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Autore: IsaMarie    02/06/2011    11 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Cap. 100 EFP
Buongiorno ragazze e buona festa della Repubblica!
Oddio tesorine! Siamo arrivate al capitolo 100! Non possiamo ancora crederci! Grazie per essere state con noi tutto questo tempo e siamo felici di non avervi ancora stancate!
Finalmente oggi potrete sapere cosa ha escogitato il nostro Edward per passare una serata davvero particolare. Abbiamo anche postato una foto per farvi meglio immaginare come ceneranno. Naturalmente è solo una foto esplicativa e non della nostra Bella.
Il modo in cui ceneranno i nostri piccioncini è già stato descritto in un'altra fiction "Osiamo" molto bella e che, se non lo aveste ancora fatto, vi consigliamo di leggere. La nostra scena sarà molto diversa e la situazione completamente differente, ma su consiglio di Erika (la nostra amministratrice di Efp), dato che è una pratica particolare, abbiamo preferito avvertire, prima che qualcuno ci accusasse ingiustamente di plagio.
Ringraziamo come sempre tutte voi che ci seguite, che commentate e che avete sempre una parola anche solo nei messaggi privati. Diamo anche il benvenuto alle nuove lettrici.

TANTISSIMI AUGURONI ALLA MIA SISTER, SARA, CHE POCO FA E' DIVENTATA ZIA PER LA PRIMA VOLTA!!!
IL PICCOLO ALESSANDRO E' VENUTO ALLA LUCE PER LA GIOIA DI TUTTI NOI!
NATURALMENTE COMPLIMENTI ALLA MAMMA ANNA (SORELLA DI SARA) CHE DA STAMATTINA ALL'ALBA HA PATITO I TREMENDI DOLORI DELLE DOGLIE!
AUGURIIIIIIII E BENVENUTO ALESSANDRO!



Ok, ora basta chiacchiere e vi lasciamo al chappy che sarà super bollente.
BUONA LETTURA DA MANU E SARA!


CAPITOLO 100 rating rosso!
CAPITOLO 100 


Una cenetta… erotica!



Pov Bella


Avevo fatto la doccia più veloce della storia e nonostante il calore dell’accappatoio stavo ancora tremando dal freddo. Mi ero fiondata giù dalle scale ed ero appena entrata in salone. L’atmosfera che Edward aveva creato era meravigliosamente intima e romantica: una musica soft si diffondeva per la stanza attraverso gli altoparlanti; il grande tappeto era contornato da candele contenute nelle bocce di vetro già utilizzate la sera precedente; e la cosa che più mi faceva piacere era il caminetto acceso che riscaldava tutto l’ambiente e che mi permise, dopo qualche minuto, di riprendere a respirare normalmente senza continuare a battere i denti per il gelo che si era impossessato del mio corpo, penetrandomi sin nelle ossa.
-Edward, sono qui!- lo chiamai. Dopo un attimo comparve, stupendo da togliere il fiato, con qualcosa in mano e quando si avvicinò capii che era un foulard nero. Senza dire una parola mi tolse l’accappatoio, facendolo scendere dalle spalle e accarezzando tutto il mio corpo nudo con uno sguardo che lasciava ben poco all’immaginazione e che mi fece fremere di desiderio.
-Sei bellissima… non mi stancherò mai di ammirarti- mormorò roco, baciandomi delicatamente una spalla.
-Grazie, amore…- risposi, in lieve imbarazzo. Quando mi guardava in quel modo e si rivolgeva a me con quel tono di voce carico di bramosia e venerazione, mi faceva sentire completamente nuda ed esposta nel profondo dell’anima… indifesa e inerme… avrebbe potuto farmi qualsiasi cosa ed io non avrei avuto la forza di negargli nulla… non che avessi mai voluto negare qualcosa a quel dio greco sceso in terra solo per farmi impazzire! Sospirai lentamente e profondamente per cercare di rallentare i miei battiti e di rilassarmi, ma ero troppo elettrizzata.
-E quello?- domandai, riferendomi a ciò che aveva in mano.
-Serve per non farti sbirciare, gattina curiosa…- mi spiazzò, mentre si spostava dietro di me e mi legava quella benda sugli occhi. La mia eccitazione schizzò alle stelle… altro che calmarmi! Completamente nuda e in più bendata, ero in balia delle sue parole, del suo corpo e del suo volere! Oddio santo, ogni minuto la mia follia aumentava a dismisura!
Il calore della sua mano grande avvolse le mie dita e mi guidò fino al soffice tappeto; mi fece sdraiare di fronte al camino… potevo sentire il dolce tepore del fuoco che scoppiettando si irradiava tutto intorno a noi; il che mi permise di rilassarmi un pochino. Edward mi fece unire le gambe, sistemò le mie braccia lungo i fianchi, leggermente staccate dal busto e mi fece adagiare la testa su un morbido cuscino.
-Edward, ma…- provai ancora a chiedere, ma lui mi interruppe subito.
-Ssshh… torno subito…- bisbigliò al mio orecchio, prima di mordicchiarmi il lobo: brividi intensi provocati dal suono della sua voce roca e dai suoi tocchi sensuali attraversarono il mio corpo. Lo sentii allontanarsi. Più cercavo di comprendere cosa avesse in mente, più le mie idee si facevano confuse. Non riuscivo proprio a immaginare che intenzioni avesse; e la cosa era sempre più frustrante, ma allo stesso tempo terribilmente stuzzicante… Dopo un momento che mi parve eterno, Edward tornò da me e lo sentii inginocchiarsi accanto al mio corpo.
-Ascoltami, segui la mia voce…- mi invitò quell’angelo del paradiso con le sembianze di un demone tentatore. All’istante la mia femminilità pulsante vibrò. Dio, che emozione! E non mi aveva neanche sfiorato… un sospiro profondo mi fece intendere che lui nel frattempo non si stava perdendo nemmeno una smorfia del mio viso…
-Ti piace vero? La mia gattina fa le fusa… ma ora devi restare immobile il più possibile. Probabilmente sentirai un po’ di freddo, ma devi cercare di resistere… vedrai ne varrà la pena, fidati di me…- mi sussurrò, con una voce roca che mi infiammò tutta… cos’altro potevo fare se non fidarmi totalmente del mio amore? Annuii incapace di aggiungere anche solo mezza parola, in quell’attesa spasmodica.
La prima cosa che percepii fu una sensazione di freddo unita alla morbidezza… e quel qualcosa mi ricoprì prima un seno e poi l’altro. Edward lo fece aderire perfettamente alle mie rotondità, accarezzandomi dolcemente con l’indice. Subito le mie punte scattarono in fuori e istintivamente mi mordicchiai il labbro inferiore per non mugolare di piacere. Sentii immediatamente un suo dito liberare il mio labbro dalla stretta morsa in cui lo avevo rinchiuso.
-Rilassati, amore… va tutto bene, tranquilla…- mi cullò la sua voce melodiosa; e tentai di calmarmi.
Per un po’ compì le medesime azioni, sistemando con delicata pazienza quei pezzi mollicci e gelidi nell’incavo tra i miei seni e più in basso, verso il mio ombelico; e poi ne appoggiò ancora trasversalmente altre due ai lati dall’ombelico fino ai fianchi e ancora su entrambe le cosce.
Era gelido, ok… ma non poteva essere del semifreddo o del gelato, non si stava sciogliendo! Dio, ma che diavolo era?! Non ce la facevo più, stavo impazzendo!
-Ti prego, Edward…- cercai di convincerlo con voce strozzata… ondate di eccitazione e curiosità mi stavano provocando scariche di adrenalina mai provate… lo sentii ridacchiare.
-La pazienza è la virtù dei forti, amore mio…- mugugnò divertito. E che cavolo! Come dannazione faceva a sparare queste massime filosofiche in un momento di puro erotismo come quello?! Io faticavo a respirare, Cristo santo!
-Sshh, gattina mia… pensa allo sforzo titanico che sto facendo io per non mandare all’aria questo giochino… tu non hai idea della mia voglia di possederti all’istante… e poi di restarti dentro per tutta la notte…- mormorò ansimando, con un tono talmente basso e roco che non lasciava dubbi sulla fatica che effettivamente stava compiendo per trattenersi… ansimai alle sue parole: la mia voglia era pari alla sua!
-Ma se non mi credi… allora senti qui…- gemette spingendo il suo bacino sulla mia coscia. Dio mio!! Trattenni il fiato: la sua erezione, nonostante fosse rinchiusa ancora dall’intimo e dai pantaloni, era… era così… così… dannatamente turgida… enorme… e dura...
-Lo senti, micetta? E’ così per te… tutto per te…- sospirò con un filo di voce. -Quindi… se io posso resistere in queste condizioni, cerca di farlo anche tu… vedrai, sarà fantastico!- asserì. Poi continuò ancora a lavorare incessantemente sul mio corpo. Ormai, però, non riuscivo più a concentrarmi sui suoi movimenti, perché ero ipnotizzata dalle sue parole sussurrate e dal suono melodioso della sua voce che riusciva a richiamare alla mia mente solo immagini una più peccaminosa dell’altra… intanto il mio olfatto percepì quello che mi pareva essere una sorta di profumo di mare…
-Bella… sei splendida… una tentazione irresistibile… e io ti amo e ti desidero così tanto che mi sembra di prendere fuoco da un momento all’altro per quanto la passione arde e brucia in ogni mia cellula- mi confessò, facendomi fremere e gemere in modo spudorato.
-Ecco… terminato!- sussurrò, dopo un tempo che mi parve infinito; -Bella… posso farti una foto? Sei una visione mozzafiato, semplicemente meravigliosa… e vorrei tanto avere un ricordo di questo momento. Una foto mentre sei bendata e una senza- mi pregò. Annuii, incapace di proferire parola. Non avevo ancora la minima idea di cosa avesse appoggiato sul mio corpo, anche se avevo chiaramente capito che si trattava di cibo… probabilmente della nostra cena. Sentii il click della macchina fotografica e poi un altro meno forte, probabilmente del cellulare.
-Grazie, amore… ci tenevo proprio tanto ad avere una foto di questo; e il fatto che tu ti fidi di me in modo così totale, mi riempie di un orgoglio smisurato e di una gioia infinita! Grazie, stellina… sei tutta la mia vita!- mi confidò, con la voce chiaramente emozionata. Effettivamente era un’immensa prova di fiducia quella che gli stavo concedendo; ma io ero certa che Edward non mi avrebbe mai deluso, ferito o umiliato usando quelle foto in maniera meschina.
-Edward… io ti amo così tanto che non potrei mai non fidarmi di te- gli risposi, con un tono fermo, per fargli comprendere quanto autentiche e sincere fossero le mie parole. Sentii improvvisamente le sue labbra morbide e succose sulle mie, e avrei tanto voluto approfondire quel bacio; ma, non appena dischiusi le labbra e accarezzai le sue con la mia lingua, lui si allontanò, causandomi un gemito di frustrazione che lo fece sghignazzare spudoratamente.
-Non ti preoccupare, tesoro mio… dopo avrai tutti i baci che vorrai… e anche di più! Ma ora non avrai mica intenzione di rovinare la mia opera d’arte senza prima averle dato un’occhiata, no?!- mi stuzzicò, sapendo quanto fremessi per vedere ciò che aveva compiuto sul mio corpo. Sbuffai, sorridendo.
-Apri la bocca, amore. Vediamo se capisci con quale cibo stiamo per cenare- mi propose. Ubbidii immediatamente e un secondo dopo Edward mi imboccò. Iniziai a masticare lentamente e subito riconobbi il gusto che stavo assaporando.
-Sushi!- esclamai entusiasta. Dio! Lo adoravo!
-Bravissima! Ecco, ora stai ferma che ti tolgo la benda e ti mostro il mio capolavoro!- esclamò Edward. Il tempo di abituarmi di nuovo alla luce, anche se molto soffusa, e potei ammirare il mio corpo attraverso uno specchio che Edward stava reggendo in mano, in piedi accanto a me…



-Oddio, Edward! Ma è stupendo! Sei stato fantastico! E’ una vera e propria opera d’arte- lo elogiai, continuando a guardare il mio corpo ricoperto di foglie su cui vi erano appoggiati vari tipi di sushi e fiori.
-Davvero ti piace? Non pensi che io sia un pazzoide fuori di testa?-domandò, improvvisamente titubante e insicuro. Scoppiai a ridere, cercando di muovermi il meno possibile.
-Bè… effettivamente tanto normale non lo sei…- lo schernii, mentre si passava le mani imbarazzato tra i capelli; -Però mi piace veramente… e poi è una cosa talmente eccitante- gli rivelai, mentre i suoi occhi si incupivano di nuovo dal desiderio. Lo vidi riprendere la macchina fotografica e il cellulare e scattare un paio di foto per ricordo. Non vedevo l’ora di vederle anch’io…
-E ora signorina Swan è il momento di cenare…- mormorò di nuovo con un tono roco. Gli diedi un’occhiata e il mio sguardo si soffermò all’altezza del cavallo dei suoi pantaloni, facendomi capire come la portata della sua brama fosse ancora notevole... Io, dal canto mio, ormai mi sentivo completamente in balia della passione e la mia intimità pulsava in preda alla frenesia.
Edward mi si avvicinò, inginocchiandosi di fianco a me.
-Di solito al ristorante si usano le bacchette; ma visto che qui non ci vede nessuno, direi che possiamo farne a meno… se per te va bene userò la mani e soprattutto… la bocca- mi spiegò in un soffio. Annuii e sospirai di nuovo; non c’era verso di riuscire a calmarmi e il fatto di dover rimanere perfettamente immobile non mi aiutava per niente, anzi… aumentava ancora di più l’eccitazione!
Edward con le dita lunghe e affusolate prese un pezzetto di pesce spada dalle mie gambe e lo fece penzolare sopra la mia bocca, accarezzandomi le labbra. Tirai fuori la lingua e lo leccai, facendolo immobilizzare per la sorpresa. Il suo sguardo, se possibile, si incupì ancora di più. Lo fece scendere nella mia bocca, ed io iniziai a gustare quel pesce così fresco e saporito, mentre Edward mi imitava. Non riuscivo a distogliere gli occhi da quelle labbra così carnose ed invitanti che masticavano lentamente, quasi a volermi torturare. Poi afferrò un pezzo di nigiri con salmone e lo vidi avvicinarlo a due ciotole appoggiate accanto a noi contenenti due tipi di salsa.
-C’è la salsa di soia normale o con wasabi. Cosa preferisci?- mi domandò.
-Con wasabi… adoro il piccante…- risposi con un tono sensuale. Edward mi sorrise sghembo, mandandomi in iperventilazione.
-Anch’io… decisamente piccante…- soffiò sulle mie labbra. Intinse il nigiri nella salsa e lo portò alla mia bocca. Lo morsicai, mugolando per la bontà di quella pietanza, mentre il wasabi contenuto nella salsa iniziava a pizzicarmi l’interno della bocca, ma senza bruciare troppo: era perfetto, piccante al punto giusto. Edward intinse un nigiri col gambero e se lo portò alla bocca, ma quando fece per leccarsi via la salsa in eccesso dalle dita, lo fermai.
-No! Ti prego… lascia fare a me…- gli proposi, facendogli sgranare gli occhi per lo stupore. Non sapevo nemmeno io da dove mi veniva tutta quell’audacia, ma ormai con Edward ogni cosa era talmente naturale che non dovevo più meravigliarmi di niente... e poi mi piaceva da morire l’effetto che avevo su di lui quando mi comportavo da ‘pantera’! Portò le sue dita alla mia bocca e iniziai a leccarle e lambirle ad una ad una, succhiandole con ardore e dedizione e giocandoci un po’con la lingua. Un forte gemito lasciò quelle labbra che tanto avrei voluto accarezzassero ogni centimetro della mia pelle.
-Lo dico sempre che sei pericolosa… terribilmente pericolosa… una pantera letale…- sussurrò, avvicinando il suo viso al mio e leccando una goccia di salsa che mi era sfuggita, colando sulla guancia. Fremetti involontariamente, rischiando di far cadere il resto del cibo. Vidi Edward chinarsi all’altezza della mia intimità e prendere con la bocca il sashimi appoggiato proprio lì vicino. Una scossa tremenda arrivò dritta dritta al centro del mio piacere e non potei nemmeno darmi un po’ di sollievo, strofinando le gambe tra loro perché dovevo rimanere immobile. Dio, era una tortura! Anche se molto, molto piacevole…
Edward tornò alla mia bocca e dividemmo quel pezzetto che aveva afferrato, ritrovandoci con le labbra incollate. Cercammo di masticare il più velocemente possibile e le nostre lingue, dopo un attimo, poterono finalmente incontrarsi e accarezzarsi vogliose, come se fossero da una vita senza contatto.
Eravamo entrambi al limite: lo potevo chiaramente vedere sia dalla tensione che caratterizzava in quel momento i suoi muscoli sia dalla vena alla base del collo che pulsava ritmicamente; ma allo stesso tempo eravamo desiderosi di continuare quel gioco così sexy. Continuammo poi a cenare e stuzzicarci in quella maniera un po’ perversa, finchè quasi tutto il sushi sul mio corpo sparì completamente.

Pov Edward

Stavo per afferrare l’ultimo sashimi, quando Bella mi fermò, pregandomi di lasciarlo da parte. Non sapevo cosa ne volesse fare, anche se una mezza idea ce l’avevo… ma non osavo sperare tanto. Cercai di non pensarci troppo e mi concentrai sull’idea di saziare finalmente un altro tipo fame, molto più potente e destabilizzante. Il mio membro era ormai duro e gonfio da troppo tempo… esattamente da quando le avevo tolto l’accappatoio e avevo posato i miei occhi sulla mia dea nuda; per non parlare poi di quando avevo effettuato quell’opera d’arte sul suo splendido corpo! Non avrei mai pensato che potesse risultare così eccitante posizionare con attenzione e pazienza del cibo sul corpo della mia donna… e non avevo mai visto niente di più sexy. A volte, non riuscivo ancora a capacitarmi, nonostante la mia discreta esperienza sessuale, di quante situazioni nuove ed eccitanti stavo scoprendo con lei. Anche se, a dire il vero, mi bastava solamente far l’amore lentamente e dolcemente, com’era successo quella stessa mattina, per sentirmi comunque completo ed appagato alla stessa maniera. Però era bello giocare così con lei, e sapere che era pronta a qualsiasi esperienza con me mi rendeva orgoglioso ed euforico.
-E ora è il momento del mio dessert…- le rivelai, calcando la voce sull’aggettivo possessivo. Mi guardò leggermente confusa.
-Scusa ma… perché del ‘tuo’?- mi domandò, curiosa. Sorrisi sornione.
-Perché stasera sarai tu il mio ghiotto dessert, bambolina…- le spiegai, facendole nascere un sorriso malizioso sul viso. Mi incantai ad ammirarla: gli occhi scintillanti come pietre preziose e lucidi di desiderio, la bocca turgida e peccaminosa con le labbra ancora rosse e gonfie per i baci che ci eravamo scambiati, il sorriso invitante, le guance arrossate dall’emozione e i capelli scuri sparsi sul cuscino e scarmigliati la rendevano talmente stupenda che mi sembrava quasi di ammirare una creatura del paradiso… era una visione mozzafiato…
-Bè, allora che aspetti? Il tuo dessert non vede l’ora di essere mangiato tutto…- mi provocò, accarezzando il mio petto sopra la maglietta. Oh cazzo! Al suo semplice tocco, un’altra potente scossa fece tendere ancor più il mio amichetto. Dio, era talmente duro e voglioso!
Mi sistemai sopra di lei e afferrai il fior di loto che copriva la sua intimità, completamente liscia come piaceva a me.
-Questo non serve più…- sussurrai, sistemandoglielo tra i capelli. Dio, quanto l’amavo! E quanto la desideravo! Mi sembrava di non riuscire a gestire tutta quella bramosia. Mi stava letteralmente mandando al manicomio! Con la bocca mi liberai delicatamente di tutte le foglie che le avevo sistemato per appoggiarvi il sushi e mi accorsi che quando i miei denti raschiavano leggermente il suo corpo, la sua pelle si ricopriva di brividi, facendomi desiderare sentirla tendersi e vibrare sotto le mie carezze.
Come un affamato mi avventai improvvisamente su uno dei suoi seni e iniziai a gustarlo, come se fosse stato il cibo più buono di questo mondo. La consistenza della sua pelle in quella zona così sensibile mi mandava in estasi ogni volta: quei bottoni rosa erano morbidi e duri allo stesso tempo… e più io li lambivo e più Bella gemeva e si contorceva, mentre le sue mani si erano intrecciate ai miei capelli e mi schiacciavano ancora di più verso il suo seno. Con una mano iniziai ad accarezzarla dappertutto, e arrivai alla sua intimità, che rispetto alla temperatura del resto del corpo, ancora leggermente fredda, era più bollente che mai. Dio, mi piaceva da morire così liscia e morbida e mandava la mia eccitazione alle stelle. In più la mia gattina era già completamente in balia del mio tocco e i suoi forti gemiti che riempivano la sala aumentavano la mia voglia di lei.
Incapace di resistere oltre, scesi a baciare quella pelle così vellutata senza tralasciare nemmeno un centimetro di quel corpo che mi faceva impazzire. Il suo profumo e il suo sapore erano meglio di qualsiasi afrodisiaco… Dopo poco Bella fu investita da una potente ondata di piacere che la lasciò completamente spossata. In quel momento il suo volto era una visione: gli occhi erano ancora chiusi, per l’intensità delle emozioni appena provate, le gote più accese di prima, la bocca rossa e il labbro inferiore con ancora i segni dei suoi denti. Lo sfiorai delicatamente con la lingua, quasi a voler curare con il mio tocco leggero i danni causati da quella tortura che ogni volta lei gli infliggeva. Sentii le mani di Bella percorrere la mia schiena e poi tirare fuori la mia maglietta dai pantaloni.
-Sei ancora troppo vestito tu…- protestò sulle mie labbra, aprendo improvvisamente quegli occhioni scuri così espressivi: dio che meraviglia! Erano due laghi neri, due pozze profonde di pura lussuria...
La aiutai, alzando le braccia, poi gettai l’indumento da qualche parte. Mi inginocchiai e lei fece lo stesso.
Mi sbottonò i jeans senza mai distogliere lo sguardo eccitato dal mio, e poi li fece scendere insieme ai boxer. SC svettò in tutta la sua imponenza e lo sguardo lascivo con cui Bella lo avvolse, rischiò di farmi perdere il controllo come, se non peggio, di quello stesso pomeriggio nelle scuderie.
Feci un profondo respiro per cercare di calmarmi; anche se l’unica cosa che avrei voluto fare in quel momento era ben lontana dal riuscire a quietare il  mio forte desiderio.
Mi alzai leggermente per sfilarmi del tutto gli ultimi indumenti e spedirli chissà dove e mi ritrovai in piedi con Bella che mi fissava con gli occhi sgranati…
-Edward… oddio- mugolò, mordendosi le labbra e cercando di non distogliere gli occhi; -Mmm… penso di non averlo mai visto così duro… e grande… e gonfio… è favoloso, amore!- mormorò, avvolgendolo delicatamente, quasi fosse un oggetto di prezioso cristallo. Gettai la testa all’indietro, gemendo dalla frenesia e supplicandola nei miei pensieri che esaudisse tutti i miei desideri.
Ma Bella mi sorprese, lasciando la presa… aprii gli occhi ansante e frustrato e la guardai; e un sorriso furbetto le si dipinse sul volto. Mi prese per mano e mi fece sdraiare dov’era stata lei fino a poco prima. La guardai stranito. Cosa diavolo voleva fare? Mi sorrise maliziosa.
-Non avrai davvero pensato di divertirti solo tu stasera… ora tocca a me, Cullen!- mormorò, afferrando il sashimi rimasto.
In quel preciso istante cominciai un viaggio intenso, perdendomi completamente nei meandri del piacere più puro, della passione più sfrenata…
Facemmo l’amore intensamente e la nostra non fu solo un’unione di due corpi che si desideravano, ma soprattutto di due anime affini che si completavano a vicenda. Alla fine eravamo sudati, ansanti ma terribilmente appagati e felici. La avvolsi immediatamente con le mie braccia e le accarezzai dolcemente i lunghi capelli setosi e profumati.
-Ti amo, gattina… immensamente- le sussurrai, baciandole la testa.
-Anch’io, Edward… da morire!- mi rispose. Restammo immobili per non so quanto tempo,  poi Bella si accoccolò al mio fianco. Afferrai una coperta che avevo lasciato sul divano e ricoprii entrambi. In quel preciso istante con la mia donna tra le braccia mi sentivo il ragazzo più fortunato e felice dell’intero pianeta, completamente sereno e soddisfatto!





ANTEPRIMA CAPITOLO 101


Pov  Rosalie

-Posso portare via, ragazzi? Gradite altro?- ci chiese, indicando i piattini vuoti dei nostri dolci.
-Sì, grazie. Ci può portare due caffè lisci?- ordinò Emmett, con un’aria disinvolta, mentre il suo indice da prestigiatore era riuscito a spostare l’elastico dei miei slip. Oh porca! Avrebbe dovuto finirla subito! O se ne sarebbero sicuramente accorti i pochi clienti presenti (per mia fortuna sparsi qua e là), a causa dei miei gemiti… infatti, nell’esatto istante in cui la cameriera ci diede le spalle, Emmett premette forte sul mio sul mio punto più sensibile, facendomi scappare un ansito, che fu però prontamente messo a tacere dalle sue infuocate labbra sulle mie. Dio che sensazione indescrivibile! Solo quel tocco era in grado di scatenare i miei istinti più selvaggi… avevo una voglia sconfinata di lui!
Ma cercai di riprendere il controllo di me stessa, mentre Emm imperterrito continuava a stuzzicarmi impudicamente. Quando lo sentii scendere sempre di più per approfondire maggiormente quel contatto, decisi che si stava oltrepassando il limite, anche perché sarebbe presto tornata la cameriera con le nostre ordinazioni.



V
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Wish upon a star di
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332 di barbara_f
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