Carissima, eccomi tornata da te e dai nostri adorabili innamorati.
Come posso descrivere questo capitolo, se non ricco? Perché, sì, è esattamente così che è stato questo scritto: ricco di emozioni, di momenti dolcissimi e divertenti, ma anche di attimi di riflessione, istanti di serietà insinuati tra le righe di quella che vuole essere una vicenda leggera eppure, non per questo, superficiale. Se c'è una cosa che amo di questa storia è la sua capacità di essere completa, di toccare vari aspetti dei personaggi e non concentrarsi solo sulla parte leggera, perché tanto è una storia che deve far ridere e quindi chi se ne frega.
Oltre al modo in cui caratterizzi Tony e Peter, sempre impeccabili e sempre innegabilmente loro, e che io adoro, amo il modo in cui riesci a calarli a tutto tondo in ogni situazione, in ogni universo, in ogni momento e contesto. Non adombri nessun lato del loro carattere nel parlarne, non tralasci nulla e non ti focalizzi solo su taluni aspetti, e questo li rende veri, vividi e tangibili. Reali.
Quello che ho particolarmente amato in questo capitolo (anche se farei prima a dire TUTTO), è la maturità con cui presenti il rapporto tra i protagonisti. Noi che leggiamo, e leggiamo tutto dal punto di vista di Peter, comprendiamo che quest'ultimo sia innamorato di Tony, ma ciò che vediamo maggiormente è la sua ammirazione per una persona di cui è grande fan, e il suo timore e il suo imbarazzo nel ritrovarsi dinanzi a una persona che è famosa, potente, mentre lui è uno qualunque, uno normale che va in giro con la maglia di Final Fantasy VI (che, comunque, nulla da eccepire, per quanto mi riguarda XD); leggiamo di un ragazzo innamorato, ma i cui sentimenti sono adombrati da questa sua ammirazione e da questo suo sentirsi distante, come se stesse ammirando un idolo d'oro in un tempio buddhista. Così, l'amore di Peter non è libero, ma appare quasi incatenato, vincolato a questi freni che s'impone da solo, a questi filtri condizionati con cui guarda Tony Stark, e in fondo chi potrebbe biasimarlo: di certo non è portato a pensare che Tony possa provare un qualche tipo d'interesse per lui.
Altra cosa che mi è piaciuta molto e che ho trovato veramente realistica è la reazione di Peter nell'apprendere che Tony ha indagato sulla sua carriera universitaria. Oltre all'ovvio compiacimento, ha provato anche fastidio per il fatto che quell'uomo abbia frugato nei suoi affari ed è questo il dettaglio che ha reso il tutto coerente: abbiamo un personaggio a cui l'amore non ha mandato in pappa il cervello, com'è realistico che sia, superata una certa soglia d'età. E io, quando l'ho letto, ho letteralmente fatto i salti di gioia, perché ho amato questa concretezza, questo dare spesso a un sentimento di cui si straparla e che si dà spesso per scontato, sminuendolo e rendendolo caricaturale.
Stesso discorso, dunque, per la reazione di Peter alla proposta di Tony di andare a lavorare per lui: si trova in un certo senso deluso dal fatto che lui lo veda come un numero, come un cervello con le gambe, buono solo a portargli profitti, e non come una persona. È felice e deluso e anche confuso, tanto che non sa cosa fare, non sa se accettare quella proposta perché c'è la zia e c'è la sa insicurezza e c'è tutto il resto. La scommessa proposta da Tony è stato un vero tocco di genio ed era indubbio che il nostro brillante industriale ci mettesse lo zampino per cercare di portarsi a casa la vittoria: dopotutto, è di Tony Stark che stiamo parlando.
E veniamo proprio a lui. Vedendo tutto dagli occhi di Peter, le intenzioni dell'altro continuano a rimanere nascoste anche per noi che leggiamo, e che siamo condizionati dalla scarsa autostima - ma anche dal realismo di vedute, parlando sinceramente - di Peter. Tony è molto bravo a dissimulare le sue intenzioni dietro le battute e dietro la sfrontatezza, dietro il suo smisurato ego di cui non si vede la fine e dietro la sua sicurezza, e quindi davvero appare come un industriale annoiato che ha trovato un interessante passatempo, che può portargli dei grandi profitti. Sotto sotto, sappiamo che non può essere solo questo, che c'è dell'altro, e che Tony si premura di nascondere per bene sotto una marea di facciate (probabilmente lui fa dei ragionamenti simili a quelli di Peter, del tipo "sono un vecchio bacucco rispetto a lui, figurati se posso interessargli in quel senso"), eppure è lui a scrivergli, lui a cercarlo, lui a presentarsi alla sua laurea. Per vincere la scommessa, sì, ma anche perché ci tiene a esserci. Non mentire Tony, ti abbiamo scoperto tutti.
Carissima, non so che altro dirti se non che adoro questa piccola perla e che tornare a leggerla - anzi, divorarla - è sempre un piacere grandissimo e immenso come il tuo talento. Sono davvero curiosa di leggere come terminerà questa splendida vicenda, che sai sempre rendere vivida ed emozionanete.
Una abbraccio e alla prossima <3 |