Ciao =D
Oddio... Scusami tantissimo per questo enorme, enorme ritardo nel leggere e recensire.
E' imperdonabile dato che sono colei che ha ideato questa sfida e poi che faccio? Non passo, ma pur se non ho scusanti non è del tutto colpa mia. Sì, tra studio, casa, sono stata anche per qualche giorno fuori... E' stato un caos, ma ora eccomi qui *_*
Oddio.... è davvero incredibile leggere il tuo acrostico, lo sai ormai... Amo come scrivi sei in grado di farmi vivere l'immenso. Ormai è anche noto come in queste sfide c'è sempre un fattore che ci accomuna, l'ho notato anche in altri autori- compresa me- abbiamo fatto riferimento tutti alla famiglia, alla tradizione.
E' sensazionale vedere come un piatto ci può dare, pur se si tratta di autori diversi.
Complimenti davvero perchè sono rimasta senza parole, per non contare l'incredibile voglia di mangiare quel piatto che mi hai dato una volta finito di leggere ;)
[Cappelletti in brodo di gallina,
Antica specialità della nonna;
Per il pranzo domenicale,
Per quello di Natale;]
Ecco... l'inizio di un meraviglioso testo, poesia, acrostico... E' vero, possiamo chiamarlo in qualsiasi modo vogliamo,m a rimane sempre un tuo capolavoro. MI piace questo richiamo che hai fatto alle tradizioni, a ciò che rappresenta per tutti noi.
Lo sai, la cosa che mi piace di più nel modo in cui scrivi sono i termini che utilizzi, il testo che pur se centrato evidenzia la bellezza di un concentrato di pura magia. Non c'è niente da ridire, crei solo piccole storie che ci fanno immergere in un mondo nuovo, ma allo stesso tempo conosciuto.
[E tutti i conflitti sembrano appianati.
Tutti, di fronte alle rispettive porzioni
Tentennano un poco; sia
Il patriarca a immergere per primo il cucchiaio.]
Ammettiamolo... Tutti a tavola, ci fermiamo, riflettiamo anche se per un millesimo di secondo, e poi ogni lite sparisce e si rimane di fronte il piatto e si aspetta che il capotavola immerga il cucchiaio o la forchetta nel piatto e poi si inizia a mangiare tutti. Sarà una cosa antica, ma non si può non aspettare che il capotavola inizia, lo nascondiamo ma tutti quando siamo a tavola pensiamo che il cibo ci dia qualcosa... alla fine è così.
[Or dunque, dalle decrepite case
Delle nonne sagge, aleggia un distinto profumino.]
E poi ci ritroviamo così, a ricordare i piatti cucinati dalla nonna e con la nonna... Non possiamo parlare di cucina senza ricordare le tradizioni e le nonne. E poi... in cucina non si può non fare un riferimento al profumo, è la prima cosa che notiamo, la prima che non dimentichiamo. Sogniamo a occhi aperti, lasciamo che tutto attorno a noi scompaia e rimanga il profumo, lo immaginiamo e appena apriamo gli occhi c'è lo troviamo davanti e... E non riusciamo, non possiamo non assaggiarlo.
[Ora o mai più! I golosi nipotini accorrono a tavola, cucchiai in pugno.]
Ok, sembra quasi un'imposizione, non lo è eppure allo stesso tempo lo è. Lo so, sono contraddittoria, ma non possiamo avere un piatto davanti e non assaggiarlo, non possiamo non fare i golosi o nasconderlo.
Saremo piccoli o grandi avremo sempre la stessa espressione sul viso quando siamo a tavola.
Complimenti... Sono estasiata e senza parole....
Oddio... un capolavoro *_*
Alla prossima,
Claire |