con pensieri, paure con paure, sinonimi e contrari. Potrebbe non piacere, potrebbe non accadere, ma si tratta comunque di una collisione decisa, marcata, perfetta.
Quando scrivi una poesia per una persona non vuoi mai che qualcuno interferisca.
Il lettore può identificarsi in te, può identificarsi nella persona a cui è dedicata e quindi assume il ruolo di protagonista assoluto.
La domanda è: vogliamo davvero che qualcuno diventi protagonista di una ''nostra'' sensazione così intima? Qual è il rischio a cui volontariamente ci offriamo? Così come due anni fa, ritento.
Autore:
IlMostro |
Pubblicata: 05/07/16 | Aggiornata: 05/07/16 |
Rating: Giallo
Genere: Introspettivo, Malinconico | Capitoli: 1 - Flashfic | Completa
Tipo di coppia: Nessuna | Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria:
Storie originali >
Poesia | Leggi le
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