Recensioni per
Il grande salto
di Glenda

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/06/23, ore 13:17
Cap. 16:

Dopo tanti capitoli passati vedendo Artin cercare di vivere la vita di Elia, è bello spostarsi dall'altro lato e, di fatto, vedere Elia che cerca di essere Artin, al punto da iniziare quasi a sentirsi lui, o quantomeno a sentirsi figlio della madre di Artin. Alla fine questo scambio sembra in qualche modo avere cambiato in meglio l'esistenza di tutti e due.

Un saluto,
Milly



EDIT - scusami se sono stata così breve oggi, ma ero in pausa pranzo e andavo un po' di fretta. Volevo aggiungere che, nel complesso, è stato un racconto molto coinvolgente, che stilisticamente l'ho trovato ben scritto e che, nella sua tutto sommato brevità, esplora comunque vicende molto vaste. Ottimo lavoro! *-*
(Recensione modificata il 27/06/2023 - 06:48 pm)
(Recensione modificata il 27/06/2023 - 07:37 pm)

Recensore Master
21/06/23, ore 08:26
Cap. 16:

Ciao^^
questa fine mi evoca l'immagine Yin e Yang, ovvero le due metà del cerchio che si compenetrano prendendo nello stesso momento qualcosa dell'altra.
Elia è diventato Artin, Artin è diventato Elia, ma ognuno dei due conserva qualcosa che è solo suo.
Metaforicamente, si "scambiano", passami il termine, le figure femminili: Artin adesso sta con Linda, mentre Elia diventa il "figlio" di Eneda. Il primo ha bisogno di una compagna che sia al suo fianco, il secondo ha bisogno di una madre che gli insegni, e quindi tutto va al suo posto, come deve andare.
Una storia molto bella e originale, complimenti. Il "grande salto", che all'inizio potrebbe essere quello che Artin deve compiere per tenere fede al contratto, alla fine si rivela essere quello di Elia, che deve guardare oltre lo strappo del cielo.
Pur essendo un vecchio cinico barbogio, ho apprezzato molto questa vicenda e il modo in cui ce l'hai raccontata. A presto!

Recensore Master
16/06/23, ore 13:28
Cap. 15:

Come hai detto nella risposta alla recensione precedente, una storia del genere non può accadere nella realtà, ma a mio avviso quando si scrive è bello lasciarsi andare a storie che vanno oltre la realtà.

Ho trovato molto affascinante questo capitolo e per il momento Artin sembra avere raggiunto un suo equilibrio e Linda sembra avere accettato questo equilibrio: ottimo, almeno per ora!

A presto,
Milly

Recensore Master
15/06/23, ore 08:29
Cap. 15:

Ciao^^
mi sembra che Artin si stia pian piano adattando la nuova vita come una specie di vestito: non è lui che si adatta ad essa, ma pian piano adatta la nuova vita a sé, creando rapporti laddove non avrebbero dovuto esserci, modificando l'apparenza di Elia Avanzini con un generoso apporto di Artin Dorsi. Tanto ormai lui è lì, quella vita è diventata "sua" e lui se la adatta come meglio crede.
Crei sempre situazioni particolari e interessanti, che lasciano il lettore con la curiosità di sapere cosa succederà dopo.
A presto!

Recensore Master
13/06/23, ore 10:20
Cap. 14:

Ciao^^
e così, arriva finalmente il confronto fra i due. Elia non è ai Caraibi o a godersi i soldi in qualche località d sogno, rifacendosi una vita, ma è in una specie di topaia a fare non si sa bene cosa. Ad aspettare di far sentire in colpa Vittorio, forse, o a vedere se qualcuno ha intenzione di cercarlo.
L'unico che arriva è il suo alter-ego buono, col quale c'è finalmente un confronto dopo tutto quello che è successo.
Quel "quando si dissero addio" finale fa supporre che non si vedranno mai più? Che Artin non dirà a Vittorio di aver visto Elia e di avergli parlato?
Sono decisamente curioso di leggere il seguito^^

Recensore Master
09/06/23, ore 13:55
Cap. 14:

...Proprio per la ragione indicata nella recensione precedente, Artin è riuscito a conservare la sua innocenza e ad avere dei sentimenti, Elia invece si ritrova molto svuotato e forse incapace di provare sentimenti umani.

Forse perché il diario e il nutrire la speranza o di essere trovato da Elia o che Vittorio possa comprendere quello che ha passato, è tutto più umano di quanto Elia stesso voglia credere. È stato bello vedere l'incontro tra i due, ottimo capitolo.

A presto,
Milly

Recensore Master
09/06/23, ore 13:53
Cap. 13:

Buongiorno, ho appena i capitoli 13 e 14 e devo dire che sono stati entrambi, per diverse, piuttosto emozionanti. L'estratto del diario di Elia ha contribuito a dare una visione più chiara di lui e del suo passato, anche se non spiega davvero perché abbia scelto Artin come suo alter ego.

Sicuramente entrambi hanno avuto situazioni familiari complicate, con la differenza che Artin non aveva neanche i soldi per vivere. E per quanto questo possa far pensare che Elia abbia comunque avuto le sue fortune, forse è Artin quello che tra i due ha avuto più empatia, o che quantomeno ha più possibilità di essere compreso.

To be continued...

Recensore Master
30/05/23, ore 13:48
Cap. 12:

Eccomi qua di nuovo, scusami per il ritardo. Con il mio precedente commento non intendevo dire che Artin fosse *come* Noam, solo la dinamica mi è sembrata simile. E complimenti per la tua "passione" perché ti riesce molto bene. *-*

Mi è piaciuto molto questo momento con Linda, specie quando si rende conto che Artin non è Elia. Artin con lei non riesce a negare, anche perché sembra che abbia bisogno di confidare la verità a qualcuno che non sia Vittorio, forse per avere finalmente almeno lui un po' di controllo.

A presto,
Milly

Recensore Master
30/05/23, ore 08:06
Cap. 13:

Ciao carissima^^
Il diario di Elia Avanzini ci spiega molte cose. Ci dà uno scorcio su una vita fatta di apparenza, un padre dall’aura irreprensibile, una madre tutta dedita a opere di carità e attività mondane, una scuola perfetta, una carriera già tracciata.
E poi, come spesso succede, vai a grattare un po’ e trovi il marcio, perché nella buona borghesia è facilissimo trovarlo, dietro questa apparenza perfetta (non so se hai presente la canzone sulla borghesia del compianto Claudio Lolli).
In ogni caso, Elia è bravissimo a recriminare, ad accusare, a detestare la sua famiglia e i suoi segreti miserandi, ma a parte ciò fa poco altro.
Il massimo atto di ribellione è stato andare a fare una finta vacanza e lavorare in un emporio per un mese, poi Vittorio l’ha trovato e lui docilmente è tornato a casa.
Chiaramente, quello che tu riproduci in questo capitolo è il diario di un adolescente, quindi pieno di sentimenti estremi, di ideali e di ardore. Elia Avanzini non è mai stato felice in vita sua, ha odiato con tutta l’anima, ha amato forse altrettanto intensamente, ma non ha mai avuto (né avrebbe potuto averla, essendo adolescente) una percezione della realtà che includesse anche la mera quotidianità.
A questo pensa Vittorio De Nistri, il grigio, anodino, conformista De Nistri, che però gli ha assicurato una vita di agi, un’istruzione di alto livello e una carriera sfolgorante.
Elia voleva forse il brivido, l’imprevisto, la “vita spericolata”, sempre per stare su canzoni ben note, però poi ha rinunciato a fare il famoso “grande salto”, non ha mandato alle ortiche la sua vita di lusso per andare a fare il portalettere in qualche paesello sperduto, non ha sposato un’Olivia qualsiasi per poi andare a fare l’operaio da qualche parte, povero ma felice, secondo un modo di dire che ho sempre trovato quanto meno poco realistico.
Perché chi piange in una Mercedes non ha idea di cosa voglia dire piangere in una Cinquecento, o magari proprio sul ciglio della strada, senza nemmeno un catorcio miserando, come Artin, che stava per ammazzarsi, e l’avrebbe fatto, perché non sapeva più dove sbattere la testa e quello sembrava l’unico modo per aiutare la sua famiglia.
Quindi chi ha torto, chi ha ragione? Nessuno, ovviamente, o forse tutti. Qui vediamo un punto di vista, che è quello di un ragazzino che ha avuto una vita per tanti aspetti brutta, ma per tanti aspetti anche invidiabile.
E non so se quel famoso cielo di carta Elia non l’ha strappato perché non ne ha avute le possibilità o perché alla fine non ne ha avuto il coraggio, e come il detestato De Nistri si è adattato a seguire la corrente.
Un capitolo molto bello, complimenti. In questi pezzi di introspezione estrema sei bravissima!^^

Recensore Master
25/05/23, ore 09:03
Cap. 12:

Ciao carissima^^
"Non c'era nulla di sbagliato nell'ultima ora della sua vita." Beh, insomma...
Non è che mettere amore in un inganno - qualunque cosa significhi - lo renda meno inganno.
Artin alla fine è un grande ingenuo, cosa che non reputo necessariamente un difetto. Per carattere e anche per sua impostazione, fedele al detto di sua madre sull'imparare a sorridere, cerca sempre di trovare il bene e il buono in ogni situazione, e cerca di darlo anche a chi gli sta intorno. Ha visto Linda disperata e piangente per Elia e subito ha pensato di farla stare bene, senza pensare che un conto è parlare con qualcuno da un metro di distanza in giacca e cravatta, e un conto è andarci a letto. Lì non ci si può fingere un altro.
E così tutto il maccherone viene fuori. Linda ha in mano una pistola carica, che può decidere di puntare in qualsiasi momento contro Artin e contro la banca. Un'altra (ma forse anche lei) starebbe già pensando a quanti soldi può tirare su dalla faccenda.
Interessante la scoperta del diario, che ci mostra un altro aspetto, decisamente più umano e meno cinico, di Elia Avanzini. Sono assai curioso di leggerlo assieme ad Artin!

Recensore Master
24/05/23, ore 13:32
Cap. 11:

Eccomi qua e scusami se sono stata un po' caotica con le recensioni, ma non sapevo bene come organizzarmi, ci tenevo a lasciare qualcosa in ogni capitolo come faccio d'abitudine, ma non sapevo esattamente come fare. Quindi adesso ti dirò anche quello che non ho detto prima.

Innanzi tutto, avendo già letto "Orizzonte", devo dire che, per quanto la trama sia molto diversa, ci sto intervenendo qualche punto in comune: un giovane fondamentalmente innocente e puro, che ha alle spalle un passato difficile che comunque non ha intaccato il suo animo innocente, un uomo più vecchio di lui che si ritrova a far parte della sua vita e, grazie alla sua presenza, sente risvegliarsi certi aspetti della sua vita passata che aveva messo ormai da parte.

Non vuole essere una critica perché la cosa si sta ripentendo, ci mancherebbe! Anzi, l'esatto contrario, credo che tu sia molto brava a raccontare questo tipo di vicende e anche stavolta lo stai facendo in modo magistrale. Anzi, scoprire a poco a poco Vittorio a mio parere è una bella scoperta, inizialmente poteva sembrare un personaggio negativo, ma adesso si sta mostrando sotto molteplici sfaccettature.

Mi ha colpita molto la distruzione del suo strumento da parte del padre perché "se vuole fare qualcosa che alla famiglia non piace, dovrebbe essere in grado di nasconderlo". Vittorio mi ha dato l'impressione di avere scelto di non nascondersi, prima dal padre, poi dal mondo di cui fa parte. Nel suo non nascondersi, tuttavia, finisce per fare delle rinunce, che di fatto non sembrano pesargli neanche troppo, quantomeno finché Artin non le risveglia in qualche modo.

Venendo a Artin, invece, all'incontro con la madre di Elia mi è sembrato meno a disagio che in altre situazioni. Non so se sia una mia impressione, potrebbe anche essere, o se in qualche modo, essendo che la signora vive in un modo ormai tutto suo a causa della malattia, senta in qualche modo di potere fare parte più del suo mondo che di quello della sua vita quotidiana (spero di essermi spiegata in modo comprensibile).

Ottimo lavoro. *-*
A presto.

Recensore Master
24/05/23, ore 13:21
Cap. 10:

[...] Mi piace molto il modo in cui stai costruendo il rapporto tra i due protagonisti (perché a questo punto sta diventando co-protagonista anche Vittorio) e credo abbiano molto da dare come "coppia".

Credo sia comunque più giusto dire tutto insieme quello che ho da dire, quindi vado subito a lasciare l'ultima e più corposa recensione!

Recensore Master
24/05/23, ore 13:18
Cap. 9:

Buongiorno e innanzi tutto scusami se ho lasciato passare tanto tempo dall'ultima recensione: volevo accumulare un po' di capitoli da leggere tutti insieme. Cosa che ho fatto adesso approfittando della pausa pranzo, ho letto 9/ 10/ 11 e ho un po' di cose da dire, per ora inizio dicendo che Vittorio mi ha dato l'impressione, in questi capitoli, a iniziare proprio da questo, di avere molte sorprese da riservare...

[Continua nella prossima recensione]

Recensore Master
18/05/23, ore 09:29
Cap. 11:

Ciao^^
questo capitolo mi ha un po' confuso perché io, nel mio rincoglionimento, non avevo fatto caso che Vittorio ed Elia non sono coetanei. Io li vedevo come tali e l'ultimo capitolo mi ha costretto a modificare tutte le mie immagini mentali^^
Vittorio ha l'età per essere il padre di Elia, ed è quello che in effetti ha sempre fatto. O meglio ha fatto quello che un buon padre - un ottimo padre - avrebbe dovuto fare per un figlio.
E sì, a volte ci vuole più coraggio per restare che per andare, mi trovo d'accordo con lui.
Molto bella anche la descrizione della casa dove vive la madre di Elia, cupa, piena di ombre e di fantasmi, con mobili di pregio e piante, e la madre ammalata di Alzheimer che proferisce frasi da Sibilla, agghiaccianti. La si immagina piena di silenzio e di odori antichi, tipo cera da mobili, come una specie di museo.
Come sempre, sono curioso di leggere il seguito. A presto!

Recensore Master
10/05/23, ore 13:14
Cap. 10:

Ciao^^
è una congiura: Elia, Elettra e Artin, tutti che danno addosso a Vittorio e alle sue scelte di vita.
È chiaro che ogni persona, anche la più cinica e compassata, ha sentimenti e vissuti. Nessuno viene creato già adulto e ognuno ha il suo bagaglio di frustrazioni, o anche si successi, e di ricordi che si intrecciano con quelli di altre persone.
Il nostro riflette sulla sua vita, e su una dote che obiettivamente ha acquisito nel corso degli anni, ovvero quella di essere una specie di sfinge impenetrabile, di cui è impossibile indovinare pensieri ed emozioni. Qualcosa che nel suo lavoro deve avergli giovato enormemente, ma anche qualcosa che si sta scontrando con il modo di essere totalmente opposto di Artin. Questo chiaramente va a riaprire ferite forse mai chiuse (e chi non ne ha?) e lo spinge in una zona d'ombra dove la sua sicurezza diventa meno solida.
Chissà se è davvero meglio l' "amore imperfetto" di Elettra? Un amore così, totalizzante, che richiede di essere disposti ad uccidere per l'altro, mi sembra un sentimento più negativo che positivo. Sicuramente è qualcosa di potente e di esaltante, qualcosa che fa provare un'ebbrezza in cui ci si sente come sulle nuvole, ma poi si finisce omicidi e impiccati a un albero. Non so se valga la pena.
Come sempre complimenti, alla prossima!^^

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