Questo spitito della natura ha lo stesso piglio del Generale Jarjayes che ad un certo punto impone ad Oscar di fare marcia indietro e tornare a vestirsi (non essere perché comunque Oscar era ed è e restarà sempre) come una donna.
L’abbigliamento ed i modi non possono essere imposti appunto come un abito.
L’essenza dell’anima e della coscienza non sono nel caso di Oscar né maschio, né femmina, sono ciò che lei vuole che siano e nemmeno la Natura le può imporre un ritmo ed un’intesa che non sono le sue.
Chi mai avrebbe potuto spiegare al testardo Re della Natura qual è la vera natura di Oscar se non André?
Se non colui che la conosce forse più di se stessa e che sa bene quale groviglio stringe il suo cuore, quali dubbi l’hanno attraversata da quando ha accettato di scegliere la vita scelta per lei dal padre.
E André giustamente ha il pregio di vincere con la parola, con il ragionamento, senza usare sortilegi, magie, senza spargimenti di sangue o combattimenti.
Un’arma potente quella della parola.
Un’arma ancora più potente questo sogno di una notte di mezza estate che ricompone l’amore dove esso è sempre stato.
Ilomilo

Vile seduttore libertino!
Ma questa Oscar è ancora sotto l’effetto del sortilegio dunque anziché mostrarsi fredda e distaccata dovrebbe sputare fuori l’esatto contrario e dunque finalmente mostrarsi gelosa e furiosa per l’indegno spettacolo che si ritrova sotto gli occhi.
E finalmente quella gelosia esplode come un vulcano in eruzione e nella sequela di imporperi spunta quel ti amo che, secondo il sortilegio, avrebbe dovuto essere un ti odio?
Il caos aumenta! Credo che il sortilegio sia stato battuto dal caos quello vero che impera nel cuore di entrambi.
E lì non c’è sortilegio che tenga.

Oscar non ha mai negato di essere donna, non ha mai rinnegato di essersi innamorata e di esserlo di nuovo di André ma non ha mai potuto esprimersi in termini femminili, non ha mai potuto atteggiarsi a donna anche se lo è.
Io sono Oscar, sono donna e Colonnello.
Ciò che vuole Oscar è scegliere di essere chi vuole e non ritrovarsi addosso un vestito cucito da altri. Chiunque sia l’altro. Né da suo padre e nemmeno da un qualsiasi spitiro della Natura, fosse anche il re.
Ilomilo

André cavalier servente però è piuttosto ingenuo. Generoso certo ma così rischia di cadere nelle grinfie delle quattro spiritelle che fingono di non avere idea di come si lava un pavimento ma che sicuramente sanno bene che sono fingendosi altrettanto sciocche avranno l’attenzione del buon nipote di nanny.
Che infatti finisce nella trappola con tutti i due piedi e le due mani!
Che confusione!

Ma guarda che coincidenza!
André disperato si ritrova circondato dai famosi spiritelli che hanno la bella idea di mettersi a corteggiarlo. Se non fosse una favola incantata si potrebbe benissimo immaginare che il bell’André dovrà aver avuto tante spasimanti a Versailles, magari non prroprio tra le dame di corte ma sicuramente tra cameriere e servette e tutta quella platea di fanciulle che brulicavano al servizio delle pesonalità altolocate.
Qui, come d’incanto, le fanciulle sono impersonate dagli spiriti dei fiori che gareggiano per rubare il suo cuore già duramente provato da quel sortilegio bizzarro che grava sulla testa e sulla bocca di Oscar.
E parrebbe quasi che lo scoiattolo Alexandre alla fine di tutto sia uno spettatore privilegiato di questa pantomima. Forse impersona ogni lettore che abbia avuto a che fare con questa storia e chissà cosa avrebbe pagato per finire mimetizzato sulla spalla di Oscar a tirarle i capelli perché una buona volta si decidesse a lasciar parlare il cuore anziché l’intelletto.
Dunque la missione sarà un singolar tenzone tra la nostra Oscar caduta nel sortilegio e quell’entità fiabesca che gliel’ha fatta cadere sulla testa.
Ilomilo

Ascolta, André, bisogna che tu comprenda che non potrei mai amare un altro uomo che non sia Fersen
Straziante! Per quanto possa essere divertente immaginare che Oscar vorrebbe dire ad André l’esatto contrario di ciò che dice, po salta fuori questo che anche se è un sortilegio è pur sempre frutto di un sentimento che Oscar ha maturato in sé, nel passato e che adesso, secondo la logica della storia dovrebbe essere il contrario di ciò che è.
La storia dunque si svolge dopo che Oscar ha chiesto ad André di andarsene, di non occuparsi più di lei. André potrà ragionevolmente aver pensato che fosse anche per via di Fersen dunque quanto deve essere devastante sentirselo ripetere per ben due volte, ubriaca o meno che sia lei.
Ci si domanda come André possa immaginare Oscar lasciarsi andare ad una simile confidenza però. Lei è sempre stata molto riservata. Sortilegio o no, André ovrebbe fare affidamento a lei, a ciò che lei è sempre stata per comprendere che ciò che dice Oscar non ha molto senso.

Ed infatti, nonostante le parole così astruse, lui ne è affascinato: deve essere una bella battaglia restare su di lei, vederla diventare consapevole dei sentimenti che mutano, non solo le parole ma prima di tutto la persona, lo sguardo, i gesti, ma ritrovarsi ad ascoltare simili contellate!
C’è un sortilegio di mezzo ma c’è anche un sentimento che è ancora più forte di esso e che dunque adesso si ritrova a combattere con questa stramba punizione di cui è vittima Oscar.
Ilomilo

In un paesaggio agricolo francese spunta uno scoiattolo che viene salvato da un prode cavaliere intento nella caccia alla volpe.
Il sorprendente incontro, banale all’apparenza, rivela l’intreccio favolistico e favoloso, dove il protagonista, lo scoiattolino, dalla sua innocente visione, dal basso e di lato, ha la possibilità di apprendere e di narrare di questa figlia, dal nome maschile, cresciuta dal padre come un uomo che, sempre all’apparenza, sembra rinchiusa in un bieco sogno di rivalsa del padre nei confronti della Natura che non gli ha voluto donare un figlio maschio.
Poi però, nonostante un atto di ripensamento del padre che le consente di diventare finalmente ciò che è, la figlia rifiuta sdegnosamente di rientrare nei ranghi delle regole (non quelle del padre ma quelle della Natura) e rifiuta di diventare moglie e madre, così come si conviene avvenga nello stato delle cose naturali.
La Natura, a mezzo delle sue fantastiche creature, si indigna perché non comprende come l’intelligenza umana possa discostarsi da ciò che è il destino che la Natura stessa ha riservato a ciascun genere.
Forse la Natura non ha mai avuto a che fare con Oscar François de Jarjayes verrebbe da dire.
E per fortuna le leggi della natura non seguono quelle stabilite dagli uomini che fanno differenze di rango e di censo!

Bisogna che sia punita per la sua condotta. Dunque io prendo questa decisione: lei mente a se stessa e allora lei non sarà più in grado di dire una sola cosa riguardo ai suoi sentimenti che dirà una menzogna. Se lei vorrà dire bianco, dirà nero. E questo finché non ritornerà alla sua vera natura

Caspita che punizione intrigante!
Ma poi, a pensarci bene, sarà davvero una punizione oppure Oscar è davvero così?
All’apparenza lineare ed integerrima, in realtà impaurita dal rivelare ciò che sente?
Buffo l’incontro tra Oscar e lo scoiattolo!
L’incantesimo/punizione è lanciato!
Un brutto sogno oppure una sbronza colossale, poco importa.
La lingua mentirà su ciò che è vero e dirà la verità su ciò che è falso.
Veramente bella
Ilomilo
(Recensione modificata il 21/03/2020 - 06:04 pm)

10 anni sono tanti, ma per caso ti ho scoperta e... tanti, tanti complimenti, hai scritto una FF bellissima e divertente. Chissà se ti capita di ripassare di qua... hai trovato un' ammiratrice.

Trooooooooppo divertente!!! Vogliamo ancora di queste pegno fic!!!! XD
E' evidente che quello che si dice in teatro e' vero anche nella letteratura: piu' le condizioni di partenza sono assurde, piu' interessante e' il risultato.
Ancora complimentoni!

Leggi la risposta dell'autore

Complimenti! La storia e', a dir poco, "incantevole"! Incredibile e' essere riusciti a far si che i personaggi rimangano fedeli alla loro natura, mantenendo immutate le loro caratteristiche, anche se proiettati in un una realta' onirica che poco si lega col contesto originale della storia. La lettura e' stata per me, veramente gradevole e divertente (ho sorriso per tutto il tempo, e non e' una cosa che capita spesso), ma del resto da un'adoratrice del grande William, quale io sono, non c'era da aspettarsi altro. Quindi ancora complimenti, e grazie ancora!

Accidenti,questa fanfiction è davvero molto originale e fresca.E' scritta bene ed è molto scorrevole. Complimentoni all'autrice per la fantasia ;) Ma non ho capito una cosa...Ha solo tradotto o ha anche scritto la storia in francese?

stupenda..giuro che quando vorrò ridere leggerò certamente questa fan fic...bellixima..!

Una fic davvero sensazionale...posso permettermi di dire che le quattro condizioni erano veramente da sadica XD? Altro che pegno... Adoro Pip e Come d'Incanto, è stato proprio il titolo ad attirarmi. Ho riso molto, soprattutto durante i discorsi strampalati della povera Oscar^^ Ti faccio i complimenti per averla scritta anche in francese, anzi, originariamente, non è una cosa da poco! Proverò a leggerla!

che bella questa storia! ho letto tutti e sei i capitoli e sto ancora ridendo!!! la battuta finale sulla riserva di noci e nocciole è davvero fenomenale!!! e che dire di Alain e gli altri alle prese con lo spettacolo di beneficenza? grande!

leggere questa storia è stato molto piacevole e divertente. Spero che presto scriverai un'altra storia Ciao Aurora

Bellissimo capitolo molto bello e ben scritto. Wicca87