Recensioni per
Lo Giardin de' Demòni
di Myrose

Questa storia ha ottenuto 91 recensioni.
Positive : 91
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
18/02/11, ore 10:10

Aggiungo e noto che hai una notevole padronanza della lingua italiana. Ho letto varie storie dove fra un periodo e l'altro, gli autori si sforzano di cacciarci inutili paroloni, usati bene, magari, ma che stonano col resto della storia, come un'arancia in un sacco di mele. Leggi e ti domandi ... "E questa?" E' sempre frutta, ma non c'incastra nulla con le mele ... Non è una mela! Questa semplice metafora per lodale la quantità di parole poco comuni che usi e che s'incastrano perfettamente l'una all'altra. Questa è quasi prosa! Gli occhi d’oro gelido di Sebastian ... Sono veramente tali!^^ Perchè delle sfumature di quel colore ce li hanno. Propriamente, sarebbero Bandy, però mi trovo d'accordissimo con la tua analisi -dell’arcana malìa d’immemorabili nequizie - questa affermazione ha un suono meraviglioso e poi - occhi forgiati a guisa di serpe - La Serpe è un animale perfetto. La serpe ingannevole ma non eccesivamente traditrice. Il serpente propose l'accordo a Eva, nella Bibbia ma non le mentì. Fu subdolo. Anche Sebastian con Ciel lo è stato, ma non ha mentito.
Bravissima.
DeathKid

Recensore Veterano
18/02/11, ore 10:04

Io che amo Sebastian non potevo che leggere questa storia! E' stupendo quell'uomo ed anche tu, sembri essertene accorta!^^ Approvo lo stile poetico col quale hai scelto di "cantare le sue odi?" sembra quasi che sia così. I sorrisi di Sebastian, poi, sono davvero "affilati" come li hai definiti tu e complimenti per questa frase: ed i sicari del Buio consumano il quotidiano assassinio del Sole, frangendo di sangue il cielo - E' assolutamente macabra e perfetto per il tuo componimento. Complimentissimi.
baci
DeathKid

Recensore Junior
17/02/11, ore 19:23

Bene, cerchiamo di esprimere a parole quello che provo leggendo ogni volta i tuoi componimenti. Compito assai arduo, ma cercherò di riuscirci (ma perdona se sfocio nella banalità)!
Mentre si legge, ho quasi avuto la sensazione di staccarmi dal testo e poter "vedere" direttamente nella mente di Sebastian.
Difatti, qui come in tutti gli altri otto scritti(che non ho recensito, ma letto tutti d'un fiato)riesci a permeare questo personaggio di una poesia eccelsa. Nella mia mente, Sebastian ma in generale tutti i demoni, hanno questa raffinatezza, quasi aristocratica, che tu riesci ad esprimere.
In poche parole, semplicemente fantastica!

ps:leggo avidamente anche le risposte alle recensioni, che, a mio avviso, mantengono quello stile di scrittura che ti caratterizza! :)
Bacione!

Recensore Master
13/02/11, ore 15:16

Salve cara^^
Ti chiedo nuovamente perdono per l'ingiustificato ed ingiustificabile ritardo. Non so come sia potuto accadere e me ne dispiaccio enormemente.
Come forse avrai intuito, la sottoscritta è nuovamente sommersa di scartoffie che ben poco hanno della poesia che respira nel tuo salotto letterario; al contrario: il mio, di solotto, è sbarrato dal preoccupante volume del codice civile. Ahimè!
Dunque, ancora una volta sei riuscita ad analizzare il medesimo rapporto in modo diverso; ancora una volta hai conferito nuova luce e nuove ombre al legame che unisce Michaelis e Ciel, riuscendo a farmi riflettere nuovamente sulla bellezza del macabro. L'abbraccio di Michaelis è qui paragonato ad una corazza e ad una prigione eterna: è la mano di chi sa difendere e di chi sa condannare.

Solo una cosa... Ho sempre saputo che il dio degli incubi fosse Fobetore "lo spaventoso". Mi sbaglio, forse? Se così fosse ti ringrazio per avermi insegnato ancora una volta qualcosa che ignoravo.

Bravissima, come sempre.

Recensore Junior
08/02/11, ore 19:00

La poesia inizia e termina con l'abbraccio, che pare incorniciare il lettore in quest'atmosfera oscura e demoniaca che si crea tra le righe. In principio è protezione, certezza, il piccolo conte ha uno spirito superiore al servizio ed è in un certo senso invincibile, ma infine questo scudo si incrinerà e i frammenti rimasti gli si scaglieranno contro, estraendo tutto il dolore che ha cercato e che spesso cita, un po' per vittimismo, un po' perchè ancora troppo giovane per sopportarne il peso.
Ecco che appare la "panca marmorea", gelida come quell'anima impregnata di ogni sorta di sventura ed abbandonata alla dannazione eterna.
Questo è Sebastian.
E questa è la tua maestria, la tua poesia è un mare meraviglioso in cui nessuno può annegare.
Splendida.

Recensore Master
08/02/11, ore 10:50

Eccomi finalmente a prender parte alla conversazione da salotto v.v! Ebbene, questo tuo nuovo componimento mi ha dato un certo gusto, quasi di sadico piacere. Poiché qui si respira una densa aria oscura che avvolge i polmoni, li stuzzica con leziosa misura, li protegge ed infine li stritola per propria volontà. È attraente la figura di Sebastian fra le immagini che tu gli cuci addosso, esaltandone la natura demoniaca: mostri come egli sia al tempo stesso il miglior alleato ed il peggior nemico del piccolo conte, tra giochi di buio e luce che rendono vivida la menzogna e la verità che si cela negli occhi rossi del demone. Pare quasi di vederlo sorridere fra le righe finali, quelle che più aggradono la sua attesa, sin quando trasformerà in sogno il più bello degli incubi del conte. Davvero un mirabile lavoro, come sempre del resto, ed estremamente delizioso nella sua potente oscurità e malvagità <3!

Recensore Veterano
03/02/11, ore 13:33

Allora, spero di riuscire ad esprimere a parole quali rapsodici pensieri questa poesia abbia generato nella mia mente mentre la leggevo...
Intanto ti dico subito che ho apprezzato moltissimo l'ossimoro tra il quarto e il sesto verso. Sebastian come cavallo indomabile ma allo stesso tempo sottoposto al volere del suo padrone, che proprio perché in sella ad una creatura indomita verrà presto disarcionato, accorgendosi che la sua corazza è anche la sua più grande prigione, perché un'armatura dura e pesante, una volta caduto, non può che impedire qualsiasi tentativo di rialzarsi, un po' come una tartaruga girata sul dorso...
Poi, ho apprezzato moltissimo i riferimenti mitologici dei quali sono sempre intrise le tue splendide poesie, soprattutto il riferimento a Phantasos, perché, pur sapendo che gli oneiroi sono tre...  Non ho mai saputo il terzo nome. Morfeo, Fobetore, e... Phantasos! Ora lo so, e non posso che ringraziarti di questo. Ogni volta che ci pensavo mi montava una rabbia incredibile per essermi sempre dimenticata d'informarmi, perché Nomina si nescis, perit et cognitio rerum.
Come sempre le tue poesie sono fonte d'illuminazione per me, quindi, con un grazie estremamente sentito, non posso che sperare in un tuo prossimo successivo aggiornamento (la virgola tra prossimo e successivo è stata volutamente omessa, per dare quel senso alla frase che hai certamente inteso^^ anche se immagino tu sappia anche che scherzo... Forse...^^)
Alla prossima
Un bacione
Kiriku

Recensore Master
01/02/11, ore 23:17

Come sempre le tue poesie non solo sono bellissime da leggere, ma insegnano sempre cose nuove, per lo meno a me, che sono sì un'amante della mitologia ma non ho avuto la fortuna di studiarla a scuola (per mia scelta visto che ho deliberatamente evitato il liceo classico, quindi chi è causa del suo mal pianga se stesso), per cui molte cose mi sono ignote ma grazie a te le sto scoprendo!! Mi riferisco a Phantasos e ai suoi fratelli per farti l'esempio che più mi ha colpita: non sapevo che vi fossero dei protettori dei sogni così diversi e tu me lo hai fatto scoprire, quindi ti ringrazio infinitamente (la mia scarsa cultura arrivava al massimo a Morfeo).
Come sempre i tuoi componimenti sono perfetti in ogni loro parte, sembra proprio di leggere una poesia d'altri tempi, precisamente i tempi d'oro della poesia e dei grandi classici!! Il ritardo però non te lo perdono u.u Quindi la prossima vedi di non tardare troppo!!

Kisses Lory

Recensore Master
29/01/11, ore 11:27

Buondì, mia dolce incantatrice di parole! Mi lusinga che tu abbia voluto assecondare i miei gusti ma, benchè io abbia adorato questa poesia, vorrei pregarti di non assecondare i miei capricci infantili. D'altra parte, mia cara, ancora una volta, come la costruttrice di guadi, Malli, hai dimostrato di saperti muovere liberamente fra le diverse dimensioni del pensiero: spalanchi e sigilli le porte di innumerevoli scenari diversi, e poi, quando lasci che il sipario cali sul palcoscenico, mi lasci lì, in piedi, ad applaudire estasiata. Hai espresso perfettamente la condizione di chi è immortale: di chi non ha motivo di contare i giorni, poichè il tempo, per Michaelis, non esiste; è come un deserto in cui non crescerà mai alcun fiore e che giammai sarà bagnato da gocce di pioggia. Al contrario, la vita di Ciel è come quella di una fiamma: una fiamma splendente e viva, che si piega al volere degli eventi e che li modella a propria volta... Ma il destino di Ciel è già scritto. Prima o poi, la sua vita si spegnerà, e tutto ciò che resterà del suo ricordo sarà soltanto un'evanescente scia di fumo. Ciel è poco più di un'ombra e poco meno di un balocco che, per qualche strana congiunzione astrale, si è ritrovato, da vittima, nella posizione di poter giocare a fare il giudice, al pari di un quaesitor infernale... Al pari di Minosse. Ma nella sitella, che tanto cara fu a Virgilio, la pronunciatio è già decisa e negli Inferi già si grida alla de damnatione. E benchè Ciel ne sia perfettamente consapevole, preferisce non insudiciare il velo di Maya, dal quale non osa spogliarsi, delegando ogni sorta di bestialità e barbarie a colui che presto gli strapperà l'anima, e con essa anche la maschera di nobiltà con cui Ciel si balocca e si trastulla.
Beh, cosa aggiungere? Ancora una volta hai dato prova di essere una scrittrice eccezionale, fuori dal comune. Con le tue parole, dipani le nebbie dell'ignoranza e ravvivi le fiamme della conoscenza, proprio al pari di un folle Prometeo, che sfidò gli dèi, o del serpente che offrì il sapere ad Eva... E proprio come lei, io cedo alle tue parole: "tra questa immensità s'annega il pensier mio: e naufragar m'è dolce in questo mare"
(Eh lo so, ma il riferimento a Leopardi ci doveva stare! XD)

Bravissima!!!

Recensore Junior
29/01/11, ore 10:16

Le Tenebre, come ninfe invisibili,
lo spogliano degli abiti servili
mostrando, nuda,
la sua essenza infernale.


Ancora un'altra fiction su Sebastian! E ancora una volta mi hai meravigliato con questa tua poesia bellissima! Queste righe ricopiate mi hanno colpito particolarmente, sono sublimi le parole che hai usato, mi piacciono moltissimo e poi azzeccano secondo me moltissimo al nostro caro maggiordomo! Come ho già detto nell'altra one-shot trovo un legame particolare tra te e Sebastian, come se tu riuscissi in qualche modo poterlo descrivere alla perfezione. Non voglio essere ripetitiva con le mie modeste lusinghe nei tuoi confronti, visto che ho ripetuto sfinite volte quanto io ami questo tuo modo di scrivere, poetico e delicato quanto emozionante, si perchè riesce a scaturire (almeno per me) nel lettore qualcosa di veramente profondo e intenso, quasi potessi vedere realmente quelle ninfe che spogliano il demone dagli abiti. Spero ancora una volta di leggere altre storie tue sul caro demone.

Cigarettes;

Recensore Master
20/01/11, ore 15:56

Salve cara =)! Sarò breve poiché il tempo a mia disposizione è ben scarno. Allora, fondalmentalmente, mi ritrovo concorde con la tua opinione al vero significato di nobiltà e nello stesso componimento, i suoni forti, feroci quasi, divorati da una ironia tagliante, ben sottolineano quanto il concetto di nobiltà venga stravolto nei tempi ove i quali si sviluppa la vicenda. È indubbio, quindi, che anche ciel si ritrovi in questo vortice di menzogna e imperfezione, tuttavia mi domando: perché mai si continua a dire che l'anima di ciel è pura? In cosa consiste tale purezza se lo stesso bambino è vittima dell'ipocrisia e delle menzogne del suo tempo e, a ben guardare, rientra nella categoria di non nobiltà che qui si presenta? A questo punto, la lettura appena svolta confonde e lascia nel mistero. A presto, è sempre un piacere riflettere sulle tue opere.

Nuovo recensore
16/01/11, ore 00:47

Davvero bella questa poesia sul Sebbo. Complimenti ^^

Recensore Junior
12/01/11, ore 15:03

Beh, che dire, il caro e affascinante maggiordomo Michaelis non ha ormai più segreti per te, scivoli tra le sue virgole, tra i suoi sorrisi apparenti, ti appropri di ciò che è suo trasformandolo in componimento poetico. La musica, questo incantevole ed ipnotico accompagnamento dell'anima, l'arte che più si avvicina al sovrannaturale. Mi lasci un senso di stupore ad ogni verso, non c'è niente da fare.

Chapeau, madame.

Recensore Veterano
11/01/11, ore 21:36

E rieccomi di nuovo qui^^
Posso dirti una cosa? Ho amato questo componimento dalla prima parola all'ultima.
La visione della nobiltà, non come un titolo che si può conquistare in modo lecito o anche tramite inganni e sotterfugi, ma come qualcosa di intrinseco, che Sebastian pensa o sa di possedere e che comunque non s'identifica con la perfezione comunemente accettata.
Sebastian si trova agli ordini di Ciel, ma la sua natura super-umana gli permette di vedere al di là della menzogna, visione che hai magnificamente espresso con quei versi meravigliosi
mio bastardo ed ignobile Conte,
dacchè sol io son perfetto d’esecrabile imperfezione,
tu, invero, incarni la più folle delle menzogne!

 
che rivelano la futilità nonché la follia delle apparenze.
A quanto ho capito kuroshitsuji è ambientato verso la fine dell'epoca vittoriana (che se non ricordo male si dovrebbe concludere nel 1901), l'epoca delle illusioni e dell'ipocrisia per eccellenza: dietro al concetto di respectability si nascondevano infatti i desideri di un mondo che si rifaceva a determinati valori senza essere materialmente in grado di accoglierli, la follia di un'epoca e di un modo di pensare che solo pochi intellettuali erano in grado di vedere.
E' indubbiamente un'epoca che affascina con le sue luci ed ombre, nonché l'epoca dedita ad una costante ricerca della perfezione senza averne però un'idea definita di cosa realmente sia e Dorian Gray è un esempio di questa ricerca del perfetto: la sua vita tormentata, il suo desiderio di restare sempre giovane e bello, ma poi il sopraggiungere della noia e del disgusto... e allora, cos'è realmente la perfezione, ammesso che esista?
Come sempre hai composto un'opera completa in tutte le sue sfaccettature, in grado di offrire numerosi spunti di riflessione.
Complimenti e alla prossima
kisses
kiriku

Recensore Master
11/01/11, ore 14:43

AdoVata mia! La nuova poesiola che da tempo attendevo. Quando ho letto il titolo, ovvero cinica irriverenza, non ho potuto fare a meno di pensare a quanto Sebastian spesso e volentieri prende in giro il suo padrone con delle battutine sarcastiche, mascherando tutto dietro un sorriso serafico e gentile!
Come sempre le tue note finali sono molto esplicative e mi aiutano a comprendere meglio la tua poesia, che, come sempre, mi occorre rileggerla almeno 2 volte per riuscire a comprenderla!
E' molto bello come Sebastian interpreta la nobiltà di Ciel. Dopotutto lui è un demone millenario di conseguenza poco gli importa alla fine delle regole, dei blasoni, dei titoli ecc...
Nelle ultime due righe trovo una certa vanità del Sebastian, quando dice che lui è perfetto e non certo il suo piccolo e succulento Conte! Ovviamente questi son pensieri che Sebastian mai rivelerebbe a Ciel, ma non escludo che questi possa avergli intuito, d'altronde Ciel non è stupido e lo dimostra più di una volta nonostante la giovane età.
Come sempre il tuo componimento è sublime da legggere, gustoso come una caramella mou o una pralina di cioccolato che si scioglie lentamente sulla lingua! I riferimenti mitologici e letterari li adoro sempre, dacchè sono una delle mie passioni!!
Sei divina!

Kisses Lory