Prima classificata al contest “Truth or dare? Love is in the air” indetto da Sethmentecontorta sul forum di EFP
Reiji osserva attentamente l’espositore, attratto da ciò che ne trova all’interno: sorprendentemente, si scopre intento a fissare una miriade di farfalle, delle più svariate specie, i corpi ormai senza vita tenuti bloccati da dei sottili spilli metallici. Le loro ali possiedono tutti i colori che la mente umana riesce a elaborare, mentre le fattezze così delicate che paiono pronte a frantumarsi al più lieve dei tocchi.
«Sono bellissime, non trova?» mormora Kidou, incantato. Il volto del ragazzo è incredibilmente vicino alla lastra di vetro che protegge il ligneo espositore, tant’è che il suo respiro si condensa in piccole nuvolette su quello strato di rivestimento.
Sul volto di Kageyama compare un sorriso, le labbra che si piegano in una posizione così inusuale per lui che per un momento l’uomo deve sfiorarle per accertarsi che non sia un’illusione. Che strana sensazione.
«Hai ragione» conviene Reiji, spostando lo sguardo dalle falene a Kidou «in un certo senso sono anche una metafora della vita, se vuoi: così fragili, eppure incredibilmente affascinanti».

"‘Fa’ come se fossi a casa tua’
Era un modo di dire che, in quella situazione, irritava non poco Masaki.
Se fosse stato a casa sua avrebbe avuto con sé i suoi genitori, nella sua stanza, senza dover avere a che fare con sconosciuti che fingevano di essere gentili.
Quella non era casa sua e non lo sarebbe mai stata"
Masaki Kariya non sapeva che di lì a poco si sarebbe dovuto ricredere.

[Storia ad OC] [Iscrizioni aperte] [AU]
Una volta compiuti 15 anni, gli adolescenti vengono obbligati a farsi un tatuaggio dagli adulti che ne fanno le veci. Questo riporta una parola, “l’etichetta”, che, agli occhi della gente, li caratterizza.
È una decisione presa dal governo per dare ai ragazzi la possibilità di redimersi attraverso il percorso verso l’età adulta, in modo che l’etichetta possa divenire positiva e far sì che la società sia composta da adulti responsabili e privi di quei caratteri adolescenziali.
~Ripensandoci attentamente, il giorno in cui smise definitivamente di lasciare le braccia scoperte risaliva a quello del suo primo tatuaggio, fatto compiuti i 15 anni, una scritta che i suoi stessi genitori le avevano imposto di marcare sulla pelle con quell’inchiostro nero e indelebile.
Il perforare incessante dell’ago non fu che il processo meno doloroso: l’incisione recava infatti due soli kanji.
Ad essere amara era la consapevolezza di quest’ultimi, l’impossibilità di poterli togliere e il tormento di avere quel marchio in un punto così scoperto e vulnerabile.
“売女”~

Voleva urlare.
Tutto quello che poteva pensare mentre quell'uomo sulla trentina lo penetrava senza aspettare neppure un secondo era che voleva urlare a pieni polmoni, fino a non avere più aria, soffocare.
Per il dolore che questa improvvisa entrata gli aveva provocato nell'antro, nel ventre e nel petto.
Per il semplice pensiero che non era lui che voleva che avesse il permesso di poterlo possedere,
di essere il più vicino a diventare per davvero parte di lui
Non era lui che amava.
-No... basta ! Ti prego... n-no !- balbettó, sottovoce, in un sibilo soffocato che andava a scatti, mentre tremava come una foglia sotto quelle mani che ad ogni tocco sembravano lasciare dei solchi di sporcizia.
Niente, non c'era nulla che potesse fare, non pregare, non chiedere perfavore, nemmeno implorare, mettendosi in ginocchio.

Irene Froste, sorella maggiore di Linda Froste, è una ragazza di 14 anni diversa da tutte le altre, lei è riservata, sincera, distaccata, timida, fredda, tranquilla e diffidente.
Ha giocato per otto anni alla Royal Academy, ma, poco prima del Football Frontier, è passata alla Raimon a causa dell'atteggiamento di Dark, che lei non condivideva.
Il giorno dopo di della vittoria al Football Frontier International, si organizza una festa nella palestra della scuola, la sera stessa della consegna del diploma.
Apparentemente sembra filare tutto liscio, quando i festeggiamenti vengono interrotti da qualcuno che ha fatto saltare la corrente provocando il blackout in tutto il paese.
Starà a Irene e agli altri fare luce sulla vicenda e a vincere il prossimo Football Frontier che vede contese le squadre migliori del Giappone.

{ Rating verde/ Pg: Masaki Kariya e Hikaru Kageyama/ Nessuna coppia/ AU/ Generale/ 549 parole }
«Questo mondo non è altro che una merda, non si può vivere in un mondo di guerre e di morte! Fortuna che siamo morti, non ce la facevo più a sopportare tutto ciò!»
«Sicuro di quello che dici, Kariya?»
«Certo, Hikaru! Io sono sempre ragionevole!»
«Allora vieni con me: ti porto nel mondo di cui non hai conoscenza.»

♟ Storia ad OC | Iscrizioni chiuse ♟
È piuttosto singolare trovare una piccola stradina secondaria, nella Londra moderna, peraltro dove l’invadente asfalto non sia arrivato e dei ciottoli irregolari premano sotto le suole delle scarpe.
Eppure, a quanto pare, è proprio così.
Amelia ricontrolla l’indirizzo, segnato su un pezzo di carta piccolo e vecchio, piuttosto sgualcito.
L’inchiostro nero è un po’ sbiadito, non si meraviglierebbe di essere nel posto sbagliato… in effetti ha paura che qualche strano individuo sbuchi fuori dal nulla da un momento all’altro.
Se non fosse per la piccola bottega di legno che si trova ora davanti agli occhi.
È un posto piuttosto particolare, con tutte le pareti di legno e una vetrata all’ingresso, piccoli quadrati trasparenti ricoperti da uno spesso strato di polvere divisi tra loro da piccole strisce di mogano non esattamente definibile “in ottimo stato”.
C’è anche un’insegna, solo che è parecchio in alto e Amelia decide di non tentare la fortuna e le sue – scarse – abilità di equilibrista nell’arrampicarsi su delle casse malridotte lì al lato per controllare il nome di quel posto.

{ Rating verde/ Pg: Hayato Matatagi/ Sentimentale/ Slice of Life/ 418 parole/ Flash-fic/ Nessuna coppia}
Steso sul letto, guardando il soffitto, contemplo il mio tempo soffermandomi sui dettagli di quello. Non so cosa fare oggi, non faccio altro che osservare quel muro sopra di me. La luce del sole lo illumina così tanto che riesco anche a vedere dei piccoli moscerini posarsi su di quello. Sono tanto rabbioso, probabilmente perché son stato preso di mira il giorno precedente inutilmente. Le sento ancora quelle urla, quelle voci così alte che fanno eco ancora nella mia mente.
«Oh, svegliati! Non sei qui per fare un incontro di boxe!»
«Sai solo giocare aggressivo!»
«Sai solo correre, di tecnica non sai niente!»

In un normalissimo e monotono giorno dopo la finale calcistica a Falam Orbius, Fey e Wandaba decidono di fare una visita ai loro amici della Raimon, ma l'orsetto androide non ha considerato il suo strano raffreddore...spero vi piacciano i gatti, gli incendi e le scene yaoi "hot", soprattutto preparatevi psicologicamente alla disintegrazione dei vostri neuroni perchè dopo aver letto questa fic perderete la capacità di fare sinapsi.
ATTENZIONE:
Alexiochan non si ritiene responsabile in caso di depolmonazione, svomitamento o altri disagi vari, avete scelto voi di continuare a leggere. Dopo queste raccomandazioni pressoché inutili/agghiaccianti/facilmente scambiabili per minacce vi auguro buona lettura ;)

Per non far perdere di significato il prologo mi limiterò a dire due paroline:
I protagonisti sono i personaggi di Galaxy. Questi si trovano su una nave, per andare a partecipare al vero FFIV2. Però se io vi dicessi che non ci parteciperanno? Se vi dicessi che durante il viaggio accadrà qualcosa che impedirà ai ragazzi di arrivare a destinazione? Il titolo dice già tutto ;) In ogni caso spero di avervi incuriosito.

Gouenji e Natsumi?!
mi interrompe premendo le sue labbra sulle mie...poi accadde tutto velocemente...

“Ma hai visto cosa hanno combinato?”
“Già, si sono fatti strappare la vittoria di mano. Ed ora il Quinto Settore imperverserà. Ho la netta impressione che non si fermerà qui”.
“Dobbiamo fare qualcosa”.
“E che cosa?”
“Mentre voi due discutete, io ho già un’idea!”. La porta si aprì ed entrò una donna dallo sguardo dolce, capelli lunghi azzurri con le punte colorate in blu ed un vestito nero lungo. Sul petto troneggiava una spilla a forma di fiore gialla.
“Ma come ti sei conciata? Lo sai che il nero ed il blu insieme sono fuori moda, vero?”
“Se è per questo, la moda di adesso è diventare Imperiali… Bene, allora da oggi chiamatemi signora Repubblica!”

TakuRan - AU
temi delicati/violenza
...< E' sempre così, verso le tre di notte lei compare, canta, si fa desiderare e poi sparisce. Nessuno sa il suo nome, nessuno l'ha mai vista fuori di qui. In molti hanno provato a cercarla, ma non sono mai arrivati oltre quella porta >...

|Coming out day|AkixNatsumi+Rika&Touko(frienship)|Raccolta di due flashfic|802 parole totali|
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– Ho solo paura. – mormorò.
– Non devi averla, tuo padre ti ama. – la rassicurò, accarezzandole la testa, come una madre culla un bambino spaventato. – Sono certa che ti accetterà.
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– Perché siete tutti così cretini? Okay, ha i capelli piuttosto corti, porta sempre dei cappelli orribili e si veste da ragazzo - e male -, ma è etero.
– Se è così, perché non è lei a difendersi? – commentò qualche altro ragazzo, facendo notare alle tre che praticamente tutta la classe aveva spostato l’attenzione su di loro.
– Fidati, ti basta che sia Rika ad urlarti contro.

Wow, non sapevo che prendere 10- in un compito di scienze potesse portare ispirazione!...( non smetterò di vantarmene finché vivo ;) )
Povero Kyousuke! Sempre a patire le mie balzane idee!