Mi fa piacere che tu voglia migliorarti. Bravo, questo è lo spirito!
Commento passo passo leggendo. Cominciamo.
"L’autunno era iniziato da circa due settimane". Bisognerebbe eliminare "circa". Nella narrazione bisogna evitare il più possibile le "incertezze", e parole come "piuttosto", "quasi", ecc.
"e la pioggia cadeva già ininterrottamente e copiosa". Allo stesso modo, dovrebbe andare via "ininterrottamente" - gli avverbi è meglio non usarli nella prosa - e anche "copiosa", un aggettivo piuttosto inutile: la pioggia quando cade cade. Più che dire che è copiosa, mostralo. Per esempio, puoi dire che batteva con violenza sui tetti delle case, o faceva strabordare il fiume, o trasmormava la campagna in palude, ecc. Una cosa simile.
"I meravigliosi alberi fioriti, e i rigogliosi frutti che generosamente avevano offerto" (...) Qui andrebbe tolto "generosamente", perché non è proprio necessario, e "meravagiliosi", "rigogliosi" - perché è un parere del narratore, e il narratore onnisciente che dice ciò che pensa è ridicolo, è preferibile narrare attraverso gli occhi dei personaggi, con un narratore a focalizzazione interna.
"La valle era piuttosto estesa, ma pressoché indistinguibile dalle molte altre valli che facevano parte della Lirosia." Come detto poco fa. "Piuttosto", "pressoché".
"Era una terra ricca e piuttosto fertile". Insieme a tutto ciò che ho citato prima, queste frasi danno solo un'idea vaga di ciò che vuoi intendere. Per avere un'immagine precisa nella mente di montagne e prati, è necessario ciò che manca qui: un punto di vista. Un personaggio che osservi ciò che descrivi, che possa essere *calato all'interno* della storia e riferire con particolari ciò che tu invece accenni con luoghi comuni.
Ho finito di leggere, e potrei segnalarti altre cose, ma tutto sommato sono sempre le stesse.
Il racconto ha bisogno di:
1. Un punto di vista. Forse un quarto di ciò che hai scritto si potrebbe benissimo eliminare. Tutta la parte iniziale, per esempio. E cominciare con la ragazza che cavalca. Quindi entrare nella sua mente e farla parlare coi pensieri - tu invece dài voce alla ragazza mediante il narratore, e il ruolo del narratore è quello di limitarsi a narrare: non deve *pensare*, né comunicarci cose che nemmeno il persoanggio può vedere. Tu dirai: e dove sta scritto? Lo dicono tutti i manuali di scrittura creativa, scritti da chi ne sa un bel po'. Quello che continuerò a dire ora è frutto di anni di esperienza da parte di scrittori che adottando queste tecniche sono diventati dei grandi. Nessuno ti mette in galera se usi il narratore così o se metti tanti avverbi, ma in pratica farlo significa scrivere qualcosa di qualità bassa.
2. Togliere gli avverbi in -mente. Sono lunghi, brutti, e non specificano granché.
3. Eliminare gli aggettivi inutili. Esempio: "I meravigliosi alberi fioriti". Meravigliosi, sì, *secondo te*. Se il narratore si pone con pareri personali di questo tipo, costringe il lettore a pensarla come lui. E se il lettore vuole pensarla in modo diverso, odierà il narratore e non vorrà più leggere il racconto.
4. Eliminare l'infodump. In questo racconto non ne ho trovato di vero e proprio, ma è bene che tu lo sappia, per quando scriverai qualcos'altro. Ovvero, bisogna evitare assolutamente di fornire informazioni che si pongono al di fuori dal corso naturale della narrazione. Per esempio, se il narratore si mette a dire tutta la storia di una città, le origini, la situazione politica ecc., tutto questo non va bene. Devono essere i personaggi a comunicare informazioni essenziali attraverso dei dialoghi naturali (dico naturali intendendo l'opposto di forzati: se hai bisogno che il lettore conosca una certa cosa non puoi semplicemente prendere e dargliela in un colpo solo.)
Basterebbero anche solo queste modifiche per rendere migliore il testo. :)
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