Recensioni per
Poesie di un perdente
di Watashiwa

Questa storia ha ottenuto 100 recensioni.
Positive : 100
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/03/17, ore 15:22

Ciao. Sono qui per lo scambio.
Le poesie le ho trovate sempre difficili da recensire, perché possono esprimere così tante cose, a seconda della persona e della sua esperienza. Credo che una poesia diventa tale quando qualcuno prova qualcosa leggendola, senza chiedersi: cosa voleva dire l'autore?
Ho letto questa poesia e mi ha fatto provare diverse cose, ha creato davanti ai miei occhi diverse immagini.
Nella prima strofa ho immaginato una ragazza/un ragazzo che corre nella strada perché deve arrivare da qualcuno che ama ( che sia un amico o qualcosa di più). Ho avuto come l'impressione che il correre tra le pozzanghere sia come un sacrificio che si fa per qualcuno che ci è caro davvero.
Nella terza strofa c'è una speranza, un quadro positivo in qualche modo, ogni giorno vogliamo vivere una favola, realizzare i nostri sogni, ma allo stesso tempo dà l'idea anche di tristezza in questa ricerca della felicità.
Poi vediamo che uno dei due amici ha scelto una strada tutta sua, ha scelto di correre in una direzione, senza curarsi del suo compagno di viaggio. Sappiamo che questo accade in tante occasioni, spesso le persone ci lasciano andare per sentirsi liberi, sacrificano gli altri per la propria felicità.
Una poesia bella e piena di sentimenti diversi, scritta bene sicuramente.
A presto,
Dracula

Recensore Junior
12/03/17, ore 17:43
Cap. 3:

Ciao!
Da questa poesia si può evincere un tratto più incentivato verso l'imprevedibilità della vita, un nuovo, possibile rischio di una perdita non indifferente per l'esistenza quotidiana, per le persone che vogliono fare esperienze e aprire capitoli specifici per il loro percorso.
Perdere la concezione della sicurezza e della solidità può essere enorme come cosa, procedere senza guardarsi indietro e aver paura di non riavere indietro le cose che si credono... è un grande concetto che appartiene a chiunque voglia sentire delle emozioni sincere e voglia salvare qualunque cosa dalla propria fine.
Però alla fine bisogna pensare a se stessi e credere che se è tutto così reale e degno di essere protetto, non ci sarà affatto lo sfaldamento ma tutto verrà saldato e sarà meglio di prima!!!
Andare avanti e formarsi sapendo che niente sparisce o distrugge ma si trasforma: perché in fondo tutto quello che tocchiamo e viviamo con le nostre mani è materia viva che avviciniamo per sentirci meglio e meno strambi, incompresi direi...
Mi piace che tu hai usato il presente come a significare non solo che sia una scelta legata a quando l'hai scritta ma per dare una sorta di continuità e vicinanza per i lettori, immedesimandosi con facilità e sicurezza, senza avere troppa di quell'ansia che può dare loro modo di rimandare dei progetti importanti che però necessitano un viaggio e un distacco dal guscio, dal nido familiare e sicuro.
Il tema risulta essere sempre attuale e popolare ma lo hai gestito utilizzando dei versi molto diretti ma eleganti, empatici e che sembrano quasi accarezzare i cuori di questi provetti avventurieri o comunque eroi comuni, in quanto queste scelte sono sempre molto determinanti e intriganti da prendere sotto braccio!
È molto bello leggere di come dalla perdita si possa sempre trova una speranza o un nuovo obiettivo per cui lottare che si rifà un po' al concetto della materia che ho citato prima... spero che sia un segnale per le prossime volte che avrò il piacere di leggere le altre poesie, dopo questi inizi drammatici ma sentiti.
Come sempre è stato un piacere per me, poesia assai profonda :)

Recensore Veterano
09/03/17, ore 22:37
Cap. 4:

Ciao!Eccomi qui subito a lasciare la recensione. Allora ero un po' indecisa su dove lasciarla,poiché scrivi molto bene ed é raro trovare una persona che riesca a scrivere a dovere una poesia specialmente su altri siti di cui non faccio nome dove pensano che una poesia sia una frase di quelle fatte o che contenga solo rime baciate,ma veniamo a noi. La poesia é stupenda hai trasmesso a pieno il senso di sfiducia verso il prossimo (che ho perso anch'io tra l'altro) usando una metafora semplice,ma efficace: quella di un areoplanino di carta che viene soffiato via dal vento un po' come la fiducia che se ne va quando qualcuno la fa venir meno,quindi io ti faccio i miei complimenti,perché come ho già detto mi hai tramesso tutto perfettamente.

Un Bacio e Alla prossima :3

Nuovo recensore
09/03/17, ore 16:05

3 Settembre 2016. Sai, quella fu una delle sere più belle degli ultimi anni della mia vita. E' così interessante notare queste piccole coincidenze,il giorno in cui tu postasti su questo sito questa poesia io me ne stavo immerso in un favola e tutto sembrava perfetto. Ma le favole non sono reali e prima o poi finiscono e il libro va chiuso. La mia favola è finita... scusa, non dovrei essere io qui il protagonista, ma non riuscivo a notare la coincidenza.
Ho notato questa raccolta e ho pensato di iniziare a leggere la prima poesia ma l'occhio mi è caduto su questa e non ho potuto fare a meno di leggere il titolo e... ho dovuto aprirla.
"Ricordo ancora precisamente
momenti intimi d'un sodalizio
che credevo essere eterno;
da quando i tuoi silenzi
sono divenuti così assenti,
inutilmente vuoti?
Inesorabile è passato il tempo,
ha portato l'avvento di
questo nostro addio" Questa parte mi ha spezzato il cuore. So che più meno le storie finiscono tutte allo stesso modo, con circostanze simili seppur diverse, quindi non dovrebbe esserci nulla di eclatante nello scoprire che qualcun altro si sente come te... eppure mi stupisco ogni volta.
Potrebbe sembrare scontato o fuori contesto, eppure questo è uno dei motivi per il quale ho fiducia nell'umanità: la nostra empatia, la capacità di comprenderci e sostenerci come se fossimo tutti quanti una cosa sola, anche se spesso come esseri umani scegliamo di fare il male e dividerci.
Probabilmente ho fatto un gira e rigira di parole e non si sarà capito un piffero di quello che voglio dire... comunque sia, spero che tu riesca ad uscire da questa prigione vivo e proteggere nuovi sogni rilevanti con tutto il cuore, il prima possibile.
E spero di essere capace di farlo anche io.
Un abbraccio enorme, ma davvero tanto!
r-CLarisse

Nuovo recensore
06/03/17, ore 08:51

Qui, mio caro Watashiwa, giochi in maniera astuta (e dannatamente sporca) in casa!
Perché chi possiede un animo poetico è praticamente certo che veda la musica come un'ispirazione e un aiuto durante le giornate difficili o anche quelle più spensierata.
Ma a parte queste precisazioni introduttive, ci tenevo a dirti che ho sentito una forte coesione tra me e queste parole, che tramite un stile che mischia spontaneità e solennità (ci sono riferimenti alla musica classica per fare parallelismi) con l'obiettivo di dare alla musica un'identità così preziosa e unica quasi da togliere il fiato.
Qualunque genere rubi il cuore delle persone, è semplicemente parte del DNA dell'ascoltatore e parla dritto a una parte dell'individuo in sè, per cui è importante considerare che la musica possiede un'energia diversa a seconda della mente e dell'orecchio che la vivono.
La musica è un'arte che ti fa ricordare e fare i conti con ogni momento della vita, delle esperienze che si vivono e che si plasmeranno a seconda delle proprie scelte e di alcuni eventi, è diventata con l'evoluzione parte della società, tutti possono viaggiare e scoprire mediante la musica ed è una cosa bellissima e delicata da maneggiare, in modo che la sua stella non si spenga mai del tutto.
Con i versi che parlano dell'abbraccio silente e della giusta, terapeutica soluzione ai problemi del mondo che non capisce il singolo penso tu abbia centrato il fulcro centrale di quello che rappresenta la musica ai giorni attuali, per le persone di tutte le età che hanno una vita e quindi gioie e dolori da patire.
La musica è un'amica che avvolge e chiede solo di essere scoperta strutturalmente o sensitivamente, è la medicina sana a certi problemi che assorbono le nostre anime giorno per giorno, rischiando se no di ammalarsi prematuramente.
Per argomento, scorrevolezza e profondità sincera dei versi senza dubbio una delle mie preferite della raccolta al momento, in quanto un'analisi intensa che descrive con giustizia un lisztomane che sarebbe perso senza quest'arte sopraffina.
Ottimo lavoro, sul serio!

Recensore Master
23/02/17, ore 19:11

Ciao! Complimenti perché con questa mia recensione, questa tua seconda raccolta di poesie raggiunge le 80. Un gran numero, insomma, e ovviamente te le meriti pienamente tutte.
Quella che si pone all'inizio è davvero una bella domanda: perché certe persone, anche quando hanno un sogno o una passione, rinunciano e lasciano andare tutto?
Il modo in cui hai descritto il cielo, come mi aspettavo, è perfetto – soprattutto il paragone dell'anima, che mi dà un'idea di vastità, immensità, ma anche di grande vuoto.
Ho cercato la parola asperta, ma Google non è riuscito a trovarmi nessun significato. Quindi o è un termine così inusuale da non esserci, o un errore di battitura, ma non so XD aspetto una tua spiegazione, anche perché sai che mi piace imparare parole nuove da poter riutilizzare.
Nei versi successivi si parla di un insegnamento che è bene tenere sempre a mente, ossia non ascoltare mai coloro che giudicano senza conoscere, senza sapere cosa effettivamente abbia passato una persona e cosa la spinge a comportarsi in un certo modo. Perché, ovviamente, anche chi all'apparenza sembra felice e sereno non è detto che lo sia sempre stato – ma se volessimo fare un discorso filosofico su quest'argomento, ci sarebbe un'infinità di cose da dire.
E da ciò che la poesia lascia intendere, si capisce che la ragazza a cui l'hai dedicata non ha mai avuto una vita facile.
I versi in rima esprimono una sorta di armonia, e i miei preferiti penso siano senz'altro i penultimi due, dove si parla delle lacrime sia pure sia acide, delle gocce angeliche (ennesima espressione che adoro perché dà un senso di grazia e di dolcezza) e della lettura come rifugio per colmare un vuoto doloroso. E qui concordo, perché come molti di noi lettori sanno – altrimenti non credo saremmo qui – la lettura ci distacca dal mondo reale, catapultandoci in un universo di emozioni, dove il protagonista ha senz'altro una vita più movimentata della nostra, o comunque serve per svuotare la mente e immedesimarci in qualcun altro che non potremo mai essere.
Anche l'ultimo verso è molto bello e fa capire quanto la ragazza di cui stiamo parlando sia forte, decisa ad andare avanti senza lasciarsi buttare giù da nessuno. Come dovremmo fare tutti, d'altronde, anche se spesso non tutti ne hanno la forza, o magari non sempre...
Una bella dedica, che scommetto G. avrà senz'altro apprezzato.
Nient'altro da dire stavolta, alla prossima.
-H.H.-

Nuovo recensore
23/02/17, ore 12:57

Per cominciare, ti dico che il titolo l'ho trovato bellissimo, riesce ad esprimere cripticità e molta vicinanza alla tua vita, data la natura di questa raccolta.
La struttura è un po' classicheggiante perché dall'inizio alla fine non cambia mai (blocchi di terzine, nonostante i versi abbiano lunghezze eterogenee) ma ci sta, a volte certi messaggi poetici funzionano così.
Considerando inoltre che è un riordino di un pensiero specifico che ne fa scaturire altri, è una cosa che si intuisce e viene capita totalmente, con un po' di attenzione.
So quanto può essere fastidioso cercare di unirsi a qualcuno in nome di sentimenti e affetti ed oltretutto vedere quanto sia stato vano in quanto quella persona specifica si lascia andare fino a un certo punto, mascherando il dolore fino alla fine.
Ricordare è importante qualunque cosa accada perché permette di capire che fare della propria vita e in situazioni future, anche per sfogarsi e capire meglio come si plasmano i sentimenti: è questo che noto quando leggo questa e altre poesie.
Nelle parole più spontanee e musicali ho avvertito nostalgia ma comunque un affetto presente nel tuo cuore mentre in quelle più arcaiche o comunque non usuali un senso di severità perché una parte di te non può sopportare che le cose siano andate così, magari come altre storie passate.
È un dualismo assolutamente comprensibile e danno un tono umano al tutto, e proprio perché qualcosa non è scivolato via dal tuo cuore, viene da chiedersi come se la cavi quell'amico e se è riuscito a rimanere forte nella solitudine o nella compagnia ulteriore di qualcun altro, con il dubbio se lui sia cambiato in meglio o rimasto sullo stesso piano.
Da parte tua mi piace il fatto che desideri sempre avere un confronto con le diversi emozioni che provi e questo è una bella cosa in quanto molti non le sanno gestire o controllare, ritrovandosi a non capire cosa fare in situazioni abbastanza delicate...
Questa curiosità di andare oltre e fare chiarezza, riordinando per trovare un equilibrio è una bella cosa, denota volontà di avere il controllo delle emozioni senza soffocarle, con degli ideali specifici che si spera, sia in amicizia che in amore: in bocca al lupo.
Buonissima prova anche a questo giro!

Recensore Master
20/02/17, ore 13:56
Cap. 15:

Ciao, Watashiwa!
Arrivo dopo un’eternità… e mi scuso per questo. Spero di non deluderti, essendo un po’ arrugginita con le recensioni, ma cercherò di fare del mio meglio! Intanto vorrei dirti che ho scelto questa raccolta, invece che terminare l’altra, perché è più recente. E so cosa vuol dire pubblicare qualcosa di nuovo… Non che le storie più vecchie passino in secondo piano, però si tiene molto anche a ricevere pareri sulle novità, su ciò che abbiamo avuto in mente in un tempo recente.
Ma passiamo alla poesia!

Ho scelto questa per il titolo… “Sedici anni”, una delle età più importanti per ragazzi e ragazze.
Un’età che ti segna, che ti porti addosso negli anni a venire. Un’età che è sinonimo di cambiamento, di crescita, di esperienza. O anzi: di voglia di esperienza!
Avendo visto la dedica in fondo, deduco che stavolta tu ti sia rivolto a questa persona, più che a qualcuno che potrebbe essere astratto. Il che rende il tutto più reale! Più tangibile.

Ecco che ti rivolgi a questo ragazzo di sedici anni, che avrebbe desiderato un contatto, qualcosa di più sentito, di qualcuno più vicino… una sensibilità da ricevere, un affetto di cui circondarsi per crescere meglio. Forse solo qualcuno con cui confidarsi, a cui aprirsi.
“Premature imprevedibilità”… fa pensare a cose brutte. A fatti che segnano nel profondo.

Ed ecco il collegamento: “Hai avvertito la mancanza d'un affetto così puro.”
Le cose sono due: o questa persona ha perso un affetto vero e reale, proprio per via di questi imprevisti, o semplicemente non l’ha mai avuto, ma ne ha sentito il bisogno… Proprio per questi imprevisti arrivati prima del tempo.

“Fede rabbiosa”, “solido muro”. Qui si arriva alla religione. Sembra quasi che questo affetto si sia riverso a un Dio silenzioso, che non ha risposto come lui avrebbe voluto. Eppure sembra essersi nascosto dietro questo muro… usando la fede per allontanare le persone e tenersi tutto dentro, forse aspettando un miracolo.
Sto parlando troppo? No, dimmelo se supero il limite!

Ecco che di nuovo ti rivolgi a lui. Come a un angelo, uno circondato da persone false, un angelo che si ribella e che per questo cade. Ed ecco che questa caduta rinforza il muro… Ecco che si ritrova solo, a perdersi nell’emotività, nella negatività, nel pessimismo forse?

E poi ti rivolgi ancora a lui, sempre a lui. Stavolta sei tu. Sembri intenzionato a fargli capire che gli sei stato vicino, che hai cercato di fargli capire che poteva piangere, che poteva aprirsi, ma che non avrebbe dovuto attaccare chi era ancora disposto a restargli vicino.

Mi sento quasi in imbarazzo a leggere questa poesia… È bellissima, davvero, eppure mi sento come se stessi violando una qualche intimità, come se fossi entrata in possesso di una lettera molto personale. Ti offendo?
Bellissima la conclusione… dove gli chiedi di fidarsi di te, di lasciarsi avvolgere dalla tua presenza, dal tuo affetto. Dalla tua vicinanza.
Molto toccante. Molto bella. Davvero. Sembra una lettera destinata a qualcuno a cui tieni moltissimo; spero che risolviate, che riusciate a sostenervi a vicenda.
Bravissimo!

Recensore Junior
18/02/17, ore 23:18

Ciao! Tra tutte le poesie di questa raccolta ho scelto questa perché è come se mi parlasse dal profondo della sua struttura che è un po’ l’anima della poesia, per questo eccomi qui.
Nei tuoi versi sono riuscita a leggere molto realismo, come se stessi raccontando specie nella prima parte un po’ della tua vita, che purtroppo ti ha portato ad avere quella specie di ribellione nei confronti nell’amore e delle persone..
Tutti noi in fondo abbiamo avuto le nostre magagne e continueremo ad averle, farsi guidare dalla paura non è mai esattamente la cosa migliore per vivere in quanto non è farlo al 100%, per questo ascoltare se stessi è il minimo che si può fare quando non si ha niente o poco nella propria vita.
L’amore è un qualcosa che non arriva se cercato ma la vita presenta delle occasioni che possono veramente cambiare tutto in tavola, comprenderle e farle proprie, concordo molto con la filosofia che hai mostrato con questa poesia.
Quello che di bello deve esserci nelle vite delle persone deve nascere spontaneamente ma osservando tutte quelle piccole cose che succedono, costruendo attivamente qualcosa personalmente.
La sestina finale è bellissima, molto musicale e compatta, riassume alla perfezione la realtà dell’eccezione che ti ha reso la vita migliore ma non è una perfetta illusione, è semplicemente una conquista che denota la maturità e la positività della vita, nonostante il dolore dietro di un passato non facile.
Come ti ho già detto in precedenza in poesia non ho molte nozioni per andare a fondo ma dal punto di vista emozionale posso dire con certezza che è uno scritto eccezionale e pieno di realtà e romanticismo equilibrato, come piace a me.
Complimenti!

Recensore Master
17/02/17, ore 08:45
Cap. 11:

È passato molto dall'ultima volta che ho provato a recensire una poesia con serietà, perciò vediamo se ne sono ancora capace.
Stavolta ho una piccolezza davvero minuscola da segnalarti: per un brutto scherzo dell'editor, nella prima parola – cioè In – la n è venuta più piccola rispetto al carattere del resto della poesia. Non so se fosse un effetto voluto, in caso contrario spero che la mia segnalazione sarà utile! Perché un po' di precisione maniacale, in fondo, fa sempre bene.
L'argomento di cui mi trovo a leggere stavolta mi ha destato più interesse del solito. Spesso è difficile trovare la cattiveria in una persona, e capire se quella persona sia davvero così falsa come si è rivelata o se ha semplicemente commesso un errore. Perciò è interessante immaginare questa persona che crea un labirinto maligno dentro cui noi ci perdiamo, troppo ingenui perché accecati da una bontà che invece evidentemente non era vera.
A primo impatto pensavo che Ambra fosse il nome della persona a cui ti riferivi, ma poi ho capito continuando a leggere la poesia, che ambra è semplicemente uno dei paragoni più importanti – e che mi piace, perché l'ambra dà l'idea di qualcosa di lucente, di meraviglioso. Ma penso di essere stata stupida io perché, effettivamente, sarebbe stato un po' troppo audace dare il nome della persona come titolo della poesia – non so tu, ma nella paura che questa possa leggere e capire che è riferita a lei non lo farei mai, meglio non correre un simile rischio.
È carino il pensiero di trasformare l'infelicità in felicità, e grazie a te ho appena imparato la parola pingue, che non avevo mai sentito prima di leggere.
Da come la poesia prosegue, sembra che la persona si sia trovata altri amici, abbandonando il protagonista senza capire quanto fosse importante. Sono uscita di recente da un'amicizia del genere e posso dire solo che alla fine è meglio e ciò che deve succedere succede, per quanto inizialmente faccia stare male, e trovo coraggioso esprimere questi brutti sentimenti in poesia per sfogarli e mostrarli al mondo. Io, invece, momenti così preferisco non ricordarli, perché in questo modo non si dirà mai addio al passato e rimarrà tutto lì, visibile e vivo.
Ho immaginato chiaramente il nostro protagonista che viene gettato con poco tatto a terra, ma ha voglia di ricominciare nonostante l'amarezza dentro, finalmente libero da qualcosa di opprimente.
E concordo sul fatto di non fidarsi troppo delle persone, non fin da subito, o non aspettarsi tutto subito. C'è chi smania di aiutare gli altri, di essere disponibile sempre, ma non riceve nulla in cambio, mai, e non va bene perché in un'amicizia dovrebbe essere tutto reciproco.
Mi è piaciuta, un po' malinconica certo, ma piena di significato – come le altre, del resto.
Nient'altro da dire, alla prossima!
-H.H.-

Nuovo recensore
13/02/17, ore 13:56
Cap. 19:

Ciao!
Questa poesia finale riesce a spiegare benevolmente ciò che stai cercando dopo tutto il ciclo di perdite, positive e negative, senza aver paura di rendere l'astratto in concreto, con lo sguardo giustamente sia nel presente che nel futuro, formati più rispetto al passato.
Mi è abbastanza piaciuto vedere come i sogni, parlare della loro evanescenza ma sapere che ci sono e possono realmente parlare e plasmarsi con decisione, proprio perché sei tu a volerlo intensamente ed è per questo che ci sono, nella dimensione onirica e poi in quella astratta.
Riesci a spiegare la loro visione positiva nonostante le consuete domande, con il gaudio volenteroso e alla ricerca di un obiettivo, un sogno che possa conquistare un cuore e dare volume a quelle ali libere che sbattono affinché tutto vada per il meglio, ci siano quei tentativi per ambizione e diventare veramente qualcuno, l'artefice del sogno ricercato.
Ha un significato prettamente profondo e sono dell'idea che riassuma molta della forza che hai cercato di mostrare nel vivere ed essere disposto a trovare una soluzione per rinascere, sollevarsi e diventare se stessi con un alleato reale e assolutamente fedele come un caro amico.
Penso che i messaggi che vuoi donare ai tuoi lavori siano molto attuali e chiari nella loro introspezione e questo è un pregio che mi auguro che non perderai con  il tempo perché è quasi un tuo marchio di fabbrica e lo fai naturalmente e molto, molto bene!
Complimenti sinceri, semplicemente.
Ti saluto e alla prossima!

Recensore Junior
05/02/17, ore 17:17

Ciao!
Poesia parecchio malinconica e realista, in grado di creare una successione di immagini che acquistano, verso dopo verso, dei colori e un'aura tutta in discesa per chi racconta questo capitolo di una storia struggente ma inevitabile.
Ti dico con sincerità che la vena della commozione è continuata alla grande, questa volta però riuscendo ad andare a fondo in un contesto più centrato verso la vita e gli affetti quotidiani, creando un calvario di emozioni tutto da vivere e scoprire.
Il linguaggio risulta essere molto forbito e testimone di un accaduto triste e doloroso, con l'ambiente che parla e conferma esattamente la condizione di serietà e di abbandono per la morte di quella figura così importante come quella di un nonno, in questo caso.
Mi ha stupito anche il fatto di aver inserito anche delle persone che lo salutano in quella maniera ipocrita e impossibile da credere, mi ha ricordato molto quei piccoli cortei paesani dove ci sono persone che sono capaci di cambiare opinione una volta morto il loro compaesano, tanto da definirlo un fratello e uno stinco di santo.
Un modo come un altro per rendere più forte la verità dei sentimenti che attraversano il cuore dei cari piuttosto che quelli sconosciuti cornuti e fasulli!
Il concetto di speranza che hai deciso di introdurre nella cosiddetta seconda parte mi ha lasciato positivamente interdetta, anche per quello che ha lasciato pian piano questa perdita.
Ha uno stile più diretto e più astratto, che si concentra esattamente sul fatto che tu continui a fargli visita, a sentire qualcosa e a prendere il lato positivo che è riuscito a lasciarti... sarà pure una cosa che cercano di dire tutti per mostrarsi forti ma la differenza è che tu la unisci alla fragilità e quindi il dualismo è molto credibile.
Fragilità e forza, concretezza e astrattismo, scuro e poi chiaro; il fatto di lavorare molto con queste componimenti opposte, presenti e comunque lineari ti permette di creare un insieme che parla, si espone e cerchi di creare equilibri.
Come un equilibrio dello yin e dello yang, molto filosofico ma comunque con un linguaggio comprensibile e logico, coerente.
Significativamente bella anche questa poesia :) è un piacere stare accanto alle emozioni palpabili di una persona che vuole solo essere emotiva!

Recensore Master
02/02/17, ore 05:48
Cap. 19:

La sfera onirica è come se fosse un'altra parte di noi, una sfaccettatura del nostro essere che bisogna alimentare e coltivare.

Hai scritto una raccolta molto profonda, che spesso mi ha portato ad un'acuta riflessione...Grazie mille per queste poesie scaturite dal cuore che fanno comprendere l'importanza del fallimento per essere più di ciò che si credeva.

Bellissima raccolta,
complimenti!

Alla prossima!
-Bigin

Nuovo recensore
31/01/17, ore 11:52

Per quanto riguarda questa poesia, posso innanzitutto dire che ha un linguaggio e uno stile molto narrativo ma comunque diretto, sia inteso come espressione di linguaggio che nel modo di parlare a chi ha il piacere di leggere.
Tutto inizia da quando si è piccoli, l'infanzia non dovrebbe mai essere un periodo dove i ricordi si offuscano e vengono divorati da quello che è il tempo perché riesce a dare radici a molti aspetti e comportamenti di tutte le persone che esistono, anche in minima componente.
Leggendo la poesia, mi sembra di capire che il tuo cruccio è stato quello della dispersione di tanti begli aspetti morali quali le parole, le promesse, l'amore: quest'ultimo in particolare, che mi sembra molto caro in modo che si formasse nel modo più genuino possibile, piuttosto che con tali difficoltà e con un'amarezza ricorrente.
Quando si sviluppa un'identità specifica e di conseguenza le idee sono della stessa pasta, la cosa non può andare a rovinarsi miseramente come è successo per tanti anni della vita, per l'appunto.
In tutto ciò però esiste sempre quel qualcosa di disturbante (in questo caso la speranza) capace di dare problemi ai piani freddi che la vita ha intenzione di darti per quanto riguarda questi argomenti, c'è quella luce che vuoi seguire e non sei disposto a farti sottomettere da una sconfitta momentanea della battaglia, non della guerra.
Nonostante il principio di prevalenza verso l'astratto è scrutabile in molti altri casi poetici - avendone lette altre oltre a questa - il modo in cui esprimi la cosa è sempre diversificato e riesce a plasmarsi a seconda del tutto.
Personalmente io ho un'opinione abbastanza più razionale della tua, forse più complessa e psicologica, a tratti più neurologico piuttosto che fisico, per questo tendo a pensare che sia molto difficile trovare un'anima "gemella" o definizioni simili.
Poi magari ci si somiglia più di quanto sembra, ma avendo a che fare con un linguaggio coeso e autobiografico, credo di percepire delle differenze che la parte più recondita di me un po' invidia perché è molto luminosa e positiva.
Grossa parentesi a parte, quello che posso ancora dirti è "complimenti"!
L'argomento non riguarda solo quest'emozione così popolare e alla portata di chiunque ma anche un pezzetto della tua vita, entrambe narrate comunque con una profondità intrisa di semplicità e chiarezza, con uno stile narrativo e coerente da inizio con le disillusione, al centro con le insicurezze e le batoste notabili coi comportamenti un po' più arrendevoli fino alla fine con la presentazione della nuova, matura concezione di vivere l'eccezione tra le mille frecce di dolore e stizza conficcatesi attorno e che hanno rischiato d'abbattere un cuore impavido.
Bel lavoro!

Recensore Veterano
26/01/17, ore 19:47

Errata corrige.
Trovo questa poesia molto bella, di un calore avvolgente.
Lungi da me qualsivoglia critica allo stile che deve, in questo campo, essere non solo libero, ma anche personale.
Passando invece alle parole usate ho notato una ciclicità in tono stagionale come un amore che dalla fresca primavera diventa torrida estate, poi un grigio autunno e, infine, un glaciale inverno, che però non spezza la tua anima...che ritorna a primavera, ma questa volta sola....e libera.
Bel lavoro e come sempre... a rileggersi
(Recensione modificata il 27/01/2017 - 03:29 am)