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Autore: Unsub    11/10/2010    3 recensioni
Un inaspettato ritorno nella squadra. Qualcuno il cui passato riguarda ognuno di loro. A volte la memoria gioca brutti scherzi...
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sarah Collins '
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Capitolo XIX Siamo arrivati alla fine. Grazie per la pazienza e per avermi seguito in questo viaggio. Un ringraziamento speciale a Benny per le sue splendide recensioni, sei mitica!
Per Giunone, lillina913, Purisuka e _yoYo_: grazie per avermi inserita fra i vostri autori preferiti, voi siete inserite fra le mie lettrici preferite ;)
Ringrazio Mamogirl e Nekhbeth per aver inserito questa FF fra le preferite. Ulteriori ringraziamenti a:
-    Giunone
-    Lelina
-    Licia88
per averla inserita fra le seguite.

Capitolo XIX:  A little riddle: you and I.

I loro corpi sudati erano ancora stretti, mentre le loro bocche aperte e ansanti rincorrevano quel respiro che non voleva tornare normale, come i battiti accelerati dei loro cuori.
-    Volevo fare le cose per bene… - disse Spencer con un accennò di broncio.
-    Mi pare che tu te la sia cavata piuttosto bene…
-    Intendevo che volevo sposarti prima di mettere su famiglia.
Lei sorrise mentre con la mano gli scostava i capelli dal volto. Un anello di diamante splendeva sul suo anulare sinistro.
-    Riusciremo a sposarci prima della nascita del bambino… mancano ancora otto mesi.
-    Si, ma…
-    Ok – disse lei scostandolo leggermente da se – Facendo un rapido calcolo… ehm… vediamo… direi che in tre settimane dovrei essere in grado di organizzare tutto.
-    Tre settimane? Non basteranno mai! Ci sono gli inviti da spedire, il catering, la torta, la… - un bacio azzittì il giovane genio.
-    Ascolta, per gli inviti non c’è problema… voglio dire sarà una cerimonia intima. Vediamo… la lista degli invitati è piuttosto breve…
-    Voglio Morgan come testimone! – intervenne lui.
-    Certo! E la mia damigella d’onore sarà Emily. Poi c’è mia zia con la famiglia, Hotch con Jack, Rossi, Garcia e Kevin…
-    JJ e Will.
-    Il piccolo Henry.
-    Piuttosto breve.
-    Ne manca uno.
-    Chi?
-    Jason  – rispose lei con un sospiro mentre accomodava la testa sul petto di lui.
-    Ti accompagnerà lui all’altare?
-    Direi di si… per quanto riguarda l’altra cerimonia…
-    Quale altra cerimonia?
-    Tua madre odia volare. Non vorrai che il nostro matrimonio lei lo associasse al ricordo di un volo aereo che l’ha terrorizzata.
-    Vuoi sposarmi due volte? – chiese lui perplesso.
-    Se fosse per me ti sposerei ogni giorno della mia vita – disse lei ridendo mentre lo baciava ancora.

Due giorni dopo, Sede della B.A.U., Quantico, Virginia
-    Come sarebbe ti sposi? – sua zia la guardava sgranando gli occhi.
-    Sai quella cerimonia in cui due persone, davanti ai parenti e agli amici più cari, si dicono che…
-    Non fare la spiritosa. So cos’è un matrimonio! Solo che non mi aspettavo un cosi breve preavviso… posso domandarti chi è lui? – sua zia rideva sotto i baffi.
-    Se proprio ci tieni… Tra tre settimane sposerò il dr Spencer Reid, agente speciale della B.A.U. Naturalmente tu, lo zio e i ragazzi siete invitati.
-    Immagino questo voglia dire che…
-    Ho recuperato tutti i ricordi – annuì lei.
-    Allora? Cosa devo rispondere all’Interpool? – chiese Strauss guardando la nipote.
-    Che non ho intenzione di accettare l’incarico. Te lo avevo detto.
-    Quindi rimarrai qui con il resto della squadra…
-    Oh no! Io lascio la squadra, questo è fuor di dubbio!
-    Cosa?
-    Preparati a diventare pro-zia… non voglio correre pericoli. Capisco cosa voglio dire vero?
-    Ci mancherebbe! – dicendo cosi si alzò e l’abbracciò stretta – Devi assolutamente prenderti cura di te e del piccolo. Ma cosa farai ora? Diventerai una casalinga modello?
-    Non è nella mia indole. E poi io amo troppo il profiling per non continuare a lavorare qui.
-    E che soluzione proponi?
-    Beh… Dickson va’ in pensione tra un anno… potrei cominciare ad affiancarlo prima di andare in maternità e poi tornare per sostituirlo…
-    Sei sicura? Non che ci sarebbero problemi, sei una profiler eccellente e il tuo curriculum, beh… non serve che te lo dica io! Voglio dire… ti basterà? Non sentirai la mancanza della squadra? Un giorno potresti pentirti…
-    Se quel giorno arriverà, e non credo, beh posso sempre tornare indietro… sai che Dickson dovrebbe fornire consulenze ai team su richiesta? Qualche volta va persino con loro…
-    Hai pensato proprio a tutto, vero?
-    Organizzazione è il mio secondo nome – rispose lei ridendo.

Tre settimane dopo, in una piccola cappella
Spencer era raggiante ai piedi dell’altare, mentre Derek gli batteva una mano sulla spalla in segno di incoraggiamento. La musica partì mentre Emily percorreva la navata con passo lento. Spencer si ritrovò a chiedersi che tipo di vestito avesse scelto Sarah, ma poi si disse che non importava. Sarebbe stata splendida comunque.
Ed eccola apparire in fondo alla navata al braccio di un Gideon visibilmente commosso, il velo a coprirle il viso e un vestito bianco di seta. Mentre si avvicinava al suono della marcia nuziale, Spencer realizzò. Aveva indossato il vestito che le aveva regalato lui per San Valentino!

Cinque mesi dopo, ufficio di Aaron Hotchner
Hotch esaminava il fascicolo battendo il dito sul tavolo per tutto il tempo.
-    Siamo sicuri che sia all’altezza? – domandò rivolto alla donna seduta di fronte a lui.
-    Hotch, la sto istruendo io personalmente. Dubiti del mio giudizio? – due occhi verdi e penetranti lo fissavano.
-    Mi fido del tuo istinto. Se dici che questa è la matricola più promettente del corso… sei sicura che possa sostituirti?
-    Impara in fretta e non si lascia spaventare facilmente. Sarà pronta il prima possibile.
-    Aspettiamo che tu torni dalla maternità… voglio essere sicuro di non correre troppo. E’ ancora molto giovane.
-    Sarà pronta.

Ospedale, reparto maternità
Correvano tutti lungo il corridoio. Erano appena tornati da una missione ed erano ansiosi di dare il benvenuto al nuovo membro della famiglia.
Entrarono in camera, dove Spencer e Gideon erano in adorazione ai lati di un letto occupato da una giovane donna mora con in braccio un neonato.
Lei alzò lo sguardo ad abbracciarli tutti e un sorriso dolce le illuminò il volto. Garcia fu la prima ad avvicinarsi al letto.
-    Posso vederlo?
Sarah scostò la copertina che avvolgeva quel corpicino.
-    Piccolo questa è la tua squadra di zii. Squadra vi presento Christopher Gideon Reid – disse Spencer con un moto di orgoglio mentre si chinava a carezzare quel visetto rugoso.

Quattro mesi dopo il parto, Accademia F.B.I., Quantico, Virginia.
Era nervosa, lì seduta nell’ufficio della professoressa Reid. Cosa voleva da lei? La Reid era famosa per essere la migliore istruttrice di profiler di Quantico, ma era anche severa ed esigente. Non esitava un attimo a stroncare i sogni di giovani matricole con commenti lapidari e voti bassi.
L’aveva convocata nel suo ufficio ed ora stava rileggendo il suo fascicolo con una lentezza esasperante. La matricola corrugò la fronte. Ma cosa voleva? E quanto tempo ci sarebbe voluto?
-    So che desideri entrare in un team dalla B.A.U., giusto?
-    Sissignora – rispose con un timbro forte e deciso.
-    Bene… seguimi – dicendo cosi chiuse il fascicolo che prese sotto braccio e usci dall’ufficio senza voltarsi.
La ragazza scattò in piedi e la seguì velocemente lungo il corridoio fino all’ascensore. Non era mai salita ai piani alti. Nessuna matricola poteva sperare di farlo. Loro erano relegati lì, in attesa di avere l’approvazione… la cosa era snervante, specialmente quando sentivi di essere pronta da un bel po’!
Sarah guardò la giovane di sottecchi e un sorriso le aleggiò sul volto. Era dura, forte, decisa e testarda. Le ricordava se stessa quando era entrata nel team… e come lei sotto quella scorsa c’era un cuore generoso e una mente in costante movimento. Il suo passato turbolento preoccupava Hotch, ma non lei, che giudicava quella ragazza il meglio per la squadra.
Arrivarono al piano ed entrarono nell’openspace. Sarah fece cenno alla ragazza di aspettarli li e le indicò una scrivania.
-    Siediti lì e aspetta – il tono perentorio non accettava repliche.
La ragazza ubbidì sbuffando ed incrociando le braccia sul petto. Diventava sempre più impaziente,  mentre la professoressa saliva i gradini e bussava decisa ad un ufficio. Un bell’uomo moro si affacciò e le sorrise.
-    Oh, sei arrivata, allora?
-    L’ho portata – rispose lei allungando il fascicolo.
-    Ok, andiamo – dicendo cosi uscì dall’ufficio e la segui nell’openspace sottostante.
-    Agente supervisore Hotchner – iniziò Sarah tutta seria – le ho portato la persona di cui le parlavo.
Hotch annuì serio. Sarah si voltò seria a sua volta verso quella ragazza che scattò in piedi.
-    Quella una volta era la mia scrivania… cerca di tenerla in ordine agente speciale Cameron Leane! – dicendo cosi la signora Reid le allungò il distintivo.
La ragazza trattenne il fiato. Ce l’aveva fatta! Era entrata nel team!

Sette anni dopo, sede dalla B.A.U.
Sarah camminava spedita lungo l’openspace. Si fermò accanto a Emily che le sorrideva.
-    Sarah! Come mai da queste parti?
-    Il capo sezione ha chiesto di vedermi per una consulenza… come va il nuovo capo della squadra?
-    Se la cava… anche se oggi è più irritante del solito! – rispose lei con un sorriso.
-    Guarda che ti ho sentita! – disse una voce famigliare alle loro spalle – Ehi ciuffo buffo! Convocata dal terribile capo sezione?
-    Ci puoi scommettere due neuroni, sai che si diverte a tormentarmi – i due scoppiarono a ridere abbracciandosi – Come se la cava la mia pupilla?
-    Ron? E’ una tosta, se fossi un S.I. tremerei al solo sentirla nominare! – i tre scoppiarono a ridere.
-    Mi piacerebbe fermarmi a fare conversazione, ma… - disse Sarah ridiventando seria.
-    Sbrigati e stai attenta! Il capo sezione potrebbe mangiarti in un boccone! – le disse Morgan facendole l’occhiolino.
Sarah si incammino con passo sicuro lungo il corridoio. Si voltò ad osservare il vecchio ufficio di JJ. Oramai qualcun altro occupava quel posto. Sospirò. Quanti cambiamenti… mentre percorreva il corridoio tutti i ricordi legati a quel luogo le scorrevano in testa. Lì era stata felice, lì aveva imparato ad amare, lì si era sentita a casa.
Bussò con decisione alla porta dell’ufficio. Una voce da dentro le disse di entrare.
-    Buonasera.
-    Buonasera – rispose la persona che aveva davanti – Per te deve essere difficile entrare qui e non trovare più tua zia…
-    Le cose cambiano. Per cosa mi hai chiamato?
-    Un paio di casi… mi serve una seconda opinione in merito ai filmati delle deposizione e…
-    Chi meglio di un’esperta in comunicazione non verbale? – fini lei con un sorriso – Per quando ti servono?
-    Puoi cominciare lunedì. E’ venerdì sera e tu avrai da fare con i bambini… a proposito come stanno?
-    Christopher è arrabbiato con me e il padre perché non vogliamo fargli saltare le classi…
-    Ve l’hanno proposto?
-    Si, ma noi abbiamo rifiutato. Voglio che mio figlio viva il più normalmente possibile.
-    Anche se è un piccolo genio come i suoi genitori?
-    Soprattutto per questo. Diane Elizabeth… beh come tutti i bambini di quattro anni ha scoperto la gioia di disegnare sui muri…
-    Vi costerà un patrimonio in ritinteggiatura!
-    Spencer trova che abbia del talento… non vuole coprire le opere d’arte di sua figlia – disse Sarah con un alzata di spalle.
Il suo interlocutore sbottò a ridere poi si fermò a guardarla e sorrise.
-    Ora sarà meglio che tu vada o farai tardi.
-    Credo di si. Buon fine settimana Hotch.
-    Anche a te.

Ripercorse il corridoio sopra pensiero. Si molte cose erano cambiate negli ultimi otto anni… poi si sentì afferrare da una mano e venne trascinata nell’archivio. La porta si richiuse e lei si ritrovò stretta a qualcuno che la baciava con passione.
-    Dovresti smetterla di trascinarmi qua dentro… - disse trattenendo a stento una risata.
-    Ti ho vista e non ho saputo resistere – le rispose suo marito mentre la teneva stretta – Come quando lavoravi ancora qui…
-    E tu cercavi sempre di distrarmi – rispose lei fintamente severa – e poi dovresti sapere che effetto ha questo posto su di noi…
-    Cioè?
-    Ti ricordo che la tua secondogenita è stata concepita qui dentro… la tua memoria eidetica comincia a fare cilecca? – chiese lei prendendolo in giro.
-    Ti ho mai detto che ti amo?
-    Milioni di volte – rispose lei accendendo la luce per guardarlo in volto – E io quanto volte di ho detto di essere incinta?
-    Due! – rispose lui sicuro.
-    Beh allora… questa è la terza!

Fine

Aspetto di sapere se vi è piaciuta la storia d’amore tra Spencer e Sarah^^
Un’altra FF è in lavorazione, fatemi sapere se può interessarvi^^

Nota Bene: il personaggio di Cameron Leane non mi appartiene, è di Robin89 del forum di CM. La sua presenza in questa FF è solo un omaggio alla sua ideatrice.

   
 
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