BRIII, eccomi per lo Scambio a Catena del Giardino. c:
Bene bene, le cose iniziano a farsi sempre più interessanti - come se già non sapessi cosa accade più avanti ma shh, dettagli - e quindi niente, direi che possiamo dare il via agli scleri ~
Era un'intera mattina che Eren si trovava lì chiuso, seduto alla sua scrivania con il pennino in mano. ---> io lo so che rischio seriamente di passare per pervertita e tutto quello che vuoi, ma per un attimo ho frainteso. Vado a ritirarmi in Guatemala, addio.
"Una lettera?"
"No! Accidenti, non guardare!" ---> un po' come quando da piccoli tentavamo di nascondere un danno ai genitori, tipo un vaso rotto, una finestra rotta, una porta rotta, una parete rotta, la casa in fiamme. Sto farneticando.
"Suvvia, non c'è bisogno di agitarsi tanto, non c'è niente di male. È per una ragazza? Questo è sorprendente, sapevo della tua indole romantica, ma addirittura questo..." ---> sì, una ragazzHAHAHAH, certo. :)
"Eren... sei strano ultimamente. Più del solito in realtà. Stai sempre per i fatti tuoi, e ho l'impressione che qualcosa sia cambiato". ---> ahh, la perspicacia di Mikasa non mente mai. Lei è sempre la prima ad accorgersi dei cambiamenti che avvengono in Eren e alcune volte non so se definirlo un bene o un male.
Per quanto tentasse sempre di mantenerlo ancorato alla realtà, sicuramente non lo avrebbe mal giudicato. ---> sì, diciamo che Mikasa è una che agisce sempre per il bene di Eren e, alcune volte, certi suoi atteggiamenti sono fraintendibili. Però non lo fa con cattiveria, perché ha sempre messo il bene di Eren prima di qualunque altra cosa. E non lo ha mai giudicato per ciò che è o ciò che fa, anche se in molte cose non è d'accordo con lui.
"Va bene, Eren, d'accordo. Ma non cacciarti nei guai". ---> le ultime parole famose, lol ~
La gente intorno a lui allungava sempre le mani per tentare di afferrarlo e trascinarlo via dal suo mondo perfetto, fatto di bellezza e magia. Un mondo in cui Levi era già entrato al primo sguardo, senza che neanche ne sapesse nulla. ---> ho adorato questo pezzo perché viene marcato ancora una volta che Eren è diverso, non è fatto per quella società. L'unica fortuna è che in quella società vive anche Levi. Solo quello.
Riguarda alla tua altra domanda: sarebbe un vero problema se io fossi frutto della tua immaginazione, perché vorrebbe dire che sei completamente matto. Tuttavia, ti rassicuro, io esisto. Ma sono sfuggevole, ahimè, me ne rendo conto. Ho una vita impegnata. Io vivo quando tu dormi, la notte. E mi lascio cadere nel sonno durante il giorno. Solo alle volte. Dormire per me è facoltativo. Ma, come hai ben visto anche tu, non è impossibile vedermi. Se non mi temi, parlami. ---> mi è piaciuta tantissimo la risposta di Levi, in particolare perché nella sua lettera riprende ciò che aveva scritto Eren. Ora, è vero che Eren gli ha fatto una domanda alquanto particolare, però il modo in cui Levi smentisce ma al contempo conferma l'idea dello spirito è stata bellissima. Non è uno spirito ma è come se lo fosse. Per di più, anche nel contesto canonico Levi è così. Adoro.
Certo, era una cosa piuttosto strana. Sarebbe stato facile vederlo, dopotutto erano vicini di casa. Eppure c'era una certa magia in quell'attesa, in quel parlarsi senza vedersi. ---> forse perché è iniziata così e l'idea di "distruggere" tutto parlandosi di persona incute timore. Personalmente condivido questa idea: ho avuto occasione di conoscere alcune persone dal vivo dopo aver instaurato un'amicizia online e boh, mi è parso tutto strano. Non è che succede con tutte e meno male, però si è andato a perdere quel "qualcosa" che solo scrivendo eravamo riusciti a creare. Quindi capisco un po' come si sente Eren, perché con quelle lettere si è andato a creare qualcosa di speciale tra lui e Levi, dove nessuno può interferire.
Però apprezzava ciò. Rendeva speciale il suo appena nato rapporto con Levi. Un rapporto che sentiva di voler proteggere e custodire. Non sapeva perché, era una sensazione, e le sue sensazioni raramente sbagliavano. ---> ecco, per l'appunto. Proprio ciò che ho scritto sopra.
Insieme ad ogni lettera arrivavano dei petali di rosa. Petali di rosa che puntualmente cadevano sul pavimento. Eren allora li raccoglieva e li conservava dentro il suo cassetto. Quest'ultimo, ogni volta che veniva aperto, sprigionava un bellissimo profumo, sebbene i petali stessero seccando a distanza di giorni. ---> quanto è tenera questa cosa. Adoro il fatto che Eren abbia deciso di conservare ogni singolo petalo senza buttare via nemmeno quelli che ormai sono appassiti. Perché ogni petalo rappresenta una lettera e ogni lettera rappresenta Levi. Che cosa romantica, mi sciolgo! T^T
Effettivamente, Eren non poté che stupirsi. Non era mai stato timido o insicuro, tutto il contrario. ---> sì, se pensiamo che nell'opera originale per metà urla e per l'altra metà urla da incazzato, la cosa è alquanto stupefacente, lol.
Forse quell'uomo lo metteva un po' in soggezione. ---> beh, stiamo pur sempre parlando di Levi, quindi è più che comprensibile.
Fece per abbassarsi, e in quello stesso momento sentì uno scricchiolio da dietro la porta. Quest'ultima si aprì qualche attimo dopo e Levi apparve. ---> e fu così che tutti i buoni propositi di Eren andarono a farsi benedire.
Una cosa che notò subito fu l'altezza. ---> bassezza* * coff coff *
Levi era molto più basso di quanto si era immaginato, molto più di lui. ---> rendiamoci conto che per molti Levi è basso quando è alto un metro e sessanta ed è cinque centimetri più alto di me e Kuga. O K A Y .
C'è comunque da dire che sì, in confronto a Eren, Levi è proprio basso.
Il diretto interessato si massaggiò la testa, aveva l'espressione di uno che si era appena svegliato.
"Finalmente ti conosco, Eren. Sei diverso da come mi ero immaginato". ---> tipo che non pensavo fossi un donzello appena maggiorenne e ciò mi toglie dalla galera per un soffio. COSÌ, GIUSTO PER DIRE.
Voleva dir qualcosa, fare una bella figura. ---> "Mi name is Potato".
…
Ti racconterò la storia che sta dietro a questa frase.
Uno stupido. Ecco come Eren si sentiva. Come gli era venuto in mente di scappare così? Era un comportamento da ragazzina immatura, lui invece era un uomo fatto e finito. O almeno, fisicamente lo era. Perché dentro di sé provava un imbarazzo e un batticuore esagerati. ---> in parole povere, Eren è una fangirl che ha appena visto il proprio idolo ed è implosa interiormente.
A D O R O .
Forse Mikasa aveva anche ragione, quella era una persona come le altre. Ma su di lui aveva un effetto sconvolgente. ---> BRIII, che ciccino, è innamorato perso! **
"Un po' di tempo fa sono andato in città a trovare i Kirschtein. Ti ricordi di loro? Sono venuti a trovarci una volta quando vivevamo ancora a Londra". ---> e già da qui, la cosa non promette affatto bene. Non perché io ce l'abbia con Jean e la mia reazione è stata: "oddio no, non quel personaggio, pls", anzi, è un personaggio che apprezzo molto, è solo che annunciato da Grisha non promette nulla di buono e quindi niente, ansia. Anche se in realtà so già cosa succederà, ma ho l'ansia lo stesso.
"Come ben allora saprai, hanno un figlio poco più grande di te. Ci siamo accordati e abbiamo deciso che vi unirete in matrimonio. Sono una famiglia prestigiosa e ricca, e Jean sarà un buon partito per te". ---> O BEH, MI SEMBRA OVVIO. Così, su due piedi, senza domandare nulla alla diretta interessata. Poi niente, mi ricordo che la società è d'altri tempi e sospiro avvilita. Povera Mikasa… ANNIE, DOVE SEI? E ANCHE TU, MARCO. DOVE SEI? ANDATE A SALVARLI!
"Non è una cosa fantastica?", fece poi Carla. "Un matrimonio del genere porterà a tanti vantaggi... soprattutto per te, Mikasa cara". ---> CERTO, ASSOLUTAMENTE.
"Molto bene. Li ho invitati qui dopodomani, così potrete conoscervi". ---> giustamente, perché prima si sposano e poi si conoscono.
Amava l'idea dell'amore e sognava di innamorarsi. Di un uomo o di una donna che fosse, non aveva importanza. Questi erano pensieri che non aveva mai rivelato a nessuno, il mondo che lo circondava non avrebbe capito. Così come non avrebbe capito l'agitazione che gli sconquassava l'anima ogni qualvolta che si trovava a pensare a Levi. Molti sarebbero stati mal pensanti, ma a lui non importava. Non poteva permettere alla sua agitazione di mandare tutto all'aria. Lui e quell'uomo erano destinati ad un confronto. ---> ahh, se la pensassero tutti come Eren, il mondo sarebbe un posto decisamente migliore. E Mikasa così "sottomessa" non mi piace. Nel senso, non è che non mi piace come l'hai resa tu, anzi, è solo che si capisce lontano un miglio che sta mentendo e che in realtà questa cosa la fa soffrire. Poverina…
Quindi, ben presto, i problemi di Mikasa vennero surclassati dai suoi. ---> Eren, eri anche partito bene… rip.
Levi se ne stava comodamente seduto davanti alla porta, a terra -più che seduto se ne stava proprio accasciato, con gli occhi socchiusi - e stava fumando con un'espressione rilassata. ---> adoro tantissimo questa immagine di Levi.
"Domani pomeriggio andrà bene!", esclamò tutta ad un fiato. Lo stesso giorno i Kirschtein sarebbero stati ospiti in casa sua, ma questo non era un problema, avrebbe trovato il modo di evadere. ---> ma sì, roba da poco conto i Kirschtein, che vuoi che sia. :D
Sentirsi vivi era proprio bellissimo. ---> mentre arrivare vivi alla fine del capitolo è stato difficile.
Scherzi a parte, sai bene che l'ho adorato e che non devo l'ora di recensire anche gli altri. **
Alla prossima,
Jill ~ |