Marry Me
“You know I love you so much.”
“I
love you too.”
“Amita... will you marry me?”
- Sai che ti amo
tantissimo. - disse Charlie stringendola tra le braccia.
- Ti amo anch’io. –
sussurrò Amita appena Charlie ebbe finito di parlare. Lui si allontanò
un po’ da lei e le si inginocchiò di fronte. Dalla tasca della giacca
che indossava estrasse una scatolina blu e la aprì rivelando un anello
d’oro bianco con un piccolo diamante sulla sommità.
- Amita
Ramanujan...
mi vuoi sposare? – chiese Charlie guardando gli occhi lucidi di lacrime
della donna che aveva di fronte.
- Io... certo che
ti voglio sposare, Charlie Eppes. – lui tirò fuori l’anello e glielo
infilò al dito. Quasi non fece tempo ad alzarsi che Amita gli gettò le
braccia al collo, con lacrime di gioia che le rigavano il viso. Charlie
la strinse a se, inspirando il profumo dei suoi capelli.
- Shh, non
piangere. Non piangere. –
- Non ce la faccio.
– balbettò lei scossa dai singhiozzi. Si staccò un po’ dal suo abbraccio
e lo baciò. Poco dopo si separarono e Amita poggiò la testa sulla sua
spalla, chiudendo gli occhi.
- Non sai quanto
sono felice che tu mi abbia detto di si. – sussurrò Charlie stringendola
un po’ di più.
- E tu non sai
quanto sono felice io di averti detto di si. – mormorò Amita in
risposta.
- Amita Eppes.
Suona bene. –
- È perfetto. –
concordò lei.
– Come dirai a tuo
padre che ti sposi con me? – chiese curioso Charlie.
- Non ho la più
pallida idea. E tu? – domandò Amita.
- Forse non dovrò
dirglielo troppo direttamente, ci sono l’ottanta per cento delle
possibilità che svenga. – Amita ridacchiò.
- Prima o poi
dovremo dirglielo. –
- Meglio prima che
poi. Se ti dicessi ora, cosa mi risponderesti? – sorrise Charlie.
- Che forse sarei
anche pronta. –
- Allora andiamo? –
propose Charlie alla sua fidanzata tendendole il braccio. Amita si
appese al suo braccio e intrecciò la sua mano con quella di Charlie.
- Certo. – i due
fidanzati camminarono sotto il cielo stellato fino ad arrivare alla
macchina. In venti minuti arrivarono a Casa Eppes. Charlie e Amita si
fermarono un attimo sulla soglia. L’uomo prese un bel respiro e infilò
le chiavi nella toppa, girò e aprì la porta. Alan e Don erano
stravaccati sulle poltrone del salotto, con in mano due birre.
- Ehi, Charlie,
Amita. Volete una birra? – chiese Don non appena li vide.
- No, grazie Don.
Veramente volevamo dirvi una cosa. Io e Amita ci sposiamo. – disse
Charlie tutto d’un fiato. Don e Alan di immobilizzarono sul posto.
- E meno male che
non dovevi dirglielo troppo direttamente. – gli sussurrò Amita, appesa
al suo braccio.
Il primo dei due a
riprendersi fu Don.
- Beh, cosa si dice
in queste situazioni... Congratulazioni! – Don si alzò andando ad
abbracciare sia Charlie che Amita. Intanto Charlie scrutava preoccupato
suo padre, che ancora li fissava con la bocca aperta.
- Papà? – provò a
chiamarlo Charlie. – Papà? –
- È una notizia...
fantastica! Scusate ho avuto un attimo. Ben venuta in famiglia Amita! –
disse Alan riprendendosi dal suo stato di semi-shock e alzandosi in
piedi. Andò ad abbracciare la futura nuora con calore e poi strinse il
figlio. – Oh, sono molto contento per voi! Mamma sarebbe contentissima,
Charles. – disse Alan. I suoi occhi si velarono per un attimo di
tristezza.
- Lo so. – mormorò
lui.
- Chi lo sa a parte
noi? –
- Nessuno. –
rispose Amita.
- Sarà il caso di
dirlo a Larry, Megan, Colby, David, Liz... – disse Don appoggiandosi
allo schienale della poltrona.
- Domani potremo
fare una cena con tutti quanti qui da noi, no papà? – chiese Charlie al
padre che fissava lui e Amita.
- Certo. È
perfetto. Mi occupo io di tutto. Non vi preoccupate. Faccio tutto io. –
propose Alan.
- Sei sicuro, papà?
– chiese Charlie con molti dubbi in testa.
- Al cento per
cento. – rispose allegro Alan. – Ti fermi qui, Amita? – lei fissò per un
momento Alan ad occhi sbarrati, poi si ricompose e gli sorrise.
- Se non
disturbo... –
- Ma figurati,
cognatina. Ormai sei di casa! – disse Don tornando a sedersi con la sua
birra.
- Ti accompagno a
casa per prendere le tue cose. – propose Charlie ad Amita sorridendole
dolce.
- Va bene, grazie.
Ci vediamo dopo. – aggiunse salutando Don e Alan che risposero con un
cenno. Mentre Charlie e Amita uscivano Alan si risedette sulla poltrona
davanti alla partita di Basket, che ormai nessuno più guardava.
- Così Charlie si
sposa... non me lo sarei mai aspettato da lui. – disse Don mentre
sorseggiava la sua birra.
- Per un attimo
sono rimasto scioccato. Non pensavo prendesse così la decisione. Sono
contento per lui. Si vede lontano un miglio che è innamorato di Amita e
anche lei. –
- Beh, sai dopo
quello che è successo oggi, il rapimento di Amita. Hai visto com’era
distrutto Charlie. Credo che stia facendo la cosa migliore. Per lui è
importante. –
- Si, ha sempre
avuto un po’ di problemi nel relazionarsi con la gente. Poi ha trovato
in Larry e Amita degli amici, poi il suo rapporto con lei si è
trasformato. Ora è felice. – rimasero un po’ in silenzio a fingere di
guardare la partita, perchè entrambi erano immersi nei loro pensieri.
- Come va con la
squadra? – chiese Alan al figlio.
- Bene, molto bene.
Siamo veramente uniti. Lavoriamo bene insieme Domani dico a tutti di
venire a cena. Ovviamente lascerò a Charlie il piacere di dire a tutti
che si sposa. Non vedo l’ora di vedere la faccia di Colby e David quando
glielo dirà. – rise Don alzandosi dalla poltrona per andare a prendersi
un’altra birra. Charlie e Amita tornarono dopo una mezz’ora armati di
valigia e borsone.
- Cos’è, avete
prosciugato l’appartamento? – scherzò Don facendo un po’ arrossire Amita
di vergogna.
- Ah, ah, ah.
Simpatico Don. – disse sarcastico Charlie. – Vieni andiamo a portare le
valigie. – sussurrò Charlie alla fidanzata.
- Certo. Aspetta
che ti aiuto. – disse la ragazza afferrando la valigetta più piccola e
cominciò a salire la scale verso la camera di Charlie. Lui lanciò uno
sguardo di disapprovazione al fratello, che rispose con una risata.
Charlie seguì Amita nella propria camera, con la finestra sul laghetto.
Lei era lì vicino alla finestra, bella come sempre. Charlie le si
avvicinò piano, di soppiatto e le cinse da dietro la vita con le
braccia. Amita sussultò, ma si ricompose subito, coprendo le mani di
Charlie con le sue.
- Amita? Cosa c’è?
Lascia stare Don, mi prenderà in giro per tutta la vita. Non devi
preoccuparti di lui. – cercò di rassicurarla Charlie poggiandole il
mento sulla spalla.
- No, non era per
Don. Stavo pensando ai miei genitori. Ho un po’ paura di come la
prenderanno. Erano molto contenti del fatto che stessimo insieme, ma
hanno già cercato di combinarmi il matrimonio e io non voglio. –
sussurrò lei con una profonda preoccupazione. Charlie scosse quasi
impercettibilmente il capo.
- Se vuoi uso la
teoria dei giochi e cerco di ottenere matematicamente la loro reazione.
– scherzò Charlie. – Sto scherzando. Credo che non ci sia bisogno che ti
preoccupi così tanto. Credo che saranno felici. –
- Lo pensi
veramente Charlie? – disse Amita girandosi verso di lui.
- Certo che lo
penso senno non te lo avrei detto, no? – sorrise Charlie poggiando la
sua fronte su quella della sua futura moglie.
- A proposito dei
miei genitori, mi chiedevo... si, insomma, quando.... – balbettò Amita
molto imbarazzata. Charlie le posò un dito sulle labbra per zittirla.
- Scegli tu la
data. Voglio solo che tu sia felice. Dove, quando, come. A me andrà
benissimo. – Charlie capì immediatamente cosa volesse dire Amita. Era
timida quanto lui e certi discorsi la imbarazzavano.
- No, Charlie. Non
sono solo io che mi devo sposare. Siamo io e te. Noi. Decideremo
insieme. Comunque volevo chiederti se avevi uno straccio d’idea di
quando potevamo... sposarci. –
- Anche domani. –
scherzò Charlie facendo impallidire Amita. Poi vide che lui sorrideva e
riprese il suo colore normale.
- Non scherzare,
Charlie. – lo riprese per finta Amita.
- Ne riparliamo con
più calma magari domani, va bene? – disse Charlie dolcemente
accarezzandole una guancia. Lei annuì. – Vieni, ti spiace se scendiamo?
– chiese lui sciogliendosi dall’abbraccio.
- No, anzi. Le
valigie le sistemo domani mattina. – Charlie la prese per mano e
tornarono in salotto, dove Don e Alan stavano ancora guardando la
partita. Lui si sedette sul divano trascinando Amita con se.
- Sai Charlie, mi
sembra ieri che tu e Don correvate nel giardino rincorrendovi per un
ennesima litigata. – rise Alan indicando i fratelli Eppes. Don e Charlie
ridacchiarono sottovoce. Rimasero tutta la sera a parlare di quando
erano piccoli Don e Charlie, facendoli imbarazzare molto.
Era notte fonda
quando Charlie, Don, Alan e Amita andarono a dormire.
- Buona notte. –
salutò Alan.
- Buona notte. –
risposero gli altri.
- Ah, Don. Domani
passeremo all’FBI per invitare tutti a cena. – aggiunse Charlie prima di
entrare in camera sua.
- Per... fetto. –
disse Don tra uno sbadiglio e l’altro. – Non so se ci sarà anche Liz, si
è presa un giorno di permesso per andare a trovare i suoi genitori. A
Jacksonville, credo. Ricordati di avvertire Larry. –
- Cosa credi che mi
dimenticherei del mio migliore amico? - scherzò Charlie.
- Non credo, ma
meglio essere previdenti. - Don fece un leggero cenno a mo’ di saluto e
aprì la porta. Anche il fratello entrò nella sua stanza. Amita era già
sotto il leggero lenzuolo azzurro, profondamente addormentata. Charlie
sorrise. Facendo molta attenzione a non fare rumore le si avvicinò. Si
chinò su Amita per posarle un leggero bacio sulla testa.
Era sicuro: aveva
fatto la scelta giusta.
Salve a tutti!!
Allora, ho scritto questa FanFiction su Numb3rs il
19 settembre 2009, dopo aver guardato la quinta serie su Internet in
inglese....
Ammetto che non avevo capito quasi niente, ma
l'ultima parte.... eccome se l'avevo capita...
Così è nata questa FanFiction... Ho aspettato fino
alla fine della quinta serie e ora mi sono decisa di condividerla con
voi....
Le prime parole, quelle in corsivo, le hanno dette
veramente e in seguito, le ho anche riportate in Italiano all'interno
della storia.
Spero che vi piaccia e che lascerete qualche
commentino...
Grazie.
Vi invito anche a leggere le mie altre FanFiction:
Tutto
Tra I Banchi Di Scuola (Originale)
Harry
Potter e il Mistero Oscuro (Harry Potter)
Montepulciano (FanFiction su Attori)
Take
Five (Originale)
Ragione
e Istinto (Twilight - S. Meyer)
Campagna di Promozione
Sociale -
Messaggio No Profit: Dona l’8 ‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.
'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Ridley e
Tony Scott; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.
|