Recensioni per
Poesie di un perdente
di Watashiwa

Questa storia ha ottenuto 100 recensioni.
Positive : 100
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
26/01/17, ore 06:32

Ciao!
Una poesia molto più matura di quello che dà a vedere, capace di costruire una storia legando elementi naturalistici e spirituali in un soffio veramente percettibile, riuscendo a mostrare poi necessità, idee e modi di essere che si distaccano dalla monotonia e dal dolore del passato.
Scrivere sulle passioni o semplicemente sul sesso non è mai semplice e spesso si rischia di cadere in metafore trite e incapaci di avere quel mordente intrigante.
Sinceramente non c'è quell'aura così profonda e piena di particolari dettagliati, credo anche per una questione di pudore e di volontà di mantenere la propria esperienza sul personale e concentrarsi più sugli aspetti introspettivi e dell'anima, che vengono espressi con molta più sicurezza e capacità di andare dietro un volto e dentro un'identità specifica.
La cosa che mi è piaciuta di questa poesia è che ha un insieme narrativo di tutto rispetto, che passa dal freddo del luogo nel quale cammini al progressivo calore che la speranza e l'esperienza (quella relativa alle cose successe) hanno donato alla tua persona, alla vulnerabilità più assoluta alla forza più sprezzante e sdegnosa, nel senso che rifiuta le meschinità passate e sicuramente future.
Ti sembrerà un controsenso dato che ho detto che sulla questione sesso c'è un po' di riservatezza, ma la stanza che dice "Una passione carnale/ troppo, davvero spinta/ unica linfa d'un rapporto/ rivelatosi una gran tela/ feritrice di me solo e soltanto" è la mia parte preferita perché è come se fosse il nucleo di tutto il lato intimista (non a caso sta praticamente al centro) e poi c'è un giusto connubio tra le due questioni, la tela che ferisce ha un significato molto profondo.
Un'altra poesia che è testimone del tuo essere capace di esprimere emozioni e una positività dalla quale risollevarsi dopo grandi, dolorose batoste, è un vero piacere leggere poesie di questo calibro.
Ti saluto e alla prossima!

Recensore Veterano
22/01/17, ore 11:19
Cap. 15:

E’ un’età imprevedibile quella che racconti, un tempo dove si è come le corde più acute degli strumenti musicali: tese fino allo spasmo. A sedici anni ogni cosa è amplificata: ego, emozioni… Siamo dei piccoli adulti ma ancora dobbiamo imparare a vivere mentre si pena a un’infanzia che amiamo e snobbiamo al tempo stesso.
E’ un periodo dove occorre avere al nostro fianco una figura valida. Due figure valide. Ma qui, pare che queste figure valide, che tu definisci affetti puri, siano venute a mancare.
Poi c’è Dio. Non so se Dio sia inteso come un colpevole qui. Qualcuno che si sia preso qualcosa al momento sbagliato. Dio che è la guida del mondo si è preso le guida di questo adolescente nelle sue giornate strane, strane come le giostre di un circo.
Se dici cangiante e strano a me viene in mente il circo.
La rabbia è una reazione naturale alla perdita. Isola e muta l’animo. L’adolescente si scosta dal bambino angelico che era e tace, serrando le labbra. Non sentendosi più in grado di aprirsi o confidarsi con nessuno. egli non ha più nessuno con cui poter parlare. Nel finale non ho capito con chi il ragazzo si sia riconciliato. Ho pensato sia a Dio che a una qualunque figura positiva vicino a lui. Ho visto qualcuno capace di contenere il suo dolore rabbioso della perdita, e dunque, mi sono incanalata in questo percorso tanto travagliato quando positivo nelle sue ultime battute.
ti ho fatto la recensione immaginando questa “fede” perduta come la perdita dei genitori, tuttavia, potrebbe anche trattarsi della perdita di “se stessi” o comunque di una guida, come detto alcune righe fa. E’ un componimento molto bello e profondo che si lascia leggere in più modi. Mi piacciono le parole che hai utilizzato e mi hanno anche regalato alcune immagini particolari.
Alla prossima
Oshi-chan 
 

Recensore Veterano
18/01/17, ore 10:07

Ciao Watashiwa, buon anno :)
Ho apprezzato anche questo componimento che rappresenta poi un ulteriore passo avanti nel processo di crescita interiore, riservato ad ogniuno di noi dalla vita. In questo caso il passaggio è dalla superficie del contatto fisico alla relazione più profonda e concreta.
Molto bella, davvero. Complimenti

Un abbraccio
Luca

Recensore Master
12/01/17, ore 05:55

Buongiorno!

Bellissimo versi, schietti e capaci di trapelare molte emozioni racchiuse e celate.
Un conforto, una convinzione che mai più si compirà questo oltraggio nei propri confronti e, allo stesso tempo, si rimembra l'offesa, la perdita che ha mutato la propria vita e il proprio fare.

Complimenti,
-Bigin

Nuovo recensore
03/01/17, ore 23:05
Cap. 7:

Questa poesia risulta essere franca e verso la fine molto determinata nel modo di esprimersi.
All'inizio sembra anche esserci una volontà di credere in un mondo ben dipinto da tutte le persone che hanno a che fare, poi però le cose non riescono a quadrare per forza di cose.
All'inizio sembra proprio per chi racconta, il protagonista, descritto come un caso perso incapace di essere apprezzato e compreso nonostante sia fatto di cose astratte piuttosto simili a chiunque, ma lasciato in disparte dalle persone con le quali cercava di costruire qualcosa e anche con quelle con le quali in teoria dovrebbe avere qualcosa: ho percepito questo, almeno.
L'accettazione spesso difficilmente avviene in casi di questo tipo e per arrivarci la vita mette sempre i suoi brutti paletti (tanto per non dire altro) e andare avanti, accettare la propria anima così e senza plasmarla a quelle "regole scritte e codici nascosti" è veramente coraggioso e dona una lezione veramente esemplare sull'individualità nella propria quotidianità.
Lo stile è comunque molto malinconico per me in quanto le parole denotano quel dolore provato per via delle delusioni avute, per la solitudine e per non essere in buoni rapporti con quello che prima si reputava un buon mondo.
Questo può essere interpretato come una rottura con l'infanzia e il procurarsi delle armi per vivere al meglio e senza troppi acciacchi il proseguimento della propria vita.
Una rinascita verso una vita sempre irta di problematiche ma comunque unica perché tu ne hai le redini ed è questo che stai dicendo agli altri, se vogliono avere a che fare con te.
Promossa a ottimi voti anche questa poesia!

Recensore Master
02/01/17, ore 12:06

Ciao e buon anno!
Con queste strofe colme di sentimento hai reso perfettamente il senso di brama della libertà, di questa ricerca, dell'equilibrio precario tra ciò che non conosciamo e che può sia ricostruirci sia distruggerci.

Ottimo lavoro, come di consueto.
Complimenti, Watashiwa.

Ci sentiamo presto,
buona giornata.

-Bigin

Recensore Veterano
31/12/16, ore 10:42
Cap. 3:

Ciao Watashiwa!:) Sono qui per lo scambio di recensioni del Giardino di Efp.
Prima di tutto ti faccio i miei complimenti, perché, dando uno sguardo ad ogni poesia della raccolta, sono rimasta davvero stupita dalla tua bravura in questo genere e dalla tua grande abilità nel riuscire a trasmettere forti messaggi in sole poche righe, sempre rispettando i canoni della poesia. Personalmente, non riuscirei mai a scrivere poesie così belle (da piccola ho tentato, ma, neanche a dirlo, le uniche rime che riuscivo a trovare erano quelle in -are, -ere, -ire XD). Mi è piaciuta moltissimo anche l'idea di una raccolta di poesie su tutto ciò che si perde nella vita, sia le cose positive, sia quelle negative. In particolare, ho scelto di recensire questa poesia perché trovo che il tema sia molto vicino a me, come a gran parte delle persone. Come anche tu hai detto, l'uomo per sua natura è portato ad esplorare, a viaggiare in terre ignote, anche se questo significa che deve abbandonare le sue radici e il modo in cui ha vissuto finora. Chi non sogna o desidera trovare il coraggio di lasciare tutto e andarsene? Ho incontrato moltissime persone che hanno scelto di prendere questa decisione più o meno drastica; soprattutto chi ha deciso di trasferirsi all'estero, poiché in tal caso mantenere i contatti con le persone della propria terra natia diventa più difficile, anche se non impossibile. Però, credo che queste scelte importanti non debbano essere guidate interamente dal dovere e dalla necessità, come per il lavoro, ma soprattutto dalla propria volontà, perché, altrimenti, si potrebbe vivere le nuove condizioni di vita con l'impressione di essere rinchiusi in una prigione, separati dai propri cari.
È anche vero che questi frangenti possono aiutare un'amicizia o un legame stretto a fortificarsi, poiché, se riesce a durare nonostante la lontananza e l'impossibilità di vedersi con continuità, allora si dimostrerà tanto forte da conservarsi a lungo, forse per tutta una vita.
Insomma, la poesia tratta un tema molto attuale e lo affronta con dolcezza, mostrando le paure, i pensieri, ma anche le speranze di chi decide, appunto, di aprire un nuovo capitolo della propria vita, senza, tuttavia, distaccarsi completamente da quello precedente. Rinnovo i complimenti per questa poesia meravigliosa e colgo l'occasione per farti gli auguri di buon anno nuovo.^^
Un abbraccio,
Sophja99

Recensore Junior
30/12/16, ore 23:45
Cap. 1:

Mi sono estremamente commossa!
Sto esagerando? Secondo me non tanto, perché questa poesia merita.
Premetto che non conosco la persona alla quale stai dedicando queste dolcissime parole in versi (anche se è famosa a quanto leggo) ma sinceramente anche dedicarle a loro è una cosa dolcissima perché testimoniano quanto siano state importanti per il nostro percorso, da fan ad artista o cose di questo tipo.
Sto cercando di pensare a come reagirei se scomparisse qualcuno di me caro - anche considerando personaggi famosi o idoli - e insomma, mi sentirei distrutta e piena di dolore!
All'inizio hai creato un percorso dualista, nel senso che tramite delle metafore naturali e quotidiani si può vedere e percepire la sua vita e quella nei palchi, dato che il suo lavoro era di divertire, divertirsi e far divertire da come la racconti tu.
Un fiore delicato come il geranio immerso nell'atmosfera di Novembre immerso nei suoi occhi l'ho trovato graficamente molto semplice da leggere ma emotivamente credo che la descriva in maniera profonda e coinvolgente, per questo penso che tu abbia molto talento come paroliere e si sente come tu tenga a lei, nonostante (penso) che tu non l'abbia mai conosciuta.
Lo stile è molto dolce e nostalgico, poi con l'unione di quel percorso in un unico riconducibile alla chiusura del sipario, il tutto diventa azzecato e univoco, chiaro.
Anna non c'è più ma ha lasciato un qualcosa di profondamente cristallino in chi ha saputo vederla, viverla e ascoltarla e questo è alla base di chi non morirà mai invano dimenticato.
Non è solo una poesia magnifica ma è una sorta di tributo creato con emozioni vive e che vogliono imporsi non in maniera fastidiosa nella vita ma che si protraggano nel tempo, quando qualcuno - persino una sconosciuta come me - leggerà questi versi.
Personalmente è una richiesta che accolgo a braccia aperte :)
Bellissima!!!

Recensore Veterano
30/12/16, ore 15:12

Ciao Watashiwa, 
il tema trattato è tra i più delicati, e vede a confronto due diverse generazioni che, a volte, non vanno a coincidere e non si raggiungono sulla stessa strada. L'età oltretutto gioca lo scherzo peggiore, facendoti perdere lo smalto, utile per guidare la propria prole; mentre dall'altra parte, crescendo, si tende ad intraprendere le proprie scelte, senza ascoltare troppo consigli o avvertimenti. Ecco che alla fine il dialogo tra le parti resta solo nel proprio mondo parallelo. Complimenti ancora per questo ottimo pezzo.

Un abbraccio 

Luca

Recensore Master
24/12/16, ore 17:24

Avere fede, avere FIDUCIA, può sembrare banale, scontato. Invece è proprio quando stai per cadere che noti quali siano le pareti portanti della tua vita, quali si autodistruggono, si spengono, per costruire noi, per farci brillare.
Una poesia che racconta, che narra emozioni represse, attimi che si tramutano in desideri.
Una poesia che parla da sola, che ad ogni lettura regala un accrescimento nuovo.

Complimenti anche questa volta,
ti auguro di trascorrere delle buone Feste e un sereno Anno nuovo.
Buona serata :)
-Bigin

Recensore Master
17/12/16, ore 20:54
Cap. 15:

Buonasera.
Poesia che mi è piaciuta molto; tratta il tema dell'adolescenza, un'adolescenza tormentata e disillusa, che si trova smarrita e sta perdendo certezze, che sbiadiranno.
Versi forti, molto belli, ("lacrime di fuoco"). Complimenti.
A presto!

Nuovo recensore
12/12/16, ore 17:23

Una poesia dove viene espressa la volontà di proseguire avanti considerando che ci sono tante cose astratte oppure concrete che possono fortemente frenare e lasciare depressi in quella solitudine così lancinante.
È facile pensare a una relazione finita male per quel "corsa", anche perché l'immaginario collettivo vede l'amore come fonte ispiratrice ma l'italiano è una lingua veramente complessa e per questa ragione è bello leggere che quella richiesta è verso un qualcosa di più astratto che si allontani definitivamente dalla propria esistenza, che non desidera più essere lacerata da brutti difetti e cose affini.
L'idea che queste caratteristiche consolino con lo solo scopo di limitare o frenare l'anima di una persona è molto cupa e terrificante, così come la malinconia di una persona che è rimasta da sola ma cerca di riunire i brandelli di un'innocenza che mai più tornerà come un tempo, anche se il "coraggio infranto" è una qualità che fortunatamente si può ricucire al più presto.
Fermarsi un attimo e rendersi conto di quanto quei silenzi sia cambiati è assolutamente il modo più preciso per rendere quella persona conscia di tutto ciò che ha attorno ma di essere ancora troppo debole per alzarsi: ma si sa, il tempo permette di capire ogni cosa relativa a certe domande che si pongono alla nostra testa, per cui è la sequenza che serve per congiungere passato e futuro, senza la quale la poesia perderebbe smalto.
Si è costruita una relazione inconcludente, depressiva ed egoista come dici tu nella penultima stanza e questo non può andare a chi riserva per se stesso qualcosa di meglio, un qualcosa che possa quasi benedirgli l'anima e sollevarlo dall'oscurità di quelle notte così marce e stanche.
Andare semplicemente avanti, in modo da sentirsi sempre più liberi e meno dipendenti da persone, sensazioni o luoghi terribili e diventare un tutt'uno con il proprio animo, appunto un uomo... curioso l'ultimo aggettivo come se ci fosse un moto ribelle in lui, desiderando riversare la sua nuova essenza rovesciando ogni base solida e sicura.
Una poesia diretta e disposta a vivere nel profondo di un abisso per spiegare come risalire verso la superficie e respirare un qualcosa di nuovo e precisamente migliore per se stesso e per le persone future in grado di aiutarlo a vivere bene per davvero.
Bandierina assolutamente verde e meritata.
Alla prossima!

Recensore Junior
09/12/16, ore 13:00
Cap. 3:

Eccomi qui per lo scambio a catena!
Sappi che io adoro leggere poesie, ma non scriverle (o meglio, non mi ritengo capace di farlo poiché, ogni volta che ci provo, non gradisco il risultato). Quindi, ho deciso di dedicarmi ad una poesia di questa raccolta perché è sempre bello immergersi in certi tipi di composizioni, e anche perché ammiro le persone che riescono a cimentarsi in esse.
Fra tutte le poesie che finora hai scritto, ho scelto questa perché parla di un “problema” che affronto molto spesso: la paura dell’ignoto e di nuove sfide.
Mi sono ritrovata parecchie volte a “voltare pagina” ed essere costretta a ricominciare/iniziare qualcosa di nuovo; sto parlando di avvenimenti che riguardano la mia vita privata e anche il mondo della scrittura. In ognuno di questi casi, prendere certi tipi di decisioni non è stato affatto facile, e mi porto ancora dietro alcune ferite causate da ciò. Tuttavia, quando capita, non mi piace dare a vedere di essere agitata; la mia maschera di distacco e la mia solita espressione impassibile sono sempre molto efficaci.
Al di là di questo, so benissimo cosa si prova ad affrontare certi momenti… ma una cosa di cui vado fiera è la mia cocciutaggine e volontà di fare tutto ciò che mi piace/è giusto fare. In pratica, penso diecimila volte “Non ci riesco, non valgo abbastanza” mentre mi cimento assiduamente e con passione in quella cosa. *ride* Insomma, non mi frena neanche il mio solito pessimismo!
Condivido in pieno la tua ultima citazione: è proprio vero che, cambiando il tuo modo di pensare e facendo piccoli passi alla volta, ti accorgi che tutto va via via sempre meglio. L’ho sperimentato da poco, uscendo da un periodo abbastanza brutto.
Da questa poesia deduco che anche tu hai imparato a gestire meglio le tue emozioni, e ne sono felice. È importante avere un certo autocontrollo, anche quando ti sembra che tutto intorno a te ti sia ostile.
So che in futuro mi toccherà prendere altre decisioni – forse anche più difficili –, distaccarmi ancora di più dagli “affetti calorosi” che mi hanno accompagnato specialmente fino al primo periodo della mia adolescenza, e fare una specie di salto nel vuoto. Nonostante ciò, so che mi abituerò, che il nuovo percorso sarà ricco di sorprese, che tutto ciò che ho imparato da piccola mi sarà utile, che avrò nuove certezze e consapevolezze, e che un giorno guarderò al passato con un sorriso non più mesto.
La poesia mi ha trasmesso tutte queste sensazioni/riflessioni, e ti faccio i miei più sinceri complimenti per questo! Mi ha dato un’ulteriore carica, uno stimolo, un motivo in più per procedere e credere in quello che faccio. Anche se mi capiterà di sbagliare, di rischiare, di perdere qualcosa durante il tragitto… che importa? È meglio provare questo piccolo dispiacere, piuttosto che uno sconforto perenne e migliaia di dubbi su cosa sarebbe successo se ci avessi provato.
Ti dirò… questa poesia mi ha anche trasmesso un altro messaggio: alcune decisioni si devono prendere senza rifletterci troppo. Purtroppo sono una ragazza esageratamente razionale e fiscale, che riflette un milione di volte prima di fare una scelta e si irrita/innervosisce appena qualcosa non va come se l’era aspettato. Mi hai insegnato che, talvolta, accantonare un pochino la razionalità è un bene, poiché potrebbe impedire che viva delle esperienze fantastiche.
L’immedesimazione con il protagonista, una persona tanto tenace quanto labile, mi è riuscita benissimo.
Parlando del tuo stile, mi piace un sacco. Hai veramente tanto talento per scrivere, soprattutto poesie. Poesie… particolari, oserei dire. Esse non seguono la struttura classica di questi componimenti, né c’è un preciso schema metrico.
Questa è molto libera, e qualche volta ci sono delle rime. La sua cadenza è abbastanza armonica, ma pare che presti maggiore attenzione all’accurata scelta di vocaboli (concisi, eleganti e d’impatto) e alla corretta grammatica/punteggiatura.
Giudizio più che positivo! Ripasserò sicuramente dalle tue parti, appena ne avrò l’occasione.
Devo rispondere ancora alla tua recensione… Sono una brutta persona. *si sotterra* Provvederò quanto prima.
Grazie per avermi regalato questa piacevole lettura e alla prossima,
Scarlet

Nuovo recensore
01/12/16, ore 13:02
Cap. 5:

In questa poesia c'è il desiderio di dimostrare quando non è saggio rifugiarsi in un sogno perché causerebbe una perdizione totale e un dolore perenne e perpetuo.
E il sogno può sicuramente riferirsi sia alla componente più fantasiosa e onirica sia ad un'ambizione che può colpire la vita di tutti i giorni e rivelarsi poi un grande buco nell'acqua...o almeno ho avuto quest'impressione, detto francamente.
Essere assenti è senza dubbio normale e capita spesso per chi sta crescendo o comunque non si sente forte da dare fiducia agli altri o rapportarsi con la gente perché non se la sente e non riuscirebbe a manifestare se stesso, chi per introversione o per indifferenza nei confronti di tanti aspetti.
I sogni sono necessità di cui abbiamo bisogno per dare forza alla nostra esistenza ma alcuni sono così velenosi e come delle strade senza uscita, sembrano andare nel profondo donandoci qualcosa di bello e magnifico ma plastico e quasi ovattato, direi anche troppo.
La citazione finale integrata alla poesia arricchisce ancora di più quello che hai scritto e la morale implicita che ne scaturisce fuori.
La parte finale che spiega come alzarsi per incontrare un nuovo giorno sia essenziale alla base per vivere e sentire la propria anima più forte, rinvigorita ogni volta che si deve affrontare un nuovo capitolo del percorso personale.
Inoltre, la questione dei sogni, del rifugiarcisi per un attimo e poi uscirne dopo una lezione mi ha ricordato (ma penso che sia una cosa mia) molto del concetto presente in Alice attraverso lo specchio perché, nonostante non ci sia quella illogicità e senza senso generale, in realtà percepire poi quel senso di introspezione personale e di differenza rispetto alla realtà e ai suoi paradigmi.
Un lavoro raffinato, più riflessivo di quello che può sembrare.

Recensore Master
30/11/16, ore 22:24

Buonasera!
Anche questa volta mi hai fatta riflettere e mi hai donato piacevoli minuti di relax.
Leggere i tuoi versi mi dà sempre qualcosa di nuovo, mi arricchisce.
Il mondo, attualmente, si sta sempre più riempiendo di cattiveria e di falsità. Coloro che ci rimettono sono quelle persone pure, cristalline, persone che donano la parte migliore di sé a soggetti che, però, andranno a rovinare, distruggere qualcosa che di intimamente proprio.
Bisogna stare attenti, ponderare le scelte e ascoltare quello che si è e che si prova, per evitare che il tesoro più inestimabile che si possiede arrivi nelle mani dei pirata sbagliati.
Questo, sulla base delle mie esperienze, è ciò che è trapelato dai tuoi versi e mi ha portato a stimolare vari pensieri.
Complimenti per questa poesia,
ottima nel complesso, emozionante come sempre.
Buonanotte,
-Bigin