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Autore: EllenJenkins    01/05/2012    5 recensioni
Ben, sopraffatto dal senso di abbandono e solitudine, cade in un profondo sonno. Di chi è quella voce che lo chiama nei suoi sogni? Potrà mai svegliarsi? Vorrà mai svegliarsi?
Bevin (KevinxBen) - Shounen-Ai
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10 - Veritas

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Verita, aris, f., 1 verità, il vero

Verità [ve-ri-tà] s.f. 1 qualità di ciò che è vero 2 ciò che è vero in assoluto o rispetto a determinati fatti

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Quella mattina Ben fu svegliato dai raggi del sole che filtravano tra le tende malamente tirate, ma visto che non aveva voglia di aprirli e svegliarsi definitivamente rimase sdraiato nel letto con gli occhi chiusi; probabilmente era troppo presto per alzarsi, avrebbe aspettato la sveglia. Questo non gli impedì di capire che c’era qualcosa di diverso, non spiacevole, ma che fino al giorno prima non c’era stato.

Di solito durante la notte finiva sempre per attaccarsi a Kevin e quando si svegliava aveva quasi sempre la testa appoggiata al suo petto; ma questa volta no. La sua testa non era nemmeno appoggiata sul cuscino, ma su qualcosa di più duro e non gli ci volle molto per capire che si trattava del braccio del suo ragazzo. Qualcuno però stringeva la maglia del suo pigiama in una mano. La presa era salda ma non forte e le sue dimensioni erano troppo piccole per essere di Kevin; come quella di un bambino.

Un attimo … un bambino …?

Allora non era stato un sogno. Erano davvero riusciti a liberare Alice dall’Omnitrix!

La voglia di tenere gli occhi chiusi svanì. Tanto ormai era sveglio e voleva vedere la sua faccia. Quando li aprì scoprì che, come aveva sospettato, poggiava la testa sul braccio di Kevin e che Alice era sdraiata in mezzo a loro due, una mano stretta alla sua maglia, mentre l’altro braccio di Kevin era posato sul fianco della bambina, in un inconsapevole gesto protettivo.

Per un momento pensò che sembrassero una vera famiglia. E il pensiero gli scaldò il cuore in una maniera che non credeva possibile. Pensava di aver raggiunto la felicità quando aveva trovato la bambina ma, ora che era in compagnia delle sue persone che amava di più, si rese conto di cos’era davvero la felicità. Non passò molto prima che Alice si svegliasse e di conseguenza anche Kevin

-Mamma! Papà! Andiamo, ho fame! Facciamo colazione?!- Kevin mugugnò qualcosa e cercò di nascondersi sotto le coperte

-Va bene, va bene, andiamo. Come fai a essere così sveglia di prima mattina?- Alice sorridendo lo prese per un braccio e lo agevolò lungo il percorso fino alla cucina, lasciando Kevin nel groviglio di lenzuola.

Una volta arrivati in cucina Ben si mette hai fornelli mentre Alice si siede al tavolo, insieme canticchiano una canzone. La bambina appoggia i gomiti sul tavolo e posa il mentre sui palmi delle mani, mentre sbatte le gambe a tempo della musica che solo loro due sentono. Ed è così che li trovò Gwen; si era svegliata al profumo di bacon e uova e si era diretta verso la cucina. A guardarli così felici, si sentiva male ad aver fatto soffrire così tanto Ben e aver creduto che la piccola Alice non esistesse

-Buon giorno Gwen. Vieni, la colazione è pronta!- Disse Ben. Alice si girò verso la porta e quando vide la ragazza sorrise

-Oh, buon giorno zia Gwen!-

-Buon giorno, Ben, Alice. Kevin sta ancora dormendo?- Chiese sedendosi a tavola davanti al cugino che a sua volta si era seduto di fianco alla bambina

-Sì- Ben rise -La mattina, se non deve andare a lavorare, niente lo può buttare giù dal letto-

-State parlando di me alle mie spalle?- Tutti si girarono di nuovo verso la porta proprio per vedere Kevin entrare con gli occhi ancora assonnati e i piedi che non si alzavano completamente dal pavimento mentre camminava

-Oh, buon giorno Kevin! Certo che sparlavamo alle tue spalle- Disse Ben sorridendo

-Grazie mille, comunque- Rispose Kevin. Passando di fianco al suo ragazzo per andare al suo posto si chinò lievemente in avanti per lasciarli un bacio sulla guancia, gesto che Ben ricambiò.

Il resto della colazione passò tranquillamente, tra chiacchiere varie e risate. Nessuno dei presenti a tavola si sarebbe mai immaginato quella situazione. Ben, Gwen e Kevin non avevano sperato di poter ridere, scherzare e stare di nuovo insieme dopo tutto quello che era successo; soprattutto i due cugini si erano chiesti se avrebbero mai riallacciato i rapporti.

Ad Alice invece non sembrava vero di avere una famiglia, ciò che aveva in quel momento era molto più di quanto non avesse mai desiderato. Non solo poteva stare con la sua mamma, ma ora aveva anche un papà e una zia.

Finito di mangiare, Ben mi mise a lavare i piatti con Alice che si era offerta come asciugatrice ufficiale. Nel frattempo Kevin e Gwen si accomodarono in soggiorno, lui sul divano e la ragazza su una poltrona. Il silenzio nella sala veniva spezzato solo dal lontano rumore di piatti e dall’acqua che scorreva. Entrambi guardarono, forse inconsciamente, verso la cucina

-Sei felice, Kevin?-La domanda arrivò così, all’improvviso, ma lui sapeva la risposta

-Sì- Il sorriso che nacque sul suo volto servì a spiegare tutta quella felicità che sentiva e non riusciva a esprimere a parole

-Non avevi mai sorriso così quando stavi con me-

-Perché con te era diverso, non te l’ho mai detto, ma aveva sempre l’impressione di non meritarti, di non essere abbastanza per te. Non riuscivo a essere davvero me stesso ed era tutto così sforzato. Mentre con Benji è completamente diverso, è tutto più naturale e genuino. Non mi ero mai sentito così bene con una persona. Poi c’è …-

-Alice, giusto?- Chiese Gwen ora più curiosa che altro

-Già. Sai è strano, più passo tempo con lei più mi sembra di conoscerla. E dire che non sono passate neanche ventiquattro ore da quando è uscita dall’Omnitrix eppure mi sembra così naturale che stia con noi, che chiami Benji mamma e me papà. È strano, sì; ma non saprei dire, non suona sbagliato. È come se fosse sempre stato così, come se non ci fosse stato un momento in cui lei non fosse con noi. Non so, non credo di riuscire a spiegarlo meglio-

-Come se fosse davvero vostra figlia- Ora Gwen aveva una faccia molto pensierosa ma Kevin non ci fece molto caso

-Esatto! Penso che quello che sto provando sia ciò che ogni padre proverebbe per la figlia o il figlio, o almeno è quello che credo, visto che non ho davvero conosciuto mio padre. Non posso parlare per nome di Benji, ma l’hai visto anche tu, no? Ormai ha sviluppato un istinto materno da far invidia a ogni madre-

-È come se condivideste lo stesso DNA- Quella frase fu solo un sussurro e Kevin non la sentì. Inoltre proprio in quel momento Alice entrò correndo in soggiorno diretta verso la ragazza

-Zia Gwen!- La voce squillante della bambina destò la ragazza dai suoi pensieri e sorridendo a sua volta la prese in braccio facendola sedere sulle sua gambe. Subito dopo entrò Ben che si mise a sedere di fianco a Kevin, il quale gli passò un braccio intorno alle spalle e lo avvicinò a se

-Ragazzi, ora che siamo tutti qui insieme vorrei porre un quesito- Disse Gwen cercando di suonare perentoria -Visto che abbiamo appurato che Alice non è ovviamente un’illusione, com’è possibile che si sia creata all’interno dell’Omnitrix? Sinceramente la curiosità mi sta uccidendo- I quattro si guardarono ma nessuno sembrava avere una risposta

-Io non saprei davvero. Tutto quello che so, è che è stata creata a partire da un frammento del mio DNA, ma come questo sia successo, davvero mi è oscuro-

-Uno dei motivi per cui mi sembrava una cosa impossibile e perché per fare in modo che questo avvenga ci vuole una fonte di energia esorbitante, forse anche superiore a quella dell’Omnitrix stesso. In più doveva esserci stato un errore nel dispositivo, visto che non era stato programmato per questo scopo. Dimmi Alice, tu ti ricordi qualcosa di quando sei stata creata?- Lei guardò in alto verso Gwen poi riportò lo sguardo verso i genitori

-Non mi ricordo nulla di quando sono stata creata, so solo che da quando sono nata fino a quando la mamma non è entrata nell’Omnitrix io sono sempre vissuta nel buio, senza bisogno di cibo o acqua-

-Aspetta un secondo, se ci fai caso come ha fatto a imparare a parlare, a camminare …- Disse Kevin ma venne quasi subito interrotto da Ben

-E poi quando ti ho incontrata per la prima volta mi hai detto che avevi sette anni e mezzo, come facevi ad avere la concezione del tempo se vivevi in un luogo senza luce solare-

-Non saprei cosa rispondere- Alice si sentiva un po’ imbarazzata per sua inutilità in quella discussione, anche se riguardava la sua nascita

-Molto probabilmente la concezione del tempo e le funzioni base di un essere umano Alice le ha prese indirettamente da Ben attraverso l’Omnitrix, attraverso lo stesso errore nel sistema che l’aveva creata. Quindi se è vero che esisti da sette anni e mezzo ci basta capire cos’è successo allora che abbia permesso tutto ciò-

-Beh sette anni e mezzo fa era l’estate in cui ho trovato l’Omnitrix. Potrebbe essere stato acquisito il mio DNA quando l’ho indossato la prima volta-

-Ne dubito, non c’è stata abbastanza energia- C’era qualcosa che le sfuggiva, un particolare importante che doveva per forza essere davanti ai loro occhi, ma che non riuscivano a vedere

-Di momenti ce ne possono essere stati tanti, gli strani eventi con l’Omnitrix sono pressoché infiniti- Commentò Ben -Non saprei da dove iniziare-

-Mi dispiace ma io qui non vi posso aiutare, i nostri incontri durante quell’estate sono stati pochi e decisamente poco piacevoli- Ben lanciò un’occhiata a Kevin ma non disse niente

-In effetti, volevi risucchiare l’energia da … l’energia- Si fermò all’improvviso come se avesse avuto un’illuminazione improvvisa -Ma certo! Ragazzi era così ovvio!- Ben e Kevin si guardarono un secondo, come se fosse impazzita

-Vorresti spiegare anche a noi, grazie- Disse il giovane osmosiano

-Quando hai tentato di assorbire l’energia dell’Omnitrix c’è stato un sovraccarico, giusto? Quest’enorme quantità di energia non solo ha provocato gli effetti che già sappiamo su di te, ma ha anche generato l’errore da cui è nata Alice. In pratica l’Omnitrix ha acquisito il DNA da entrambi-

-Sì, in effetti così tutto torna. Se Alice avesse preso solo il mio DNA sarebbe stata una mia copia perfetta invece poiché ha mischiato anche quello di Kevin …- Ben fu interrotto dalla voce incerta di Alice

-Q-Quindi, Kevin sarebbe davvero il mio papà?- Ci fu un lungo momento di silenzio totale; tutti e tre i ragazzi guardarono gli occhi speranzosi della bambina

-Credo proprio di sì- Rispose Kevin con un sorriso appena accennato. L’espressione sul volto di Alice passò da insicura a radiosa in cinque secondi netti e con rinnovata energia scese dalla sua posizione in braccio a Gwen per correre in contro e poi saltare addosso a Ben e Kevin. Un attimo sorpresi, i due la presero al volo per poi stringerla in un caldo abbraccio che sapeva di famiglia

-Sei felice Alice?- Le chiese Ben

-Sì- Disse ridendo -Zia Gwen! Sono davvero i miei genitori!-

-Sì, tesoro. Magari non nel modo convenzionale, ma lo sono davvero- E lo sarebbero stati anche senza la prova del DNA. Non era quello che contava, perché sia Ben che Kevin avevano voluto bene a quella bambina fin da subito, anche se non sapevano chi fosse realmente, anche se ignoravano la sua provenienza.

L’avevano considerata loro figlia fin dall’inizio ed era questo che faceva di loro degli ottimi genitori

Di questo ne era sicura.

*Owari Cap. 10*

-Buon 1° Maggio a tutti!- ndRan
-Consideratevi fortunati che abbiamo lavorato per voi nel giorno in cui nessuno dovrebbe lavorare- ndJane
-Ma se abbiamo scritto solo le ultime 6 righe, che fatica hai fatto?- ndRan
-Non è questo! Su tratta di una questione di principio!- ndJane
-Okay, okay, va bene hai ragione tu. Ora cari lettori preparatevi a una notizia bomba. Il prossimo capitolo sarà al 99% l’ultimo- ndRan
-Per alcuni sarà uno shock ma a me non importa- ndJane
-Ah! Sei così insensibile! Ma in fondo devo ammettere che è un sollievo. Non sappiamo dirvi quando inizieremo una nuova bevin, al momento stiamo portando avanti diverse ficcy- ndRan
-Ora mi sono stufata di questi piagnistei. Questi sono i fatti e ora ce ne andiamo a riposare- ndJane
-A presto e commentate!- ndRan

   
 
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