Il fatto è che ti ho abituata male.
MODESTIA A PARTE, sono sempre stata abbastanza in grado di reggere questo mio brillante monologo fatto di complimenti e divagazioni, teatrini demenziali e domande esistenziali senza troppi problemi: bastava che trovassi il tempo e puff, ecco la cara, vecchia recensione da centomila parole.
E a questo punto, leggendo la recensione che sto per farti, tu ti dirai "ma è davvero Emma? No, perché tutta la sua brillantezza e meravigliosità pare scomparsa dalla faccia della Terra..."
E LA COLPA È SOLO TUA, perché non puoi concludere questa storia *SIGH* e non puoi far sopravvivere tutti i personaggi con quei lieti fini tanto smielati *SOB* e soprattutto tu non puoi dedicarla a me, umile e indegna recensitrice della domenica, che lascia passare gli EONI prima di recensire e che è ancora al capitolo 14 della tua altra storia e che al solo pensiero che tu mi abbia dedicato la storia sta ancora piangendo, ECCO!
*respiro profondo*
Sono calma. Sono calma e ti sto telematicamente abbracciando come una scema -non sai quanto vorrei farlo, sebbene io sia una che contatto fisico zero, che si irrigidisce appena qualcuno le mette un braccio intorno alle spalle e che non abbraccia le amiche neanche dopo un'estate che non si vedono- NONOSTANTE CIÒ vorrei abbracciarti qui, proprio adesso.
Sì, ora puoi vantartene in santa pace, perché sarà difficile che io te lo dica di nuovo.
QUINDI.
Hai concluso questa storia *non farmici pensare*, e io sono così felice e triste al tempo stesso, perché sei incredibile e il mio povero piccolo cuore sta già esplodendo di suo (non bisogna vedere due anime in contemporanea, se no i feels di Death Note vanno in contrasto con quelli di Haikyuu! e non capisco più nulla se non che vorrei accucciarmi in un angolino e essere felice)... E il mio cantuccio di felicità (cit) esploderà fin troppo presto, se anche solo ripenso a questa storia.
Ma devo recensirla perché te lo meriti, perché voglio abbracciarti e perché Kidd e Law sono belli e non l'ho ancora detto, mi sono limitata a sviolinare sulla meravigliosità del creato senza giungere a nulla E ME NE PENTO: ora recensisco, giuro.
Aheam.
QUELLA CANZONE. Ormai è evidente che godi nel farmi spremere lacrime su lacrime, ed è con estrema malignità che hai piazzato quella strofa di quella canzone all'inizio della storia: ti ci vedo, ghignante e gongolante al pensiero delle mie calde lacrime.
...
AH, che crudeltà.
Comunque, ho pianto prima ancora di iniziare a leggere, ma proseguiamo. Comincia tutto con Ace. Ace, che è sopravvissuto e sta bene e se ne andrà, come gli altri prima di lui. Ace, quello buono, allegro, determinato, bellissimo, dolce, infantile e.... Ed è sopravvissuto. Scusa se continuo a dirlo, ma avevo l'orrido presentimento che saresti stata fedele al canon e- e non avrei potuto sopportarlo, invece è fatta: è vivo.
Respiravo ancora; il mio cuore batteva e pompava sangue e vita; le mie gambe si muovevano agili e rispondevano ai comandi; la mia testa funzionava ed io esistevo. Vivevo.
Questa mi è sembrata quasi una rivendicazione: in barba a Oda, io vivevo! E Ace è vita, in tutte le sue forme: basta guardarlo, lui sprizza vita e gioia di vivere da tutti i pori (non da piccolo, ennò, ma il suo complesso da sono-un-essere-inutile-perché-sono-venuto-al-mondo l'ha abilmente superato da tempo grazie a Rufy) quindi direi che davvero Ace è l'emblema della vita. Ace è risate e felicità e merita tutte queste cose quindi merita di essere uscito da quell'ospedale a testa alta.
Lui e Marco sono teneri, in quell'aria che sa di novità e- ho già detto vita?
No, perché QUALCUNO ha INCOSCIAMENTE e INAVVERTITAMENTE e IMPROPRIAMENTE citato la fine di un libro che NON VA RICORDATO causa fiumi e fiumi di lacrime e disperazione -perché Io non ho paura mi ha fatto piangere, e io ero tutta "è scritto in prima persona, vuoi che muoia?" e poi guarda un po', è morto. Mai fidarsi della prima persona (vorrei farti uno spoiler su una certa saga distopica di mia conoscenza, ma se non l'hai letto non potrei mai farti questo, quindi tacciamo. Sappi solo che la prima persona inganna). Comunque, questo "e c'era Marco. E c'ero io". mi ha fatto tanto "oddio ora gli sparano", ma solo per un secondo. Poi anche questo è diventato un inno alla vita, in qualche modo.
Poi probabilmente tu non hai minimamente pensato a tutto ciò e sono io che mi faccio i miei cari vecchi film, ma abbi pazienza: ho sonno (dieci meno ventiii, è quasi l'alba), però mi piace immaginare tutti questi richiami ad una morte scampata e una vita tutta da vivere. La tua storia si proietta nel domani, non resta ancorata allo ieri, e questo mi piace, mi piace davvero.
Ugh, non so come spiegarlo (ma lo sai che dire ugh è incredibilmente bello? Bisognerebbe che ci provassero tutti. Ugh, è un modo originale e creativo per perdere tempo, fondamentalmente. Di questi tempi, serivirebbe a tutti) Detto ciò, non so come spiegarlo, ma leggere le tue storie mi fa sempre stare bene.
Ma bene davvero, e in parte il merito è di Kidd e Law (amoriamoriamoriamori), e in parte invece è tuo, solo ed esclusivamente tuo. Quindi ugh ecco, grazie. Grazie perché scrivi Ace/Marco e parli indirettamente di quanto sia bella la vita e mi fai stare bene.
Proseguiamo veloci e senza indugi (Pfffffff) con la seconda parte della storia (un missile, sono. Un missile)
Sei mesi dopo.
Tu abbandoni quella scena piena di vento e di vita e di futuro e io sono tutta presa bene (aaah, non avevo mai detto "presa bene" in vita mia, posso ridirlo? Ero tutta presa bene, aaaah) e poi tu mi sbatti in faccia un muro di sei mesi come a dire ah, però qualcosa non è andato come previsto, o no?
È successo il disastro, alias l'Incomprensione.
Adoro questi dilemmi dell'ultimo capitolo, rendono tutto un "come potrà mai salvare la storia adesso?" e poi tu ci sorprendi tutti. Ma torniamo a noi.
E rimetti quella canzone, ma io faccio finta di non averla letta perché il troppo stroppia e non devo piangere che se no non vedo più la tastiera e COSTI QUEL CHE COSTI, io entro stasera finisco la recensione. OOOH, perché se no non finirò mai più.
Quindi non hai messo nessuna canzone strappalacrime che parla di non essere vicini ad un addio e ARGH, non ce la faccio. La metto su.
Ora ti prego di immaginarmi mentre prendo il telefono che tanto è attaccato al computer perché va bene, ho perso la ricarica, l'ho ammesso, e metto la musica. E adesso posso recensire questa storia col giusto sottofondo e piangere e dire cose senza senso. Mi ci vedi? Spero di no, perché non sono uno spettacolo tanto bello.
... Scusa, se senti improvvisamente l'assurdo bisogno di piangere o di indossare il braccialetto più rosso che hai (anche se è fatto con gli elasticini di tuo fratello che si è lamentato mezzora perché gli finisci tutti i rossi) non preoccuparti, sono i miei feels che traboccano.
AAAAH, è iniziato il ritornello.
Bene, ora, a causa tua, ho iniziato questa immensa digressione, ma cerchiamo di tornare sul Tracciato Principale.
C'è il povero Kidd, disperato, solo, terribilmente annoiato e- seriamente, mi spieghi come fai a rendere tutto così spaventosamente reale? Addirittura il discorso delle 5 che è l'orario più faticoso eccetera, è tutto così vero che mi sembra di essere lì con lui. Anche se, realisticamente parlando, tu cosa mai faresti se ti trovassi faccia a faccia con Kidd? Non per forza il vero Kidd -ho il tristo presentimento che sia io che te verremmo schiacciate come due insetti nel giro di tre secondi e mezzo, se osassimo metterci sulla strada del Grande Capitano Kidd-, dico, anche il Kidd della tua ff. Io ho paura che non saprei proprio cosa dire. Non capisco bene quelle persone che dicono di voler stare con un personaggio eccetera, cioè, io li amo tutti, giuro. ma non vorrei stare con loro, cioè, è successo solo una volta ma avevo tredici anni e ti assicuro, non stavo bene: arrivavo a sperare in poteri magici e compagnia, ma era un personaggio sfigatino e solitario, ed ero seriamente convinta di saper cosa dire e come conquistarlo (?). Invece, se mi trovassi con Kidd o Law o Rufy, che pure amo alla follia, non mi piacerebbe poi tanto, cioè, non saprei cosa farci. A parte svenire e sbavare, cioè. Temo che non gli farei una bella impressione.
Ti starai chiedendo a) cosa c'entri tutto ciò e b) come diavolo sto facendo a parlare così abilmente del più e del meno mentre ascolto "io non ho finito". Alla seconda non c'è risposta, ma rimedio alla prima TORNANDO SUL DISCORSO PRINCIPALE (non sperarci troppo, però: sto abilmente tentando di rimandare il più possibile il momento della fine, perché vorrebbe dire non dover recensire mai più "chi non muore si rivede" e non so se potrei sopportarlo).
Anche Kidd che sente questa musica come sto facendo io e ci riflette sopra mi fa morire. È stupendo. Povero: ha ragione lui! Ce l'ha messo, il coraggio, ce ne ha messo tanto. Ed è ancora lì. Per poco, amore mio, per poco.
Ma tanto, vengono tutti a trovarlo, quindi non è così grave, no? Killer viene sempre, Ace -benedetto ragazzo- da fuoco ad un babbo Natale e ci fa i fuochi d'artificio, Marco scuote la testa con un sorriso e c'è, e Law...oh, aspetta. Law.
*risatina maliziosa*
Parliamoci chiaro, Kidd. Ti senti una merda per essere stato abbandonato, ammettilo.
Uhuhuhuhuh, sì, Kidd, parliamoci chiaro. No, il fatto è che sei un ritardato mentale, ma di questo parleremo poi, non preoccuparti. per ora, povero lui, si sente solo tradito e abbandonato.
Perché Law non c'è, perché Law non viene, perché Law non si fa vedere e Kidd ci sta male, più di quanto non gli piaccia ammettere.
E mi piace, mi piace, mi piace come Kidd ci stia effettivamente male. Vuol dire che di Law gli importava, e tanto. Mi piace che cerchi di convincersi di odiarlo, che si ripeta di averlo superato, che si roda ancora.
E POI.
E POI.
E POI quella voce, e quella frase, e AH, ma che bello, che gioia, che felicità, perché è Law, ed è lì, come se niente fosse, e mi fa così felice che non trovo le parole. Ed è davvero, davvero assurdo da parte mia.
Stavo appunto per voltarmi con un sorriso allegro quando una voce interruppe ogni mia azione e frase, facendomi perdere un battito e gelare il sangue.
«Allora è vero che chi non muore si rivede, Eustass-ya».
Pianti. Risatine isteriche. NOW KISS grandi come una casa. Io ti sposo, vieni che ti sposo, qui ed ora. E non mi interessa se ho un piede addormentato e dovrei davvero alzarmi, e mio padre urla che domani c'è scuola e che devo spegnere (eh no, papà, sto qua da tre quarti d'ora e non mi fermerai adesso), io devo stare qui e dirti che c'è un motivo, un senso, a tutto quello che dico e facciamo qui. Scusa, è che in Terza scientifico cominciamo la gloriosa arte della filosofia e me ne sono innamorata (merito anche del prof, uno bravissimo): ci ha detto un paio di cose meravigliose, che sicuramente sai già ma che voglio dire lo stesso. Amore. Dal latino Amor, a mors. Senza morte.
Amore significa Senza morte.
Senza. Morte.
Perché niente è per sempre, e ce lo dicono tutti, ma invece l'amore è una promessa di eternità, un "non finirà mai", un "neanche la morte potrà fermarlo. Senza la morte."
Ed è questo che c'è, tra loro due. Una cosa che andrà oltre la morte, senza la morte. Ci sono, c'erano e ci saranno sempre.
Dunque, il loro saldo e robusto amore si solidifica sempre di più con il simpatico e amorevole pugno nello stomaco di Kidd a Law (senza morte, Kidd, senza morte). E Law, che non ci capisce più niente? XD Cioè, amore lui, scrivergli gli aveva scritto. Era Kidd che non rispondeva. Oh, se ho amato quella parte.
«Sei sparito» dissi apatico, permettendo solo alla rabbia e alla delusione di accecarmi, ma stando attento a tenere bene rinchiuse le emozioni come la tristezza, il senso di abbandono e solitudine che avevo provato in quei mesi.
Amore. Amore. Amore. Povero, povero, povero Law! Che non capisce, e che ci sta male, e scoprire che c'è stato male anche lui è stata la cosa più bella e dolce e KiddLaw del mondo. Sono belli, non sono belli? :3
Come Law paragoni Kidd ad un animale abbandonato che può solo ringhiare, poi, mi ha messo addosso una tenerezza, ma una tenerezza!
Ora, citerei altri diecimila pezzi della parte più bella e dolce del capitolo, ma finirei per ricopiarla tutta quindi ti dirò solo che avrei voluto essere lì. Avrei davvero voluto essere lì per vedere la faccia di Kidd, tutto confuso e sconvolto, e quella di Law, del tipo ma-chi-me-lo-fa-fare, a metà tra lo sconfortato, l'incredulo e il divertito.
E mentre Kidd legge quelle lettere (chissà perché ho la sensazione che Law non se la prenderà troppo, mentre vede Kidd leggere così avidamente?), ecco la notizia bomba. Ecco che piango. Ecco che tutto ha un senso. Ecco quel "senza morte": se neanche la morte più dividerli, cosa mai sarà un ospedale? Sopratutto se Law...
«Sono tornato per restare».
E qui giace EmmaStarr, morta a causa della troppa, troppa, troppa felicità e giuoia e amore per due scemi stronzi e dolci e bellissimi che neanche sono capaci di tirare su un telefono in sei mesi (il telefonooooo! Come mai non ci hanno pensato? Mh, diciamo che Kidd in ospedale non ce l'aveva. E che Law non voleva sembrare assillante. E che Kidd non aveva quello di Law perché stavano nello stesso ospedale e non ne aveva bisogno).
E dopo quel "Sono tornato per restare", quella frase della canzone: Anche con la gioia di sapere che dovunque ce ne andremo, non ci lasceremo mai.
Dimmi solo dove e quando, e ci sposiamo.
Subito.
Perché è così giusto, così bello, così giusto che deve essere vero. Punto.
Ora, rileggi "Sono tornato per restare" seguito da "Anche con la gioia di sapere che dovunque ce ne andremo, non ci lasceremo mai." e pensaci bene su: è quello che ho fatto io per tipo tre ore quando hai pubblicato questa storia. Avrai più o meno l'idea di come mi sono sentita io. Sai, penso che me lo scriverò da qualche parte e lo incornicerò, sì. E ANDIAMO, chi non lo farebbe?
E poi bum.
Due anni dopo.
Come dire, la storia è finita e siate felici e andate e moltiplicatevi, poi, se volete, c'è l'epilogo "vissero tutti felici e contenti", per mostrarvi come i nostri eroi vivono e sono felici (ho detto felici tre volte nell'ultima frase? Sì. Me ne pento? No, assolutamente no, chi, io? Andiamo. Sono la quintessenza e l'apoteosi della felicità, quelli là, non vedi?).
Dunque. L'ORCA ASSASSINA SPACCA, e sono sicuramente una coppia tra le più cazzutone del fandom quindi guai a chi osa vederli come amici. Sono dolci (anche perché come carattere Shachi somiglia tanto a Penguin, su) e mi piacciono tantotanto.
E dopo che ci hai dato un quadro generale su questa piccola coppia felice, arriva Kidd.
Poi Ace, e Marco che convivono convivono convivono aaaarghhhh e Law, e il fatto che siano tutti lì, al mare, felici e sorridendi e ghignanti e senza un pensiero al mondo è bello. Bello e basta.
Te l'ho mai detto che, come concludi tu, non conclude nessuno? (no, perché è la prima volta che recensisco un tuo ultimo capitolo, tu TRADITRICE, dovevi continuare questa storia in eterno, in eterno, capisci? ç.ç)
Insomma. Sono allegri e felici, e poi...
Tutto sommato avevo delle cicatrici, vero, e le portavo ancora con me, solo che, a volte, le dimenticavo.
È semplicemente perfetto. Perfetto, perché è un po' il riassunto di tutto: hanno passato cose brutte e non possono dimenticarlo, non sarebbe nemmeno giusto dimenticarlo. Non del tutto. le cicatrici ci sono e restano, ed è bello che restino. Solo che, a volte, è bello anche riuscire a guardare avanti, dimenticando il passato e focalizzandosi sul futuro. Quest'ultima frase sa di vento e di musica e di festa e di gioia, una specie di euforia mista ad una malinconia struggente, tanto che non so se piangere o cosa, dico davvero.
Quindi grazie, grazie per questo capolavoro, grazie per aver scritto "Chi non muore si rivede" e per averlo riempito di vita, colori, amore, per aver davvero annullato la morte e per averne parlato con delicatezza e realtà.
Grazie per aver citato Colpa delle stelle e Io non ho paura e un milione di altre piccole cose, grazie per Kidd e Law che sono belli <3, per Ace e Marco che mi hai fatto davvero, davvero apprezzare, per Killer e Penguin che ho amato e Shachi che sto amando, per tutti i dettagli, per la cura, per averla finita e per averla continuata. Grazie perché leggere questa fanfiction mi ha aiutata e mi ha fatta stare bene, e sono poche le cose che mi hanno fatto stare bene allo stesso modo.
Grazie per avermela dedicata, sei stata splendida e non ti sarò mai grata abbastanza per questo, dico davvero.
Ci vediamo presto -letteralmente-, ti abbraccio fortissimo! Fino a poco fa ero tutta "non voglio dirlo, non voglio finire, non voglio non voglio non voglio", ora... ora sono felice. Cioè, è stato bellissimo, e sta finendo. Ma posso rileggere questa fic ogni volta che vorrò, e ce n'è un'altra a cui mi dedicherò molto presto, e... insomma: non è un addio, no?
Dopotutto... Io non ho finito. <3
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