Ciao.
Con immenso ritardo, eccomi.
Mi viene sempre difficile lasciare un commento un po' critico, perché ho sempre paura di offendere o irritare l'autore, e non so mai come può reagire alla mia intromissione. Questa è la tua opera, e questo è solo il mio punto di vista: è tuo diritto mandarmi a quel paese, e non esitare al farlo. Di solito mi faccio gli affari miei e ignoro la storia, o lascio una neutra o una critica e mi defilo, ma vorrei poter instaurare un rapporto di utile "scambio" con i lettori delle mie storie/autori delle storie che leggo. A questo aggiungici che non riesco a non lasciare un commento del tutto schietto, e avrai la miscela perfetta per un "recensore st****o", che sarei io.
Mi scuso fin da adesso:(
Tutta questa premessa, mezza timorosa e mezza onesta fino al midollo, per dirti che "io penso" che la storia, dal mio punto di vista, ha un grandissimo pregio e un enorme difetto: l'idea di fondo e lo stile narrativo.
Preferisco parlare prima del grande difetto, perché "tolto il dente, tolto il dolore", e comunque dopo resterà la questione positiva.
La caratterizzazione della Corinna adulta, come ti ho detto nelle precedenti recensioni, è un difetto che rende poco credibile la cronologia degli eventi, ovvero il fatto che il diario, seppur narrante vicende della Corinna giovane, sia scritto da quella adulta. Il lessico e la proprietà di linguaggio, non ché l'espressioni con cui narra Corinna, sono troppo giovanili, adolescenziali, poco profonde, per rappresentare un diario scritto post-evento. Tutto questo mina alla riuscita della tua idea. Ma questo è solo parte del problema.
Hai scelto una tecnica narrativa molto complessa, ingarbugliata, che se resa bene è un espediente magnifico e coinvolgente, perché il narratore è più vicino a lettore e personaggi e funge da corda di legame, non so se mi spiego. Però qui ha diversi aspetti critici che, secondo me (e non smetterò di ripeterlo che è solo la mia opinione) andrebbero assolutamente corretti per presentare questa storia al meglio. Che narratore stai usando? Abbiamo concordato che è Corinna adulta, quindi il punto di vista è in prima persona ma con la conoscenza di chi la sa lunga e sa anche che effetti comportano certi sguardi, eventi, pensieri, istinti. Ci sono momenti in cui questo te lo ricordi e lo fai presente al lettore, tipo quando Corinna si rivolge al lettore e dice che "sì, caro lettore, è il mio futuro marito" oppure quando spiega le differenze tra il suo mondo e quello che sta presentando e che il lettore di questo mondo dovrebbe conoscere meglio (sempre quell'effetto ingarbugliato che offre una miriade di idee). Però ci sono momenti in cui ti perdi ed è il pensiero della Corinna giovane a prendere il sopravvento, come quando le fai dire che non ha idea del motivo per cui stuzzica fino all'irritazione Simay. Beh, Corrina adulta - che, ricordo, è la voce narrante - lo sa, lo ha sposato! Non so se ho fatto capire il mio punto di vista. Ogni tanto mi sembra che il narratore se ne vada per conto suo, e non è solo una questione di linguaggio e caratterizzazione della "voce", ma anche un problema di forma di presentazione dei contenuti. Le emozioni le descrivi come se le stesse provando in quel momento - e probabilmente lo fai perché vuoi renderle più vive - ma purtroppo, quando si sceglie un narratore, si va incontro a una scelta: qualunque tu sceglierai avrà dei vantaggi e degli svantaggi. Con un narratore "diario" post-evento, come quello tuo, le emozioni vanno sempre viste da lontano, anche se è lo stesso personaggio narrate ad averle provate. Ed è questo effetto che mi manca, quando leggo. C'è un po' di confusione tra le due Corinna. Io credo che l'idea che devi tenere sempre a mente è che questo, più che essere un diario, è un memoriale. Non è scritto nel momento in cui gli eventi accadono, ma alla fine, quando tutto è accaduto e il narratore sa dare a tutto un senso. Questo toglie un po' l'effetto "mistero", ovvero scoprire lungo la narrazione le cose, ti "obbliga" a dover rendere chiaro certe cose subito, come il fatto che Corinna lo irrita perché ne è attratta (e se è un altro il motivo, va comunque detto) o va reso maggiore distacco tra la Corinna che è protagonista dell'azione e la Corinna che sa a cosa quell'azione porta.
Scusami per questo malloppo>.< Non sono un professore e non ho la pretesa di avere ragione, ricordati che sono solo impressioni e consigli personali quelli che ti sto dando.
Comunque ho finito. Ti ho detto ciò che mi rende la lettura di questa storia pesante da leggere e da seguire con costanza. Faccio un po' fatica a farmi coinvolgere fino in fondo, perché lo stile mi è un po' ostico e confuso, però c'è un grande pregio che mi fa persistere nella lettura, ed è la tua idea.
Sono pochi i racconti fantasy che trattano l'argomento "religione" in maniera così variegata, fino a studiarne il processo storico e sociale in cui si sono sviluppate ed evolute. Sanderson lo ha fatto (io adoro Sanderson) e lo ha fatto in parte anche la De Marì, anche se il processo da lei effettuato è più superficiale e di matrice più "spirituale", e io ci sto lavorando con la mia storia, ma qui, su EFP, e in generale nella letteratura, sono davvero pochi quelli che si sobbarcano una così approfondita ricerca e studio della materia. E tu lo hai fatto con un'originalità e cura che mi hanno ammaliato.
Questo concetto che stai portando avanti è molto complesso, e credo (siamo sempre lì, è il mio parere personale) che tutto parte dalla frase: l'uomo ha bisogno di un potere più grande per giustificare le sue colpe. E i poteri grandi esistono - vedi l'Energia - ma non tutti li chiamano Dei e non tutti con lo stesso nome. Nel mondo terrestre, quello vero di Corinna, ci sono gli Dei ma non hanno poteri, mentre nel mondo da te creato ci sono Dei e concedono poteri, magie, molto legati ai fenomeni naturali, che noi abbiamo imbrigliato con la tecnologia e le scienze. Ecco, cambia il nome, ma la matrice, sembri dire in questo scritto, è la stessa: energia, un'entità intelligente e superiore, di cui molto si può immaginare ma pochissimo sapere o intuire in maniera veritiera.
Ed è questo il caso delle evoluzioni. Così come è capitato con gli dei greci che hanno trovato un'evoluzione in quelli romani, o le varie influenze pagane che sono sfociate in quelle monoteiste, anche nel tuo mondo ci sono i cambiamenti di Dei. All'inizio era quello del Sole, sopra tutti la Dea della notte (?), poi questi dei hanno lasciato il posto a quelli nuovi, ma questi si giustificano dicendo di esserne figli o comunque parenti, e il cambiamento avviene così fluido e leggero che viene giustificato dagli eventi stessi, sociali e storici, e quindi si va avanti. Che sia questo cambiamento che il mondo sta subendo quando Corinna arriva in questo mondo? Ovvero, il mondo si sta preparando a nuovi dei, e Corinna sarà l'intermediario per giustificare il tutto.
Ho trovato molto ben riuscito e studiato il modo in cui reagiscono e si relazionano i due protagonisti: Simay è ligio, compie il suo dovere perché è quello che gli è stato insegnato, vive all'interno di quel sistema ideologico, eppure ha una coscienza, e conoscendo le regole sa anche come muoversi tra di esse (vedi come aiuta Corinna); Corinna le vede da fuori, e la sua forte e spiccata personalità le fa provare disgusto e un moto di ribellione davanti a tanta "accettazione". Questo scontro/incontro lo hai resi perfettamente, mostrando i due tipi di punti di vista e dando ben chiara una cosa: Simay è un uomo di coscienza, e un uomo di coscienza, nonostante la loro fedeltà alle regole, provano sempre quell'angoscia dentro che prima si manifesta in soccorso per il più debole e poi in voglia di cambiare le cose. Dopotutto il loro incontro non è casuale, e forse, proprio per quel cambiamento evolutivo religioso di cui ti parlavo prima, Energia li ha mesi sulla stessa strada: lei sarà la leva che azionerà gli ingranaggi di Simay. Il che mi fa pensare un'altra cosa: se Energia ha avuto bisogno di Corinna, una ragazza di un altro mondo, per azionare questa macchina, vuol dire che non c'è forza di volontà che sfiderebbe le regole attuali in questo mondo. Il cambiamento è necessario, il tempo è giunto, ma nessuno è pronto. Voglio proprio vedere come Corinna potrà cambiare tutto, con Simay ovviamente.
Ecco, questo lavoro ideologico e religioso io lo ammiro e sono entusiasta di leggere di questa evoluzione. E' la tua creatività la forza di questa storia.
Spero davvero di averti saputo mostrare il mio apprezzamento per il tuo lavoro, e spero che la parte critica sia uno sprono a migliorare la forma e non una fonte di rabbia o scoraggiamento.
Se ti ho offeso, scusami.
A presto! (Recensione modificata il 08/11/2017 - 03:06 pm) |