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Autore: Aquarius no Lilith    20/12/2013    3 recensioni
Yume ormai se ne è andata e ora Milo si è trovato da solo a combattere.
Un'oscura profezia pronunciata da un'antica veggente e nuove rivelazioni, li allontaneranno, forse per sempre...
La guerra procederà tra dolori e sofferenze per poi giungere finalmente alla pace.
Ma quale sarà il prezzo da pagare?
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La maledizione dell' amore eterno'
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Quando la mia mente fu avvolta dalla visione del cavaliere d’oro di Scorpio, sentii qualcosa di strano farsi strada, in me...
Come un sentimento rimasto a lungo sopito e poi uscito di nuovo alla luce...
Le persone che vidi, in quella visione, mi sembrava di conoscerle entrambe...
Com’era possibile però una cosa simile?, mi continuavo a chiedere.
Non appena la visione finì e tornai alla realtà, mi sentii molto frastornata...
<< Yume, ti perdono per ciò che hai fatto e sappi che ti amerò, per sempre.
La mia unica speranza è di essere riuscito a salvarti dal controllo della dea Artemide e a renderti di nuovo la te stessa, di cui mi sono innamorato e che continuo ad amare, nonostante tutto >>, disse il gold saint di Scorpio, prima di esalare l’ultimo respiro.
Quelle parole mi sconvolsero e all’improvviso, scivolai in uno stato d’incoscienza.
Mi trovavo in un luogo a me sconosciuto e familiare, allo stesso tempo...
Ero in una foresta e davanti a me, si trovava un albero a cui era appeso un nastrino...
Mentre lo guardavo, comparve una luce, dietro di me e allora mi girai subito.
Davanti a me vidi una ragazza dai lunghi capelli castani, vestita con degli abiti d’allenamento e una maschera, che le copriva interamente il volto.
<< Tu chi sei e dove mi trovo? >>, chiesi, sconvolta dalla situazione, in cui mi trovavo.
La ragazza non mi rispose, ma si tolse la maschera, mostrandomi così il suo volto.
<< Chi sei veramente e perché hai il mio stesso volto? >>, chiesi sconvolta, per ciò che avevo appena potuto vedere.
<< Io sono la vera te stessa, Yume.
Svegliati e liberati dall’influsso della dea Artemide >>, mi rispose quella persona.
<< Liberarmi dall’influsso della dea Artemide?
Io scelgo le mie azioni liberamente e nessuno mi condiziona >>.
<< Ne sei veramente certa, Yume? >>
<< Perché mi chiedi questo? >>
<< Non è forse vero, che fin da quando hai visto Milo di Scorpio, hai cominciato a chiederti perché i tuoi ricordi non quadravano? >>
<< Stai mentendo, non c’è nulla che non vada, nei miei ricordi >>, risposi, irata.
<< Sei tu che non vuoi vedere la verità.
Pensa a una cosa, perché il gran sacerdote e uno dei cavalieri d’oro della dea Atena, hanno detto di voler farti tornare te stessa? >>
<< Io non lo so, magari l’hanno fatto, per distrarmi, in battaglia... >>
<< Non mentire a te stessa, Yume.
E poi i sentimenti che hai provato, quando Milo di Scorpio ti ha baciata?
Quelli non erano falsi, perché venivano proprio dal tuo cuore >>.
<< Se allora è così, perché non riesco a rimembrare nulla di ciò che dici? >>
<< Io sono la vera te stessa, con tutti i ricordi belli e brutti della tua intera vita.
Se vuoi sapere la verità e non vivere più nell’ombra della menzogna, cui ti hanno relegata, prendi la mia mano e tornerai quella di prima >>, disse la figura, porgendomi la mano.
<< Non voglio continuare a vivere nel dubbio e nella menzogna >>, dissi, prima di afferrare la sua mano, con decisione.
Non appena compii quel gesto, la nebbia che copriva i miei ricordi, si dileguò, nel nulla.
Mi svegliai così di soprassalto e vidi Francesco di Atteone, al mio fianco.
<< Non toccarmi >>, dissi, togliendo la mia mano destra, stretta nella sua.
<< Che ti succede, Yume?
Come mai sei così scontrosa con me? >>, mi rispose, con tono preoccupato.
<< Sono libera dall’influsso della dea Artemide e ora ricordo tutto, Francesco >>.
A quelle mie parole, lui divenne pallido e si allontanò da me.
<< Com’è possibile una cosa simile?
Nessun mortale può opporsi alla dea Artemide >>, disse, guardandomi sconvolto.
<< La dea Artemide ha un potere terribile, senza dubbio, ma resta comunque una persona che persegue il male, per il destino dell’intera terra...
Io sono una silver saint della dea Atena e in quanto tale, io la combatterò...
Ho giurato che un giorno avrei protetto la terra dalla dea Artemide, come fecero le mie ave Cassandra, Antigone, Bianca, Isabella e le altre, prima di me >>, dissi, con tono deciso.
<< Ho capito, ma come fai a definirti ancora un saint della dea Atena?
Tu l’hai tradita, uccidendo un suo cavaliere d’oro >>, disse lui, con sguardo maligno.
<< A cosa ti riferisci, Francesco? >>, chiesi, sconvolta da ciò, che aveva appena detto.
<< Voltati e vedrai a cosa mi riferivo, Yume silver saint di Cassandra della dea Atena >>, disse, per poi scomparire, nel campo di battaglia.
Mi voltai e ciò che vidi, mi precipitò, nell’abisso più profondo della disperazione...
A terra c’era Milo, con attorno a lui un’enorme pozza di sangue.
Corsi subito da lui e purtroppo vidi che ormai non era più vivo.
Innumerevoli lacrime cominciarono a scendermi lungo le guance e il mio cuore ora era solo più un involucro vuoto e spezzato in più punti...
<< Nooooooooooooooooooooooooooooo >>, gridai, esprimendo così quel dolore lacerante e terribile che sentivo, nel mio petto.
<< Che cosa ti ho mai fatto?
In che modo ho fatto a toglierti la vita, io che ti amo più di me stessa?
Come ho potuto permettere alla dea Artemide, di manipolarmi, fino a questo punto? >>, urlai al vento, mentre un dolore sordo e terribile, avvolgeva il mio corpo.
Tutti i ricordi passati e recenti ormai erano a me visibili...
Com’ero riuscita, ad arrivare a quel punto di non ritorno?
Possibile che non fossi riuscita a risvegliarmi prima, di un simile evento?
Il mio cuore in quel momento era solo un insieme di spilli ed era trafitto, in ogni sua parte.
La mia vita, anzi la mia esistenza, ora sarebbe stata priva di ogni senso e di gioia.
Anzi probabilmente il mio senso di colpa, mi avrebbe schiacciato, come un macigno per tutta la vita, se fossi sopravvissuta a quella guerra santa.
<< Yume, che cosa stai dicendo?
Come puoi avergli tolto tu la vita? >>, sentii dire alle mie spalle e vidi Kanon.
Lui osservò prima Milo e poi me e lo vidi diventare scuro, in volto.
<< Kanon, io non so come sono riuscita a farlo...
Gli ho tolto la vita con le mie mani e le sue ultime parole, nonostante ciò che gli avevo appena fatto, sono state di amore e perdono... >>, dissi, piangendo.
Kanon mi guardò con sguardo sconvolto e arrabbiato, allo stesso tempo...
<< Io non so che dire, Yume...
Non avrei mai pensato, che la dea Artemide, sarebbe riuscita a farti compiere ciò... >>
<< Nemmeno io lo pensavo, Kanon...
Ora però devo assecondare il suo ultimo desiderio e tornare sul campo di battaglia a combattere, come silver saint della dea Atena.
Dopo la fine della guerra santa, se sopravvivrò, mi assumerò le mie responsabilità e accetterò qualsiasi punizione della dea Atena o del gran sacerdote >>, dissi, con tono deciso, guardandolo, negli occhi.
<< Quello che dici, ti fa onore, Yume.
Penso però che, per te, non ci sarà mai qualcosa di più terribile da sopportare, dopo ciò che ti è accaduto oggi.
Ora torno a combattere, perché siamo messi molto male.
Infatti, Mu, Shura, DeathMask, Aphrodite e Aldebaran sono già caduti, in battaglia >>, disse e, dopo aver dato un ultimo sguardo afflitto a Milo e a me, se ne andò.
Io rimasi ferma a fissare il corpo esanime del mio unico uomo...
Non riuscivo a lasciarlo andare, ma dovevo farlo...
Se non l’avessi fatto, infatti, sarebbe stato un oltraggio, nei suoi confronti.
Posai dunque il corpo di Milo a terra e, dopo essermi asciugata con la mano le lacrime, che ancora mi rigavano le guance, mi alzai.
<< Milo, ti giuro che non sarai morto invano.
Ora farò il mio dovere di silver saint della dea Atena e sigillerò la parte malvagia della dea Artemide, per sempre.
Anche se dovesse costarmi la vita, non importa...
La cosa importante è che io, poiché erede e reincarnazione di Cassandra, accetti il mio destino e che io faccia ciò per cui esisto >>, dissi, dopo averlo guardato un ultima volta.
Lo lascia così, nella macchia di alberi e tornai sul campo di battaglia.
Mi guardai attorno e vidi che in tanti avevano già perso la vita.
Tra le file dei saint, vidi a terra, esanimi: Mu di Aries, Shaina di Ophiuchus, June del Camaleonte, Aldebaran del Toro, Retsu della Lince, DeathMask di Cancer, Hyoga di Cignus, Irene della Colomba, Shura di Capricorn, Eleni della Corona Australe, Chrestos dell’Eridano e Aphrodite di Pisces.
Le guerriere della dea Artemide perite, erano: Serena di Ippolita, Caterina di Io, Giovanna di Atalanta, Laura di Selene e Aurora di Pentesilea.
Mentre mi guardavo intorno, mi diressi alla mia sinistra, ovvero nella direzione in cui si trovavano il cosmo della dea Atena e della dea Artemide, che stavano combattendo.
Mentre camminavo, vidi i restanti gold e silver affrontare ciò che restava dell’esercito della dea Artemide: Aiolia e Marin contro Samia di Ippodamia, Kanon e Aglae contro Francesco di Atteone, Shaka e il sommo maestro di Libra contro Nadia di Callisto, Aiolos e Anna della Gru contro Virginia di Ifigenia e Camus e Dafne contro Tiziana di Ninfadora.
Mentre giungevo nel luogo, in cui i cosmi delle due divinità si stavano scontrando, incontrai il cadavere del bronze saint di Pegasus, smembrato e in una pozza di sangue.
Lo guardai con tristezza, perché quella era una morte terribile...
In fondo era più giovane di me di sette anni e una fine simile non se la meritava...
Sarà però orgoglioso di essere morto, per salvare la dea Atena, pensai.
Avanzando, vidi sempre più chiaramente il cosmo della dea Atena contrapporsi a quello della dea Artemide, in uno scontro veramente terribile.
A difesa della dea Artemide ormai si trovavano più solo Ikki di Phoenix e il gran sacerdote.
Il bronze saint ormai era allo stremo delle forze e si vedeva, che nonostante portasse l’armatura divina, era ferito molto gravemente.
Anche il maestro Saga era molto provato e recava diverse ferite molto profonde sulle braccia, sulle gambe e sul petto.
Mentre mi avvicinavo, ci fu un’esplosione cosmica terribile, che vidi scagliare da una parte la dea Atena e dall’altra Ikki di Phoenix e il gran sacerdote.
Allora mi avvicinai alla dea Artemide, che indossava la sua lucente armatura.
Ella appena sentì i miei passi, si voltò e mi sorrise, enigmaticamente.
<< Sei giunta proprio al momento giusto, Yume.
Ora togli pure la vita ai due guerrieri di mia sorella >>, disse, indicandoli.
<< Voi non potete più darmi ordini, dea Artemide.
Ormai sono libera dal vostro controllo mentale >>, dissi, guardandola dritta, negli occhi.
<< Com’è possibile, che tu ti sia liberata da sola?
Mi sono assicurata io stessa, che tu non potessi risvegliare i tuoi antichi ricordi, legati alla tua vita precedente, al Santuario >>, mi rispose, con tono stupito.
<< Milo ha sacrificato la sua vita, combattendo con me, per farmi tornare me stessa...
Ora sono qui, per fare in modo che il suo sacrificio non sia stato vano >>, dissi, con tono deciso e mettendomi, in posizione d’attacco.
<< Tu oseresti affrontarmi, Yume di Cassandra?
Sei proprio sfrontata, come tutte le tue antenate >>, disse, sorridendo malignamente.
<< Non sarà sola, ci sarò anch’io >>, disse la dea Atena, che stava tornando verso di noi.
<< Dea Atena, le chiedo, per favore, di lasciare a me il compito di battere la dea Artemide.
Voglio vendicare Milo e tutte le mie reincarnazioni, cadute per mano sua...
E devo riscattare il mio onore, che ora è macchiato di tradimento...
Inoltre, io sono l’unica in grado di battere la dea Artemide e ve ne ho già dato prova, in tutte le mie vite passate >>, dissi, rivolgendomi alla mia dea.
<< D’accordo, Yume.
Ti permetto di combattere in mia vece, contro mia sorella  Artemide >>, rispose la mia dea.
Io allora mi misi in posizione d’attacco, davanti alla dea Artemide.
Ella mi squadrò con sufficienza e poi cominciò a espandere il suo cosmo divino.
Ero conscia di stare lottando contro una divinità molto più forte di me, ma non per questo mi sarei scoraggiata, anzi avrei tirato fuori tutta la mia forza e il mio cosmo.
Se già in passato, le mie antenate e reincarnazioni precedenti erano riuscite a battere la dea Artemide e a sigillare la sua parte di anima malvagia, io non sarei stata da meno, anche se il prezzo da pagare fosse stato la mia vita...
Mentre pensavo a questo, cominciai a bruciare il mio cosmo, pronta per lanciare uno dei miei colpi, contro la dea Artemide.
<< Fascio lunare >>, gridò la dea Artemide, dando così lei inizio allo scontro.
Il suo cosmo formò un singolo fascio, che si diresse verso di me, ma alzai subito la mia barriera mentale, per parare l’attacco.
La mia barriera mentale però andò in pezzi e fui presa in pieno dall’attacco.
Il colpo fu talmente potente da sbalzarmi via e da farmi andare a sbattere contro uno degli alberi, che delimitavano il campo di battaglia.
Caddi così a terra con un tonfo sordo e con la consapevolezza di essermi incrinata qualche costola e di aver rischiato di spezzarmi la colonna vertebrale.
Ero già gravemente ferita, a causa dello Scarlet Needle di Milo e questo ennesimo colpo, mise a dura prova la resistenza del mio corpo, alle ferite.
Ormai faticavo a respirare e quando alzai lo sguardo da terra, vidi la dea Artemide avanzare, puntandomi contro il suo scettro, con la sommità a forma di luna crescente.
Sapevo che la mia armatura, già in gran parte distrutta e il mio corpo provato dalle ferite e dal veleno dello Scorpione, non avrebbero retto a lungo.
Avrei dovuto tentare dunque di chiudere il combattimento, il più in fretta possibile.
Mentre pensavo a questo, mi rialzai a fatica e mi rimisi, in posizione di attacco.
<< Pensi di poterti opporre a me, debole e stolta umana?
Se è così, allora sei uscita di senno>>, disse la dea Artemide, guardandomi, con odio.
<< Io combatterò, finché vivrò e avrò un minimo di cosmo da bruciare.
Questa mia convinzione si fonda su tutto ciò che mi è stato insegnato, fin da bambina e sul mio giuramento di fedeltà, verso la dea Atena.
La mia fede, infatti, nei confronti della dea Atena e di ciò che rappresenta, è assoluta >>.
<< Belle parole, Yume di Cassandra.
Non serviranno però, a salvarti la vita >>, disse la dea Artemide, mentre cominciava nuovamente a bruciare il suo cosmo, preparando un altro attacco.
Io di mio cominciai a bruciare sempre più cosmo, per attaccarla direttamente.
<< Onda di distruzione mentale >>, gridai, lanciando il mio attacco.
Con un solo cenno della dea Artemide, però il mio colpo si blocco e mi tornò indietro.
Riuscii a evitarlo per un pelo, ma non riuscii a riprendere fiato, che la dea Artemide mi colpì nuovamente con l’attacco di poco prima.
Il colpo mi attraversò da parte a parte il ventre e ciò che restava della mia sacra armatura d’argento, andò in pezzi, per l’impatto.
Caddi a terra, in ginocchio, tenendomi una mano sulla ferita, per fermare il sangue.
Mi mancava il fiato e mi sentivo, senza più energie, per combattere.
Perché non riuscivo a reagire, agli attacchi della dea Artemide?
Possibile che non avessi abbastanza forze, per combattere...
Dov’era finita la forza, che mi aveva sempre contraddistinta, tra i silver saint?
Eppure non mi potevo arrendere, dovevo fare in modo che la morte di Milo non fosse stata vana, esattamente come il sacrificio di tutti i saint, caduti in battaglia...
<< Yume, tu hai la forza, per sconfiggere la dea Artemide, devi solo risvegliarla >>, disse una voce maschile sconosciuta, nella mia testa.
<< E tu chi sei, che parli, nella mia mente? >>, chiesi, mentre cercavo di rialzarmi.
<< Sono una persona, legata a te, anche se non ci siamo mai incontrati >>.
<< E come posso allora, riuscire a risvegliare questa forza, di cui tu parli? >>, gli chiesi, mentre mi mettevo in posizione di difesa, aspettando la prossima mossa della dea Artemide.
<< Devi riuscire a cogliere l’urlo di strazio delle tue precedenti reincarnazioni, che si lamentano, per il destino di tristezza e dolore, che è stato loro riservato.
Devi riuscire a farlo tuo, insieme ai ricordi di tutte le tue precedenti reincarnazioni.
Solo allora sarai una guerriera completa e potrai sconfiggere la dea Artemide >>.
<< Accogliere in me tutto il dolore e i ricordi delle mie precedenti reincarnazioni?
Non rischio però, di impazzire o di morire, nel tentare di farlo? >>
<< Ricordati chi e che cosa rappresenti, Yume.
Tu sei l’unica erede e reincarnazione, di colei che per amore e per senso di coscienza, si ribellò a una delle dodici divinità olimpie.
Se tutte le tue antenate, che avevano il tuo identico potere e gli stessi sentimenti, riuscirono a superare questa prova e a battere la dea Artemide, ce la puoi fare anche tu >>.
<< Hai ragione tu, non devo farmi prendere dallo sconforto, ma stringere i denti e andare avanti, finché mi resterà un briciolo di cosmo, in corpo.
Ti ringrazio, per avermi fatto riflettere e spero un giorno di poter saldare questo debito che ho con voi, persona sconosciuta >>.
<< Ci incontreremo un giorno, stanne certa, Yume >>.
Per tutto il nostro dialogo mentale, io e la dea Artemide avevamo continuato a fissarci, per comprendere chi avrebbe fatto la prossima mossa.
Chiusi dunque gli occhi e, dopo essermi protetta completamente con una solida barriera mentale, mi concentrai sulla porta del mio subconscio, che mi avrebbe sicuramente portato alle mie antiche memorie, ancora sigillate.
Attraversata quella porta, mi sentii invadere da ogni sorta di sentimenti positivi o negativi che fossero e che mi travolsero, come un’onda in piena.
Era un luogo desolato e privo di qualsiasi luce.
<< Ti stavamo aspettando, Yume >>, sentii dire, da una presenza, che mi comparve davanti.
<< Ne ero certa e sono pronta, per rendere voi spettri, parte integrante di me >>.
<< Ne sei proprio sicura, Yume? >>
<< Mai stata più sicura, in tutta la mia vita >>, risposi e subito, una luce squarciò quel luogo freddo e oscuro, facendolo brillare di mille colori.
In un attimo la mia mente fu travolta da mille voci e ricordi tutti insieme.
Nella mia mente, si andavano succedendo ricordi felici e tristi, in ordine cronologico.
Non so quanto rimasi così, mentre in me, scorrevano tutti quei ricordi...
So solo che, quando quel flusso di ricordi ebbe termine, presi coscienza della vera me stessa e di ciò che rappresentavo, per tutti.
Quando riaprii gli occhi, ormai avevo coscienza dei poteri sopiti, in me e cominciai a bruciare il mio cosmo a livelli, che mai avrei potuto immaginare di raggiungere.
<< Osi affrontarmi, anche senza artemisia?
Sei tanto arrogante e stolta, Yume di Cassandra? >>, mi chiese la dea Artemide, beffarda.
A quelle parole sentii il mio cosmo estendersi ancora di più e fui avvolta da una calda luce.
Quando la luce si diradò, vidi che la mia artemisia era rinata dai suoi resti e che ora era molto più potente e leggera di prima.
Ora l’armatura ricopriva tutta la parte compresa dal seno fino all’inguine, lasciando quasi del tutto scoperte le scapole, fatta eccezione per la spalla destra che era protetta.
I bracciali ricoprivano tutto il braccio, fino a poco prima delle spalle, mentre i gambali proteggevano interamente le ginocchia e lasciavano scoperte buona parte delle cosce.
L’unica parte dell’artemisia invariata era il diadema con al suo centro la luna crescente.
<< Com’è possibile che la tua artemisia sia rinata dal nulla? >>, disse la dea Artemide, sconvolta, per ciò che era appena successo.
<< Quello è l’ultimo stadio delle armature, ossia quella divina >>, disse la dea Atena.
<< Tu hai dunque donato il tuo sangue a quest’artemisia? >>, rispose la dea Artemide, guardando furiosa la dea Atena.
<< Siete stata voi a donare il vostro sangue per quest’artemisia, dea Artemide.
Fu un riconoscimento dell’onore di colei che, per prima, indossò quest’armatura, ovvero la mia antenata Cassandra >>, le risposi, con tono tranquillo.
<< La tua artemisia fu bagnata dal mio sangue divino, in epoca mitologica...
Non avrei mai pensato però, che a distanza di tutti questi secoli, ce ne fosse ancora traccia, in essa >>, disse la dea Artemide, con tono stupito.
<< La mia artemisia conserva, in se, le tracce di tutti coloro che versarono su di lei il proprio sangue, per ripararla, in tutti questi secoli >>.
<< Comprendo, ma questo non servirà a salvarti, Yume di Cassandra.
Ora morirai, per mano mia >>, rispose la dea Artemide, attorniandosi del suo cosmo.
<< Perdonatemi maestro, ma ora userò la sola tecnica, che ho imparato a maneggiare con voi e che avevo giurato di non usare mai >>, dissi, rivolta al maestro Saga, che era non troppo lontano da me, accanto alla dea Atena.
<< No Yume, non farlo...
Sai che cosa ti succederà, se lo farai... >>, mi rispose, sconvolto, il maestro Saga.
<< Lo so e lo farò proprio, per salvare tutti voi e la Terra, dalla distruzione...
Perdonatemi e addio, mio amato maestro >>, gli dissi e mi voltai, dando loro le spalle.
<< Hai finito con gli addii, Yume di Cassandra? >>, chiese la dea Artemide.
<< Ho terminato, ma ci tengo a dirvi questo, prima di morire.
Voi mi avete plagiata e indotta a togliere la vita all’uomo, che amavo più di me stessa e, per questo motivo, non potrò mai perdonarvi...
Inoltre, avete tolto la vita anche a un bambino, che non aveva alcuna colpa, se non quella di trovarsi, nel mio grembo ...
Per loro e tutte le reincarnazioni precedenti mie e di Milo, morte a causa della vostra maledizione, io ora vi sconfiggerò e porterò a termine ciò che le altre mie reincarnazioni non riuscirono a fare, per troppa compassione, bontà o dolcezza...
Io, infatti, a differenza loro, non ho più nessuno ad attendermi, a casa >>.
Vidi scurirsi il volto della dea Artemide, a quelle mie parole ed ella cominciò a bruciare sempre di più il suo cosmo, esattamente come me.
<< Vortice dei fantasmi afflitti >> e << Tempesta lunare >>, gridammo, entrambe.
Entrambi i colpi andarono a segno e, mentre io ero investita da una tempesta cosmica dalla potenza spaventosa, la dea Artemide veniva assalita dagli spettri del suo passato.
Sentii nella mia mente il terribile grido di dolore della dea Artemide, mentre ella subiva il mio colpo più potente, tra quelli a mia disposizione.
Quel colpo lo avevo cominciato a preparare durante l’addestramento, con il maestro Saga e poi l’avevo potenziato durante quello a Delfi, con la Pizia Francesca.
Esso consisteva nel far rivivere, a colui o colei che ne fosse stato colpito, tutto il dolore e la disperazione, che aveva causato agli altri esseri viventi, in tutta la sua esistenza.
Mai l’avevo usato su un mio nemico, in tutta la mia esistenza, di saint della dea Atena.
Ora Milo, sarò di nuovo con te, amore mio...
Mi dispiace di non essere riuscita a salvare il nostro bambino...
Purtroppo mi sono resa conta di essere incinta, solo dopo che tutto il mio essere è stato risvegliato e mi sono accorta del vuoto, dentro di me...
Se lo avessi saputo prima, non so, se avrei cambiato qualcosa...
Sono felice però, perché morirò serena, poiché la mia maledizione è ormai spezzata e perché ho portato a termine la mia missione...
Mentre penso a questo, guardo il volto della dea Atena e del maestro Saga, che mi sono accanto e mi parlano, ma io ormai non odo più niente...
Addio e al nostro prossimo incontro, miei eterni compagni di battaglie...
Questo fu l’ultimo pensiero prima di scivolare, tra le fredde braccia della morte.
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Qualche giorno dopo, nel Santuario di Delfi
 
Quanto tempo era mai passato dalla fine del mio scontro, con la dea Artemide?
Dopo aver ricevuto l’ultimo attacco di quella dea, mi ero assopita ed ero caduta, in una sorta di terribile limbo...
Ero cosciente di trovarmi a metà tra la vita e la morte, ma non comprendevo perché non riuscissi a smuovermi, da quella situazione...
In tutto quel tempo passato lì, avevo avuto la possibilità di rivivere interamente la mia vita, dall’infanzia fino alla mia presunta morte...
Era stato uno strazio, per me, rivedere i momenti felici passati insieme a Milo e i ricordi riguardanti il mio addestramento con il maestro Saga, quand’ero una bambina...
Per non parlare dell’unica volta, in cui avevo incontrato mia madre e le avevo parlato...
Il ricordo della morte di Milo, per mano mia però, era il più straziante...
Mentre lo rivivevo, mi sentivo di nuovo addosso tutto il dolore e lo strazio, che mi aveva provocato quel maledettissimo evento...
Se fossi ritornata, in vita, probabilmente non sarei riuscita a sopportare il peso così grande e terribile, di ciò che avevo fatto...
Dopo i ricordi della mia vita, arrivarono a tormentarmi le memorie delle mie vite passate...
Non ci sono parole, per descrivere, tutto ciò che provai, in quel frangente...
Erano momenti di felicità, alternati a quelli di tristezza immensa...
Dopo non so quanto tempo, una luce comparve, in quell’oscuro limbo.
<< Afferra la mia mano, se vuoi tornare alla vita, Yume >>, disse una figura, che però non riuscivo a ben distinguere, a causa della luce, che la circondava.
Afferrai subito quella mano, che mi tendeva, per tornare alla vita.
Poco dopo sentii di essere di nuovo proprietaria del mio corpo e cercai allora, di aprire le palpebre, anche se mi sentivo stanchissima.
Raccolsi le mie energie e aprii gli occhi, ma non mi riconobbi il luogo, in cui mi trovavo...
La stanza era completamente bianca e non c’era alcun mobile, se non il letto, su cui ero distesa e un comodino alla mia destra, sul quale era poggiata una catinella piena d’acqua.
Cercai di tirarmi su a sedere, ma appena provai a muovermi, sentii numerose fitte di dolore attraversarmi tutto il corpo e fui costretta a rinunciare.
Non passò molto tempo, che la porta davanti al letto, si aprisse.
Entrò un uomo dai capelli dorati e dagli occhi viola scuri, che indossava un classico chitone greco, lungo fino ai piedi.
Emanava un’aura potentissima, che poteva corrispondere solo a quella di una divinità...
<< Ben svegliata, Yume.
Sono felice, che tu ti sia risvegliata, dopo ben cinque giorni di coma.
Io e la Pizia Francesca eravamo molto in ansia, per te >>, disse, sorridendomi.
A quelle parole sbiancai, poiché era la stessa voce che avevo sentito, nella mia testa, durante lo scontro con la dea Artemide e che mi aveva incitato a non mollare...
<< Mi potete dire chi siete e dove mi trovo, per favore? >>, chiesi, sconvolta.
<< Io sono il dio Apollo e ora tu ti trovi, nel mio Santuario, a Delfi.
Dallo sbiancare del tuo volto, di poco fa, devo dedurre, che tu abbia riconosciuto la mia voce, che già sentisti, nel momento del bisogno >>, mi rispose, pacatamente.
<< Come mai, mi avete aiutato, contro vostra sorella gemella, dio Apollo? >>
<< Volevo dare una mano all’unica persona, che poteva salvare mia sorella, dalla sua parte malvagia, per sempre e anche per un altro motivo... >>  
<< Potrei sapere qual è quest’altro motivo, per cui mi avete aiutato, dio Apollo? >>
<< Sei pronta a conoscere la verità sulle origini della tua antenata e reincarnazione dell’epoca mitologica, ovvero Cassandra? >>
<< E che cosa c’entra Cassandra, con tutto questo?
Sono stufa di scoprire continuamente nuove cose su di lei e sulle mie origini...
Vorrei sapere la verità in modo definitivo e allora, se me lo spiegherete, vi ascolterò >>.
<< Ora ti racconterò la verità, sulle origini di Cassandra.
Come saprai, ella fu affidata alle cure di mia sorella Artemide, quando era ancora in fasce e che lei non seppe mai chi fossero i suoi veri genitori.
A quei tempi, fu fondato il mio Santuario di Delfi e la prima Pizia, s’insediò al suo posto, poco tempo dopo e mi giurò fedeltà assoluta.
Io m’innamorai perdutamente di lei ed ero ricambiato dalla mia amata Sophia.
L’amavo, a tal punto che avrei chiesto a mio padre Zeus, di darle l’eterna giovinezza e l’immortalità, perché restasse accanto a me, per sempre...
Lei però morì di parto ed io non potei fare nulla, per salvarla...
La bambina che nacque fu affidata, per volere di mio padre Zeus, a mia sorella Artemide...
Diceva che quella era una decisione del fato e che io non mi potevo opporre a esso... >>
<< No, non ditemelo...
Quella bambina, ovvero vostra figlia, era Cassandra >>, dissi, sconvolta.
<< Esatto, era proprio lei.
Lei però non ha mai saputo che io ero suo padre e che lei era una creatura semidivina... >>
<< Secondo quello che mi avete appena detto, io sono una vostra discendente.
Una domanda però voglio farvi: perché avete permesso, a vostra sorella la dea Artemide, di lanciare una maledizione su Cassandra e la sua stirpe, se eravate suo padre?
In fondo era sangue del vostro sangue e avreste dovuto proteggerla... >>
<< Avrei voluto, ma non mi fu concesso...
Mio padre Zeus, mi disse che quello era il corso voluto dal fato e che io non avrei potuto, in alcun modo, tentare di cambiarlo o oppormi ad esso...
Per secoli così, fui costretto a vedere le reincarnazioni e discendenti di mia figlia morire in battaglia o per una terribile malattia...
Il dolore e la rabbia, che ho provato, in tutto questo tempo, sono indescrivibili...
Il senso d’impotenza, di fronte a tutto ciò, è stato un altro macigno pesantissimo...
Mi è stato possibile aiutarti, solo dopo che avevi sciolto la maledizione, uccidendo Milo...
Mi dispiace di non aver potuto evitarti quel dolore immenso, ma almeno sono riuscito a salvare la bambina, che porti in grembo >>, disse, sorridendomi malinconicamente.
Quelle parole mi sconvolsero, come mai nulla aveva fatto...
Non avrei mai pensato, che la mia famiglia discendesse direttamente da una divinità.
<< Dovete aver sofferto veramente molto, dio Apollo.
Grazie, per aver salvato la mia bambina...
Ella è tutto ciò che mi resta, del mio amato Milo...
Sarò sempre in debito con voi, per questo.
Posso chiedervi però, che cos’è successo dopo la mia pseudo morte? >>, chiesi, curiosa.
<< Non sei in debito con me, Yume.
Consideralo come un risarcimento, per tutto ciò che non ho fatto, in passato.
Dopo che tu sei quasi morta, io sono comparso sul campo di battaglia e, dopo aver parlato brevemente con mia sorella Atena, ti ho portato qui a Delfi, con me.
Per tutto il tempo, in cui tu sei stata incosciente, io e la Pizia Francesca, ci siamo presi cura di te, sanandoti le ferite più gravi, con l’aiuto del nostro cosmo.
La tua bimba invece l’abbiamo mantenuta in vita, scaldandola con il nostro cosmo, per evitare che perisse, mentre tu eri in coma >>, disse, sorridendomi.
<< Grazie infinitamente per ciò che avete fatto, per me.
Sapete però dirmi che cos’è successo ai miei compagni saint? >>
<< A quanto ne so, coloro che sono sopravvissuti sono tornati al Santuario di Atene.
Appena sarai in grado di reggerti di nuovo in piedi, ti prometto che ti accompagnerò io stesso al Santuario di mia sorella Atena >>.
<< Ho capito e grazie ancora, per la vostra premura.
Vorrei non sembrarvi scortese, ma potrei scambiare due parole con la Pizia Francesca? >>
<< Certamente, Yume.
Vado subito a chiamartela >>, disse il dio Apollo, che, dopo avermi salutato, se ne andò.
Dopo pochi minuti la porta si aprì di nuovo ed entrò la maestra Francesca.
Era esattamente come la ricordavo, quando l’avevo lasciata cinque mesi prima.
<< Sono felice di vedere che tu stia meglio, Yume.
Ero veramente in pensiero per te, quando arrivasti qui al Santuario, con il dio Apollo >>.
<< Grazie, per avermi curata, maestra.
E sono anche felice di vedere, che state bene, come quando vi lasciai.
Sapete, dopo aver recuperato le memorie di Cassandra, sento il bisogno di porle una domanda, per me molto importante >>, dissi, guardandola intensamente.
<< Chiedi ciò che vuoi liberamente, Yume >>.
<< Per riuscire a battere del tutto la dea Artemide, ho dovuto accettare dentro di me tutti i ricordi delle mie precedenti reincarnazioni e c’è stato qualcosa, che non mi quadrava...
La mia antenata Cassandra ha avuto un’unica figlia di nome Francesca e tutte le sue reincarnazioni successive hanno avuto come maestra la Pizia di Delfi Francesca...
Inoltre tutte queste persone, che portavano il vostro stesso nome, erano identiche a voi...
Potreste spiegarmi tutto ciò? >>
<< È una storia molto lunga, ma meriti di conoscerla.
Tu a occhio e croce mi daresti l’età di vent’anni, vero?
Invece ho più di 3000 anni di vita vissuta, alle mie spalle...
E tutto questo lo devo solo a un accordo, che ho fatto con il dio Apollo >>.
<< Avete più di 3000 anni, ma com’è possibile?
E di che patto state parlando? >>, chiesi, sconvolta dalle sue parole.
<< La bambina di Cassandra, ovvero Francesca, te la trovi davanti agli occhi.
Dopo la morte di mio padre Endimione, per mano della zia Alea, nella guerra sacra contro il dio Ares, rimasi sola e orfana ad appena dieci anni...
Io avevo ereditato gli stessi poteri mentali di preveggenza e di divinazione da mia madre, ma non volli servire la dea Atena, a causa della quale, i miei genitori erano morti...
Allora io mi recai a Delfi, dove la Pizia di allora mi allevò, come sua figlia e cominciai ad addestrarmi, per occupare il suo posto, al sopraggiungere della sua morte.
Quando occupai il posto della mia maestra, feci un patto con il dio Apollo: io avrei vissuto con l’aspetto, che allora avevo, servendolo come Pizia e addestrando le future guerriere di Cassandra e reincarnazioni di mia madre, finché non avessi potuto vedere finalmente le reincarnazioni dei miei amati genitori coronare il loro sogno d’amore >>.
<< Ora comprendo molte cose, maestra.
Ad esempio, il vostro incantarvi a fissare il vuoto di tanto in tanto, con lo sguardo perso tra non si sa quali pensieri e ricordi molto lontani...
E ora mi spiego anche perché, quando vi vidi la prima volta, sentii inconsciamente di conoscervi già da lungo tempo... >>
<< La cosa peggiore però, è stato addestrarti, sapendo già qual era il tuo destino...
Più volte sono stata sul punto di dirti qualcosa, che avrebbe potuto cambiare drasticamente il tuo futuro, ma per fortuna non accadde mai nulla di irreparabile...
E poi sono certa che il futuro, ti riserverà ancora molte sorprese, Yume >>.
<< Non lo so, maestra...
Ho ucciso Milo, con le mie stesse mani e ora, per tutti i saint della dea Atena, sono solo una sporca traditrice, indegna di vestire la sacra armatura di Cassandra...

Probabilmente, quando tornerò al Santuario, mi giustizieranno, per tradimento... >>
<< Non pensare negativo, Yume.
La vita ci offre sempre una seconda possibilità, per ricominciare, devi solo coglierla.
Ora pensa solo alla tua bambina e a guarire >>, mi rispose, sorridendo dolcemente.
Dopo quel dialogo con la maestra Francesca, passarono dieci giorni, durante i quali, grazie alle cure della maestra e del dio Apollo, mi rimisi in sesto del tutto.
Anche se, essendo ancora al secondo mese di gravidanza, il pancione non era evidente, ormai sentivo chiara la presenza della mia bambina, dentro di me.
Quando il dio Apollo fu sicuro, che ero tornata completamente a posto, mi accompagnò lui stesso al Santuario della dea Atena.
Quando fui all’interno del Santuario, però un cosmo particolare attirò la mia attenzione.

Guardai incredula il dio Apollo che mi annuì, sorridendo ed io corsi verso il luogo, da dove proveniva quel cosmo, a me, così familiare.
Giunta sulla spiaggia, vidi Milo seduto sulla sabbia, che mi dava le spalle.
Mi avvicinai piano, non credendo ancora a ciò che vedevo...
Ti prego, dea Atena, fa che non sia tutto solo un magnifico sogno, non lo sopporterei...
Io m’incamminai verso di lui e Milo, sentendo dei passi, si girò verso di me.
Ci guardammo negli occhi, per un tempo che sembrò infinito e senza che riuscissi a vederlo, Milo mi fu subito davanti e mi baciò, con passione, stringendomi a sé.
Anch’io lo strinsi a me e ricambiai il suo bacio, con la stessa passione.
Ora che eravamo di nuovo insieme, io non lo avrei mai più abbandonato...
Saremo stati d’ora in poi una famiglia felice e avremo coronato il nostro sogno.
Negli anni successivi, avremmo continuato a combattere, in nome della dea Atena, ma avremo anche vissuto finalmente appieno il nostro grande amore.

Nota dell'autrice: so di essere imperdonabile, perchè vi ho fatto aspettare moltissimo, per questo ultimo capitolo.
Purtroppo però tra la mia salute, che non è stata delle migliori e le lezioni universitarie, non sono riuscita ad aggiornare prima di oggi.
Ora che siamo arrivati all'ultimo capitolo, posso dire solo che mi dispiace, perchè mi mancheranno tutti questi personaggi, inclusa l'algida Artemide.
Desidero ringraziare 2307 e Lady Yoru, per le loro bellissime recensioni e tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite, ovvero  ace12AryadaughterBaghera7690LadyTsukyPhobos_Quake 3Sarucciascacrivalepassion95 
e Lady Yoru che l'ha messa tra le preferite.
Non disperate però, con questo capitolo termina solo una piccola parte della serie e ora vi elenco i futuri progetti e riprese:
Amore e morte: sarà terminata con altri due capitoli (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1998854&i=1)
Un ricordo doloroso: che sarà ripresa al più presto ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2175766&i=1)
Lettera d'addio: questa consiglio di leggerla ai lettori, che magari non l'hanno ancora fatto ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2028079&i=1 )
La storia di Cassandra: nei prossimi giorni l'aggiornerò con il primo capitolo e diciamo che avrà la priorità di aggiornamento sulle altre ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1984062&i=1)
Inoltre in prossima pubblicazione sono previste:
due long fiction dedicate l'una alla coppia Aglae/Kanon e una dedicata alla coppia Dafne/Camus;
Sto anche meditando di scrivere un sequel de la maledizione dell'amore eterno, progetto tra l'altro molto realizzabile, dato che ho un'ispirazione molto attiva ultimamente;
c'è anche un'altra long, su cui però non mi pronuncio, in progettazione.
Desidero ancora ringraziare tutti coloro che hanno letto la mia storia e mi hanno sostenuta nel tempo della pubblicazione o che hanno solamente letto.
Ciao e alla prossima,
Lilith.


 
  
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