Semplicemente i messaggi che si scambiano i nostri eroi della Raimon su Whatsapp.

[Storia ad OC/ Iscrizioni aperte]
“Bene. Lasciatemi i suoi documenti qua e sparite”li liquidò sprezzante il capo.
[...]
Il capo, una volta rimasto solo, si accese una sigaretta, iniziando poi ad inspirare il fumo e a leggere il documento sotto ai suoi occhi.
[...]
Il vento soffiò più forte e la cenere cadde sul foglio.

Ciao a tutti,questa è la mia primissa fan fiction che pubblico sono molto emozionata!
Mi sono sempre chiesta come si comporterebbe Endou se nell'anime,avesse avuto un fratello maggiore,e da questa piccola idea è nata questa piccola fiction.
E nulla spero vi piaccia e viauguro una buona lettura!

Per la MIA (fate conto che sia in grassetto evidenziato un milione di volte) Naru.
Raccolta di 5 fic, tra drabble e flash-fic.
I primi due prompt sono miei gli altri mi sono stati forniti da un'amica, che si è divertita a crearli difficili (tvb denise. Con la b che sta per bruciare ^^)
Spero vi piaccia anche se c'è tanto fluff. E per una volta sento che i personaggi non sono OOC.
Ah, sono hiromido ovviamente!
1-Albero
2-Domanda
3-Cuore
4-Telefono
5-Grandine

In una delle solite giornate grigie e monotone all'interno dell'orfanotrofio, Kariya decide di allontanarsi dall'abitazione per inseguire delle strani luci che si dirigono verso la foresta adiacente alla struttura. Queste luci lo condurranno ad una graziosa casetta immersa nel verde. Ma quest'ultima possiede un qualcosa di magico e il piccolo Masaki resterà all'oscuro di ciò fino a quando non si ritroverà faccia a faccia con il suo proprietario.

Tezcat si strinse i ciuffi di capelli tra le mani, innervosito, cercando di non distruggersi il labbro fino a farlo sanguinare.
Il ragazzo dai capelli azzurrini era stato un vero stronzo quel giorno, si era comportato come se non esistesse.
Eppure stavano insieme già da quattro settimane! Perché faceva così?
Lui avrebbe annunciato al mondo intero di essere suo se solo glielo avesse chiesto.
Allora perché? Perché Bailong quando erano nella squadra sembrava non avere interesse per lui ?
Non gli lanciava uno sguardo, non gli sorrideva, non gli rispondeva...
Sembrava così apatico nei suoi confronti, quasi non gli importasse.
Voleva piangere e si tratteneva dal farlo, respirando lentamente, sperando di concentrare la mente su qualcos'altro.

{ death!fic } { Kageyama!centric }
“Being brought up one way and trying to see another way is very difficult”
♔ ♔ ♔
Essere costretti a passare buona parte della propria vita – o, in certi casi, addirittura l’intera esistenza – in carcere ti dà un sacco di tempo per poter riflettere sulla tua esistenza, sugli sbagli che hai commesso. Il che, teoricamente, dovrebbe tutelarti, addirittura salvarti, cosicché tu non possa sbagliare ancora, in futuro, quando sarai finalmente libero da lì – se mai un giorno lo sarai.
Tuttavia quello che succede è esattamente l’opposto di ciò che i carcerieri vorrebbero: rinchiudendo qualcuno tra quelle quattro mura, non fai altro che condurlo sulla strada della follia, più rimugina sui propri illeciti e più gli sembra di sprofondare in quel mare di catrame nero che altro non è, se non la sua stessa pazzia.
Non c’è via d’uscita da qui – non l’ho mai cercata, voglio pagare per quello che ho fatto. Il problema è che non c’è via d’uscita neppure dalla mia mente. E quello sì che è il più pericoloso dei labirinti.

Jordan sorrise, felice.
Lui e il rosso si erano impegnati davvero tanto in quella partita, si erano coordinati molto bene e questo aveva giovato parecchio alla partita.
Era raggiante, sentiva che con Xavier al suo fianco, colui che sembrava capirlo più di tutti, ogni cosa sarebbe migliorata.
Ne era certo.
Ovviamente lui sapeva che non bastava solo quel dettaglio a farli vincere ogni volta, ma gli bastava per essere sicuro di non cadere in modo tale da non uscire più da un enorme e grande baratro di emozioni negative e contrastanti, dove un tempo era stato, nel periodo in cui era stato in tutto e per tutto un distruttore.
Ripensare a quel periodo non lo feriva più come una volta, forse sapendo che il rosso dagli occhi smeraldo era come lui.
Questo lo rassicurava molto, portandolo a sentirsi più pieno di sé, più vivo.
Quando pensava a Xavier poi, percepiva qualcosa nel petto e nella mente.

[inazuma eleven]
[inazuma eleven go]-Stiamo in camera insieme?- chiese Arion, prendendo alla sprovvista Victor che sembrava, e che aveva, la testa completamente altrove, rendendosi conto che il pullman su cui erano saliti per la gita si era già fermato, arrivato a destinazione: una landa verde e luminosa al chiaro di luna con una casa dall' ottimo aspetto e con circa davanti un campo da calcio.
Victor annuí con un rapido cenno, senza dire nulla, infilando le mani nelle tasche dei propri pantaloni, facendo aggrottare la fronte ad Arion.
Gli aveva parlato per quasi tutta la durata del viaggio, senza ricevere alcun tipo di risposta, cosa che non lo aveva preoccupato molto...
Almeno fino ad adesso

Jude aggrottó la fronte, fissando il ragazzo difronte a lui con un pacchetto in mano, circondato dagli altri.
Questo era già aperto e il ragazzo con la metà testa rasata doveva pescare la stecca rossa, a cui era stato legato un biglietto con su scritto un nome.
Il nome del ragazzo con cui sarebbe rimasto nella stessa stanza, rinchiuso per un ora.
Jude lo fissó ancora, trattenendo il fiato, indeciso se sperare che uscisse il suo nome o no.
In primo caso sperava di sí perché non voleva che finisse con qualcun'altro.
Nel secondo caso invece non voleva perché aveva paura di ció che sentiva nei suoi confronti.
Una volta chiusi là dentro, poco ma sicuro, Caleb avrebbe iniziato a stuzzicarlo.
Lo conosceva fin troppo bene ed era pronto a scommetterci sopra.
Era la propria reazione che lo spaventava a morte, i propri sentimenti erano difficili da trattare.

Aveva iniziato a correre, non aveva potuto farne a meno, lasciando nella propria stanza la divisa scolastica e i libri, cambiandosi in fretta e furia, cercando il pacchetto regalo che doveva aver lasciato da qualche parte ma che non ricordava esattamente dove.
Era importante che lo trovasse, era più che necessario.
Si immaginó la sua espressione nel caso in cui non gli avesse portato nulla.
Probabilmente avrebbe assunto una delle sue espressioni distaccate, distanti.
Una di quelle che non si potevano ignorare.
Lo voleva vedere sorridere.
Voleva che sorridesse a lui.
Per questo affrettó la ricerca, buttando all' aria ogni singolo oggetto nella stanza, lasciandola più in disordine di quanto non fosse mai stata.
Dopo eterni minuti di ricerca, finalmente lo trovó.
Era stato nel cassetto interno alla scrivania tutto il tempo.
-Oh, finalmente- disse dunque Mark, sospirando di sollievo.
Lanció un occhiata all' orologio.
Mancavano meno di sette minuti all' orario stabilito e quindi doveva raggiungere casa sua al più presto possibile.

Sin da quando ne ha memoria, Kariya Masaki vede i morti. Non è uno scherzo, non c'è nulla di divertente in questo, anzi. Gli unici ad essere a conoscenza di questa sua capacità sono i suoi genitori, ma diciamo che dopo aver conosciuto "miss fragoletta" il segreto è pericolosamente a rischio. Infatti, non sono poche le persone, vive e non, che sarebbero disposte a fare del male a Kariya scoprendo che riesce a vedere la verità oltre la morte.

[14/09] [KidoTaku] [A Lea e a Sissy]
-Andare…? Non capisco, dove…?-
-Non posso restare, lo sai.
-Lo so… lo so… ma…
Sapeva che aveva ragione. Ma questa consapevolezza non rendeva il tutto meno doloroso. Perché la separazione non è che dolore.

Kariya si sta annoiando durante la lezione di storia sulla prima guerra civile romana. Ma avrà da ridirsi una volta che la sua fantasia lo trascinerà nella sua versione personale del mondo a quei tempi.

E così è cominciato un nuovo anno alla Sports Academy.
Come dice il nome questa è una scuola in cui i giovani talenti dello sport mondiale si riuniscono per realizzare il loro sogno.
26 ragazzi, 1 scuola e tante avventure ancora da vivere, tra amore, misteri e gelosie.