Ma ciao Cosa!
Ma certo che sei davvero tremenda! Non bastavano la povertà e la sfiga, pure la celiachia! Ma noi Peteruccio tuo lo amiamo anche così, fortunato come Ajeje Barzoff pizzicato dal controllore, come il conte Dracula che si spacciava per Fumagalli Brambilla, ma cadeva ignominiosamente sulla cadrega. C’è tanta verità in questo capitolo uno. C’è che certe macchine vanno fiocinate in punti specifici affinché partono, c’è che quando hai fretta trovi davanti a te un vecchio col cappello, c’è che se te tamponano o viceversa poi diventa la giornata più brutta della tua vita e scendi tremando.
Poi certo, l’ha tamponato Happy. Ho riso perché sono evidentemente una brutta persona quando il povero Parker aveva il suo ca%%o di esame, quando si è trovato di fronte alle noccioline di Tony col suo assegno da mille dolori che col resto ci deve compra’ un gelato. Oltre a essere oggettivamente spassosissima, la storia risulta anche incredibilmente IC. Sono sempre loro e non usi i nomi per creare degli universi campati per aria, no, ma ammicchi al canone in ogni singolo momento. Peter Parker è canonicamente sempre in ritardo e lo è anche qui per una serie di ragioni. Tony Stark è tra gli uomini più importanti della galassia – del resto, l’ha salvata in un'altra realtà, quindi la figura retorica utilizzata strizza l’occhio a quello che è, effettivamente, l’epilogo del personaggio – e sebbene stia facendo tardi a una conferenza non pare toccato da nulla. Del resto, la conferenza esiste se è presente Tony.
L’accuratezza delle reazioni anche meccaniche della povera Volvo di zio Ben (e amo ogni riferimento a lui come mi dispiace che l’MCU non abbia potuto usarla), la scelta canonica della lucidissima Audi per Tony, tutto è perfetto, compresa l’incavolatura del ragazzo quando Stark vorrebbe liquidarlo. Il magnate ovviamente scherza e si crogiola un po’ nella sua posizione di uomo-che-può-tutto, ma Peter non gli concede di scherzare e reagisce in modo molto realistico e virile, grazie a Dio. Gliene dice quattro dimostrando forza e coraggio. Certo, nei primi minuti era turbato e intimidito da quanto successo (e chi non lo sarebbe? Ha fatto “il chioppo” con un milionario e ha distrutto l’auto della zia), ma la lettura che fai di quello che canonicamente è un supereroe tra i più forti in circolazione, che non hai mai avuto paura di dire la sua e che è oggettivamente forte (in Infinity lanciava palazzi contro Thanos. Lanciava palazzi. Contro. Thanos.), gli rende giustizia e rende giustizia anche al fatto che è giovane e scanzonato e disordinato e male organizzato come ogni universitario della sua età. E questo si riflette anche nello stile, che se nelle shot/minilong più angst assume toni più pacati e intimistici, qui appare più dinamico, flettendosi in base alla necessità della storia. Il punto di vista è sempre quello di Peter, ma pur leggendoti ormai da più di un anno e avendo più o meno compreso il tuo sentire di Autrice, posso dire con certezza che non ti ripeti mai, ma proponi sempre storie fresche e nuove sulla tua bellissima otp che non mi stancherò mai di leggere, ma mai.
Un abbraccio forte, Cosa! Che il gluten free sia con te,
Cosa lì, Shilyss co l’Alpaca. |