Ciao! Innanzitutto ti chiedo di perdonarmi per non essermi fatta sentire per tutti questi capitoli, però l'inizio della scuola ha comportato un periodo un po' caotico. Ora però spero di aver trovato una sorta di equilibrio, perciò eccomi qui. :) |
Cara, ben ritrovata! Aspettavo con ansia questo capitolo, che by chance mi ha alleviato una altrimenti interminabile ora di analisi. |
E' vero, sei stata un po' cattivella! Il finale di questo capitolo mi ha lasciata di stucco! John lo ha schiaffeggiato, e poi lo ha baciato! Non ci credo!Finalmente si è deciso!! Ormai non ci speravo più!! |
Sai, credo che la qualità migliore delle tue storie e che riescono a farsi leggere con un sorriso di tenerezza sulle labbra (momenti oscuri a parte). |
Dopo il precedente capitolo d’introspezione, rientriamo nell’azione della vicenda o, più precisamente, rientriamo a casa, al 221 di Baker Street, tra le dolci attenzioni di Martha Hudson e le polverose ma accoglienti pareti della casa di Holmes, con Londra a chiudere il tutto con il suo rumoroso abbraccio (“…Il vociare concitato delle persone, il loro muoversi, correre… “). Bel capitolo di “sistemazione”, in cui il rientro di Sh a casa, comporta delle ovvie difficoltà in seguito al suo nuovo, drammatico, stato di salute. È uno Sh sempre più aperto all’energia che proviene da John, sempre meno sulla difensiva rispetto a ciò che, di emozionale, può fargli perdere il controllo di se stesso. Ma, più si avvicina la data fatidica, più lo scopriamo a scrutare di nascosto Watson, quasi a volersi nutrire il più possibile della sua vitalità (“…Da questa posizione riesco a vederlo in parte...”). È innamorato, ormai non riesce più a nasconderlo a se stesso, e John sta, via via, riempiendo il suo mondo con le sue espressioni, con la sua calda generosità, con il suo affetto. Lo spazio più “umano” del 221c sembra rendere più facile l’espressione di ciò che sta dentro, in fondo all’animo, ma gli ostacoli si presentano difficili da superare: la disperata presa di coscienza di Sh che il suo corpo non è più come prima e potrebbe costituire un peso per John, il rispetto che quest’ultimo si è imposto per la tragica decisione che incombe sulle loro vite (“…Un egoistico…tentativo di convincerti che potrei essere un’alternativa…”) ma che dilania il suo cuore, il silenzio su quello che potrebbe essere ma che viene visto come impossibile. L’ultima scena, con quel violino che li lega in un gesto commovente, è unica, davvero, e sono convinta che quell’ “Inno alla gioia” possa essere la migliore esecuzione in assoluto di quel brano. Infatti è l’amore, grande e ormai impossibile da rendere muto, che costituisce lo spartito per quelle note. Molto IC tutto, soprattutto la pedantesca persecuzione, qui fatta di sms, che Sh, chiaramente geloso, opera ai danni del povero John, reo di non giustificare a sufficienza i suoi spostamenti. Mi fa venire in mente il gustoso gioco degli equivoci visto in TBB, nell’ingresso allo spettacolo cinese, in cui gli ingredienti scenici sono diversissimi da qui, ma il significato ultimo è proprio quello della gelosia di Holmes, mascherata da fervore investigativo. La sensazione che mi lasci con queste righe è di un caldo abbraccio e la frase di Victor Hugo esprime perfettamente quello che stanno vivendo quei due. Grande Blablia. |
Aspettavo con ansia un tuo aggiornamento, e come al solito la tua scrittura rende tutto così vero, scorrevole e soprattutto meravigliosamente IC nonostante l'AU che mi viene quasi da piangere. |
Eccoli qui, finalmente in Baker Street. Non posso che complimentarmi e ammirare ancora una volta, come tu riesca a scrivere in prima persona in questo modo e rendere tutto scorrevole e IC. |
Ciao carissima!! Finalmente hai aggiornato questa storia stupenda!! Sto diventando ripetitiva, lo so, ma amo questa FF alla follia, ed ogni capitolo che pubblichi è più emozionante del precedente! |
Ti sei dimenticata di crepes e croissant. Parole che deve assolutamente conoscere chi debba andare in Francia. |
Appare Mycroft selvatico. |
La tua storia prosegue sempre più coinvolgente anche perché si tratta di una struttura completa: in questo capitolo è come se stessimo visitando le fondamenta dell’edificio, solide ed articolate, costituite da una introspezione psicologica non sentita già altre volte, ricca di particolari, che tocca il suo apice nel POV di Sh, personaggio, come ben sappiamo, complesso ed enigmatico e, pertanto, difficile da “spiegare”. In molte ff gli autori hanno lavorato in questo senso, con risultati più o meno positivi: un piccolo passo falso e si cade nell’OOC più pacchiano. Qui è tutto credibile, profondamente possibile e coinvolgente. Il suo sguardo scannerizza la realtà di John come solo lui sa fare, tentando di proteggersi con lo scudo di una spietata razionalità (“… la mia attenzione, la concentro sul solo elemento di discrepanza… l’istinto all’autoconservazione è la base dell’evoluzione…”). Con Victor era tutto più facile, perché il cuore e l’animo di Sh erano “altrove”, non toccati da alcuna “ingerenza” nuova: i sentimenti, per lui, non venivano chiamati in causa, nessuna implicazione destabilizzante. Ora, invece, nella mente di Sh c’è sconvolgimento, confusione, quasi incredulità nello scoprire che, con John, non prova alcuna paura. Quindi, il suo interesse per lui, e Holmes ci arriva con un lucido ragionamento, non è proprio l’angoscioso sentimento di chi vuole morire ma teme, da naturale essere vivente, la fine. Ciò che lo lega sempre più a Watson è altro, grande, unico e, nonostante la scelta estrema, terribilmente vitale. Gli occhi di Sh fotografano per noi uno splendido John (“…con voce gentile ed infinita pazienza…naturalezza che continuo a trovare stupefacente… continua a sorridere, in mille sfumature diverse, mille colori…”). Ed il tutto è talmente avvincente che io dimentico che non sto leggendo i pensieri di Sh ma le tue parole, scritte veramente con il cuore. Scritte, poi, in modo che l’analisi psicologica sia all’altezza di sentimenti così verosimili e profondamente reali. Una frase, tra le tante, qui, da conservare: ”… chiudere gli occhi portando con me l’immagine dei suoi come ultimo specchio di questo mondo…”. E spegnere il computer, riuscendo a conservare la dolce malinconia che la tua storia ci sta regalando. |
Capitolo necessariamente introspettivo, come dici tu, che scorre via piacevolmente come sempre, in un sali e scendi di emozioni e d'altra parte non mi aspettavo un action quando ho aperto questa storia :-D |
Le mie recensioni sono sempre un po' intermittenti, mi spiace di questo. Tu aggiorni così meravigliosamente in fretta che io spesso mi trovo a recuperare uno o due capitoli per volta. |
Trovare un tuo aggiornamento è sempre bellissimo - ora che vivo tanto lontana da casa, poi, questa storia ha un sapore ancora più dolce, perché mi sa di casa mia. |
Ciao carissima! Che bello, hai aggiornato, non ci speravo!! Sono troppo contenta!! |