Cap. 102
Ciao ragazze! Tutto bene?
Siamo felici che Emmett e Rosalie vi piacciano così tanto!
Non ce lo aspettavamo proprio!
In questo chappy torniamo però anche ai nostri piccioncini
preferiti che si lasciano andare a un po' di confidenze.
Ringraziamo tutte coloro che ci seguono e diamo un benvenuto alle nuove
lettrici! GRAZIE!
BUONA LETTURA DA MANU E
SARA!
CAPITOLO 102
Confidenze
e… impulsività
Bella
Ero
accoccolata tra le braccia del mio amore, ancora sdraiati sul grande
tappeto di fronte al camino acceso. Continuavo a ripensare a tutta la
nostra cena e ancora non mi capacitavo della sorpresa che mi aveva
preparato Edward: quel ragazzo si stava veramente impegnando per
cercare di stupirmi ogni giorno di più, e ciò non
poteva che riempirmi di gioia… gioia rafforzata dal pensiero
che mai per nessun’altra ragazza si fosse adoperato
così tanto per renderla felice.
Ormai
ero pienamente consapevole che Edward non si comportava in modo ultra
romantico e appassionato solo per il suo appagamento personale o per
soddisfare chissà quale sua strana fantasia, ma soprattutto
per farmi comprendere la portata del suo sconfinato amore per me.
-Edward…
mi hai regalato un’altra serata meravigliosa… ma
sono curiosa: come ti vengono certe idee?- gli chiesi con interesse e
con la voce ancora roca per l’immenso piacere appena provato.
-Bè…
era già un po’ che meditavo di portarti a mangiare
il sushi- asserì con un sorrisino trionfante e un adorabile
ghigno da perfetto sbruffone che la sapeva lunga. Chissà
come diavolo…
-Ok
gattina, non mi guardare così scioccata! Ora ti spiego
tutto! Quando ancora non stavamo insieme, avevo ascoltato una tua
conversazione con Alice… e le stavi riferendo quanto lo
adorassi- raccontò.
Wow,
incredibile! Cioè… lui aveva seguito quella
nostra conversazione più di un mese prima e se ne era
ricordato ora…
-Così
ieri pomeriggio ho cercato su internet il numero di telefono di un
ristorante di Port Angeles che mi hanno consigliato. Volevo prenotare
un tavolo per stasera… però, appena ho aperto il
sito, la foto della novità del locale, il body sushi, ha
attirato la mia attenzione. Inutile dirti il film malato che mi son
fatto guardando quell’immagine- mi confidò,
sghignazzando. Mi unii alla sua risata. Che pazzo!
-Bè,
allora i malati siamo in due, perché ho apprezzato la cena
in una maniera che oserei definire scandalosa!- confessai, facendo
aumentare il suo divertimento.
-Devo
ammettere che ci siamo proprio trovati, noi due! Anche se
all’inizio eri così timida! Mi ricordo che se solo
ti fissavo un minuto in più del dovuto, diventavi color
pomodoro maturo- mi schernì sghignazzando. Gli tirai un
pizzicotto sul fianco che lo fece sussultare.
-Ehi!
Ho solo detto la verità- si difese.
-Hai
ragione… e… ti dispiace che non sia
più così… sì insomma che
sia diventata un po’ più sicura di me stessa nella
nostra intimità? E’ che con te… mi
viene tutto così naturale… che…-
cercai di giustificarmi, balbettando con una bambina in preda
all’imbarazzo; ma il mio amore mi interruppe.
-Non
pensare una cosa simile per niente al mondo… adoro il nostro
rapporto! Mi piace come ci siamo avvicinati, come abbiamo approfondito
la nostra complicità, come siamo entrati in confidenza, come
riusciamo ad essere sempre in sintonia e soprattutto ti adoro sia sexy
pantera che timida gattina!- mi rassicurò, facendomi
sciogliere come neve al sole, per le parole dolci e sincere che aveva
appena pronunciato.
-E
poi, fossi in lei non mi vanterei tanto di essere così
audace, signorina Swan! E’ vero che è
senz’altro più sicura e intraprendente rispetto a
qualche settimana fa… ma non mi sottovaluti! Il qui presente
‘maestro’ riuscirà sempre a farla
arrossire come una scolaretta!- mi avvertì, togliendomi
improvvisamente di dosso la coperta. Osservò il mio corpo
con uno sguardo così intenso, vibrante e lascivo che mi fece
tremare tutta… dio, Edward era così sexy che era
in grado di possedermi unicamente con quegli smeraldi colmi di passione
e sfrenata lussuria… oddio, ero già bagnata!
Lui
intanto, con l’indice della mano destra, partì
dalla caviglia salendo lentamente sfiorandomi tutta
l’epidermide lungo il mio corpo e soffermandosi a giocare in
modo birichino con un capezzolo.
Era
un provocatore nato… e dannatamente bravo, accidenti a lui!
Incapace
di sostenere quegli occhi così verdi e pregni di desiderio,
e quel tocco così delicato che mi scatenava
un’eccitazione immediata, le mie gote presero subito fuoco,
dimostrandogli quanto avesse ancora il pieno controllo sui miei
desideri e sul mio corpo. Posò un bacio delicato sulle mie
labbra, ricoprendomi dolcemente.
-Visto?!
Sei ancora in mio potere, piccola!- si vantò, con un ghigno
colmo di trionfo.
-Così
non è valido! Sei stato subdolo e mi ha colta di sorpresa!
Non si usano certi trucchetti infidi e sleali!- lo rimproverai,
ridendo. Mi abbracciò forte.
-Non
fare tanto la santarellina, perché anche tu non sei da meno!
Te l’ho già detto che stai diventando pericolosa,
specialmente quando mi provochi con questo tuo bel corpicino, sapendo
perfettamente l’effetto che hai su di me- si difese. Ridemmo
felici della nostra complicità che aumentava sempre di
più ogni minuto che passavamo insieme.
-Dai,
continua col tuo racconto. Dopo che ti sei fatto tutto quel bel film
che poi hai messo in pratica, come ti sei organizzato?- gli chiesi,
curiosa.
-Appena
mi è balenata l’idea, visto che, qui in casa, era
quasi tutto pronto e che il catering per la cena di ieri non sarebbe
arrivato prima di un paio d’ore, ho fatto un salto veloce in
quel ristorante e ho trovato una ragazza che mi ha gentilmente spiegato
per filo e per segno in cosa consistesse quel tipo di cena. A quel
punto le ho chiesto se potevo comprare tutto il necessario per poter
effettuare una cena privata con la mia ragazza a casa.
All’inizio era un po’ restia ma, con gli argomenti
giusti, sono riuscito a convincerla… non è stato
difficile… la maggior parte di voi donne ha lo stesso punto
debole- continuò sornione, ma lo interruppi subito. Una
sorta di fastidio si era propagato nel mio stomaco. Sapevo esattamente
l’effetto che Edward aveva sul genere femminile e il fatto
che lui avesse usato il suo fascino ammaliatore (anche se per una buona
causa come quella) mi fece salire il sangue al cervello.
-Chissà
perché ho l’impressione che se io avessi
sollecitato qualche informazione, quella non sarebbe stata
così gentile e desiderosa di soddisfare ogni mia richiesta.
E sentiamo un po’… come l’hai convinta?-
mi irritai. Edward sghignazzò, stringendomi ancora di
più al suo petto.
-Gelosa,
miciotta?- mi domandò, con una punta di compiaciuto
divertimento. Gli piaceva, e pure molto, l’idea che anche io
fossi in balia di quel sentimento come succedeva a lui. Effettivamente,
quando non esagerava, una punta di gelosia piaceva anche a
me… mi faceva sentire ancora più sua.
-Certo!
Avevi qualche dubbio?- confermai, senza problemi. Il suo sorriso
strafottente si allargò ancora di più sul suo
viso.
-E
togliti quel ghigno gongolante dalla faccia!- lo ammonii; -Come se non
immaginassi la tipologia di pensieri che quella ragazza abbia osato
fare sul tuo corpo da urlo, sperando magari di venire accontentata! Tu
non sai quanto l’idea mi faccia impazzire di
rabbia… e devo ammettere che mi secca veramente tanto il
fatto che tu abbia usato le tue abili doti seduttive per ottenere
ciò che anelavi, anche se per fare una sorpresa a me!-
continuai, sempre più stizzita.
-Ehi,
ehi! Frena, tesoro mio! Non crederai davvero che abbia fatto il
cascamorto con una sconosciuta solo per avere un tornaconto personale?!
Ti prego, non pensarlo nemmeno! Non ti devi preoccupare assolutamente
perché non ho di certo utilizzato i metodi che uso con te
per convincerti a fare qualcosa!- mi rassicurò.
-Ci
mancherebbe altro! Se non vuoi che il buon SC subisca le mie ire
funeste!- lo minacciai torva.
-Ma
il danno sarebbe anche tuo!- replicò strafottente.
-Ah
sì?!- sbottai.
-Eccola
la mia pantera che tanto mi eccita! Ma rinfodera gli artigli, tigrotta,
perché sono completamente innocente!- si difese.
-E
allora quale sarebbe questo famigerato punto debole di cui tanto ti
vantavi?!- lo aggredii, facendolo ridacchiare ancora spudoratamente.
Ridussi i miei occhi a due fessure, fissandolo il più
trucemente possibile ed Edward, in risposta, alzò la mano
libera in segno di resa.
-Parlavo
dell’amore, sciocchina! Sei tu che sei stata troppo maliziosa
e hai pensato subito ad un risvolto sessuale!- mi schernì
sghignazzando apertamente.
Cavoli,
mi aveva fregata ben bene! E io come una stupida ci ero cascata
pensando subito al peggio. E poi mi vantavo anche di fidarmi
ciecamente… bè, per le cose importanti mi fidavo
eccome, però… la gelosia ogni tanto mi faceva
veramente dei brutti scherzi!
-Quando
le ho spiegato che era il nostro primo mesiversario e che volevo
festeggiarlo in maniera particolare e privata… e soprattutto
quando le ho confessato che ti amo più della mia vita,
bè, lei si è intenerita e sciolta letteralmente.
Mi ha rivelato che anche lei è innamorata pazza del suo
fidanzato e che quindi comprendeva alla perfezione il mio desiderio di
voler festeggiare soli soletti. Così, alla fine, oltre a
vendermi tutto l’occorrente, mi ha anche spiegato nei minimi
particolari l’esatta procedura da seguire. Innanzitutto era
importantissimo che tu raffreddassi la tua temperatura corporea con una
doccia gelata, in quanto il sushi deve mantenersi piuttosto freddo. E
poi mi ha persino disegnato una specie di schizzo per mostrarmi come
sistemare il cibo sul tuo corpo. E’ stata veramente gentile-
mi spiegò, orgoglioso di aver realizzato tutto alla
perfezione. Sprizzava compiacimento da tutti i pori, ed aveva
pienamente ragione. Gli accarezzai il viso dolcemente, commossa.
-Però,
magari sarebbe stato più interessante ed eccitante per te
provare questa novità e cenare al ristorante con qualche
bellissima geisha sconosciuta a farti da piatto!- lo provocai, incapace
ancora una volta di mordermi la lingua.
-Ma
tu sei matta! Ancora non riesci a renderti conto del corpo fantastico
che ti ritrovi! Bella, cerca di farti entrare in quella testolina una
volta per tutte che io ho occhi solo e unicamente per te! Ormai
dovresti averlo recepito forte e chiaro questo messaggio!
Perché dovrei provare questa esperienza, che tra
l’altro si è rivelata magnifica, sul corpo di una
perfetta sconosciuta, per quanto bella, quando ho accanto a me la mia
dea personale?!- si meravigliò. Sbuffai. Non era per niente
obiettivo: non ero mai stata niente di così speciale!
E’ che lui, probabilmente, mi vedeva con gli occhi
dell’amore, che (si sa) sono foderati di prosciutto!
-Ti
ha mai detto nessuno che sei un vero e proprio adulatore? Anche se
esageri come al solito- gli chiesi, per poi puntualizzare quella che
per me era un’osservazione incredibile.
-Innanzitutto
cerca di ricordati che quando parlo di te non esagero mai! Anzi, se
vuoi proprio saperlo, spesso minimizzo- precisò, tranquillo;
-Invece, per quanto riguarda il mio lato adulatore, mia madre, quando
cerco di imbonirla con qualche complimento, mi prende sempre in giro
dicendo che quella caratteristica l’ho ereditata tutta da mio
padre!- sghignazzò. Mi irrigidii istantaneamente. Era forse
la prima volta, che io ricordassi, che sentivo Edward parlare di suo
padre con il sorriso sulle labbra e con tono sereno, senza nessun
accenno di dolore nella voce… mi paralizzai, fortemente a
disagio. Ma naturalmente lui, sempre attento com’era alle mie
reazioni, non mancò di accorgersene.
-Amore,
rilassati… non ti devi preoccupare per me. Da quando, questo
pomeriggio, ti ho finalmente raccontato tutto, mi sento veramente
più leggero. Per carità… non dico che
sono allegro e felice per come mi sono comportato… penso che
il dolore e il senso di colpa mi accompagneranno sempre nella vita;
anche se mi hai fatto chiaramente capire una volta per tutte che
nessuno di coloro che mi vogliono bene mi colpevolizzerà mai
per tutto ciò che è successo. Però,
per la prima volta, mi sento più sereno ad affrontare il
ricordo di mio padre e di ciò che ha rappresentato per me.
E’ una sensazione che non ho mai provato prima,
perché cercavo di nominarlo il meno possibile, quasi avessi
paura di infangare la sua memoria con i miei pensieri…
invece grazie a te…- la voce gli tremò per un
attimo e lo vidi chiaramente deglutire, probabilmente per cercare di
non far scendere ancora delle lacrime. Cercai di spezzare quel momento
così delicato che si stava trasformando di nuovo in qualcosa
di doloroso.
-Mi
piacerebbe tanto sapere com’era lui, il suo rapporto con
te… bè, quando te la sentirai di parlarne. Non
voglio forzarti in niente, amore…- mormorai, leggermente in
imbarazzo. Non sapevo come avrebbe reagito a quella mia richiesta
così personale ed intima, ma per me era importante conoscere
anche il suo passato felice, quando era semplicemente un bambino
gioioso e spensierato (e magari anche un po’ dispettoso) con
accanto tutta la sua famiglia.
-Anche
a me farebbe piacere raccontarti di lui. Anzi, sai cosa potremmo fare?
Quando torneremo a casa potremmo sfogliare insieme tutti gli album
della famiglia Cullen. Anche se purtroppo non ho più delle
mie foto con mio padre… però ci sono quelle di
tutti gli altri con lui e quindi con quelle potrò spiegarti
meglio com’era la nostra vita! Sai, ce ne sono alcune davvero
buffe!- mi propose. Annuii con gli occhi lucidi per
l’emozione. Mi spiaceva immensamente che non avesse nemmeno
più una foto con suo padre… improvvisamente mi
resi conto di una cosa.
-Amore…
tu hai strappato tutte le vostre foto o anche altro?!- domandai.
-No,
solo le foto. Un giorno mia madre tornò a casa e si
ritrovò parecchi portafoto vuoti e gli album di famiglia con
parecchi posti mancanti. Però almeno nella mia rabbia ho
avuto la decenza di non permettermi di toccare le foto di mio padre con
gli altri della famiglia. Non mi sarei mai perdonato se anche loro non
avessero nemmeno più un ricordo con lui o tutti insieme. Ma
a cosa ti riferivi in particolare?- mi spiegò, per poi
incuriosirsi ancora.
-Bè,
pensavo che, quando eravamo piccoli, le macchine digitali non erano
ancora molto diffuse: si usavano i negativi. Mia madre ad esempio li ha
tenuti tutti e magari li ha conservati anche Esme. Potremmo
chiederglielo al nostro ritorno; e se così fosse, potremmo
far ristampare le foto… bè, sarebbe un modo per
riappropriarti di una parte dei tuoi ricordi…- azzardai,
sperando che non si incupisse con quel discorso. Ma, lasciandomi
basita, notai una lacrima solcare in velocità quel
bellissimo viso.
-Dio,
quanto ti amo!- sussurrò Edward, stringendomi forte a
sé. Mi pentii immediatamente di ciò che avevo
detto. E se poi Esme non li avesse avuti? Magari gli avevo dato una
falsa speranza e poi la delusione sarebbe stata ancora più
cocente! Accidenti a me, potevo starmene zitta e verificare prima di
blaterare a mille all’ora come al mio solito!
-Ma
Edward… ecco, era solo un’idea… non
è detto che Esme…- tentai di porre rimedio, ma
lui scosse vigorosamente la testa.
-Non
fa niente Bella, so che mia mamma potrebbe non averli. Ma mi basta
anche solo questo tuo speciale interesse per rendermi felice. Grazie!-
mi chiarì, rasserenandomi un po’. Entrambi avevamo
subito una perdita immensa… e forse questo sarebbe stato il
momento ideale per manifestargli un mio intimo e profondo
desiderio…
-Senti
amore… io vorrei chiederti una cosa per me molto importante-
mormorai. Era già un po’ che mi balenava
quell’idea in testa e ne avevo parlato anche con Jazz; mio
fratello era convinto che la mia titubanza a porre quella domanda a
Edward fosse assurda. Era certo che avrebbe accettato immediatamente,
ma io ancora non avevo avuto il coraggio, per paura che mi reputasse
una stupida, una sciocca ragazzina… comunque radunai tutto
il mio coraggio e mi decisi a confidarmi del tutto con lui.
-Bè…
devi sapere che io, ogni settimana, trovo sempre un momento per andare
un po’ da mia madre, sulla sua tomba. Mi siedo lì
e le racconto cosa ho fatto in quei giorni, come mi sono
sentita… insomma, un po’ tutto…
naturalmente nell’ultimo mese tu sei stato
l’argomento principale delle nostre
chiacchierate…- ammisi imbarazzata. Edward, rapito dalle mie
parole, mi fissava con uno sguardo dolcissimo, in grado di rassicurarmi
all’istante. Di colpo capii quanto Jazz avesse avuto ragione
sulla reazione del mio meraviglioso angelo con gli occhi di smeraldo.
-Ecco…
mi farebbe piacerebbe che un giorno venissi con me... sai, vorrei
presentartela ufficialmente… magari ti sembrerà
una cosa stupida e sciocca, ma…- non potei continuare
perché la mia bocca si ritrovò improvvisamente
molto impegnata con quella di Edward. Mi stava baciando in un modo
talmente coinvolgente che potevo chiaramente sentire tutto il suo amore
per me.
-Tu
non hai idea di quanto abbia aspettato questo momento! La prima
settimana che ci siamo messi insieme, un giorno sei sparita con la
scusa che ti aveva chiamata Leah e che dovevi accompagnarla a fare una
commissione. Combinazione, mentre non c’eri, Leah ti ha
cercata veramente ed io sono andato in paranoia. Non capivo
perché mi avessi mentito e men che meno sapevo dove fossi
andata… e in più avevi il cellulare spento! Mi
stavo impanicando di brutto, ma tuo fratello, come sempre, ha capito
immediatamente la mia situazione e così, per evitare che
impazzissi per l’ansia o la gelosia e pensassi
chissà cosa, mi ha confessato dov’eri e mi ha
pregato di pazientare finchè non ti fossi sentita pronta a
rendermi partecipe anche di questa parte della tua vita…- mi
spiegò, lasciandomi esterrefatta.
-Oh
Edward, scusa! Non so perché ci ho messo tanto…
è solo che… avevo paura che mi
considerassi…- un dito si posò sulle mie labbra e
vidi Edward scuotere la testa.
-Non
dirlo Bella… non mi sarei mai permesso di giudicarti in
nessun modo per le visite a tua madre. Anzi… mi sembra
bellissimo questo tuo modo di restare in contatto con lei, di sentirla
ancora vicina e sarei onorato che me la presentassi- mi
rassicurò ancora.
-Ti
adoro! Grazie davvero, Edward- mormorai, felice.
-Tutto
per te, amore mio… tutto!- sussurrò, prendendo ad
accarezzarmi la schiena, disegnando ghirigori fantasiosi che
ricoprirono il mio corpo di piacevoli brividi.
Rimanemmo
ancora un po’ lì davanti al camino, a farci
cullare dalla musica dolcissima che aveva scelto. Quando Edward
sbadigliò, decisi che era meglio andare a dormire, prima che
crollassimo entrambi. Era stata una giornata lunga e stancante sotto
certi punti di vista, ma decisamente emozionante per tutto
ciò che avevamo condiviso, e felice e appagante come non mai.
Emmett
Io
e Rosalie eravamo appena usciti dal ristorante e la stavo letteralmente
trascinando verso la nostra auto. Avevo una voglia matta di lei, e il
mio Emmy, ormai, non ne voleva proprio più sapere di
restarsene buono buono nei pantaloni ad aspettare i nostri comodi. I
jeans non mi erano mai sembrati così maledettamente
fastidiosi! Aver avuto un contatto così ravvicinato con lei,
continuando a stuzzicarci tutto il santo giorno, senza mai arrivare al
sodo, mi aveva destabilizzato e mi stava snervando alquanto. Ero stanco
di interruzioni di ogni genere, quindi ora avevo tutte le intenzioni di
non fermarmi più fino a che non avessimo raggiunto un luogo
per dare sfogo a tutti i nostri potenti istinti!
-Amore…
potresti rallentare il passo? Stiamo praticamente correndo!- si
lamentò la mia orsacchiotta. La strinsi ancora
più forte al mio fianco, sorridendo sornione.
-No!
Se non arriviamo presto all’auto e non troviamo il prima
possibile un posto per appartarci, c’è il serio
rischio che Emmy decida autonomamente di scoparti qui in strada! La sua
pazienza è al limite- le risposi, sincero. La sua risata
echeggiò per la via quasi completamente deserta. Dopo cinque
minuti stavamo già salendo in auto.
-Conosci
qualche posticino intimo nei dintorni, senza dover aspettare di tornare
nel solito a Forks? Non credo di riuscire a resistere fin
laggiù…- la avvisai, sperando in una sua risposta
affermativa.
-Mmm…
fammi pensare… sì che lo conosco! Esci da Port
Angeles, prosegui sulla statale e poi prima di prendere la deviazione
per Forks, svolta in una piccola stradina in salita che troverai sulla
destra. Proseguendo fino in fondo al sentiero si sbuca in uno spiazzo
tranquillo e isolato, da cui si può ammirare il porto della
città- mi spiegò. Ottimo! Emmy mi
ringraziò: eravamo davvero molto vicini.
-Si
può godere di un panorama stupendo da lassù!-
aggiunse con un sorriso mozzafiato, mentre avevo già messo
in moto la Jeep e stavo seguendo le sue indicazioni.
Non
mettevo in dubbio che il panorama fosse godibile da quel luogo, ma il
solo e unico di cui volevo interessarmi, arrivati a destinazione, era
quello del suo meraviglioso corpo nudo che si dibatteva in preda al
piacere tra le mie braccia!
Ed
ero matematicamente certo che non sarei riuscito a concentrarmi su
altro…
In
seguito alle favolose immagini che mi si formarono nella mente, Emmy
svirgolò di nuovo, impaziente e selvaggio, tendendo la
stoffa che lo racchiudeva all’inverosimile. Oh, porca
puttana! E stai un po’ a cuccia!, lo ammonii mentalmente.
Neanche fosse a digiuno da chissà quanto!
Ma
non c’era soluzione: Rose mi faceva sempre lo stesso effetto
porcino!
Cercai
di concentrarmi sul percorso, ma improvvisamente un pensiero poco
piacevole (anzi, piuttosto fastidioso), si affacciò alla mia
mente.
Accostai
inchiodando di botto. Un piccolo urletto, dettato dallo spavento per la
brusca manovra, fuoriuscì dalla sua gola.
-Ehi
attento! Ma che diavolo combini?! Sei impazzito?!- mi
rimproverò, metà spaventata e metà
arrabbiata. Mi voltai a fissarla con un cipiglio serio.
-Ora
tu mi spieghi subito come cazzo fai a conoscere così bene
quel posto, visto che, a quanto asserisci, non sei mai stata con nessun
altro ragazzo prima di me!- le ordinai, sottintendendo una velata (ma
nemmeno tanto!) accusa di avermi mentito spudoratamente.
I
suoi occhi si spalancarono per la sorpresa e poi, un secondo dopo, il
gelo sostituì il calore che di solito sprigionavano i suoi
zaffiri quando mi guardava trasmettendomi tutto il suo amore.
Cazzo!
Forse avevo esagerato… tanto per cambiare… mi
resi conto che ero in guai seri… e avevo fatto pure tutto da
solo! Che razza di coglione!
-Brutto
idiota di un Cullen! Sei uno scimmione cretino e troglodita!- mi
insultò incazzata nera. Ok… ero fritto!
-Cosa
diavolo stai insinuando, Emmett Cullen?! Che sia andata a imboscarmi
lassù con qualcuno, per poi farti credere che non avessi mai
nemmeno baciato un ragazzo?! Mi credi veramente così
meschina e bugiarda?!- urlò, furibonda come una biscia.
E
l’Oscar al miglior cazzone avariato dell’intero
universo maschile va ad… Emmett Cullen, signore e signori!,
mi insultai da solo. Fanculo alla mia merdosa impulsività!
Ma perché cazzo non stavo mai zitto?!
A quest’ora,
probabilmente, avremmo già potuto essere completamente nudi,
immersi nel piacere più puro, mentre Rose mi cavalcava come
un’amazzone… invece, per non aver di nuovo contato
fino a 100 prima di dar fiato alla fogna che mi ritrovavo al posto
della bocca, avrei dovuto considerarmi già abbastanza
fortunato se non mi avesse preso a calci in culo fino a Forks. Quando
si infervorava così, si trasformava in una delle Furie
dell’antica Roma... anzi, facciamo pure in tutte e tre
contemporaneamente: era terrificante! Io ed Emmy piangemmo dal dolore:
merda, la serata sexy stava rischiando di andare a farsi fottere!
ANTEPRIMA
CAPITOLO 103
-Sta
iniziando a piovere… tanto per cambiare- esclamò
Rose, osservando le gocce che rapidamente ricoprivano il parabrezza.
-Già…-
mormorai, ormai pienamente concentrato sulle sue cosce e completamente
indifferente a ciò che mi circondava. In quel momento
avrebbe potuto venire giù anche l’intera volta
celeste: non me ne sarei nemmeno accorto!
La
mia mano si posò su una delle sue lunghe e flessuose gambe,
iniziando a percorrere in una lenta carezza quella pelle morbida e
vellutata come pesca. D’improvviso feci reclinare il suo
sedile causandole una piccola esclamazione di sorpresa.
-Brava…
inizia a scaldare la voce che tra poco ti farò urlare per
davvero…- mormorai, con la voce già roca per
l’intenso desiderio. Una risatina allegra proruppe dalla sua
gola, mentre con uno scatto fulmineo, che mi lasciò basito,
sgattaiolò sui sedili posteriori, ribaltandoli con
l’apposito pulsante: et voilà, il nostro letto
personale era pronto! Altro che la Ferrari di Jasper o la Aston di Bella! Meravigliose auto, per carità… ma
veramente poco pratiche per la mia attività preferita!
Vi
ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
From
Juliet, with love di cloe
cullen
Wish
upon a star di cloe
cullen
332
di barbara_f
Un
amore tra le onde di _rainbow_
Un incontro imprevisto
di tania86
Broken
road di Fiorels
Il
gusto del piacere di bellsmarie80
L'odore dei ricordi
di
Imaginary82
Sun and
planets di
Stefys79
Un
regalo speciale di elizzie
(Fiction un po' forte!
Non per tutti!)
Stelle
cadenti di eclinu
Il mio
Amore Fragile di OpunziaEspinosa
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