Recensioni per
180 days
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 119 recensioni.
Positive : 119
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/10/16, ore 12:53
Cap. 15:

Non riesco a trovare le parole giuste per descrivere la bellezza di questo capitolo...
Soffro e gioisco insieme a loro...
Ecco, questa storia è come la neve, ormai fa parte di me...
Loro fanno parte di me...
Credo che sia la tua storia più bella, forse perché è quella che mi sta emozionando di più...
Mi sento proprio come Sherlock e John in questo momento...
Sono felice e spaventata allo stesso tempo...
Provo una gioia immensa perché finalmente si sono amati (e la delicatezza con cui hai descritto questa parte mi ha commossa tanto), ma sono anche terrorizzata dal dopo, perché è così incerto, così evanescente...
Vorrei che ce l'avessero, un futuro. Se lo meritano, soprattutto Sherlock, che sta cominciando ad accettare la sua nuova vita grazie a John ("Se fossi certo che John rimarrebbe comunque, anche se sapesse che non esiste più una data già scritta per il nostro addio… Io credo che potrei vivere in questo modo")
John dice che l'amore ha gli occhi azzurri, la voce scura e la pelle chiara.. beh, per me è il modo in cui si guardano, il fatto che ci saranno sempre l'uno per l'altro, nonostante le incertezze e le paure. Per amare ci vuole coraggio, e loro ne hanno da vendere!

Grazie di cuore per questa perla di FF!!

Alla prossima! Baci!!

Recensore Veterano
18/10/16, ore 09:24
Cap. 15:

Ciao, trovo che questo capitolo sia uno dei migliori, nonostante sia stata tentata più volte di chiuderlo e riprenderlo in un altro momento, perché, per quanto mi riguarda, assesta una serie di colpi emotivi che faccio difficoltà a reggere, ma è un problema mio.
Lo trovo uno dei capitoli migliori perché è poetico, dolce come la neve. Romantico, profondo, mi è sembrato quasi di narrativa rispetto ai precedenti, nonostante non lo sia, ma immersa nella lettura non ci ho nemmeno fatto caso.
Veniamo ai colpi emotivi: lo avevo detto fin dall'inizio che facevo difficoltà a leggere di uno Sherlock in queste condizioni, perché mi fa proprio male immaginare una persona iperattiva come lui, bloccato su una sedia a fissare il mondo dal basso, dipendendo comunque dagli altri, per quanto non voglia ammetterlo. Ho sempre avuto più empatia per Sherlock che per John e questo mi devasta,
La sua dipendenza da John, invece, è meravigliosa e si sa quanto bene il personaggio del dottore (anche in una AU) faccia al detective e John è davvero il cavaliere perfetto per lui.
Se ha paura Sherlock, di come andranno avanti le cose, figurati io.
Sperando di riprendermi :-P, ti mando un bacione e alla prossima!

Recensore Master
18/10/16, ore 00:20
Cap. 15:

Ci tengo a dirti che la pubblicazione di questo capitolo è stata, questa sera, proprio una bella sorpresa perché non mi aspettavo da te se non qualche drabble o brevi OS, visto il periodo “denso” che stai vivendo. E invece, ecco qui un altro pezzo di strada insieme a te, a Sh ed a John verso un futuro ancora incerto. Splendido. Dunque…Mi sono immersa nella nebbia mentale che ti ha permesso di scrivere queste righe che mi hanno lasciato con un’ondata di tenerezza e di emozioni contrastanti. Questa tua splendida “cosa” che sta tenendo compagnia ai miei sogni in modo così intenso. Una prima osservazione mi viene spontanea pensando che, certo, non mi spavento di fronte a storie valide sì, ma con il rating rosso che più rosso non si può. Però è come una carezza per l’anima leggere d’amore e poterlo immaginare, come in “180 days”, vissuto dai protagonisti senza essere sbattuti davanti a scene efficaci ma, a volte, un po’ troppo “didascaliche”. Invece, qui, c’è il tuo (e nostro, dietro di te) presentarsi in punta di piedi, con discrezione e rispetto per quelle che tu rendi delle credibili realtà umane, noi timorosi, quasi, di invadere uno spazio che, per essere compreso, non ha bisogno di essere fotografato alla luce cruda della rappresentazione fedele e precisa (“…Nonostante i limiti…Nonostante le paure…Nonostante me…”). Sono partita dalla conclusione del capitolo per tornare a ciò che la precede: la visita alla mostra, con un John che racchiude in un sorriso tutta la forza di amare e di essere amato, la cena al ristorante di lusso, il viaggio di ritorno in taxi, le nubi passeggere del malinteso e della paura. Trovo espressiva e calzante la metafora che getta un ponte tra John e la neve: hai saputo plasmare, senza sbavature, la meravigliosa duttilità di un elemento naturale così affascinante e dalle mille qualità su un personaggio sicuramente ricco di spunti anche poetici, per la sua contagiosa, disarmante, luminosa umanità (“…“È… è bellissimo, Sherlock. Grazie…ed io ho sentito la gioia che vedevo prendere forma sul suo viso allargarsi nel mio petto…”). Una frase, tra le tante, da selezionare: “…Ha rivestito di stupore una vita che consideravo persa, posandola tra le mie mani sotto una nuova forma…”. Quindicesimo capitolo: un caldo abbraccio da cui è difficile sciogliersi a fine lettura…

Recensore Master
09/10/16, ore 23:15
Cap. 14:

Trovo che l'immagine dei fiocchi di neve, meraviglia gratuita della natura, sia consona a quello che è questo capitolo. Pensavo di aver letto il meglio di "180 days" con i precedenti, ma mi sbagliavo. Questo è, secondo me, il più difficile perché tratta dello svelarsi di un sentimento troppo grande per essere ancora trattenuto in uno sguardo lanciato di nascosto o di un, volutamente fugace, tocco di mano. È difficile, infatti, fare in modo di raccontare d'amore senza scadere frettolosamente nell'ovvio o nel già sentito. Tu hai scritto come se disegnassi dei fiocchi di neve, l'argomento è sempre la Johnlock, che può scendere abbondante e copiosa nel fandom, ma qui le parole sono meravigliosamente uniche, diverse da tutte quelle che animano il mondo variegato delle ff, in cui ce ne sono certe sicuramente valide e coinvolgenti. Qui, però, io mi ritengo su un piano diverso, in cui non ci proponi formule lette mille volte, ma pensieri credibilmente appartenenti a due che si amano. La misura del gradimento che mi suscita qualcosa che leggo è l’emozione che mi provoca e, con “180 days”, ne sono felicemente sommersa.
L’altro aspetto, per cui ritengo che tu stia producendo un lavoro molto impegnativo, è lo sviscerare, in maniera completamente credibile, e dunque IC, il POV di Sh che, non è una novità, è un personaggio affascinante proprio perché è difficilmente riconducibile ai consueti canoni di giudizio in cui catalogare comportamenti, reazioni, pensieri. Ed è proprio nei pensieri di Sh che siamo immersi, travolti come lui dalla corrente impetuosa che scaturisce dal cuore di John (“…ho avuto paura. Una paura irrazionale, totalizzante, accecante…”). C’è anche, ovviamente, il punto di vista di quest’ultimo, ma ritengo assolutamente coinvolgente la maniera in cui tu ci hai fatto partecipi del meraviglioso disordine in cui è ridotto l’algido ordine mentale di Sh (“…I ponti crollano, i computer si isolano…”). Supportano i protagonisti le figure secondarie che, se non esistessero, bisognerebbe inventarle: Martha Hudson che in questo capitolo compare indirettamente ma è onnipresente con la sua apparente mitezza ed ingenuità, il buon Lestrade, vittima impotente della sua stessa generosità e dei problemi di cuore di Sh, il grande Mycroft che, per fare in modo che il fratello sia contento, gli prenota un intero ristorante…E che ristorante! Spicca, però, in questo capitolo, la figura di Sarah che diventa importante nell’accogliere la disperazione di John e nel trasformarla in speranza. La puntuale descrizione della sua casa e dei suoi trascorsi con la famiglia Watson, che tu ci presenti, ci rende veramente partecipi di quella conversazione che apre a John una porta che credeva chiusa definitivamente, perché lei “…ha sempre ragione…”. Chiudo con la consueta vetrina della frase scelta ma, stavolta, non sono delle parole particolarmente commoventi o emozionanti, voglio, infatti, esorcizzare un po’ la tristezza che non vorrei scendesse, alla fine, su questa storia. È un momento del “siparietto”, per me impagabile, che si apre quando Sh comunica con Greg ed ha in mente qualcosa: “…Lestrade, devi passare immediatamente a casa di John. SH…Cosa? Che sta succedendo? GL…VA’ A CASA DI JOHN! SH…”. E arrivano due volanti con sei poliziotti. Grandioso.

Recensore Junior
09/10/16, ore 15:10
Cap. 14:

Ho dato un'occhiata al link del sito del ristorante. Ho l'impressione che mi servirà una paletta per raccogliere quel che resta della mia mascella franata a terra.
Precisamente il gestore del ristorante che favore doveva a Mycroft? Mister governo inglese lo ha salvato da un paio di ergastoli? O.o
Un capitolo dominato dalla text-fic che ripara i casini combinati da Sherlock la volta scorsa: ci voleva proprio.
La coppia più improbabile di Londra e dintorni fa progressi, (chi in campo introspettivo, chi in campo locomotorio ed emotivo) non posso che esserne elettrizzata.

Sarah solitamente è un personaggio che non mi suscita particolare simpatia o antipatia, ma in questo caso non posso fare a meno de volerle bene se può fare da piccola deus ex machina per risolvere almeno un po' questa situazione.
È bello vedere come tra le priorità assolute di John ci sia il desiderio di far capire al suo (ormai)coinquilino testone che è ancora abbastanza autonomo nonostante tutto.
Una minuscola puntualizzazione: Quando Sarah parla (nel pezzo di discorso che inizia con "ma tu sei abbastanza") nel punto in cui c'è scritto "quando hai cacciato tuo...di casa" manca il complemento oggetto.
Io ho ipotizzato che la parola mancante fosse Padre, visto come si era svolto il discorso, ma non ne sono certa.
In ogni caso se si paragona questa lieve distrazione agli orrori grammaticali che faccio io di solito avoja.
Io come al solito ti faccio i complimenti e ti ringrazio per questo nuovo capitolo (sembra la conclusione del video di uno youtube -.-") se non siete ancora iscritt....ha-hem volevo dire..... aspetto con ansia il prossimo aggiornamento e alla prossima.

Recensore Junior
09/10/16, ore 00:03
Cap. 1:

Non ho mai letto il romanzo in questione ma se le premesso sono come il tuo riadattamento a John e Sherlock allora credo sia un gran romanzo. Devo essere sincera, mi ha spezzato il cuore pensare ad uno SH così debole fisicamente, così dipendente dagli altri e soprattutto dal fratello ma allo stesso tempo mi ha dato una sensazione di sollievo la comparsa finale di John come se fosse venuto per alleviare quel dolore e solitudine che si percepiscono all'inizio. Il tuo modo di scrivere mi piace molto e mi ha dato una grande voglia di scoprire il seguito.

Recensore Master
08/10/16, ore 23:45
Cap. 14:

Un capitolo romantico e dolcissimo. Sherlock che cerca John con ansia, rendendosi conto di quanto sia importante per lui e di quanto siano inutili i suoi miglioramenti, se non può condividerli con il suo professore, fa tenerezza.
Mi piace molto il rapporto che hai costruito fra John e Sarah. Lei è un personaggio che mi è sempre piaciuto. Se non fosse arrivata Mary, avrei visto benissimo Sarah come signora Watson.
Il modo in cui porta John a capire il comportamento di Sherlock dimostra una grande sensibilità.
Del resto, è più facile vedere la situazione da fuori, che da dentro.
La dichiarazione di John è disarmante.
Ho adorato Mycroft. Ha mosso le sue pedine per permettere a Sherlock di trascorrere una serata indimenticabile con il suo John.
In paziente attesa del seguito, ti auguro buona ricerca della casa.
Ricorda solo che io non so una parola di francese, quindi che non ti venga in mente di esercitarti scrivendo il prossimo capitolo nella lingua che parlano a Marsiglia! ;-)
Alla prossima!
Ciao! :-)

Recensore Veterano
08/10/16, ore 15:17
Cap. 14:

Sherlock, John è una valanga di feels. Ecco come si potrebbe descrivere in sette parole il capitolo..ma non basterebbero sette parole per far emergere tutti i sentimenti che trapelano dalle tue parole. Sherlock cerca John, lui si nasconde, più dai sentimenti che prova che da Sherlock e alla fine si ritrovano per il loro primo vero appuntamento.

“Ma… c’è molta differenza, un’enorme differenza, per me... Non mi sono mai preoccupato di poter ferire qualcuno. Ma… con te è diverso.” “Tu mi rendi diverso. Mi fai venire voglia di essere migliore. E non voglio rinunciare a questo, solo perché so che un giorno finirà.” La più bella cosa che Sherlock potesse dire, insomma era ora che dicesse qualcosa al povero John che soffre ogni capitolo!

Brava :)) alla prossima!

Recensore Master
07/10/16, ore 22:38
Cap. 14:

Ciao carissima!!
Non so esattamente perché, ma questo capitolo mi ha fatto piangere un sacco! Le parole di Sarah mi hanno dato il colpo di grazia!! E' stata dolcissima con John, è stata perfetta! Lo ha ascoltato, lo ha consolato, e soprattutto gli ha fatto aprire gli occhi su quello che Sherlock prova per lui!
Penso proprio che John sia molto fortunato ad avere un'amica come lei!
Quando ha parlato della morte, di quello che significa, e dell'amore, che è al di sopra di tutto e che continua ad esistere anche se il corpo muore, mi sono commossa come poche volte nella mia vita!
Sono felice che Sherlock abbia cercato John disperatamente! Lo ha addirittura invitato ad uscire con lui! Scommetto che sarà un appuntamento da favola!!
Spero con tutto il cuore che alla fine Sherlock decida di vivere, perché merita di essere felice con John, perché insieme sono due persone migliori, e poi la sua morte mi annienterebbe! :(

In bocca al lupo per la ricerca della casa!
Aspetto con ansia il prossimo capitolo! Baci e abbracci!! :)

Recensore Junior
07/10/16, ore 21:15
Cap. 14:

Tu sai che stai rendendo tutto questo tremendamente difficile, vero? Tu lo sai che ho pianto buona parte delle mie lacrime su questo capitolo, e che davvero non sono e mai sarò pronta a sostenere la morte di Sherlock, se così deciderai di terminare questa storia?
Io... confido nei 112 giorni che restano.
Oltre a questo, credo che questo capitolo sia uno dei più belli, se non IL più bello che tu abbia scritto.

[03:23] Io non ti sto vicino per pietà, Sherlock. JW
 
[03:25] Ti sto vicino perché farlo placa il frastuono dei pensieri che sento quando non lo faccio. JW

Questa è una delle cose più belle che io abbia mai letto, dico davvero, mi si è stretto il cuore e mi sono sentita riempire di meraviglia. Anche per il suono che queste parole producono una accanto all'altra.
E i loro fraintendimenti sono così ovvi, in un certo senso, sono così umani.
Con questo capitolo sei finita nei preferiti, senza alcun dubbio.
Un bacio grande
e non farmi soffrire troppo
A presto
Phae
 

Recensore Junior
07/10/16, ore 16:11
Cap. 13:

Io. . .non so esattamente come dovrei sentirmi.
Mi pare di essere un cane a cui prima hanno dato un osso, poi una bastonata sul muso e poi un altro osso.
Sono confusa . . . . TT.TT
In ogni caso, un po' di nodi iniziano a venire al pettine, finalmente Sherlock e John hanno smesso di far finta che vada tutto bene e che non ci sia nessun problema.
Ma andiamo con ordine: lo scontro Sherlock versus uxoricida impenitente è stato a dir poco epico!
Credo che per tutta la durata del colloqui mi sia partita una mega allucinazione uditiva perchè sentivo la musichetta di mortal kombat di sottofondo, con tanto di "you win" e "Fatality" finale XD
Mi è piaciuta molto a parte in cui Sherlock, con grande gioia di John, assiste per *coff coff* la prima volta *coff* ad una lezione tenuta dal sopracitato (vabbè vabbè, c'è da dire che almeno questa volta non era attraverso il freddo schermo di un computer).
E si torna alla parte incriminata, quella che utilizzerò un giorno (nel caso la prosima sia davvero l'ultima stagione) per ricattare moffat e Gatiss dimostrando che sono portatori insani e molto contagiosi di Angst.
Non fraintedermi, la parte è molto intensa, e bellissima (come tutto il resto) ma di questo passo io non ci arrivo viva a vedere la quarta stagione T.T

Conscia tuttavia che il mio istinto di autoconservazione non mi salverà (autoche? mai sentino nominare . . .) aspetto con ansia il prossimo aggiornamento.

A presto.

P.s: grazie per il link al sito deviantart dell'autrice, la cercavo da secoli dopo aver visto un suo disegno su facebook.

Recensore Master
05/10/16, ore 08:26
Cap. 13:

Scrivere recensioni dal cellulare è pericoloso! Quella che avevo scritto a questo capitolo non c'è! Chissà perché... Lasciamo da parte i misteri della tecnologia e veniamo a noi.
Che suona minaccioso, lo so.

Se non fosse che Sherlock sia su una sedia a rotelle e che si possa capire che la sua rabbia derivi dalla sua situazione e dal fatto di avere conosciuto John quando ormai è tardi, perché lui rimane della sua idea di volere morire, il caro consulente investigativo era proprio da prendere a sberle, per come tratta il povero dottore. Ed infatti John lo fa. Con la mia solenne benedizione. Per quanto la situazione sia difficile per Sherlock, è troppo facile scaricare la rabbia e la frustazione su chi non abbia colpe. Anche se il comportamento di Sherlock è umano. Completamente.

Salendo al contrario, mi è piaciuta la scena alla Victoria Station dove fanno tutto da soli. Ho trovato divertentissimo il pezzo in cui John carica Sherlock in taxi. Capisco che non dovrebbe essere così, perché una cosa terribile che Sherlock non possa fare una cosa così semplice da solo, ma è stato lo scontro di
cocciutaggine fra i due a farmi sorridere. Alla fine la ha avuta vinta John. Grande!!!

E' stato, dolcissimo, assistere alla lezione di John attraverso gli occhi di Sherlock. Il modo in cui Sherlock fa spazio a John nella propria mente, cercando di assorbire e conservare più cose possibili di lui, è quasi straziante, perché lui morirà. Ho provato molta tristezza quando Sherlock ha sperato che John parlasse di lui durante una lezione. Non credo che John lo farebbe mai. Sarebbe devastante, emotivamente, per lui. E non ce lo vedo a condividere emozioni così personali con gli altri. Anche se studenti.

Bellissimo e molto da Sherlock lo scontro con il detenuto in prigione.
Per quanto sia su una sedia a rotolle, Sherlock non permetterà mai a nessuno di fare del male a John. Anche perché basta lui stesso.

Un altro capitolo bellissimo.
Perché ho la sensazione che ad ogni capitolo la lucina della speranza si affievolisca sempre più? Devo preparare i fazzoletti?
Ho già pianto come una fontana leggendo una storia in cui a John viene diagnosticato l'Alzhaimer, subisce una serie di ictus e Sherlock gli dona una morte dolce.
Vuoi che faccia la stessa fine anche con la tua storia? ;-)
Non voglio anticipazioni! Nulla è più bello è più che emozionarsi per quello che scrivi.

Alla prossima!


Ciao! :-)


ps scusa le mille modifiche. Come dicevo, non sempre scrivere dal cellulare è semplice.
Ciao :-D
(Recensione modificata il 05/10/2016 - 08:09 pm)
(Recensione modificata il 05/10/2016 - 08:13 pm)

Recensore Master
03/10/16, ore 23:09
Cap. 12:

È un capitolo dolce, con John e Sherlock che ammettono di amare l'altro, anche se solo a loro stessi. È già qualcosa. La cocciutaggine di entrambi la fa da padrona, per tutto il capitolo.
Mi è piaciuta molto la scena slla Victoria Station, quando decidono di cavarsela da soli.
La salita in taxi è stata divertente. Capisco che possa sembrare strano, che io la trovi divertente. Immaginare Sherlock, impossibilitato a muoversi, sollevato di peso da John, dovrebbe essere triste. Eppure, la loro sfida di volontà, vinta, stranamente, da John, accende un sorriso.
Il modo in cui Sherlock osserva costantemente John e la piccola scenata di gelosia, rendono perfettamente l'idea di cosa sia diventato il dottore per l'investigatore.
Quella sua frase, però, che fa capire che non abbia desistito dal suo proposito, stringe il cuore.
La scintilla alla fine del tunnel lotta per non spegnersi, ma il vento della disperazione di fa sempre più forte.
Sai sempre come arrivare al cuore di chi legga.
Brava! ;-)
Alla prossima!
Ciao! :-)

Recensore Master
03/10/16, ore 22:03
Cap. 13:

Paradossalmente, parto dalla chiusura del capitolo per le mie riflessioni perché quel bacio e quello schiaffo finali racchiudono, secondo me, l’essenza di ciò che succede dal giorno 123 al giorno 124. Sono, infatti, l'espressione più vera di un amore troppo grande per poter trovare la sua liberazione solo a parole: è difficile definire ciò che c'è tra Sh e John usando solo modulazioni convenzionali di voce. Sarebbe riduttivo, non rispondente alla realtà di un’intelligenza superiore e di un cuore quasi unico al mondo per le sue nobiltà ed accoglienza. Un bacio ed uno schiaffo , la dolcezza e la forza di rompere un muro di angoscia e paura di se stessi. Come un "punto e a capo", oppure una ventata improvvisa per scacciare la polvere che impedisce di distinguere i reali contorni di ciò che ci sta davanti. Ed è lo splendido John che, fin dal primo capitolo, ritrai con una commovente umanità ed una positività da “anima bella”, come direbbe il nostro Benigni, che interrompe con quei due gesti una spirale infinita di silenzi assordanti, di parole inutili, di paure che soffocano ciò che può essere grande. Sh, intanto, è travolto da un qualcosa di nuovo ed inaspettato per cui ha perfino “sgombrato” alcuni materiali dal suo Mind Palace, per far posto ad informazioni che ruotano intorno a Watson. Inconcepibile, per una mente razionalmente al di sopra, sentirsi ostaggio di ciò che vive di emozioni ed attimi irripetibili. Mi è piaciuto particolarmente il quasi goffo tentativo di Holmes, all’inizio, di schedare persino il profumo del caffè che lo risveglia alla mattina: cercare di renderlo concreto come fosse una prova da esaminare sul vetrino del microscopio, nel tentativo di comprenderne a fondo il valore che ha assunto ai suoi sensi. La spiegazione, comunque, Sh la conosce ed è John, sempre e solo John. Come di consueto, metto in “vetrina” una frase che mi ha particolarmente colpito per la profonda verità di ciò che si prova quando si ama veramente: “…John ha i colori di una mattina che comincia negli occhi, ed il suo profumo tra i vestiti..”. Blablia, sei il nostro John ed il nostro Sh.

Recensore Veterano
03/10/16, ore 15:03
Cap. 13:

Schiaffi e baci come se fossimo in un film anni '50 😂 Battuta scema per salvare i miei sentimenti in caduta libera. Ma quanto angst può ancora travolgermi?

Quindi John si è deciso a fare qualcosa, Sherlock ha finalmente capito che non è pena quella che il dottore prova è il capitolo si chiude con John latitante.
Questa storia che era iniziata come un misto di text e diario, cartelle e altri sapienti usi della narrazione senza narratore, definiamola così, è diventata qualcosa di poetico. I pensieri di Sherlock e John sono pura poesia, avrei tanti passaggi da sottolineare ma finirei per copiare e incollare quasi tutto.

Sempre brava e suggestiva.
Alla prossima!