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Autore: saffyj    15/05/2016    8 recensioni
Bella, una ragazza con la testa sulle spalle e dedita allo studio, si troverà nel bel mezzo di un gioco... molto pericoloso!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cotta Pericolosa'
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Ciao a tutti e GRAZIEEEE!
Siete in tantissimi e sono felice di leggere tutte le vostre recensioni!!! 
Quindi, per farvi capire quanto mi avete reso contenta... non vi faccio più attendere ed aggiorno oggi!!!
Spero vi piaccia il prossimo capitolo ... finalmente si scoprirà con chi parlava Bella nello spoiler!
BUONA LETTURA!!!!


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Venerdi 4 dicembre

Sono in caffetteria, seduta al mio solito tavolino, con il mio solito caffè aspettando, come al solito, la visione da lontano di Edward. Eh già, dopo che gli sono scoppiata a ridere in faccia Edward mi odia e l’unico momento in cui posso rifarmi gli occhi con la sua figura è la mattina mentre lo guardo entrare a scuola. Lo so, avevo detto di aver capito, che devo stargli lontana e farmi una vita, ma il mio cervello lo ha capito, il mio cuore lo ha capito, ma i miei ormoni no.
Capitemi anche voi. Sono una ragazza di vent’anni che si sorbisce ore e ore di racconti delle proprie amiche sulle avventure della sera prima… a me rimane solo la fantasia, ed i miei ormoni rispondono solo alla figura sensuale e fiera di Edward… ma ci sto lavorando e riuscirò a convincere anche gli ormoni a cambiare uomo!
Comunque, se pensavo che l’indifferenza di Edward mi facesse male, mi sono sbagliata. Adesso quando mi vede mi guarda con odio o, ancor peggio, come se fossi spazzatura.
Devo però ammettere che i suoi sguardi pieni di fiele mi stanno aiutando a guarire. Riesco a respirare anche se mi arriva il suo profumo, riesco a continuare un discorso anche se sento la sua voce e non sento più lo stomaco chiudersi quando lo vedo avvinghiato a un’altra… beh, ho detto una bugia, lo stomaco continua a chiudersi, ma riesco a farmene una ragione!
Lo vedo arrivare avvinghiato ad una stangona con la gonna troppo corta per il mese di dicembre e le labbra troppo carnose per essere vere. Si strusciano come pitoni ed io mi stritolo le mani continuando ad odiarmi… sì mi odio, perché al solo vederlo inizio ad avere caldo e cado vittima dei miei ormoni tornati all’adolescenza.
“Bella, Bella… non giocare con il fuoco se non vuoi bruciarti!” mi riprende Rosalie scuotendo il capo. “Ti ho già raccontato come si è comportato con Tanya, per non parlare di Kate ed Irina…”
“Ma io non sono come loro…” rispondo stizzita. Le ragazze che ha nominato sono le ragazze più belle e più facili della scuola. Io non sono così, anzi, sono l’esatto opposto. Sono una tappetta semplice, senza nessun particolare che possa attirare l’attenzione del sesso maschile, ed il mio abbigliamento più sexy è una maglietta maniche corte e dei jeans attillati! E poi la mia unica esperienza, in tutti i sensi, l’ho avuta con Robert.
Chi è Robert? Robert è il mio primo e unico ragazzo, il ragazzo che ha rapito per primo il mio cuore. Quando era triste lo ero anche io, quando era felice lo ero anche io, condividevamo le emozioni ed eravamo molto uniti. E’ un ragazzo dolce, la nostra amicizia è nata alle elementari, quando si è trasferito a Forks con i suoi genitori. Mi è entrato subito nel cuore. Era un bambino timido e introverso, mi sono rispecchiata subito in lui e da subito ci siamo presi in simpatia. Ci siamo sempre capiti, capivamo il nostro bisogno di stare ogni tanto soli, di non dover raccontare tutto ciò che ci passava per la testa e rimanevamo ore vicini, in silenzio, abbracciati, ognuno perso nei propri pensieri.
La nostra storia amorosa è durata ben quattro anni ed è finita pochi mesi prima di partire per l’università. Ci siamo dati il nostro primo bacio a quindici anni ed è stato fantastico, romantico e unico. Eravamo sulla spiaggia, durante una festa intorno al falò. Avevamo bevuto una birra in due, ma non essendo abituati ci ha dato subito alla testa togliendoci ogni imbarazzo. Ci siamo presi per mano, ci siamo seduti sugli scogli, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo baciati. Da quel giorno ci siamo messi insieme ufficialmente. Abbiamo atteso ben tre anni prima di fare il passo importante. Ne abbiamo parlato, ci siamo avvicinati al momento con cautela e, la sera del nostro terzo anniversario, ci siamo donati la verginità.
Robert aveva organizzato tutto nei minimi particolari. La cena, le candele, il letto ricoperto di petali di rosa, la nostra canzone preferita in sottofondo. Abbiamo ballato, ci siamo spogliati lentamente scoprendo i nostri corpi come fossero opere d’arte (e posso assicurarvi che Robert non ha nulla da invidiare a Edward, anzi), ci siamo stesi sul letto senza smettere di guardarci negli occhi, ci siamo baciati come se fossimo di cristallo e ci siamo donati l’uno all’altra… ma non fu magico come immaginavo. Mi sembrava sbagliato, come se lo stessi facendo con mio fratello, ed anche se lui non me lo ha mai detto, so che ha provato le stesse sensazioni. Siamo rimasti insieme ancora un anno, con la speranza che qualcosa in quel particolare momento della nostra relazione mutasse, ma così non è stato e di comune accordo ci siamo lasciati. Robert è ancora nel mio cuore e ci rimarrà per sempre, ma purtroppo non è quello giusto. Secondo me quello giusto deve prenderti in tutti i sensi. Deve rapirti il cuore, capirti nella mente e farti fremere dall’emozione, non può mancare nessuna di queste tre cose; se manca non è quello giusto!
“Ehi! Bella. Smettila di pensare a Edward… ma hai sentito quello che ti ho detto?” la voce alterata di Rosalie mi fa ritornare al presente. Scuoto la testa per togliermi l’immagine del bacio di addio che ci siamo dati io e Robert e apro la bocca per spiegare…
“Stacci lontana” mi minaccia Alice con il dito senza permettermi di chiarire.
Alice è una ragazza con un visino da angelo, ma in questo momento, con gli occhi stretti, la ruga sulla fronte e le mani appoggiate ai fianchi è veramente molto minacciosa.
“Tranquille, tranquille!” rispondo alzando le mani in segno di resa “La nomea di Edward il sciupafemmine è arrivata anche a me, non sono così sprovveduta. Voglio solo fantasticare un po’, nient’altro!”
La colazione continua serena, allontano dalla mia testa Robert e l’Adone ed ascolto le mie amiche che organizzano l’ennesima giornata di shopping, al quale ovviamente non parteciperò perché l’ho già dovuto sorbire l’altra settimana e due settimane consecutive potrebbero spingermi al suicidio!
 
***
 
Lo so, adesso che sono a casa, da sola, senza amici e fuori il tempo è brutto, dovrei mettermi a studiare… avete ragione, ma il mio cuore è partito per la tangenziale.
Esatto, se non sono gli ormoni, è il cuore! Dovrei decidermi ad andare da uno psicologo!
Continuo a pensare a Robert, agli anni passati assieme, al momento della decisione, il nostro ultimo bacio, i suoi occhi dispiaciuti… anche lui credeva che il nostro fosse il vero amore.
Mi alzo dalla sedia, mi riempio il bicchiere di succo di frutta, guardo fuori dalla finestra facendo ampi respiri e cercando di concentrarmi su quali sono i miei doveri. Sono all’università, voglio laurearmi, voglio crearmi un futuro. Basta pensare al passato, devo sedermi, aprire il libro e studiare!
E così faccio. Leggo alcune pagine, prendo appunti… e chiudo il libro esasperata! Nulla. Oggi il mio cervellino si è messo d’accordo con il cuore… Cavolo!
Giro come un leone in gabbia per la sala guardando il cellulare. Potrei chiamarlo, forse sentire la sua voce mi farà smettere di pensarci… mi avvicino… no, abbiamo detto di darci del tempo, sono solo tre mesi, troppo pochi.
Faccio il giro del tavolino, osservo il cellulare, mi mordicchio il labbro passandomi nervosamente le mani tra i capelli. Al Diavolo!
“Pronto?” la voce di Robert mi riporta nel passato quando tutto era perfetto e semplice. Le mani iniziano a tremarmi e mille dubbi mi assalgono. “Bella?” mi chiama preoccupato.
“Sì. Ciao Rob!” lo saluto tirando un sorriso, lo so che non può vedermi ma dicono che aiuta.
“Tutto bene?” mi chiede preoccupato dal silenzio che ha seguito la mia risposta.
“Sì tutto a posto. Volevo solo sapere come è la vita a New York” eh già, lui ha scelto l’università dall’altra parte dello stato!
“Fantastica!” risponde entusiasta “Tutto un altro vivere! Dovresti venire a visitarla, New York è bellissima. Nessuna fotografia o racconto può descriverla!” 
“Wow” rispondo poco convinta.
“Sicura che vada tutto bene?” riesce a capirmi anche attraverso una cornetta.
“Ni…” gli rispondo facendomi cadere sul divano.
“Non ti piace la città? L’università non è come te l’aspettavi? Problemi con Alice o Jacob?”
“La città è bellissima, la scuola è fantastica, i corsi sono come li avevo immaginati. Con Alice e Jacob va tutto a meraviglia, ma…” e mi fermo, non so cosa c’è che non va. Ok, i miei ormoni si sono svegliati e rivolgono l’attenzione al ragazzo più bello e sbagliato della scuola, ma non credo sia quello il mio vero problema. Allora quale è il mio problema?
“Quale è il problema? Bella, mi stai preoccupando” posso sentire il suo respiro farsi più veloce. Riusciamo ad influenzarci anche a chilometri di distanza. Se sono triste lui lo è anche… ed io idiota l’ho chiamato.
“Nessun problema. Volevo solo sentire la tua voce”
“Bella…” sospira triste.
“No tranquillo. Non è come pensi. E’ che per anni ho sentito la tua voce ogni giorno, e dopo tre mesi iniziavo ad essere in astinenza…” rido cercando di stemperare l’imbarazzo. Non l’ho chiamato per dirgli che ci ho ripensato, che voglio riprovare a stare con lui. Lui è dall’altra parte del continente. Se non ha funzionato quando eravamo nella stessa città, non credo possa funzionare adesso!
“Anche tu mi manchi” lo dice piano, quasi in imbarazzo. Rimaniamo in silenzio per non so quanto tempo, finché lui non lo spezza con un sospiro.
“Sei la ragazza che mi ha rubato per prima il cuore e una parte di esso sarà sempre tuo…” arrossisco a quelle parole. “Ma…” continua “…non so come dirtelo” e sospira.
“Non ci siamo mai nascosti niente Rob. Non iniziamo adesso” lo sprono curiosa di sapere cosa lo turba.
“Ti voglio bene… e sarai sempre la mia miglior amica, la mia sorellina, la mia persona… ma ho…” e sospira.
“… hai trovato una ragazza” termino per lui.
“Sì” risponde in un sussurro.
“Wow!” rispondo euforica, anche se il mio cuore si stringe in una morsa dolorosa. Rob è riuscito ad andare avanti, mentre io, da buona patetica, mi sono rifugiata in fantasie che non mi sono mai appartenute per un ragazzo che non potrà mai condividere la vita con me.
“Non sei arrabbiata?” mi chiede preoccupato ed anche un po’ confuso.
“No. Sono felice per te. E lo sai, se tu sei felice lo sono anche io” gli rispondo sincera.
“Ti voglio bene Bella.” Mi dice con un calore nella voce che mi riscalda il cuore.
“Anche io Rob. Per sempre” gli rispondo quasi sussurrando “E spero che me la farai conoscere! Conoscendo il tuo buon gusto sarà sicuramente una ragazza fantastica!” continuo facendolo ridere. La sua risata mi ridà il buon umore.
“Posso chiamarti ancora?” gli chiedo tornando seria e preoccupata che la sua ragazza sia gelosa e non gli permetta di continuare la nostra amicizia.
“Tutte le volte che vorrai!” mi risponde felice. “Ed io? Posso chiamarti?”
“Certo! Tutte le volte che vorrai” gli rispondo con lo stesso tono. Ridiamo e chiacchieriamo ancora un po’, fin quando mi fa notare che per lui è arrivata l’ora di cena. Ci salutiamo con la promessa di sentirci almeno una volta alla settimana e con il cuore più leggero mi metto finalmente a studiare.
 
***
 
Alice e Rose passano dal mio appartamento per farmi vedere gli ultimi acquisti. Sono emozionate come due bimbe a Natale. Sorrido mentre invadono il mio letto con scatole e scatolette. Si sono date all’acquisto di accessori. Scarpe, borse, collane e hanno preso anche una borsa per me. Sono delle amiche uniche. Non tornano mai a mani vuote ed ogni volta si ricordano di me!
“Cosa ti è successo Bella?” mi chiede Alice scrutandomi. Mi guardo per capire cosa intende. Non ho nulla fuori posto, mi tocco i capelli, ma mi sembrano a posto.
“Sei strana… sembri felice come quando eri con…” non termina la frase per paura di ferirmi. Per i miei amici è strano pensare che io e Rob non soffriamo per la nostra separazione. Effettivamente parliamo di ben quattro anni, ma era giusto così. Se ci fossimo intestarditi a stare insieme avremmo rovinato il nostro rapporto, invece siamo stati intelligenti e ci siamo separati prima che accadesse. Il nostro rapporto è profondo, è particolare e unico. Non dobbiamo stare insieme per sapere che l’uno c’è per l’altro. Dobbiamo essere entrambi felici per assicurarci la felicità, ed insieme non lo eravamo più. “Robert?” chiedo sorridendo e abbassando lo sguardo imbarazzata “Beh! Gli ho telefonato” confesso. Rose e Alice si fermano e mi guardano con una muta O sulle labbra.
“E’ felice. Gli piace la città, gli piace l’università ed ha trovato la ragazza” dico in un fiato l’ultima parte. Le mie amiche mi guardano ancora più stupite. Si riprendono scuotendo il capo e mi abbracciano.
“Mi dispiace” dice Alice scrutandomi negli occhi. Qualcosa secondo lei non torna, mi vede serena anche se Rob ha la ragazza… come è possibile? Beh! Ve l’ho spiegato prima!
“A me no. Sentirlo felice mi ha reso felice. Sapete che tra noi due c’è sempre stato questa strana empatia.”  Mi libero dal loro abbraccio per guardarle negli occhi e far capire che sono sincera.
“Tu e Rob siete proprio strani” esclama Alice con un cipiglio che è tutto un programma. Scoppiamo a ridere e racconto le novità di Robert mentre le aiuto a prepararsi per la serata.
 
***
Ovviamente il fatto che non avessi un vestito per la serata non è bastata come scusa per farmi stare a casa. Così mi ritrovo in birreria con i miei amici al completo.
Chiacchieriamo di esami, di partite di Rugby, di donne, di uomini e ci sfidiamo a freccette.
Perdo malamente e mi tocca pure pagare da bere a tutti! Che simpatici i miei amici… sfruttano la mia sfortuna per spillarmi soldi! Mpf!
Mentre mi dirigo verso il tavolo con il vassoio pieno di birre, vengo urtata al braccio. Riesco, per non so quale fortuna, a non rovesciare nulla. Mi giro imbufalita, ma il sorriso speciale di Edward (anche se non è rivolto a me) mi fa morire le parole in bocca.
E’ avvinghiato ad una moretta con capelli corti e trucco pesante. Si stanno baciando e le mani stanno esplorando i loro corpi come se fossero soli in una stanza di albergo e non in un locale affollato. Non si sono nemmeno accorti di avermi toccata. Sbuffo per la loro maleducazione, ma non riesco a smettere di guardare le mani di Edward vagare sul corpo della ragazza e la mia fantasia parte per la tangenziale… se quelle mani toccassero me… scuoto la testa per riprendermi. Ho vent’anni, basta pensare come un’adolescente! 
Mi siedo al tavolo con i ragazzi cercando di allontanare i pensieri poco casti dalla mia mente e continuando a ripetermi che Edward non è il tipo giusto per me. Se non fosse per gli ormoni che ragionano da soli, non lo noterei nemmeno. Non abbiamo interessi comuni, anzi penso che i suoi unici interessi siano portarsi a letto le ragazze…
Io ho molti interessi anche se devo ammettere che quando Edward è nelle vicinanze la me che conosco va in vacanza lasciando spazio ad una depravata che si immagina in posizioni da film porno insieme all’Adone… non ho mai guardato un ragazzo in quel modo, nemmeno gli attori o i cantanti, non ho mai avuto certe fantasie o certe reazioni… ma che diavolo ha Edward l’Adone per farmi quest’effetto? Userà un profumo ai feromoni per attirare le sue prede? Ed io, idiota, voglio essere una delle sue prede? No. Io valgo molto di più, io non sono da una botta e via… io non sono un’oca-Masen … al diavolo!

 
!! ATTENZIONE SPOILER !!
“Se mi dai la possibilità di conoscerti, troveremo sicuramente qualcosa in comune”
“Cosa vuoi?” gli chiedo esasperata.
“Un bacio” mi risponde sorridendo come un bambino scoperto con le mani nella marmellata.


 
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