Recensioni per
Lo Giardin de' Demòni
di Myrose

Questa storia ha ottenuto 91 recensioni.
Positive : 91
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/01/11, ore 13:50

Confesso che quando la lessi la prima volta, non la compresi appieno dacché vi sono diverse parole a me sconosciute. Questa mattina, a distanza giorni, con l'ausiloio del fedele vocabolario, ho dato forma a quelle due o tre parole oscure e poi, con gioia, ho gustato la lettura come se la scoprissi per la prima volta. Ma prima di dedicarmi ai temi, date le mie premesse, è per me doveroso ringraziare te e la tua poesia dacché siete sempre in grado di riempire la mia ignoranza volta per volta, con immagini, suoni e concetti sempre innovativi ed interessanti! Oltre che, ovviamente, riempire il mios carso lessico! Pertanto, onori e gloria alla tua bravura ed alla tua conoscenenza, la quale ogni volta è come la luce nel buio nascente ^^!
Tornando al componimento ed al tema. Sai, ultimamente pensavo proprio al rapporto Sebastian-musica e la mia mente ha partorito non poche considerazioni rispetto tale coppia di termini e credo che, presto o tardi, metterò per iscritti alcune miei folli invenzioni. Sono rimasta particolarmente colpita da come hai descritto il rapporto del demone con la musica, o meglio, dalla consequenzialità logica che hai regalato a quest'interessante filone. Parlo di logica e consenquenzialità in quanto trovo che questo tuo componimento sia molto lineare nel narrare la vicenda, partendo dall'inizio degli inizi e costruendo, man mano, la stria di Sebastian (da angelo a demone) e di come la sua percezione per la musica sia mutata nel corso degli eventi. E scrivere una storia INTERA con una dolcezza ed una passione commuoventi come tu hai qui fatto, è cosa assolutamente magistrale, permittemi di dirlo. Questo più mi ha affascinata e catturata: in poche parole hai descritto susseguirsi di eventi ed ere, spiegando egregiamente come la musica si manifesti -cosa che ancor più mi ha deliziata. E un brivido mi ha percorso durante le lettura, come se io stessa fossi Sebastian ed assieme a lui cercassi la bella e soave melodia che sempre l'ha cullato e che, anche da demone, ha deciso di non abbandonarlo. Non è qualcosa, oltre che di poetico, estremamente dolce e romantico? Per quanto i demoni non siano in grado d'amore, questo, per la musica, è amore. Un amore delicato come i petali d'una rosa screziata di rosso e di bianco, colori che simboleggiano che venne perduto e ciò che si divenne (da angelo a demone, of course).
Davvero i miei più vivi complimenti, questo componimento è estramemente delizioso ed inoltre, sappi, veder trattare assieme musica e demone è per veramente affascinante: sono temi che, assieme, scaturiscono mille ipotesi, mille congetture... Della tua idea sono rimasta meravigliata dacché, in particolare, mi ha fatto riflettere sul motivo per cui, allora, si dice che la musica è la sublime arte del demone. Spesso lo si dice, ma sarebbe interessante approfondire il concetto... Qui invece tu lo attribuisci all'essere angeli ed in parte agli uomini (che hanno quindi ricevuto in dono la musica dagli angeli, sempre se ho ben inteso), e quindi non ho potuto non chiedermi: "Perchè allora spesso la musica viene intesa come l'arte del demonio?".
Continuerò a riflettere, è un argomento stimolante per la mia povera mente asuefatta dalla matematica u_u.
Beh che altro, dopo questo papiro?
Nuovamente complimenti, i miei ossequi <3.
*inchino*

Recensore Master
10/01/11, ore 13:50

*entra nel salottino, guardandosi attorno*
Ah-ehm... Ahgimè, so d'essere parecchio mancata, ma la causa dalla alle festività che sono tutt'altro che tranquille, alle malattie dilaganti ed agli esami che pendono sul mio povero capo... Ma chi se ne frega delle mie scuse, ho due componimenti da recuperare e che cavolicchio o_ò!
Ordunque...
Buon Natale e Buoin Anno Nuovo... e crepi la Noia!
Così esordisco dacché non ho potuto augurarti prima buone feste; e dopo questo giungo al tuo nuovo componimento.
Per quanto riguarda le mie perplessità sul precedente componimento, hai dato esattamente la risposta che io avrei voluto veder più risaltata nella lettura: ovviamente quella è la vera Beffa, ma l’ho trovata troppo celata, troppo poco marcata, quando invece, secondo la mia ignorante opinione, doveva essere il fulcro, il splendore della scena. Come ho sempre detto: è questione di gusti. E quando si parli di inganni e beffe, argomenti che m’intrigano, desidero sempre vederli risplendere della loro aura malefica ed affascinante e non vederli nascosti fra le pieghe ben distese del nostro maggiordomo preferito. Ribadisco: questione di gusti… ed io di gusti strani ne ho XD!
Ebbene, volgiamo gli occhi a questo… mmh… alla fine pareva un valzer.
Gli ultimi versi mi hanno fatto pensare ad un candido valzer, un maggiordomo stretto fra due incantevoli dame riccamente vestite dei doni che portano e che segnano la natura del Demone: noia e fame. Pensandoci, perché mai un demone dovrebbe andare sempre a cercare nuovi giochi, sempre più audaci e pericolosi? Per noia e fame. Perché è la loro natura ed è il loro sfogo, il divertimento che li intrattiene nella loro altrimenti noiosa esistenza immortale. Così ho intravisto fra le tue righe, un significato di queste splendide creature… E ripeto, l’immagine ultima è davvero incantevole e seducente: mellifluo stordimento, non poteva esserci termine migliore per indicare una così sottile e particolare componente demoniaca.
Complimenti come sempre, Poetessa: stordisci ed incanti al pari d’un demone!
Alla sua prossima meraviglia ^^!
*cioè ci vediamo fra cinque minuti u_u*
ps= e mi congratulo per la lieta notizia, finalmente la bella ed incantevole poesia riceve i suoi giusti meriti ^^!

Recensore Master
04/01/11, ore 13:48

Ah, che delizia!
Salve, mia carissima schiava dell'arte. Innanzitutto, mi preme augurarti un meraviglioso anno ricco di sorprese piacevoli e, spero, di magica ispirazione; in secondo luogo, ti ringrazio per avermi rapito il cuore con questa poesia. Solo tu riesci a confezionare i pensieri in questo modo. Solo tu hai le giuste qualità per domare l'arte del "legare con le parole" e stregare i sensi del lettore con i tuoi versi di carne e spirito.
Ti confesso che "Anarchica Rimembranza" è la poesia che mi è piaciuta di più, e questa mia inclinazione è certamente dovuta ai numerosi richiami che in essa sono presenti, ma anche al contesto in cui tali richiami sono stati presentati. La musica, ancora una volta, si è incarnata e si è fatta donna: una donna ben diversa da Madonna Fame e da Madama Noia; Euterpe è, al contrario, una donna quasi angelicata, irraggiungibile ed eterea come un raggio di luna... E perciò, molto più desiderabile proprio perchè Michaelis sa di non poterla possedere completamente. Lui sa di poter godere della sua presenza, sa di potersi trastullare con il ricordo della sua essenza, ma sa anche, e soprattutto, di non poter appagare l'antica sete che aveva di lei, poichè ormai tale sete ha mutato natura. Ma cosa c'è di più seducente di un desiderio insoddisfatto? Cosa potrebbe far sospirare Michaelis più dell'impossibilità di appagare pienamente un proprio antico bisogno?
In ogni caso, i versi sono splendidi: nella prima parte, la musica è come liquido amniotico, è come la fonte di ogni soffio di vita; è miele che gocciola dalla natura stessa dell'angelo e culla i suoi pensieri come farebbe una madre con il proprio figlio. Qui la musica è una donna che non è una donna, ma è angelo. Poi, nella seconda parte, l'angelo si fa di carne e sangue, precisamente nel verso in cui tu dici che la musica non riuscì a domare Michaelis e difenderlo dalla corruzione. Poi, nell'ultima parte, la musica diventa il riflesso dell'antico godimento: Michaelis la cerca nella polvere dei campi di battaglia, nel cozzare delle lance e nei mugolii dei golosi. E si accontenta di questo, il nostro demone; si accontenta di possedere Euterpe per breve tempo, come fosse un'amante sfuggente che si lascia sottomettere negli incontri occasionali.
Senza contare la bellezza dell'ultimo invito:

Il cuore mio è vizzo, come sterile frutto rugoso di veleno,
il mio spirito è nero d’Averno****,
come onda di Lete***** dal fagocitante oblio,
ma tu, Euterpe mia,
guardami benevola, riempimi ancora di te,
come quando questo Demonio era capace d’amarti.


Suppongo di dovermi praticamente inchinare a te e alla tua maestria.
Non c'è altro da dire, se non che sei stata fantastica!

Recensore Veterano
03/01/11, ore 20:18

Innanzitutto auguri anche a te con la speranza che questo anno nuovo possa riservarti tante meravigliose sorprese ^^
Poi, venendo alla storia:
Confesso e lo ammetto di non aver compreso subito il profondo significato celato nelle tue righe poetiche. In parte anche per la mancata conoscenza del personaggio, ma dopo aver letto attentamente le note ho riletto sempre con maggior attenzione il tuo componimento e allora il suo significato mi si è rivelato in tutte le sue sfumature, in tutta la sua intensità: la musica come essenza divina, ma anche la musica umana, diversa, questo è certo, ma comunque appagante.
Hai trattato alla perfezione tutte le diverse sfumature di questo tema, dando loro un tono classicheggiante, misto ad un'atmosfera "dark" conferita dal personaggio trattato.
Complimenti.
Alla prossima
kisses
Kiriku

Recensore Master
03/01/11, ore 15:34

Ad una prima lettura di questa poesia confesso che non sono riuscita a comprenderla appieno, come mi accade sempre del resto, ma leggendo le tue note e trovando sul vocabolario il significato di alcune parole che confesso non conoscevo, alla fine l'ho compresa e ne sono rimasta affascinata ad ogni lettura sempre più.
E' affascinante come hai saput descrivere il rapporto tra Sebastian e la muscia, come sempre personificando il secondo elemento come se fosse una dama da corteggiare e lusingare.
Credo che questo in questa poesia ti sia concessa un linguaggio molto più aulico e 'antico' (in senso buono ovviamente) rispetto alle altre.
Un bellissimo lavoro come sempre, attendo con curiosità la prossima poesia domandandomi su quale tema verterà!

Kisses Lory

P.S. grazie a te imparo sempre termini nuovi come in questo caso 'afflato', 'melica' (anche se questa parola mi ricorda qualcosa e immagino che tu abbia capito cosa o meglio chi XD),

Recensore Veterano
23/12/10, ore 10:28

Ciao carissima,
e così mi ritrovi anche qua...
Intanto premetto che io non conosco kuroshitsuji, o meglio, so chi sono i personaggi principali, ma non so che ruolo svolgono nella storia, quindi difficilmente potrò notare doppi sensi nascosti nelle tue righe poetiche, però ho deciso ugualmente di leggere tutti i tuoi componimenti.
Li adoro, sono semplicemente bellissimi e, pur non intuendo le profonde analisi psicologiche e caratteriali dei personaggi che sicuramente sviluppi, riesco comunque a trovare grandi spunti di riflessione, specie in quest'ultimo componimento: la tentazione della Noia, commistione di accidia e lussuria, che con la sua mano elegante e avida afferra in un gesto sensuale il collo della sua vittima.
Ho molto apprezzato anche l'ottava dedicata al confronto con i felini: il legame gatto/demonio mi affascina da sempre, io adoro questi piccoli felini avvolti in una nube di mistero e ombre. Il componimento inizia con il riferimento al culto del gatto nell'antico Egitto riprendendo poi in seguito la concezione demoniaca di esso tipicamente medievale e sviluppando così una sorta di collegamente storico tra antichità, Medioevo e naturalmente epoca contemporanea perché il lettore avrà certamente una propria opinione in merito.
Riesci sempre a ricreare un circolo perfetto che, analizzando tutte le tappe, ti riporta all'inizio, arricchito di qualcosa che si era perso o che era stato tralasciato o che era semplicemente invisibile agl'occhi troppo abituati ad un esame superficiale delle cose.
Non ricordo se te l'ho già detto in altra sede o questa è la prima volta, ma leggendo i tuoi capolavori (perché di questi si tratta) ho capito il significato della letteratura come strumento per allargare la mente.
E per questo, non posso fare a meno di ringraziarti.
Tutti i miei complimenti
Alla prossima
kisses
Kiriku

Recensore Master
21/12/10, ore 15:15

Salve, mia cara.
Innanzitutto, voglio complimentarmi con te per aver raggiunto un tale successo in così breve tempo; successo che è notevolmente avvalorato dal fatto che è stata la stessa Erika a riconoscerti il merito che ti è dovuto. Sono felicissima che una perla come Le giardin de Demòni sia stata riconosciuta per il suo altissimo valore letterario, nel buio mare della mediocrità. Non per screditare le altre storie ma, a mio parere, anche una storia ben fatta può solo impallidire dinanzi alle meraviglie che tu sei in grado di creare.

Nonostante ciò, questa è stata la poesia che mi ha colpito meno, benchè mi sia gradito l'uso di determinati termini ed espressioni che, certamente, tu sola avresti potuto concepire.
Per farti un esempio, ho provato puro piacere nel leggere il verso, riferito a Madama Noia, che la definisce la Figlia dell'Ozio pasciuto; così come mi è piaciuta l'espressione "unghie laccate di vizi". L'ho trovata davvero una metafora molto interessante... Eppure, nel complesso, il componimento mi è sembrato poco originale. Non saprei dirti se ciò sia dovuto al fatto che "mellifluo stordimento" è molto più lineare e meno studiato rispetto ai precedenti, o se la mia impressione sia invece scaturita dalla costante della Noia.
Il tedio è un tema un po' troppo abusato per i miei gusti; in letteratura è stato affrontato da Oscar Wilde, da Baudelaire, da Emilio Praga, Voltaire, Moravia, Kant, Leopardi, Cicerone, Italo Svevo... Insomma, ripeto, è un tema un po' troppo ricorrente, che ormai, a mio parere, ha finito col perdere di fascino. Ciò nonostante, apprezzo la veste di sensualità della tua Madama Noia, il che potrebbe costituire uno spunto innovativo; eppure, anche questa interpretazione è stata già sviluppata da Leopardi, che definisce il tedio come il più sublime dei sentimenti umani: perchè quando ci si annoia, si inizia ad immaginare, e l'immaginazione è pura creazione, priva di limiti spazio/temporali. Insomma, non dico che tu non abbia scritto una poesia elegante e godibile; dico solo che, secondo me, non è splendida come lo sono anche le altre. In ogni caso, spero di non averti intristito e confido nella tua infinita immaginazione :)
Congratulazioni ancora per il meritatissimo inserimento della tua fanfiction nell'elenco delle storie scelte.
Un bacio, non annoiato nè noioso, bensì incoraggiante.

Recensore Junior
20/12/10, ore 14:13

Tu rendi le parole tue schiave. Come un saggio sovrano e comandante, le collochi in punti strategici per trarne il massimo rendimento e guadagnare la vittoria certa. Le abilità innate sono come la stregoneria, affascinanti, misteriose e magiche.

Complimenti davvero

Recensore Master
20/12/10, ore 13:10

Per prima cosa ti rinnovo i complimenti per l'inserimento di questa raccolta nelle storie scelte: un successo che indubbiamente ti meriti!
Secondo, non so davvero come ringraziarti per questo splendido dono di compleanno! E' qualcosa di a dir poco sublime, sul serio! Grazie, grazie, grazie, grazie.
Passo al commento vero e proprio ora.
Con questa poesia hai analizzato in versi un altro aspetto non trascurabile del Michaelis, ovvero la noia che permea la sua vita, dato che egli è un demone millenario e quindi indubbiamente per lui molte cose al mondo sono giunte a noia!
Ho adorato il fatto che hai deciso di personificare la Noia come una dama licenziosa. Il letto inoltre è per eccellenza il luogo dell'Ozio, del dolce far niente ma al contempo è anche teatro di lussuriosi incontri, quindi direi un'ambiguità abilmente pensata!
Tu sai poi quanto io ami questi componimenti venati da una certa malizia quindi mi domando se lo hai fatto di proposito a dedicarmi proprio questa poesia o se è stato solo un caso! In ogni caso il regalo è stato pienamente gradito!

Kisses Lory

Recensore Junior
12/12/10, ore 16:21

"perché pur fremendo vendetta, tremi…"

Ed è proprio qui che compare Ciel davanti ai nostri occhi, un piccolo, indifeso, patetico bambino che gioca a fare il duro ed insensibile, quando in realtà lotta fino a scoperchiarsi l'anima per resistere, per non correre in un angolo a piangere implorando affetto e attenzioni di cui ogni creatura necessita.

Meravigliosa l'ultima immagine del fanciullo che lecca il cucchiaio fino a farlo splendere: così il maggiordomo vorrebbe ridurre il conte, gustarlo fino all'ultimo granello di anima che resta, fino all'ultima lacrima e all'ultimo grido soffocato della sua candida esistenza segnata dai demoni.

"Complimenti", una parola scontata e restrittiva, ma non saprei come altro dirlo.

Perciò,
Complimenti! ^^

Recensore Master
09/12/10, ore 14:04

Oh, tu non mi immagini quanto ho gongolato solo leggendo il titolo, carissima Myrose! Ti ringrazio dell'omaggio, sei fin troppo premurosa ed adorabile, come non poterti adorare?!
Ebbene, passiamo alla Bellezza ed alla Beffa... Noto che in questo tuo nuovo componimento hai dato fondo al tuo ricco vocabolario, ornando la poesia di parole eleganti, brillanti d'oro quasi, come gemme pregiate che s'incastonano in una corona. E se c'è qualcosa ch'adoro dei tuoi scritti è, appunto, la possibilità di nutrire il mio vocabolario grazie alla tua conoscenza, pertanto la mia curiosità ti ringrazia costantemente per i doni che le cedi con la tua penna =)!
Trovo poi che certi accostamenti lessicali richiamino solo col suono la Bellezza che omaggi e la rende splendida, talmente splendida da incantare: ed è appunto incantare che deve saper fare un demone, nevvero?
Da questo punto di vista, quindi, al Bellezza e la conseguente seducenza che sono qualità proprie del demone in questione, vengono sfoggiate ed innalzate con cura, i miei sinceri complimenti! Riguardo la Beffa, ho trovato che invece quest'ultima sia stata poco accentuata... Mi spiego: ho apprezzato che tu abbia continuamente accennato alla maligna natura insita in ogni aspetto perfetto della bellezza del demone, ma avrei dato maggiore vigore a questa beffa, che quasi sembra nascondersi nella bellezza. Certamente è così e così deve essere, ma avrei preferito una amplificazione maggiore del tema, poichè lo ritenevo il fulcro della tua già amabile disquisizione sull'argomento e mi è spiaciuto, per così dire, vederlo un po' celato.
Queste però non vogliono essere critiche, solo opinioni e spero tu non abbia frainteso ^^. Magari, poi, il segno che tu volevi dare di beffa è diverso dal mio ed io non l'ho compreso appieno: ognuno ha suoi modi per esprimere i propri concetti, che possono presentarsi sotto differenti punti di vista, no :D?
Oh, in questa parte:
Molti bramerebbero la Sua stretta
serrarsi intorno ai fianchi,
come nodo gordiano

Non ho potuto non pensare a Grell X°D! Non chiedermi per quale motivo, sarà la mia pseudo ossessione GrellSebastian, ma non ho potuto fare a meno di pensare: ecco, c'è Grell in queste righe X°D! *momento folle stoppato*
Ammetto d'aver ciarlato sin troppo, attendo presto tue notizie su questi teleschermi ^^!

Recensore Master
07/12/10, ore 14:26

Mia carissima e gentilissima pittrice di sogni d'inchiostro, ancora una volta sei riuscita a sorprendermi con il tuo omaggio: il graditissimo riferimento al nostro ager campanus e, ancor più, alla mia natìa Pompei, che m'è sempre cara come la sera per Foscolo, è un regalo che custodirò con gelosia e cura. Ho gli occhi ancora colmi di soddisfazione e delizia per aver letto il tuo ultimo capolavoro, la tua ultima perla, che però di imperfetto non ha davvero nulla. Questa volta, Michaelis è ritratto nella sua totalità, come ossimoro vivente, come una pianta carnivora dall'aspetto gentile, ma che, ahimè, cela fauci affilate come rasoi. Gli occhi del demone sono antichi ma non vetusti: ogni sguardo, benchè carico di consapevolezza, è sempre nuovo e curioso, e s'accende e divampa come un fuoco indomabile. Le mani nascoste da una placcatura eburnea, che nasconde come il Velo di Maya il crudele volto del reale... Davvero significativa questa tua metafora, e questo tuo richiamo al sepolcro che, ancora una volta, oggi mi ricorda Foscolo. Ti confesso che non sapevo nulla del nodo gordiano, ma apprezzo infinitamente quest'altra piccola gemma, che sembra rilucere ancor di più, proprio perchè m'è sconosciuta, in un vasto tesoro di parole preziose.
Per rispondere alle tue considerazioni personali, vorrei precisare che ti ho associata al movimento scapigliato e alla poesia maledetta non perchè ritenga che tu voglia attaccare la religione, ma perchè celebri, con i tuoi componimenti ispirati ad un demone, il fascino del morboso, di quella bellezza venefica e pericolosa, che conduce all'autodistruzione; quando leggo le tue opere è come se io, da lettrice, istintivamente paragonassi Michaelis ad una splendida rosa: straordinariamente perfetta, ma ricca di spine velenose. Quindi: non poetica, ma ipotassi e viaggio in un mondo oscuro... Ecco spiegato il perchè del mio paragone! Per quanto invece concerne il riferimento al barocco, beh, credo che tu abbia colto perfettamente ciò che volevo lasciar intendere :)

Recensore Master
05/12/10, ore 23:50

Quando leggo le tue poesie rimango sempre senza parole. Insomma, sento che qualsiasi cosa possa dire, qualsiasi complimento possa rivolgerti, qualsiasi parola provi ad usare per esprimere quanto mi siano piaciute le tue righe, alla fine sia tutto terribilmente banale, scontato, superficiale e quant'altro. Purtroppo sono più amante della letteratura in prosa che della poesia e quindi questo mi impedisce di cogliere pienamente tutto ciò che tu esprimi con i tuoi scritti e di questo me ne rammarico sempre. T.T
Finora hai sempre descritto il rapporto di Sebastian con qualcosa (luna, gatti, fame, caduta) ma adesso hai deciso di dedicargli una poesia che parli solo ed esclusivamente di lui. La descrizione che fai del Michaelis in questa poesia è a dir poco sublime. Se ne leggono tante in giro di fic in cui il nostro amato maggiordomo nero viene descritto, ma mai nessuna è stata in grado di disegnarlo come te, con le tue metafore, con i tuoi accostamenti cromatici, con il tuo lessico onirico e superbo.
La parte che indubbiamente ho amato di più è quella della descrizione delle labbra, che paragoni ad una cornice, quasi appunto stessi descrivendo un bellissimo quadro.
Bravissima e grazie a te ho ampliato ulteriormente il mio personale vocabolario di autrice (confesso con vergogna la mia ignoranza sul significato delle parole calide e usbergo, e sono andata a rivedere la definizione di patrizio) ^^""

Kisses Lory

Recensore Master
04/12/10, ore 14:36

E non potevo mancare a questo appuntamento con la poesia; ormai considero questa raccolta come il mio salottino letterario, piccolo ed incontaminato angolo di purgatorio, in cui bene e male, misericordia e dannazione si incontrano talora con timoroso rispetto, talvolta con beffarda consapevolezza. Ti confesso che ho apprezzato particolarmente questo componimento, che tanto mi ricorda la poesia scapigliata del mio sempre più caro Emilio Praga, miscelata a gocce di barocche perle imperfette, che sembrano rotolare sino a te fin dal Seicento, fin dalla scrivania di Giuseppe Artale. In effetti tu hai molto del periodo barocco e della poetica della "perla imperfetta" : combini termini raffinati e ricercati con significati scabrosi e velenosi. Io adoro tutto questo, sul serio; anche perchè per me la poesia barocca e quella maledetta sono intoccabili. Ho apprezzato la tua spiegazione del termine "Madonna Fame" anche se ti confesso che, quando l'ho letto, ho subito penzato alla raccolta "Totentanz" reinterpretata da Tiziano Sclavi, dove però lì il richiamo è alla Madonna Morte, da cui nessuno, benchè gargliardo e forte, può fuggire. Le due interpretazioni si sfiorano, poichè la fame del nostro demone è seminatrice di sangue e spalanca le porte della dannazione eterna. Ho altresì amato il paragone fra la fame e la cagna rabbiosa, che mi ha ricordato le "fiere" che Dante Alighieri incontra nel primo canto dell'inferno; e anche lì, fra le fiere, mi colpì la lupa e in particolare questo verso "tu, che più che l'altre bestie hai preda, la tua fame sanza fine cupa"
Insomma: il paragone è senza dubbio calzante; non avresti potuto trovarne di migliore!!! Molto bello anche la metafora di cui ti sei servita nel verso finale: la crema, suppongo, sia l'anima del tenero conte; ed è deliziosa proprio perchè bisogna attendere per gustarla sino all'ultima goccia.

Apprezzo infinitamente la presenza dei francesismi, tu lo sai ^^

Complimenti!!!

Recensore Master
30/11/10, ore 14:03

La bellezza e la beffa?
Titolo che può nascondere molteplici significati e risvegliare riflessioni interessanti e particolari... E poichè tu, mia gentile e cara Poetessa, sai esprimere inganno e beltà in molteplici chiavi di volta, ti consiglio di non perdere di vista questo bel titolo: chi sa mai che in un giorno o nell'altro possa esserti utile ^w^!
But now, veniamo a noi ed alla Fame che si strugge impellente in questa nuova delizia di sapori ed immagini!
Senza legger le tue note, la nostra cara Madonna Fame aveva risvegliato in me le riflessioni e le concatenazioni di pensieri che hai espresso a fondo capitolo: hai dato di lei una descrizione avvincente ed affascinante, tanto da potersi ben figurare le sua nera presenza al fianco del demone, nell'esprimere i suoi pensieri!
E quale aspetto più è caratteristico d'un demone se non, appunto, la Fame? Peste Nera, chiamiamola, come quella che Sebastian seminò per colpa della sua brama d'anime! E' una tentatrice, Madonna Fame ed in questo componimento si vede come questa diventi quasi peccato di gola, cui Sebastian sembra avvezzo -oltre che gradire questa sua caratteristica!
E vorrei complimentarmi all'infinito per la bellezza e violenza dell'immagine che hai creato con questa bella signora, ma finirei per perdermi in inutili chiacchiere, così concludo rinnovando la profonda ammirazione che nutro verso la tua sublime poesia.
Arrivederci, cara Musa che m'ispiri il cuore, un grande bacio!