Recensioni per
Lo Giardin de' Demòni
di Myrose

Questa storia ha ottenuto 91 recensioni.
Positive : 91
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/11/10, ore 15:08

Com'è possibile che ogni nuovo capitolo mi costringa a rivalutare quale possa essere il mio preferito, zietta?
Oh, be', non dirò più, allora, qual è il capitolo che preferisco; magari al termine della raccolta, ma finché continui ad aggiornare e ogni capitolo l'adoro più del precedente non ha senso... XD Passando alla recensione vera e propria.
Te l'ho detto, io non amo affatto la Sebastian/Ciel; li amo molto come "duo psicologico", invece, e quando trovo una non-yaoi su di loro ne sono sempre immensamente felice. Questa, poi, oh, è l'apoteosi di ciò che Sebastian pensa di Ciel. Un bambino, un'anima succulenta da divorare, quando sarà giunto il momento, un debole essere umano che teme la Morte; debole perché la Nera Signora non è nulla in confronto a "Madonna Fame" (adoro questo nome e le tue innovative trovate!), che torce le budella dei demoni sino a che non hanno trovato un'anima di cui saziarsi, seppur temporaneamente. Un po' come la dannazione dei vampiri, in un certo senso...
Il verso in cui compare l'espressione in francese è fantastico: in questo contesto, quella lingua mi ha dato la sensazione di sottile presa in giro, di velato arridere a Ciel da parte di Sebastian - che è, poi, l'essenza del loro "rapporto"; derisione da parte di Ciel, che tenta di vendicarsi, almeno in parte, della sorte che subirà, per mezzo di innumerevoli dispetti, ed altrettanta derisione da parte di Sebastian, che sopporta, aspettando con ansia il momento del riscatto per quelle umiliazioni. Saper racchiudere gli aspetti del rapporto tra due personaggi così complicati in così pochi versi e senza scadere nel banale, nell'OOC o nello shounen-ai/yaoi è semplicemente sublime, zietta, come d'altronde ogni altro tuo componimento, ogni volta più bello. Persino la parte del bacio finale ("ti succhierò le labbra") con cui strapperà l'anima a Ciel non ha nulla di sottinteso erotismo - come al contrario piace veder sottinteso a molta gente -, anzi, rappresenta efficacemente quanto Sebastian brami quell'anima, la deliziosa crema che non vede l'ora di leccare, e quanto egli sia differente dagli esseri umani, che in un gesto come il bacio vedono ben altro.
E' fantastico, semplicemente, zia.
bows

Recensore Master
29/11/10, ore 14:58

Stai diventando sempre più ardita mia cara poetessa! Dopo ben 3 poesie scritte in terza persona per questa hai deciso di usare la prima persona e in particolare hai dato voce al caro Sebastian. Una scelta che reputo giusta visto l'argomento trattato: chi meglio dell'affammato può raccontare cosa si provi ad essere divorato dai morsi della fame?
Per prima cosa ho notato che ti sei riferita a Ciel sempre con aggettivi che si addicono più ad un pasticcione che ad un bambino (tenero, squisito,...) proprio per sottolineare quanto il demone vede il conte solo come un pasto e non come una persona con un'anima.
Molto bello l'uso dell'espressione Madonna Fame per definire questo male! Unione di sacro e profano mescolati in due sole parole, personificando la fame e rendendola un'avversaria da battere o una cagna da domare come ha fatto Sebastian.
E' quasi macabro il modo in cui Sebastian parla della fame: nonostante sia un male terribile che lo colpisce ne parla in modo serafico, composto, con un self-control molto british e degno di un essere eterno!
Bravissima come sempre!

Kisses Lory

Recensore Master
25/11/10, ore 12:55

Ed eccomi qui, tesoro. Mi dispiace di essere l'ultima tua "fedele" a recensire ma, ahimè, stavolta il tempo mi scorre fra le dita come fosse acqua che non più disseta. Ma passando a questo breve, quanto affascinante componimento, devo dire che, in realtà, più intrigante della poesia stessa ne è stata la tua spiegazione - benchè l'amata e odiata insegnante di latino m'abbia a dir poco stordito con i suoi etterni discorsi sul concetto di "kalòs kai agathòs" che mi è subito esploso davanti agli occhi al sol leggere l'accostamento dei termini "bello" e "buono". Il tuo componimento è certamente elegante e ricco di significato, ma ancor più interessante è il fatto che ogni parola rinvia ad altri concetti, in una continua osmosi fra lettura e ricordi. Tu vai oltre ciò che dici, come un moderno George Bernard Shaw che arricchisce di metafore le sue rappresentazioni per scatenare un costante rinvio di senso. Ad esempio, i primi versi mi han fatto ricordare subito il Paradise Lost di John Milton e la celebre frase di Satana che, fiero, e visto in un'ottica del tutto dignitosa, asserisce: "it's better to reign in Hell than to serve in Heaven" - è più gratificante governare l'Inferno che esser servo in Paradiso. In questo modo, Michaelis acquista fierezza ed orgoglio nell'esser consapevole di ciò che è e di quel che rappresenta; ed è allo stesso tempo appagato dal fatto di non aver perso un briciolo di ciò che di angelico doveva esservi stato in lui in un tempo remoto. In fondo, Lucifero era pur sempre il più bello fra gli angeli, ad immagine e somiglianza di Dio, e dunque non poteva che essere splendido oltre ogni umana comprensione; per lo stesso motivo ritengo che il sacro e il demoniaco, in sostanza, non siano due facce opposte della medaglia, ma due (me le immagino così) venti contrari, che si scontrano e si mescolano, pur conservano per la maggior parte la loro primordiale essenza; in parole povere, nell'ultimo verso in cui dici "In sostanza, chi mai è il Demonio se non ciò che resti del più maestoso tra gli Angeli?" mi viene da pensare che, anche se Michaelis è un demone, di lui vi deve pur essere ancora un'antica traccia del bene di cui era pervaso un tempo (un po' come lo Yin-Yang).
Scusa se ti ho tediato con i miei ragionamenti; probabilmente tu intendevi ben altro, ma questo è quel che io ho voluto vedere nella tua poesia che, ripeto, è bellissima come le altre.
Un bacio
Lirin Lawliet

Recensore Master
22/11/10, ore 10:11

Ah, mia gentile Poeta, tu per me potresti anche scrivere l'apologia del Male, dacché la tua poesia si amalgama così bene al tema demoniaco, tanto da esaltarne la sublime ed orrida bellezza. Ebbene, parliamo di bellezza, di Cadute e di nature. Hai trattato senz'altro un tema interessante -o che io, nel mio folle pensare, trovo sempre sorprendente ed intrigante... Ahimè, le Cadute catturarono anche lo svilupparsi d'una mia storia, ma questo non ci interessa XD-. Concordo nel dire che il momento della Caduta è la rivelazione: uno scindersi ed aggiungersi di emozioni e consapevolezze portano alla nascita di demoni quali Sebastian ed il Male che in tali creature vien visto, spesso appare sgraziato, orribile. Eppure Stella del Mattino era l'angelo più bello, che il brutto deva per forza essere associata al male quasi mi lascia l'amaro in bocca... I demoni seducono col proprio fascino, perché rubargli la bellezza con una caduta? E se quest'ultima, invece, non fosse proprio l'apoteosi di quella bellezza, la minaccia più grande e più vera, la beffa finale, la nuova menzogna?! Ecco la domanda che mi ha aperto la tua affermazione finale: ho pensato a Sebastian, al fatto che non riveli il suo VERO volto... Che racchiuda in sé bellezza e orrido aspetto nella propria natura o v'è altro sui demoni che ancora non sappiamo od immaginiamo? Una drabble riflessiva, molto... Complimenti!

Recensore Master
21/11/10, ore 13:12

Ma che bella sorpresa alzarsi la mattina e trovare una nuova poesiola da leggere! No, bugia, l'ho letta già ieri notte ma perdonami se recensisco solo ora, ero troppo stanca per riuscire a mettere insieme quattro parole per esprimere al meglio il mio parere su questa poesia!
Qui hai messo in luce un aspetto di Sebastian (e per estensione di qualunque altro demone) che in pochi hanno trattato: ovvero chi è un Demone se non un Angelo caduto?
Nell'immaginario comune Lucifero è visto come un essere spaventoso, dall'aspetto mostruoso, ma ci dimentichiamo troppo spesso che egli era il più splendente degli Angeli: quanto può imbruttirsi un essere bellissimo, anche se vive negli Inferi lontano dal sole e tra le pene dei dannati? Allo stesso modo si può parlare di Sebastian. Un demone che tempo addietro era un Angelo, per cui, almeno questo è ciò che io posso dedurre e ciò che la tua poesia mi ha indotto a pensare, sarebbe logico credere che il bel viso di Sebastian sia lo stesso di quando era un angelo che, purtroppo, ora ha perso le ali ed ha acquisito una sensualità che di sacro ha ben poco: perchè i demoni inducono in peccato e quale modo migliore di farlo se non attraverso una 'deliziosa tentazione'? XDDDD *ogni riferimento a fic realmente esistenti è del tutto volut... ehm casuale*
Oppure ho detto solo un sacco di stupidaggini e magari tu intendevi dire qualcos'altro che io non ho colto per niente! Ad ogni modo ti ringrazio per avermi fatto riflettere su questo punto, che trovo un ottimo spunto per meglio analizzare Kuroshitsuji!
Non vedo l'ora di 'gustarmi' la prossima poesia! X°D

Kisses Lory

Recensore Master
20/11/10, ore 16:47

Oh, ma quanto mi è piaciuta questa! *-*
Studiare proprio questi argomenti, capirli, tra l'altro, mi fa sentire immensamente potente. Ma, a parte questo, tu, che li sai combinare con tanta maestria in un componimento tanto breve, mi ispiri infinita ammirazione. E' affascinante, hai ragione, la ribellione di Lucifero a Dio ed è stato molto interessante come tu l'abbia descritta; in poche righe, sai trasmettere moltissime cose e ciò ti fa onore - non credo sarei altrettanto capace di infondere tanti significati ad appena cento parole, o anche meno.
Il primo e gli ultimi tre versi sono i miei preferiti del capitolo; questa è la mia poesia preferita dell'intera raccolta: l'ho eletta a tale posizione perché gli elementi classici che hai inserito contribuiscono a conferire allo scritto un'aura d'antichità e mistero, di fascino e di sacrilego, ma anche di sacro, dopotutto, perché Lucifero era il più maestoso tra gli angeli, il più grande tra i messaggeri di Dio. Per sua scelta ha smesso d'esserlo, ha scelto di propria spontanea volontà di cadere. E, leggendo, l'autore ha proprio questa impressione: di cadere, cadere nella consapevolezza del Demonio, cadere nella sua mente, cadere e vedere la sua scelta e che, nonostante questa, egli sia rimasto pieno della grazia d'un tempo, tanto da poter irretire noi esseri umani.
E' meravigliosa, e sapere che l'hai scritta pensando un po' anche a me non può che riempirmi di gioia e d'orgoglio!
Al prossimo capitolo :)

Recensore Master
18/11/10, ore 18:18

Et, en conclusion, voici l'autre chapitre!
Mi spiace di aver tardato nel raggiungere questo poetico lido in cui sensazioni e parole si fondono e si completano in modo così soave, ma chère amie; perdonne moi, s'il te plait. Ti parlo "un peu" en français perchè questo splendido componimento mi ricorda moltissimo, benchè sia chiaramente diverso, la fantastica "Le Chat" del sommo maestro Charles Baudelaire che con i suoi Fiori del Male tesse le lodi di un mondo fatto di piaceri, ombre e sangue. Chiaramente, il fatto che questa poesia si riferisca all'amore del nostro demone per i felini ha subito catturato il mio cuore. Tu sai bene quanto io adori quelle sublimi e misteriose creature. L'accostamento gatto/demone è sempre stato presentato negativamente nella religione cristiana, come tu ben sai, anche perchè sei un'appassionata d'arte: dipingere un gatto in un quadro vuol dire includervi il maligno; ma qui, tu, da esperta quale sei, hai preferito far riferimento alla mitologia egiziana che, al contrario, attraverso la venerazione della dea Bastet celebra la bellezza di questa creatura. Il gatto è elegante, sinuoso, misterioso; inganna, tradisce e seduce; lui solo sembra essere a conoscenza di segreti che, sdegnoso, custodisce dentro di sè gelosamente. Mi piace molto il paragone relativo all'occhio del gatto; trovo che l'espressione "oro gelido" si confaccia pienamente alla situazione.
Anche stavolta hai creato una piccola perla, mia cara.
Aggiorna presto ^^
un bacio

Nuovo recensore
14/11/10, ore 19:07

splendida la tua poesia!!!
musica lirica per le orecchie di chi ascolta.. 
 grazie .. mi ha regalato una emozione!!
 Onnina
(Recensione modificata il 14/11/2010 - 07:12 pm)

Recensore Master
14/11/10, ore 11:53

Oh la seconda poesiola! Come vedi i ruoli si sono invertiti tra di noi e adesso sono io che ti presso per pubblicare le tue storie ^^
Questa poesia posso dire che si divide in due parti. La prima che parla dei gatti venerati dagli egizi mi ha riportato alla mente l'episodio della seconda stagione dell'anime in cui Sebastian spiega che ha conosciuto il faraone quando era in vita (il chè ci fa capire che questo demone è millenario: però se li porta proprio bene gli anni XD). Chissà magari è proprio in quel periodo che Sebastian ha cominciato a nutrire amore per i gatti!
Nella seconda parte invece vi è la spiegazione (se così possiamo definirla) del titolo: ovvero i gatti somigliano ai demoni! IN effetti da sempre i gatti (specialmente quelli neri) sono stati associati alle streghe, ai demoni, ecc... Non è raro dopotutto trovarli anche nei cimiteri! Trovo che hai saputo dare una spiegazione validissima all'amore che il demone nutre verso i felini e questa particolarità di Sebastian può essere senz'altro spunto per molte idee, una più originali dell'altra.
Sei bravissima come sempre ^^
Attenderò con ansia la prossima poesiola!


Kisses Lory

Recensore Master
14/11/10, ore 07:22

Devo ammettere che preferisco la prima, ma anche questa è molto bella.
Ciò che la distingue dall'altra è lo stile usato: ha la leggiadria e la grazia del modo di scrivere un po' antico, infatti mi ha riportato alla mente una traduzione che sto leggendo dell'Iliade.
Quant'è vero, che la passione di Sebastian per i gatti è uno dei dettagli più affascinanti e divertenti del manga! La spiegazione che ne hai dato tu, contenuta sostanzialmente nell'ultimo verso, o almeno ciò che io ho interpretato fosse la spiegazione, e cioè che i gatti somigliano ai demoni, in un certo senso, in fin dei conti trovo che sia la più vera. I gatti erano sacri agli egizi, sono stati dei come i demoni, dopotutto, hanno il potere di essere; sono aggraziati e scaltri, com'è tra l'altro lo stesso Sebastian.
Mi piace peraltro il contrasto che si viene a creare tra la tua poesia, grondante magnificenza, e i siparietti demenziali dell'anime e del manga che raffigurano Sebastian alle prese con i suoi amati animali. XD
Aspetto il prossimo capitolo. :)

Recensore Master
14/11/10, ore 07:17

Una volta non mi piacevano le poesie; adesso vorrei saperle scrivere come ci riesci tu.
Questo primo capitolo mi ha catturato con le sue similitudini originali, ben descritte e decisamente azzeccate; il modo delicato che hai di descrivere il rapporto tra Sebastian e la Luna è davvero sublime. Personalmente, la mia preferita è la prima strofa: la similitudine è deliziosa e i versi "i Suoi compiti cessano con un soffio caldo su candele bianche", non so perché, mi hanno affascinato davvero molto. Forse perché in poche parole hai racchiuso il concetto che per Sebastian è la libertà della notte, oppure perché, in fondo, a me piacciono le cose semplici... fatto sta che è in assoluto la mia preferita, questa strofa.
Il fatto che ogni similitudine nei riguardi di Sebastian (i giuramenti innumerevoli, inutili e falsi come stelle cadenti, per esempio) sia collegata a qualcosa che abbia a che fare con la notte sembra legare ancor più strettamente il demone e la Luna, sua madre, sua amante, che lo vezzeggia e lo vizia ogni notte.
Vado immediatamente al secondo capitolo.

Recensore Master
13/11/10, ore 16:39

Oh cielo, quale sublime meraviglia ci proponi quest'oggi *ò*! Potrei soffermarmi per ore sulla bellezza così languida e seducente dell'espressioni che hai usato, dei colori che hai mescolato ed evocato attraverso il suono di dolci parole che, sempre, scivolano e suonano le una sulle altre. Ma oltre a questo, tali poche righe trasmettono potere, antichità, sortilegio e sublime poesia demoniaca. Hai fuso nella figura del felino l'oscurità malingna e sfuggente dell'anima demoniaca e la protezione, la sicurezza che questi animali evocano tramite i loro profondi occhi. Ed è quasi un ossimoro, questi duplici aspetti presenti in una semplice ed innocente creatura... Ed al tempo stesso non si può non pensare che anche Sebastian è così. È demone e fedele maggiordomo, è pregevole anima oscura che vuole presto banchettare con la sua preda ed è la migliora guardia del corpo che si possa desiderare. Davvero bella anche questa tua nuova interpretazione della figura del maggiordomo demoniaco, posso dire con certezza che la squisita qualità di questo capitolo mi ha colpita e stregata e con tali parole ti lascio, sperando di ritrovare presto tue nuove perle sull'ormai già amato e bellissimo giardino. Un bacio!

Recensore Master
07/11/10, ore 23:50

Oh finalmente il tuo lavoro inedito X3 Sono al settimo cielo!!!
Di questa poesia ogni frase è da citare per quanto bella, l'assassinio del Sole che rende bene quell'atmosfera Dark e Macabra di Kuro, le ninfe che spogliano Sebastian (e qui la fantasia vola verso lidi lontani), la luna che lo vezzeggia! Sì è bellissima senza alcuna ombra di dubbio e non vedo l'ora di leggere la prossima poesia!!! Mi spiace non avere più parole da spendere per dire quanto questa poesia mi abbia incantata, ma cosa si può mai aggiungere ad un lavoro così ben fatto? Ogni parola sarebbe inutile e sminuirebbe il tuo lavoro anzichè valorizzarlo!


Kisses Lory

Recensore Master
07/11/10, ore 19:04

Oh, mia eclettica compositrice di pindariche immagini, quale meraviglia hai intessuto, tu, con i tuoi controversi e peregrini pensieri? Rara e preziosa è la tua dote, Myrose: tu incanti il lettore e lo trascini in una ragnatela di fascinose parole, troppo accattivanti perchè il lettore non si dimentichi di respirare e perchè capisca d'esser caduto preda della trappola della perfezione. Perfezione, sì, è l'aggettivo più calzante per descrivere ciò che hai composto: la brevità del tuo componimento è voluta e densa di significato; ogni termine è ricercato e crea un'immagine, un suono, suscita una sensazione inconfondibile. Ogni accordo fonetico è in armonica unione con il seguente. Tu, cara, non puoi non andar fiera della bellezza poetica delle immagini che hai evocato. Ho visto le tenebre assassinare il sole ed imbrattare con ampie e distratte pennellate cremisi un cielo ricco di nubi, e il demone inspirare e sospirare per la dura giornata ormai conclusa. Ho visto uno scorcio di cielo stellato raggomitolarsi in spire delicate attorno al corpo del demone, lieto della tanto attesa notte, pago delle attenzioni di Artemide, sua compagna e confidente, che lo seduce con le sue carezze argentate. Meravigliosa poi la similitudine fra le stelle cadenti e i giuramenti del demone: effimeri, falsi, lucenti e abbaglianti in origine... Oscuri ed inconsistenti, al termine.
Per non parlare della final coupplet!
Sublime!
Nella mia mente è letteralmente esplosa l'immagine di uno spicchio di luna, brillante e dalle punte affilate, come un sorriso maligno e tuttavia... Accattivante.

Bravissima!

Recensore Master
07/11/10, ore 18:02

Brillante poeta, questa tua nuova idea è assolutamente ben gradita =)! Le righe di questa breve poesia incantano per i toni musicali scelti: ogni parola scivola lentamente sull'altra come una dolce onda, area un suono e lo trasforma in un concetto, un'idea, così semplice e diretta ma che colpisce per l'accuratezza lessicale e sonora. È un piacere leggere ciò che scrivi, dona emozioni piacevoli e stimola la mente ad indagare su riflessioni interessanti. E parlando in particolar modo di riflessioni, mi è piaciuto come tu abbia fuso l'essenza di Sebastian nella notte, nella luna, gettando ombre e luci sui segreti e le verità del demone. Che dire di più? Davvero un buon lavoro, spero di poter leggere presto altro di questo già interessante giardino =)! Ps: grazie a te per le recensioni cara e sappi che per me è solo un piacere perdermi nella bellezza della tua poesia =)!