Oh ciao!
Mi sembra d'obbligo una recensione-sclero, ehm volevo dire altamente qualificata e dignitosa. Nessun strepitio insensato giuro!
Wait partiamo dall'idea; io non ho mai visto dexter e non avevo minimamente intenzione di guardarlo, ma ora mi è venuto l'irrefrenabile desiderio di procurarmi streaming e il libro che hai citato.
Mi interessa enormemente quest'ambito della psicologia umana, diciamo che mi piacciono le storie che scavano nella psicologia di una persona, mi piace immergermi in un altro mondo, per un attimo nel corpo di una persona che non sarò mai per poi uscirne e pensare brrr io non sono così! Ma wait, non interpretarla come un modo che uso per far aumentare la mia autostima(xD) , intendo in un senso più profondo che non so nemmeno come spiegare , che potrei meglio riassiumerti "siamo chi scegliamo di diventare." Ecco mi piace l'idea di poter spiare tutte le possibili scelte fatte da un 'altra persona :).
Vuoi mettere il fascino di assumere per un attimo la follia di qualcun'altro? Di assimilarla, studiarla e anche perchè no giudicarla? E' affascinante, e non è anche questo il potere della letteratura e delle storie, andare oltre quello che conosciamo?
Perchè sto facendo questo sproloquio inutile comunque?
Ok torniamo al punto principale, ammetto che un brivido di terrore mi è salito lungo la schiena già dalle prime righe, per non parlare della scena del tavolo e della madre, e GRAZIE per non essere scesa nei particolari, personalmente avrebbero rovinato l'atmosfera narrativa della storia.
Io credo molto nel potere di suscinatare emozioni con pochi dettagli, descrivere attraverso piccoli scorci e lasciare che la mente del lettore vaghi creandosi inevitabili immagini. (Belli a questo proposito i particolari "del letto che non sembra un vero letto"visto dagli occhi di un bambino, i lacci, i piedi storti).
E senza girarci attorno il punto forte della storia, la protagonista indiscussa dei nostri malsani desideri è la vocina. Meraviglioso l'espediente della descrizione fatta per negazione ; non è di un uomo, non è di una donna, non è dentro la sua testa, non è seducente. Come se non potessimo completamente saperlo o meglio definirlo (in fondo si può definire il male? ), ed è come se nemmeno lo stesso Kurt lo sappia. Si riesce solo a dire cosa non è.
E altra cosa che mi affascina è l'idea che Kurt non sia condannato a eseguire semplicemente quello che la voce gli dice, troppo semplice e liberatorio così. Non è qualcosa che lo domina, è semplicemente una parte di sè che non riesce a soffocare. Non la abolisce, non la ripudia, non la disprezza, la asseconda ma perchè lo vuole. C'è un bell'intreccio di psicologia nella spiegazione. E ora dirò una cosa che non ti farà piacere ma che mi è saltata subito all'occhio e ho bisogno di dirtela (hey usiamo la cruda sincerità, se vuoi usare un bel "vaffanculo non hai capito niente" tra noi è giustificato :D) , questa è un pò la stessa lotta interiore che vive il Blaine di APR, ed era il motivo guida che mi aveva legato a quella storia, che me l'aveva fatta apprezzare e ben giudicare. Per te non so se risulterà un complimento visto come la pensi xD ma da parte mia lo è assolutamente.
Passiamo a Burt. Può essere sempre in ogni occasione il padre perfetto? Mi vuoi dire che se Kurt fosse stato davvero un pazzo assassino lui non avrebbe agito così? E' assolutamente doloroso ciò che arriva a fare per proteggerlo e anche totalmente sbagliato. Tutto di questa fanfiction è sbagliato e straziante nella concezione più giusta del termine.
Mmmh quanto mi sto esprimento in modo assolutamente confusionario da uno a dieci xDD Spero che tu stia capendo quello che voglio dire ahahah.
Io sono rimasta col cuore in gola ad ogni riga, erano tutte cose che non mi aspettavo; il cane, la storia della mamma, l'infanzia di kurt e la consapevolezza di burt poi mi ha definitvamente ucciso. Non sai che dramma interiore mentre leggevo il dramma di Burt, era un dramma nek dramma xD
Mi ha colpito che lui lo sapesse, come se non aspettasse altro, probabilmente l'aveva già capito prima dello stesso Kurt (buffo mi fa pensare anche all'idea di Burt che sa dell'omosessualità del figlio prima di Kurt stesso! parallelo non voluto? SI' SONO TORNATA CON I MIEI INFINITI PARALLELI.)
Ho amato anche la riflessione sul sangue, e il modo in cui hai descritto il sollievo che prova Kurt nel condividere i suoi piccoli pezzi di segreto col suo unico amico.
In definitiva brividi durante tutta la lettura del capitolo, ma assolutamente positivi.
Mi ha preso moltissimo questa storia già da ora, e purtroppo capita nel momento in cui mi ero ripromessa di leggere solo le formule dei miei libri, sigh.
Love <3
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