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Autore: lisa76    17/09/2011    14 recensioni
La guerra è finita, Hermione torna dopo un anno di assenza, ma è cambiata e non è la sola. Un segreto sta per essere svelato ... tanti ricordi e tante mezze verità verranno alla luce.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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<< Malfoy non credo sia il caso >> la voce esasperata di Potter raggiunse Draco quando aveva ormai la mano sulla maniglia della stanza. Non aveva neanche avuto bisogno che gli dicessero dov'era, gli era bastato seguire il suo profumo. Quel profumo che lui aveva creato per lei, quel profumo che lo ossessionava da oltre un anno, anzi no, da molto di più. Un ghigno apparve sul bel volto di Draco Lucius Malfoy.

<< Potter fidati è proprio il caso >> disse abbassando la maniglia. La porta non era nemmeno chiusa, che volesse che lui la raggiungesse? Con questa domanda nella mente aveva varcato la soglia per poi sigillarla alle sue spalle, nella speranza che gli altri gli lasciassero il tempo di parlare. Voleva spiegazioni Draco, ne voleva tante, anche se era consapevole che probabilmente ne avrebbe dovute anche dare.

La stanza, quella che Draco abitava da quasi 9 mesi era la stessa che la ragazza aveva abitato nei suoi anni a Grimmauld Place. Non era un caso, non era mai un caso quando di mezzo c'erano loro due. Draco lo sapeva, ma quando, scorrendo lo sguardo intorno, la trovò vuota il dubbio gli attanagliò lo stomaco. Lo aveva solo immaginato il suo profumo? Era uno di quei sogni ad occhi aperti che sempre più spesso faceva?

Il rumore del acqua che scorreva in bagno gli disse che forse quella volta era la semplice, meravigliosa realtà.

Lei era tornata.



La doccia era calda e le stava sciogliendo i nervi. Quando era arrivata a Grimmauld Place n. 12 era stata felice di sentirsi a casa. L'abbraccio caldo di Harry e Ginny le avevano confermato che quella era la scelta giusta, la paura però restava. Lui abitava lì. Hermione tremò appena, non seppe dire se di paura o aspettativa.

Come sarebbe avvenuto il loro incontro? Cosa gli avrebbe detto?

Quando Ginny le aveva sussurrato che Draco non era ancora rientrato aveva chiesto di potersi fare una doccia e riposarsi un attimo prima di raccontare quell'anno lontano da loro. Harry le aveva detto di non farsi problemi, che tutta la loro casa era a sua completa disposizione, anticipandole che però aveva novità da comunicarle. Hermione sorrise, era per quelle novità che era lì.

Quando aveva aperto la porta di quella che un tempo era stata la sua stanza aveva subito capito che ora era la stanza di Draco, una fitta al cuore le aveva reso gli occhi lucidi. Che fosse un caso? No si disse ancora una volta la ragazza, tra loro nulla era mai avvenuto solo per caso.


<< Sei qui! >> la voce roca di Draco la raggiunse in contemporanea allo sbuffo d'aria fredda prodotto dal apertura della porta del box doccia.

<< Sono qui >> confermò lei girandosi verso di lui, le mani tra i capelli pieni di schiuma e un sorriso dolce sul viso, del tutto incurante della propria nudità. Si fissarono per alcuni istanti, poi lei sbuffò. << O entri o chiudi la porta, non fa caldissimo. >> proferì inclinando il capo.

Lui lo considerò come un invito, si tolse solo le scarpe ed entrò completamente vestito nel box, abbastanza ampio per ospitarli comodamente entrambi.

<< Hai cambiato abitudini Malfoy? Fai la doccia vestito ora? >> chiese Hermione divertita.

<< E' passato un anno intero >> disse lui serio, stanco di quel teatrino.

<< Lo so >> fu il laconico commento di lei. << Sono morti. Sarai contento di sapere che avevi ragione. Hai sempre avuto ragione no? >> chiese lei amaramente.

Lui strinse i pugni imponendosi di non abbracciarla, non era ancora il tempo per quello.

<< Avrei preferito non averla >> disse mogio mentre la ragazza gli volgeva la schiena forse a nascondere gli occhi lucidi.


Ricordava Hermione, ricordava le infinite discussioni avvenute quando lei aveva cominciato a pensare a quella soluzione per salvare la vita ai suoi genitori dall'imminente guerra. Si vedevano di nascosto dall'inizio del sesto anno e dopo che lui aveva attentato alla vita di Silente, almeno apparentemente, si vedevano ancora più di nascosto. Nonostante tutto lui aveva tentato in ogni modo di dissuaderla da quell'idea durante i loro fuggevoli incontri.

Nel silenzio Draco indugiò con gli occhi su quel corpo. Quel corpo che conosceva così bene, che sognava ogni notte da oltre un anno, quel corpo che amava, che però inspiegabilmente gli parve cambiato. Più morbido, più da donna. Distolse velocemente lo sguardo mentre lei si girava e lo fissava a sua volta.

<< Sei cresciuto ancora, sei veramente alto >> disse meditabonda.

<< Anche tu sei cambiata >> fu il secco commento di Draco.

Lei sorrise appena. << La vita ti cambia Draco, che tu lo voglia o no >> commentò stringendosi nelle spalle e dicendosi che non era ancora il momento di rivelargli il suo segreto.

<< Sei stata al Mannor? >> chiese lui cercando i suoi occhi.

Doveva sapere se era tornata per lui. Doveva sapere se era lui la prima persona che aveva cercato.

Lei annuì semplicemente, mentre il cuore di Draco prese a battere furiosamente.

<< Mia madre è morta, tre mesi dopo la battaglia, di cancro. È strano è morta dell'unica malattia che né noi né i babbani riusciamo a guarire >> disse mestamente, la mente altrove, agli ultimi giorni di agonia di Narcissa Black in Malfoy. Si era tenuta dentro quel male senza dire nulla a nessuno, solo quando ormai le restavano pochi giorni di vita aveva confessato al figlio di saperlo da tempo. Gli aveva detto che era anche questa la ragione che l'aveva spinta ad aiutare Potter nell'ultima battaglia. Lei stava per morire, ma voleva che Draco avesse un futuro migliore.

La mano piccola e calda di Hermione gli sfiorò la mascella contratta. Come sempre il ragazzo si rilassò, bastava il semplice tocco della strega a farlo sentire in pace col mondo.

Incatenò gli occhi a quelli di lei.

<< Mi dispiace >> disse semplicemente lei, mentre lui annuiva.

<< Il ministero è stato così cortese da confiscarmi tutto il giorno stesso del suo funerale. Se non ci fosse stato Potter quel giorno ora probabilmente sarei sotto un ponte >> disse con un sorriso stanco che non gli arrivava agli occhi.

<< Harry era con te? >> chiese curiosa Hermione.

<< Lui e Ginny. Gli unici presenti al funerale di mia madre. >> disse serio, mentre gli occhi di lei si velavano di pianto.

<< Pochi mesi fa mi hanno restituito le camere blindate alla Gringott, ma non le proprietà. Dicono che stanno cercando tracce della presenza di Voldemort. >> disse tentando di spostare su altro argomento la discussione.

<< Ma sei ancora qui >> gli fece notare lei.

<< Ho chiesto se potevo restare e loro hanno accettato. Non dò molto fastidio e loro non danno fastidio a me. Non credo di essere abbastanza forte per stare da solo, non ancora >> disse abbassando il capo per il peso di quella confessione.

Hermione chiuse il rubinetto e gli fece segno di uscire.

Una volta fuori Draco si asciugò con un semplice colpo di bacchetta, mentre li si avvolse nel suo accappatoio scomparendone quasi al interno.

Mentre la guardava tamponarsi i capelli con un asciugamano si chiese quando avrebbero realmente cominciato a parlare.





<< Ma siete impazziti? >> disse Ron guardando allucinato la sorella e il suo migliore amico che gli impedivano di salire le scale.

Era corso lì avvertito dal Patronus di Harry che gli annunciava il ritorno di Hermione. Era un anno che non la vedeva e ora loro gli impedivano di raggiungerla.

<< Sta parlando con Draco. >> disse semplicemente Ginny alzando le mani.

<< Proprio per questo! Miseriaccia ma che diavolo vi prende? Lasciarla sola con Malfoy? >> disse ormai completamente rosso in volto. << Voi vi fidate troppo di quel tipo! >>

Harry scambiò uno sguardo contrito con la fidanzata.

Nemmeno lui aveva ben capito perché doveva lasciare Hermione e Malfoy soli, ma la determinazione di Ginny lo aveva convinto come sempre, la sua ragazza sapeva quello che faceva, questo si era risposto Harry. Ora però non si sentiva in grado di spiegare a Ron il perché e sperava lo facesse lei.

Ginny li guardò esasperata.

Ok non poteva più rimandare, sperò solo di fare la scelta giusta.

<< Venite di là, vi conviene sedervi >> Mormorò mentre si avviava verso il salotto, dopo essersi scambiati uno sguardo stupito i due la seguirono.

Ginny sedeva impettita sulla poltrona che adorava, mentre suo fratello e il suo fidanzato la guardavano in attesa che lei iniziasse a parlare. Il problema di Ginny era trovare le parole adatte per comunicare a quei due una situazione parecchio ingarbugliata, che suo malgrado aveva scoperto per puro caso quasi tre anni prima.

<< Hermione e Draco hanno bisogno di stare soli per chiarire quello che è successo tra loro >> disse piano senza alzare lo sguardo dalle sue mani intrecciate.

<< Chiarire? >> chiese Harry stupito.

<< Tra loro? >> gli fece eco Ron sconvolto.

Hermione, la sua Hermione e Malfoy? Impossibile. Questo era quello che pensava il rosso. Purtroppo non sapeva di quanto si sbagliava.

Ginny alzò gli occhi e decise di concentrarsi su Harry. Lo amava, la rendeva la donna più felice del mondo e sicuramente avrebbe capito perché aveva coperto l'amica. O almeno lo sperava.

<< Ricordi la sera che Ron ha baciato Lavanda? Dopo la partita in sala comune? >> chiese guardandolo e sperando che capisse.

<< Si Gin. Il nostro sesto anno. Lo ricordo, ma cosa c'entra? >> disse lui sbigottito.

<< Ricordi cosa avvenne dopo? >> disse tentando di spronarlo.

<< Hermione corse fuori a piangere e io la raggiunsi, ma ancora non capisco >> rispose confuso.

<< Piangeva per me? >> chiese Ron ma nessuno lo considerò.

<< Poi? >> chiese ancora Ginny guardandolo intensamente.

<< Poi arrivò Fanny. Silente voleva vedermi per parlare di Voldemort, dei suoi ricordi. >> concluse lui inclinando il capo. << Lasciai Hermione in quell'aula e andai nello studio del preside >>

<< Hermione non rientrò subito nella torre, anzi non rientrò proprio fino all'alba successiva >> lo informò lei mentre il ragazzo sollevava entrambe le sopracciglia.

<< Cosa significa che non rientrò fino al giorno dopo? >> chiese leggermente sconvolto.

<< Quello che ho detto. Non so cosa avvenne di preciso, questo lo sanno solo loro, ma so che da quella sera Hermione e Draco iniziarono a vedersi in segreto. >> disse seria.

<< Come vedersi? >> chiese Ron al limite del collasso.

<< Sono stati insieme e noi non lo sapevamo ? >> Chiese invece Harry alterato.

<< All'inizio penso che fosse solo … beh una cosa fisica, diciamo. Poi però credo che le cose siano cambiate parecchio. Prima del matrimonio di Bill la trovai a piangere nel cortile dietro casa. Io sapevo di loro due perché una volta li avevo visti baciarsi dietro il campo di Quidditch e messa alle strette Hermione mi aveva confessato che si frequentavano. >> disse sporgendosi per afferrare la mano del fidanzato seduto di fronte a lei. Era nervoso, il tremito delle mani ne era la prova. Ma doveva dirglielo, forse Hermione non avrebbe gradito, ma si era tenuta quel segreto per troppo tempo.

<< Le chiesi cosa fosse successo e lei mi disse di avergli dato un ultimatum o lei o Astoria. Malfoy non aveva risposto e lei se ne era andata. Poi siete partiti e suppongo non si siano più visti fino al ultima battaglia. >> concluse guardandolo seria.

La vita di Hermione era affare di Hermione, tante volte glielo aveva ripetuto in quell'anno in cui lei era stata lontana, Ginny sperava solo che avesse afferrato il concetto.

<< Dopo che … quando tutto è finito, Hermione è scappata via. Non so quanto tempo sia stata via, ma quando è tornata piangeva. >> mormorò Harry più a se stesso che agli altri due.

<< Pensi sia andata da lui? >> Chiese alzando il capo ed incontrando gli occhi che tanto amava, gli occhi di Ginny Weasley che lo guardavano con dolcezza.

<< Si penso di si >> disse lei annuendo.

<< Ma aveva baciato me! Stava con me! Voi … voi credete che sia andata da lui quando stava con me? >> Chiese Ron sconvolto, aveva assistito con puro sbigottimento al discorso dei due. Quella consapevolezza però gli lacerò il cuore.

Ginny riportò la sua attenzione sul fratello. Povero, aveva veramente amato Hermione a modo suo ma non era mai stato quello giusto, né prima né dopo.

<< Ron ascolta, io non so cosa sia successo veramente. So che quando Hermione mi parlava di lui i suoi occhi luccicavano in un modo incredibile. Penso che lo amasse e forse lo ama ancora. A modo suo ama anche te e forse ci ha anche provato ad amarti come tu vorresti, ma Ron … lo sai anche tu. Non funzionava tra voi. Non ha mai funzionato. >> disse lei accorata.

<< E' rimasta solo un mese, poi si è volatilizzata, questo non significa provarci Ginny >> le rispose amareggiato il fratello.

Non voleva indietro Hermione, quello no. Ora era felicemente fidanzato. Luna era diventata tutto il suo mondo. La sua stravaganza era il tonico che lo rendeva una persona migliore. Però l'idea di essere stato usato dalla sua migliore amica faceva male, parecchio male.

<< Forse se n'è andata anche per questo >> disse mestamente Harry, non aveva mai veramente capito perché l'amica se ne era andata così. Lasciando tre misere righe in cui li informava che andava in Australia a cercare i suoi genitori. Per un anno intero erano giunte solo due lettere dalla ragazza. La prima comunicava loro che aveva trovato i genitori, ma che versavano in pessime condizioni di salute per colpa dell'incantesimo di memoria che lei stessa gli aveva fatto. La seconda era di poche settimane prima e comunicava la morte dei coniugi Granger.

Harry aveva tentato di contattarla più volte offrendole aiuto e sostengo, ma Hermione non aveva mai risposto a quelle missive.

I tre rimasero in silenzio avvolti nei loro pensieri.

POSTO PICCOLO:

Ciao a tutti! Nuovo delirio della mia mente malata spero che apprezzerete!

Al prossimo fine settimana!

Un bacione Lisa 

PICCOLO SPAZIO PUBBLICITÀ:
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L'Antidoto     'Rincontrarsi' Incredibilmente Noi

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OLTRE LE APPARENZE

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.


   
 
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