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Autore: Alain Gravel    11/03/2004    4 recensioni
La storia di come l'amore di due ragazze speciali può cambiare un ragazzo come Shinji Ikari.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Rei Ayanami, Shinji Ikari
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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The One I Love Is ...

THE ONE I LOVE IS…
EPILOGO - E VISSERO FELICEMENTE ANCHE DOPO… O ALMENO CI PROVARONO
Scritto da: Alan Gravail
I personaggi sono proprietà e copyright della Gainax

 

“Non devo fuggire… non devo fuggire…”

“Amico, sei davvero patetico, lo sai?”

Per poco non feci un salto dalla sedia. Mi voltai, il mio cuore batteva così forte che sembrava sul punto di esplodere, e vidi Touji appoggiato allo stipite della porta con un grosso ghigno stampato sul volto.

“Cosa stai cercando di fare, uccidermi?!”

Touji sospirò, si avvicinò a me e mi diede un leggero colpetto sulla spalla.

“Sei così teso che l’aria intorno a te è quasi immobile. Cerca di rilassarti, amico…”

Non so se furono le sue parole o la sua presenza, ma mi sentii un po’ meno nervoso. Solo un po’ meno.

“Lo sai, stai quasi bene vestito così” presi in giro Touji, parlando dello smoking nero che stava indossando.

In realtà, stava molto bene. Quel vestito era completamente diverso dalla solita tuta che indossava quasi sempre quando andavamo a scuola. Probabilmente è stata l’influenza di Hikari. Notai che portava anche dei guanti neri. Gli ero davvero grato per questo. Anche se gli sviluppi della biorobotica negli ultimi anni erano stati sorprendenti, non erano ancora riusciti a realizzare delle protesi che sembrassero come gli arti veri. Touji sapeva che la vista della sua mano artificiale tendeva a mettermi a disagio. Avevo superato il senso di colpa, ma… non riuscivo proprio a guardarla…

“Beh, è ovvio! Anche se questo colletto è così dannatamente stretto…” replicò il mio amico dimenandosi con il suddetto colletto. “Anche tu stai molto bene.”

“Lo spero… se oggi faccio qualcosa di stupido, probabilmente mi ucciderà…”

“Già… amico, non riesco a credere che tu la stia per sposare! Sei davvero un masochista, lo sai. A proposito, come ci sei riuscito? Pensavo che lei non volesse nemmeno sentir parlare della parola ‘matrimonio’? Si è stancata di dirti di no dopo che tu l’hai assillata per quattro anni?”

“Beh… sono successe delle cose…”

Touji iniziò a sogghignare. Sapevo che stavo arrossendo. Non sarei mai riuscito a liberarmi di quella stupida abitudine.

“Delle cose… del tipo? Avanti, confidami tutte le tue malefatte!”

“Beh… vedi… Asuka è… Asuka è incinta”

Il ghigno di Touji venne rimpiazzato dallo shock.

“Cosa?! Il Demone è incinta?”

Annuii. Anche se era una cosa di cui io e Asuka eravamo entrambi felici, era ancora in qualche modo imbarazzante. Abbastanza per me da dimenticare di ricordare a Touji di non chiamare Asuka ‘Demone’.

Touji poi iniziò a ridere.

“Oh Dio… vai così amico! Sei tu l’uomo! Non pensavo che saresti stato così subdolo da metterla incinta così da poterla sposare!”

“Hey! Non è successo di proposito!”

“Andiamo Shinji… uno di voi avrà dovuto ‘dimenticarsi’ di… sai… delle protezioni”

“Non ne abbiamo mai usate”

“Uh? E mi dici che non è successo di proposito?”

“Non pensavamo di averne bisogno”

Touji si accorse di quanto fossi diventato serio e mi lanciò un’occhiata confusa.

“Dopo quel giorno… i dottori… le avevano detto che non avrebbe mai avuto figli”

“Oh…”

Trovandosi all’ospedale di Tokyo-2 insieme a noi, Touji era probabilmente la persona meglio informata sulla gravità delle ferite di Asuka, a parte Misato, Asuka e me.

“All’inizio Asuka era contenta, ma… era tutta una finta. Era solo un altro attacco alla sua femminilità. Pensava che non avrebbe mai voluto avere dei figli, ma quando i dottori glielo dissero… ma immagino che abbiano sottovalutato la sua testardaggine…”

“Già, quando si tratta di orgoglio nessuno batte Sohryu Asuka Langley. O piuttosto Ikari Asuka Langley”

“Veramente, sarà più una cosa del tipo Ikari Sohryu Asuka Langley” Notando l’espressione confusa di Touji, pensai che fosse meglio aggiungere qualcos’altro. “Lei non voleva perdere il nome Sohryu e io non volevo cambiare Ikari per quello, perciò abbiamo fatto una specie di compromesso”

“Geez… non hai proprio spina dorsale…”

“Hey! Almeno l’ho convinta a scegliere il nome del nostro bambino!”

“Oh? Hai già pensato a qualche nome?”

“Beh, Akiko se è una femmina. Ma non sono ancora riuscito a scegliere un nome per un maschio”

“Touji sarebbe un bel nome”

Sorrisi. Bene. Pensai che fosse un momento buono come un altro per chiederglielo.

“Mi spellerebbe vivo se chiamassi così nostro figlio. Inoltre, faremmo confusione se dessimo al bambino il nome del suo padrino… questo se vuoi il ruolo, naturalmente”

Sul volto di Touji comparve un’espressione sorpresa, seguita da un sorriso così largo che andava quasi da un orecchio all’altro.

“Sarebbe un onore, Shinji”

Sorrisi anch’io.

“In questo modo zio Touji, anche Hikari potrà viziarlo. Spero che non se la prenda troppo, ma abbiamo chiesto a Rei di essere la madrina del bambino”

“Beh, capirà. Voglio dire… Rei fa parte della famiglia… più o meno. Inoltre, Hikari è già abbastanza felice di essere la damigella d’onore”

Per convincere alcune persone a mantenere segreta l’identità di Rei, avevamo raccontato parte delle sue origini a Touji, Kensuke, Hikari e Hotaru. Non tutto ovviamente. Infatti, in parte abbiamo mentito. O per essere più precisi, abbiamo piegato la verità. Una di quelle ‘bugie’ era che Rei fosse la mia sorellastra. Il che non era completamente falso da un punto di vista biologico, se si considerava che buona parte del suo DNA proveniva da mia madre. Immagino che fosse una buona cosa il fatto che non avessi mai detto loro fino a che punto io e Rei ci eravamo spinti nella nostra relazione…

“Asuka incinta… sembra irreale. Voglio dire, conoscendo Asuka, probabilmente sarà isterica al pensiero di diventare tonda come una palla…” Touji si interruppe per un attimo mentre improvvisamente sembrò avere un’illuminazione. “Adesso capisco! Ecco perché voi due state affrettando questo matrimonio! Ed ecco perché lei indosserà un kimono, anche se questo è un matrimonio all’occidentale! Non vuole che la gente sappia che sta ingrassando!”

Touji ormai stava ridendo come un maniaco.

“Lo sai, se Asuka ti sentisse saresti morto. E non oso neanche pensare a cosa ti farebbero Hikari, Rei o Hotaru.”

Touji inghiottì un po’ di saliva e improvvisamente impallidì. Tutti nelle loro menti sapevano che era meglio non cercare la furia di Sohryu Asuka Langley. Era risaputo che io ero l’unico ad avere una possibilità di scamparla. Comunque, sospettavo che Touji avesse più paura di Hikari.

“Umm… dimmi…” chiaramente Touji era più che desideroso di cambiare argomento. “A proposito di Rei… l’ho vista… quando sono entrato. Sembrava… in forma. Come le sono andate le cose ultimamente? L’ultima volta che l’ho vista… so che hai detto che stava meglio, ma… sembra così diversa adesso.”

Sì, Touji non la vedeva da quasi quattro anni, non dopo che se n’era andata da Tokyo-2 per ritornare alla ricostruita Tokyo-3. Non c’era da meravigliarsi che avesse notato una certa differenza.

“E’ come ti ho raccontato. Come sai, l’ha presa abbastanza male. Se n’è andata, ha trovato lavoro come cameriera e praticamente è tornata a fare la vita che faceva prima che noi iniziassimo a uscire insieme. Ha vissuto così per quasi un anno intero, evitando tutte le persone che aveva conosciuto, specialmente me. Poi un giorno Asuka si stancò di sentirmi dire quanto fossi preoccupato per Rei, almeno così dice Asuka, e sembrò che andasse a parlare con lei. Quella notte Asuka tornò molto tardi, con un occhio nero e una guancia rossa, trascinandosi dietro un’imbarazzatissima Rei e un sacco dell’immondizia pieno di tutte le sue cose. Disse semplicemente che Rei sarebbe rimasta alcuni giorni da noi finché non fosse riuscita a trovare un appartamento decente e crollò sul nostro letto, esausta. Da quel momento, io e Rei ripartimmo da zero con il nostro rapporto, pochi giorni dopo lei trovò un nuovo appartamento, un nuovo lavoro e da quel giorno è vissuta come se stesse cercando di recuperare gli ultimi quindici anni, e credo lo stia facendo ancora adesso. Ha già una laurea in informatica e biologia, e ultimamente sta studiando psicologia e fisica. Un sacco di roba che non riesco neppure a capire. Ha fatto un buon numero di lavoretti part-time in questi anni: designer di pagine web, assistente negli ospedali, cuoca in un ristorante, cameriera e cantante in un karaoke bar, insieme a molti altri che non riesco neppure a ricordare. Quando le ho chiesto di essere la madrina del nostro bambino ha lasciato un lavoro ben pagato come segretaria in una grossa società legale per lavorare in un centro di cura per bambini. Vuole abituarsi a loro.”

“Geez, ma lo trova il tempo per rilassarsi?”

“Non proprio. Passa la maggior parte del tempo libero facendo attività in comunità. L’anno scorso si è presa un intero mese di ferie e l’ha passato al mare a Okinawa.”

“Però tu sei preoccupato per lei, vero? Si vede dal tuo sguardo.”

“Beh, non preoccupato. Io… spero solo che un giorno trovi qualcuno… sai… come noi. E’ uscita alcune volte, ma non è mai andata oltre il primo appuntamento.”

“Ti senti ancora in colpa per non avere scelto lei, non è vero?”

“Sì e no. So che era inevitabile, ma… qualche volta non riesco a fare a meno di pensare che le avrei risparmiato molto dolore se avessi scelto prima.”

Touji alzò la sua mano sinistra e la mise sulla mia spalla.

“Non puoi cambiare il passato, Shinji. Puoi solo accettarlo e andare avanti.” Touji poi spostò la sua mano dalla mia spalla e la chiuse a pugno. “E se ti impegni veramente al massimo, le cose andranno per il verso giusto. Guarda questa mano. Potrei spaccarti la faccia con essa se lo volessi.”

Sapevo che Touji aveva ragione, però…

“Asuka ha fatto la stessa cosa dopo essere uscita dal coma. Ha stretto i denti ed è andata avanti. Per questo motivo lei sarà la madre di tuo figlio. Dovresti seguire il suo esempio.”

“Ci sto provando. Non è facile… ma ce la farò…”

“Bene.”

Poi Touji mi colse di sorpresa stringendomi in un abbraccio.

“Tu sei un amico, Shinji. Per questo voglio vederti sorridere.”

“Sono felice che tu sia potuto venire, Touji.”

“Non sarei mancato per niente al mondo. E neppure Hikari. Inoltre, il ristorante può andare avanti da solo per qualche giorno, anche se il cibo non è così buono se Hikari non è in cucina. E poi era ora che ci prendessimo un po’ di ferie. Ad essere sinceri, tra il centro di riabilitazione e il ristorante, io e Hikari non sempre abbiamo molto tempo per stare insieme. Forse lascerò il mio lavoro e lavorerò con Hikari a tempo pieno.”

Quando Hikari finì la scuola superiore, lei e Touji aprirono un piccolo ristorante a Tokyo-2, usando una somma di denaro che Touji aveva ricevuto dalle Nazioni Unite come ricompensa per il suo incidente quale pilota di Evangelion. Hikari aveva sempre avuto un talento per la cucina, e per lei quello è stato come un sogno che si avverava. Da parte sua, Touji aveva cominciato a interessarsi alle cure di riabilitazione e iniziò un lavoro part-time nello stesso centro in cui era stato dopo avere ricevuto le sue protesi.

“Non ti piace lavorare al centro di riabilitazione?”

“Beh, lo sai come vanno le cose. Dopo tutto, anche tu hai rifiutato un lavoro all’Orchestra Filarmonica di Tokyo-2 solo per poter stare vicino ad Asuka…”

A quel tempo era stata una decisione difficile da prendere, ma ripensandoci adesso… non avrei potuto essere più felice.

“Sì, capisco. Ma preferisco davvero essere un semplice insegnante di violoncello qui. I bambini sono così simpatici ed è così gratificante sapere che puoi condividere qualcosa con loro. Inoltre, se la gente vuole sentire la mia musica, può sempre comprare i cd. E poi… c’è anche il problema che non posso allontanarmi troppo dall’Unità-01.”

“Allora fai ancora quei test tutti i mesi?”

“Sì. Devono assicurarsi che riesca ancora a sincronizzarmi.”

Era stata una decisione controversa, ma due anni dopo la distruzione quasi totale della NERV l’organizzazione era stata riformata, finanziata sia dalle Nazioni Unite che da fondi privati. Senza più la minaccia degli Angeli, il suo scopo principale era di fare ricerche, imparare di più sugli Angeli e sviluppare nuove tecnologie. C’era molto interesse nello sviluppo di un’ottava generazione di computer, come pure in quello della nanotecnologia e di nuovi trattamenti medici. Inoltre, cinque Evangelion tipo-5 erano stati completamente riparati, come pure l’Unità-01. Mentre gli Eva tipo-5 erano stati utilizzati in alcuni combattimenti, era improbabile che l’Unità-01 sarebbe mai stata usata di nuovo. Però c’era ancora la possibilità di un nuovo ipotetico attacco da parte degli Angeli, come pure la minaccia che un paese nemico costruisse degli altri Eva, perciò si era giudicato conveniente riparare l’Unità-01 invece di smantellarla. Ovviamente, poiché io ero l’unico in grado di pilotarla, il personale della NERV aveva insistito perché io rimanessi a Tokyo-3. E adesso che Asuka aveva raggiunto il grado di tenente all’interno della NERV, Tokyo-3 era l’unico posto in cui volevo stare. Inoltre, ricevevo un assegno tremendamente alto per qualche test di sincronia all’anno e qualche occasionale conferenza e insegnamento su come pilotare un Eva.

“Non riesco a credere che tu piloti ancora quella cosa dopo tutto quello che è successo”

“Sono l’unico che possa farlo. E poi… devo molto agli Eva, nonostante tutto. Inoltre, è improbabile che l’Unità-01 venga mai usata di nuovo.”

Touji annuì. E’ vero, avevamo perso molto nella Guerra degli Angeli, ma avevamo anche guadagnato tutti qualcosa, nonostante i sacrifici. Entrambi stavamo ripensando al passato, quando la porta della stanza si aprì leggermente e comparve una testa mora.

“Siete già vestiti ragazzi?” chiese Hotaru, tenendo gli occhi chiusi nel caso in cui la nostra risposta fosse stata negativa.

“Qual è il problema Hotaru-chan, non vuoi vedere degli uomini veri una volta tanto?” la prese in giro Touji.

Hotaru aprì gli occhi e sorrise. La ragazza era davvero cambiata negli ultimi anni. No. Non era cambiata, si era aperta di più. Molte persone non avrebbero creduto che questa ragazza apparentemente timida e introversa fosse in grado di fare alcune delle cose che mi avevano raccontato Rei e Kensuke.

“Oh, da quello che ho sentito dire dalla tua ragazza Touji-kun, Ken-chan è molto più uomo di te. Di quasi due centimetri almeno.”

Oh no… Touji era costretto a reagire. Beh, colpa sua che l’aveva presa in giro per primo.

“Cosa?! Il mio è molto più grosso di quello di Kensuke!”

Sospirai. Speravo proprio che Touji non si sarebbe abbassato i pantaloni solo per provare quello che diceva.

Sfortunatamente lo fece.

Il sorriso di Hotaru si allargò. Mi cadde una grossa goccia di sudore.

“Carino. Ma scommetto che Ken-chan sa usare meglio il suo.”

Touji stava per replicare quando Hotaru urlò.

“EEK! MANIACO!”

In meno di un minuto Rei e Hikari apparvero dietro a Hotaru. Rei sorrise leggermente. Hikari era rossa di rabbia.

“STUPIDO TOUJI!”

Touji svenne. E osava anche darmi dell’idiota.

Rei portò via Hikari, che sembrava pronta a riempire di calci la forma ormai inerte del suo ragazzo. Guardai Hotaru che riusciva a stento a trattenersi dalle risate.

“Sei una peste” le dissi.

Lei si limitò a tirar fuori la lingua. Sospirai.

“Se riesci a svegliarlo, sarebbe ora. Buona fortuna, Shinji-kun. E cerca di non svenire come ha fatto Touji-kun” disse Hotaru prima di andarsene.

Sospirai di nuovo, e poi cercai di rianimare Touji con qualche schiaffo.

 

---

Per parecchi motivi io e Asuka avevamo deciso di celebrare un matrimonio civile. Tanto per cominciare non eravamo mai stati dei tipi religiosi, e ad essere sinceri la religione era una cosa che cercavamo di evitare. Anche se la maggior parte della gente ci considerava degli eroi, c’era un buon numero di persone che ci riteneva malvagi per avere distrutto i Messaggeri di Dio e per avere quindi vanificato l’unica speranza di salvezza per l’uomo. Col passare degli anni, erano comparse numerose sette e alcune di loro ci volevano morti. Per questo motivo avevamo deciso di organizzare il matrimonio e il ricevimento in un albergo di un piccolo paese, non troppo lontano da Hokkaido. Questo spiegava anche la presenza di un buon numero di agenti di sicurezza della NERV in borghese posizionati quasi ad ogni angolo del piccolo edificio.

“Hikari mi ucciderà…”

Sospirai per l’ennesima volta. Touji continuava a mormorare quella frase da quando l’avevo svegliato.

“Nah, probabilmente si limiterà a usare quella frusta che Asuka le ha portato dal suo ultimo viaggio in Germania…”

“Hikari mi ucciderà…”

Mi fermai e cominciai a scuotere Touji, attirando l’attenzione di tutte le persone nella stanza che aspettavano la futura coppia di sposi.

“Hey! Sono io quello che dovrebbe essere terrorizzato qui! Perciò datti una calmata!” Poi mi chinai e gli sussurrai qualcos’altro, “Non temere, abbiamo parecchio sakè per il ricevimento, basta che tu ti nasconda per un’ora o due dopo la cerimonia e la faremo ubriacare. Allora ti potrai scusare e usare il tuo vecchio ‘fascino’ con lei…”

Questo sembrò rassicurare Touji, e proseguimmo verso il centro della stanza dove Kyoko Takahashi, Comandante Supremo della NERV, ci stava aspettando per unirci in matrimonio. Visto che sia io che Asuka lavoravamo per la NERV, ci era sembrato giusto che fosse lei a celebrare le nozze. A differenza di mio padre, il comandante Takahashi era una persona molto gentile e sensibile, anche se nei periodi critici poteva essere fredda come il ghiaccio. A quarant’anni era ancora una donna molto bella, con occhi marrone scuro e capelli neri lunghi fino alle spalle, e mentre l’uniforme nera e oro aveva dato a mio padre un aspetto sinistro, il Comandante Takahashi la portava in modo così elegante da attirare ancora l’attenzione degli uomini. Il vederla improvvisamente mi fece tornare in mente quello che sarebbe successo tra pochi momenti, e adesso che non dovevo preoccuparmi di Touji cominciai a sentirmi piuttosto nervoso. Il Comandante Takahashi mi rivolse un sorriso amichevole, che diminuì parte della mia agitazione.

Mentre aspettavo che la mia futura sposa arrivasse, guardai le persone radunate davanti a me. Non erano molte, e la maggior parte di loro erano o impiegati della NERV o lo erano stati un tempo. A me e ad Asuka andava bene così; non avevamo bisogno di tanta gente, solo dei nostri amici e della nostra famiglia.

A destra c’era Ritsuko. Siccome non poteva scegliere dove sedersi, bloccata in quella sedia a rotelle, le avevamo lasciato un po’ di spazio nel mezzo della fila centrale. Dovevo ammetterlo, a parte il fatto che non poteva più camminare sembrava proprio in forma, molto meglio che al tempo della Guerra degli Angeli. C’era una maggiore vitalità in lei; sembrava più allegra che mai. Anche il fatto che adesso si tingeva i capelli di castano, come faceva nei suoi anni di gioventù, probabilmente l’ha aiutata. Inoltre, la sfida di creare un computer superiore a quello di sua madre sembrava eccitarla. Ma sapevo che altri due fattori avevano contribuito alla sua felicità. Il primo era seduto alla sua sinistra e le stringeva gentilmente la mano. Non ci sorprendemmo più di tanto quando Maya dichiarò i suoi sentimenti alla sua senpai. Più sorprendente era stato vedere Ritsuko aprirsi con lei. Ma dopo avere amato qualcuno come mio padre per così tanto tempo, potevamo solo essere felici per lei. Naturalmente, siccome Maya era attualmente responsabile del dipartimento di ricerca della NERV, entrambe si comportavano come se niente fosse. Ma sapevamo che non era così. Era ironico il fatto che adesso lo studente supervisionasse il maestro. Ma era innegabile che Ritsuko fosse molto più efficiente se doveva occuparsi di un solo progetto. Era un genio nel suo campo ed era uno spreco distrarla con problemi amministrativi.

Rei si trovava a destra di Ritsuko, anche se le separavano due metri abbondanti perché c’era bisogno di lasciare agli sposi lo spazio per camminare. Chi non l’avesse conosciuta bene quanto me probabilmente non l’avrebbe riconosciuta. Anche se aveva ancora un seno abbastanza modesto, soprattutto se confrontato con quello di Misato o perfino di Asuka, Rei era diventata una bella donna. Si era lasciata crescere i capelli quasi fino alla vita, e il periodo che aveva passato al mare le aveva dato l’opportunità di abbronzarsi leggermente, anche se non senza sforzo perché sembrava che la sua pelle tendesse a bruciarsi. Quel giorno non portava gli occhiali, perciò tutti potevano vedere chiaramente i suoi occhi marrone scuro. Indossava un vestito di seta bianco aderente che contrastava con i suoi capelli neri. Era magnifica. Qualche volta però mi chiedevo che aspetto avrebbe avuto senza i capelli tinti e senza quelle lenti a contatto colorate. L’ultima volta che avevo visto il vero colore dei suoi occhi era stato quasi tre anni fa, quando Asuka l’aveva portata a casa. Mi sentii arrossire quando ricordai un imbarazzante incontro nel bagno…

Se Maya era l’amante di Ritsuko, Rei era diventata una sorta di figlia per lei. Quando Rei cercò di riprendere i contatti con le persone da cui si era allontanata, si era formato una sorta di legame tra le due donne. Entrambe erano profondamente cambiate ed erano in cerca di qualcosa che sembrarono trovare l’una nell’altra. Nei primi anni di Rei alla NERV, era sempre stata Ritsuko a prendersi cura della sua salute; che le aveva insegnato le basi della vita. Il rapporto però era sempre stato compromesso dall’odio di Ritsuko per ciò che Rei rappresentava. Adesso che quel sentimento non esisteva più, si apriva la strada per un rapporto più profondo. La nascita di questo legame probabilmente è stato il giorno in cui Ritsuko decise di liberare Rei dall’influenza di mio padre. Rei aveva sempre sentito di dovere molto a Ritsuko per quella possibilità di vivere.

Hotaru era seduta alla destra di Rei. Sorrisi quando notai il modo in cui Kensuke le stringeva la mano, prova evidente dei suoi sentimenti per lei. Ero felice che Kensuke fosse riuscito a sposarla. Disgustato da qualsiasi cosa che fosse militare per via del massacro che era avvenuto a Tokyo-3 e che aveva ucciso suo padre, Kensuke aveva deciso di seguire un altro dei suoi interessi: la raccolta di informazioni. Ad appena diciannove anni era già uno dei giornalisti migliori del nostro Paese. Per questo motivo tendeva a viaggiare molto. E’ stato solo per pura fortuna che fosse stato mandato a investigare su qualcosa nella regione di Hokkaido. Guardando lui e la sua ragazza, senza dubbio io e Asuka non saremmo stati gli unici a divertirci quella notte. Dopo tutto, siccome Hotaru viveva a Tokyo-3 e aveva recentemente preso il posto che un tempo era stato di Maya alla NERV, i due non si vedevano tanto quanto avrebbero voluto. Ma in qualche modo sembravano a loro agio con questo stile di vita. Da quello che mi aveva detto Rei, a Hotaru piaceva passare la maggior parte del suo tempo da sola, anche se vedere il suo Ken-chan di solito illuminava le sue giornate. Da parte sua, Kensuke amava viaggiare, in cerca di qualche bello scandalo da pubblicare. Forse tra qualche anno i due si sarebbero sistemati…

A quel tempo era stata una sorpresa sconvolgente scoprire che il misterioso corrispondente di Hotaru in Internet altri non era che Kensuke. Nessuno aveva mai sospettato che Kensuke potesse essere un tipo romantico. In effetto, nessuno aveva mai immaginato che Kensuke potesse anche solo pensare di uscire con una ragazza. Immagino che non lo conoscessimo così bene. Adesso che era diventato più alto e più grande e che aveva cambiato i suoi occhiali con delle lenti a contatto, un buon numero delle nostre compagne di classe invidiava a morte Hotaru. Per non parlare del fatto che, dal punto di vista economico, Kensuke era un buon partito.

A destra di Kensuke c’era Kozou. Facevo ancora fatica a chiamarlo così. Non riuscivo a dimenticare completamente l’immagine del vice comandante della NERV. Fuyutsuki si era dimesso dalla NERV il giorno successivo all’attacco della JSSDF. Con la sconfitta della SEELE, almeno per il momento perché non tutti i suoi membri erano ancora stati rintracciati, e la morte di Gendo, non c’erano più motivi per lui di continuare a lavorare per la NERV. Perciò adesso viveva un vita tranquilla e ritirata, grazie a una più che adeguata pensione fornitagli dalle Nazioni Unite. Il prezzo del suo silenzio, amava definirla. Avendo lavorato per mio padre, Fuyutsuki era a conoscenza di molti segreti che riguardavano parecchie organizzazioni. Comunque, il suo silenzio era probabilmente l’unica ragione per cui fosse ancora vivo.

Fui sorpreso di ricevere una sua visita all’ospedale il giorno prima del mio rilascio. Il suo discorso era stato breve, ma aveva significato molto per me: “Tua madre sarebbe stata orgogliosa di te.”

Da quel momento ci eravamo tenuti in contatto. Ho cercato di fargli visita almeno una volta al mese. Era una persona gentile una volta che arrivavi a conoscerlo, e ho saputo da lui molte cose sui miei genitori.

Tornando dall’altra parte, Misato era seduta alla sinistra di Maya, o almeno cercava di stare seduta visto che aveva il suo bel da fare a controllare quella fonte di energia di quattro anni che rispondeva al nome di Ryouji Katsuragi. Alla fine ci volle l’aiuto di Makoto e la promessa di portarlo al Disneyland di Tokyo-2 per calmare il bambino. Misato sospirò e crollò sulla sua sedia, con l’intenzione di godersi quel breve momento di calma.

Quando fu chiaro che io e Asuka ce la saremmo cavata e saremmo riusciti a mantenerci da soli, la NERV perse i servizi del suo ex-maggiore. Se non si fosse ritirata probabilmente Misato avrebbe indossato l’uniforme del Comandante Takahashi, anche se era stupenda con quel vestito nero che portava. Non fu una grossa sorpresa per me e Asuka quando lei ci disse che voleva aprire un piano bar a Tokyo-3, che a quel tempo era in fase di ricostruzione. Si era rivelata un’ottima attività imprenditoriale. Con la sconfitta di tutti gli Angeli la gente tendeva a festeggiare di più e essendo stato il primo bar aperto a Tokyo-3 aveva dato a Misato l’opportunità di farsi una clientela fissa. Il fatto che la proprietaria fosse un’esperta di alcolici anche se ormai non beveva più, unito al suo fascino non ha fatto che agevolarla. Misato sembrava molto felice di questa sua scelta. Era molto impegnativo, specialmente dovendo crescere un bambino da sola, ma era anche molto divertente. E poi non era sola. Rei le aveva dato una mano lavorando per un po’ di tempo nel suo bar. Io e Asuka avevamo fatto spesso i baby-sitter per lei, come pure Makoto, che si occupava anche della sua contabilità e lavorava al bar due sere alla settimana. Per non parlare del fatto che era un ottimo cliente, almeno quando non era lontano a svolgere il suo lavoro di investigatore privato.

La vera natura del rapporto tra Misato e Makoto era abbastanza controversa. I sentimenti di Makoto erano molto evidenti. L’uomo la ammirava e probabilmente l’amava veramente. Da quel che pareva, fin dal primo giorno in cui aveva iniziato a lavorare per Misato prima dell’attacco del Terzo Angelo, non aveva mai cercato di uscire né aveva mai mostrato interesse per nessun’altra donna all’infuori di Misato. Probabilmente per Misato era un amico intimo quanto Ritsuko, forse anche di più. Lavoravano insieme e passavano molto del loro tempo libero insieme. Il figlio di Misato voleva molto bene a Makoto, lo chiamava perfino Zio Makoto. Ma la vera domanda era: Misato amava Makoto? Le piaceva molto. Questo era certo. Difficilmente sarebbe riuscita a trovare qualcuno di più affettuoso e gentile di Makoto. E anche se io non potevo proprio giudicare, Asuka pensava che non fosse niente male fisicamente.

Ma Makoto non era Ryouji Kaji. E finché Misato non avesse voltato pagina, Makoto non aveva speranze di conquistare il suo cuore.

Sorrisi quando notai Pen Pen seduto vicino a Makoto. Il pinguino delle acque termali era più vecchio adesso con le sue sopracciglia grigie, e i suoi lineamenti sembravano un po’ più pallidi. Avevo anche sentito dire che non riusciva più a digerire la cucina di Misato. Non che fosse una sorpresa. Quando si accorse che lo stavo guardando alzò un’ala. Era incredibile talvolta vedere quanto fosse intelligente quel pinguino.

C’erano molte altre persone sedute, ma non le conoscevo molto bene. Alcuni erano colleghi di Asuka. Altri erano agenti di sicurezza travestiti da ospiti.

Tra tutti mancava solo una persona, Shigeru Aoba. Non siamo mai riusciti a trovarlo. L’ultima volta che l’avevamo visto aveva una chitarra in spalla, una borsa nell’altra e stava uscendo dalle nostre vite, la strada aperta di fronte a lui. Non mi dispiaceva troppo. A differenza degli altri, non ho mai avuto la possibilità di conoscerlo. Tuttavia, aveva fatto la sua parte nella Guerra degli Angeli e a me e ad Asuka sarebbe piaciuto condividere la nostra felicità con lui.

I miei pensieri vennero improvvisamente interrotti quando partì la marcia nuziale. Guardai in fondo alla sala e trattenni il fiato. Era bellissima! Beh, per me lei era sempre bellissima, ma… in quel momento… era raggiante. Per un po’ si era chiesta se il tradizionale kimono nuziale le sarebbe stato bene, ma quando la guardai decisi che i vestiti erano semplicemente irrilevanti. Niente avrebbe potuto renderla più bella di quanto non fosse in quel momento. Quando mi resi conto che il momento che avevo aspettato per tutti quegli anni era così vicino, sentii che le mie ginocchia erano sul punto di cedere. Sarei potuto cadere se non avessi sentito la mano di Touji sulla mia spalla. Lo guardai e mi accorsi che sembrava incantato quanto me. E ne aveva tutte le ragioni. Anche Hikari era magnifica nel suo kimono.

“Nessun ripensamento riguardo a quella proposta di un doppio matrimonio?” sussurrai a Touji.

Lui non disse nulla, ma ero sicuro che una parte di lui stesse considerando l’idea molto seriamente.

Per attimi che sembrarono eterni le due donne percorsero il corridoio, dove presero i loro posti. Sorrisi nervosamente alla mia fidanzata e fui in qualche modo sollevato vedendo che lei sembrava nervosa quanto me. In quel momento notai un particolare che prima avevo trascurato. L’occhio sinistro di Asuka non era coperto dalla benda che di solito usava in pubblico. L’occhio grigio spento contrastava con quello blu, luminoso e pieno di vita. Compresi il significato di quel dettaglio. Asuka voleva che questo giorno fosse perfetto per me, per questo si era lasciata dietro tutte le maschere e gli artifici. Le sorrisi di nuovo, e sapevo che questa volta non era un sorriso nervoso; era un sorriso carico di tutto l’amore che provavo per lei. Quel momento di pace però non durò molto, perché il Comandante Takahashi iniziò a parlare.

“Siamo qui riuniti oggi per unire quest’uomo e questa donna in matrimonio. Se c’è qualcuno qui presente oggi che sia contrario a questo matrimonio parli ora oppure taccia per sempre.”

Io e Asuka avevamo deciso di fare una cerimonia breve e veloce. Niente discorsi lunghi o roba del genere. Avremmo avuto una celebrazione veloce, poi un grande ricevimento e, senza dubbio, una ancora più grande luna di miele.

Stavo per rivolgere a Rei uno sguardo preoccupato, se qualcuno lì aveva qualcosa da dire sarebbe potuta essere solo lei, quando improvvisamente notai qualcosa di strano. Un punto rosso sul ventre di Asuka che lentamente si muoveva verso la sua testa. Sembrava quasi… la luce di un laser.

Non avrò ricevuto un addestramento militare, ma tutti quegli esercizi di allenamento e tutte le esperienze fatte pilotando l’Eva in battaglia mi piombarono addosso in una frazione di secondo. Senza neanche pensarci saltai addosso ad Asuka. Nello stesso momento sentii una voce familiare, che mi chiamava.

“Shinji! Giù!”

Credo che io e Asuka stessimo cadendo quando cominciarono a sentirsi i primi spari. Poi sentii un rapido e violento scambio di colpi. Riconobbi il rumore delle armi da fuoco usate dagli agenti di sicurezza della NERV, ma i suoni della mitragliatrice non erano così familiari. Ben presto, su tutto calò il silenzio.

Quando riaprii gli occhi, mi accorsi che tutte le persone nella sala sembravano molto scosse da ciò che era appena successo. Sembrava che perfino gli agenti di sicurezza fossero stati colti di sorpresa. La maggior parte di loro aveva la pistola in mano, alcuni erano feriti oppure morti. Notai anche un grosso squarcio in un muro e proprio lì giaceva un uomo completamente vestito di nero, il suo corpo crivellato da troppi colpi per poterli contare. Non ero uno specialista, ma la mia idea era che l’uomo fosse in qualche modo riuscito a nascondersi in un’altra stanza e avesse fatto un buco nel muro da cui poterci sparare. Più di un centinaio di pallottole sparate da più di una dozzina di agenti avevano considerevolmente allargato quel buco.

In che modo quell’uomo fosse riuscito a eludere la sicurezza e a fare un buco nel muro senza che nessuno se ne accorgesse, non riuscivo a immaginarlo.

Stavo per guardare Asuka per vedere se stesse bene quando notai qualcosa di strano. In mezzo a tutto quel caos, c’era un uomo che sembrava completamente calmo e tranquillo. Trattenni il fiato quando riconobbi il volto dell’uomo.

Ryouji Kaji.

La voce che avevo sentito… mi era sembrata così familiare… era lui!

Era vivo!!!

Accorgendosi che lo stavo guardando l’uomo sorrise, mi salutò e si allontanò.

Avrei potuto chiamarlo o rincorrerlo se non avessi sentito Asuka gemere dal dolore. La guardai. Per fortuna non sembrava ferita, solo un po’ scossa.

“Hey! Stupido! Perché…” le parole le morirono in gola quando alzò la testa e si rese conto di ciò che era appena successo. “Mein Gott…”

Guardai in direzione del punto dove avevo visto Kaji. Non si vedeva da nessuna parte. Poi mi guardai attorno. Il figlio di Misato stava piangendo, mentre Makoto cercava di tranquillizzare lui e sua madre. Misato stava ancora stringendo il bambino come sa da questo dipendesse la sua vita. Probabilmente gli aveva fatto da scudo con il suo corpo ai primi rumori di spari. Ritsuko non sembrava molto sconvolta da quello che stava succedendo. In effetti, sembrava osservare la scena con occhio quasi scientifico. Comunque cercava di tranquillizzare Maya. Probabilmente la sparatoria le aveva fatto ricordare avvenimenti che avrebbe preferito dimenticare, l’attacco al Quartier Generale della NERV. Avevo sentito dire che era rimasta piuttosto sconvolta. Francamente, potevo capire perché.

Kensuke sembrava teso, ma attento. Credo che non si fosse completamente dimenticato delle sue fantasie militari. Stava stringendo a sé Hotaru, pronto a proteggerla con la sua vita se necessario.

Più vicino a noi, Hikari stava singhiozzando sul petto di Touji. La poverina doveva essere terrorizzata. Poi mi accorsi con orrore che c’era il foro di una pallottola nel braccio sinistro di Touji. Se quel colpo fosse arrivato più vicino…

“Shinji, stai bene?”

Guardai Rei, che era proprio di fronte a me e mi stava fissando preoccupata.

“Sì. Stiamo bene.”

Beh, era vero solo in parte. Anch’io ero piuttosto scosso. Scoprii che non riuscivo a rialzarmi. Non ero ferito, mi ero solo preso lo spavento più grosso di tutta la mia vita.

Poi sentimmo i lamenti. Guardammo in basso e ci accorgemmo che c’era un uomo per terra di fronte a me e Asuka. Lo riconobbi, era uno degli agenti di sicurezza della NERV. Respirava, ma stava perdendo molto sangue. Da quel che potevo vedere, il suo braccio e la sua spalla sinistra erano stati colpiti da alcuni spari. Mi accorsi che era abbastanza giovane, forse solo uno o due anni più grande di me.

“Stai bene?” chiese Rei. Sembrava una domanda stupida, ma nemmeno io ne avrei saputo trovare una migliore.

“Non proprio. Sono stato anche peggio di così, ma non ho mai perso così tanto sangue. Merda. Se il mio vecchio lo viene a sapere sono morto.”

Rei ammiccò, mentre io lo guardai a bocca aperta. Quell’uomo avrà avuto sì e no una decina di ferite da arma da fuoco e si preoccupava di suo padre?

“Parli molto per uno a cui hanno appena sparato” si limitò a dire Rei, sorridendo.

“Beh, non vorrà che io cada sotto shock, vero signorina?”

“Vero” annuì Rei.

Restai a guardare lo scambio di battute, confuso. Che stava succedendo a Rei?

“Potresti prestarmi la tua cintura, Shinji?”

“Sì… certo”

Mi slacciai velocemente la cintura e la diedi a Rei, che la usò subito per bendare il braccio dell’uomo.

Mi guardai attorno e vidi che Asuka stava parlando al momento con il Comandante Takahashi. Non sembrava per niente contenta.

“Questo rallenterà la fuoriuscita di sangue” disse Rei. Poi strappò il bordo del suo vestito e usò la stoffa come compressa sulla spalla sanguinante dell’uomo. “Dovresti cavartela fino all’arrivo dei soccorsi.”

“Grazie a lei, signorina.”

“Tu hai salvato la vita di Shinji.”

Improvvisamente mi resi conto che quell’uomo si era probabilmente preso alcune pallottole indirizzate a me o ad Asuka.

“Beh, è il mio lavoro…” disse semplicemente lui, grattandosi la testa con la mano sana.

“E hai fatto un ottimo lavoro, ragazzo” disse il Comandante Takahashi, che si era avvicinata a noi. “A una prima occhiata, questo assassino probabilmente lavorava per il culto della Santa Croce di Fuoco. Se tu non li avessi protetti, avrebbe potuto uccidere due delle nostre persone più importanti.”

“Almeno c’è qualcuno nella sicurezza che ha fatto bene il suo lavoro” borbottò Asuka.

“Sì…” annuì il Comandante. “Tutto questo non mi piace. Potrebbero esserci dei traditori tra le nostre fila. Dovrò dare a questa faccenda la massima priorità non appena torniamo a Tokyo-3.” Il Comandante poi tornò a guardare il ragazzo, ancora assistito da Rei. “Dimmi ragazzo, come ti chiami? La tua faccia non mi è familiare. Sei nuovo nella sicurezza?”

“Mi chiamo Yuu Saotome” rispose lui piuttosto orgogliosamente. “E sì, sono nuovo nella NERV, Comandante. Volevo fare parte del dipartimento scientifico; vede, il mio vero campo è l’informatica, e volevo conoscere la famosa dottoressa Akagi ma non c’erano sbocchi, perciò sono entrato nella sicurezza così da poter tenere d’occhio future possibilità nel dipartimento scientifico.”

Il Comandante sorrise.

“Interessante. Beh, tu rimettiti e forse possiamo farti fare un colloquio con la dottoressa Akagi. Tu che ne pensi, Ritsuko-san?”

“Non conosco le sue capacità, ma questo ragazzo mi piace” rispose Ritsuko, per la gioia di Yuu.

“Bene… i soccorsi dovrebbero arrivare a momenti, resisti solo un altro po’. A proposito… qualcuno sa dirmi perché quegli stupidi VTOL ci stanno mettendo così tanto ad arrivare?! Abbiamo dei feriti come pure il tenente Sohryu e il signor Ikari da evacuare! Chi ha organizzato queste misure di sicurezza?!”

“Hey!” disse Asuka in un tono non molto appropriato per qualcuno che sta parlando con il suo superiore. “Non potete evacuarci! Non siamo ancora sposati!”

Incredibilmente, l’espressione del Comandante si addolcì.

“Asuka, comprendo i tuoi sentimenti ma qualcuno ha appena cercato di ucciderti. Non posso permettere che il mio futuro vice comandante venga ucciso prima che abbia anche solo la possibilità di ricevere una promozione...”

Penso che Asuka tralasciò completamente parte di quello che il Comandante stava cercando di dire, perché continuò con le sue proteste per il nostro matrimonio annullato.

“Non possiamo fare solo un po’ in fretta?! Voglio dire, non c’è rimasto molto da fare!”

Gentilmente, le misi una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione.

“Asuka… non so se sia giusto. Voglio dire… hanno sparato a della gente qui”

“Lo so!” sbottò Asuka. “E se ne stanno occupando!” Vedendo probabilmente la mia espressione ferita, Asuka si prese un momento per calmarsi, il suo volto si addolcì. “Senti… Shinji… dopo tutto quello che abbiamo fatto per la salvezza degli altri… tutto il dolore… tutti i sacrifici… non possiamo essere un po’ egoisti almeno per qualche minuto?”

“Penso… penso di sì”

“Allora?” chiese la mia fidanzata al Comandante.

Il Comandante si prese un momento per pensare.

“Immagino che possiamo farlo. Dopo tutto, i soccorsi non sono ancora arrivati. Ma dovremo fare alla svelta”

“Bene” concordò Asuka, mentre io annuii.

In pochi secondi gli sposi, la damigella d’onore, il testimone e il Comandate erano pronti a riprendere da dove avevamo lasciato.

“Shinji Ikari, vuoi tu prendere questa donna, Asuka Sohryu Langley, come tua legittima sposa; da amare e onorare, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia, finché morte non vi separi?”

Presi l’anello che Touji mi diede e nervosamente lo feci scivolare nel dito di Asuka. Incredibile che una situazione possa cambiare così velocemente. In pochi secondi mi ero completamente dimenticato che qualcuno era stato sul punto di ucciderci.

“Lo voglio”

“Asuka Sohryu Langley, vuoi tu prendere quest’uomo, Shinji Ikari, come tuo legittimo sposo; da amare e onorare, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia, finché morte non vi separi?”

Asuka infilò l’anello al mio dito. Finito il loro compito, Touji e Hikari si affrettarono a raggiungere i soccorsi che erano appena arrivati.

“Lo voglio”

“Puoi baciare la sposa”

Lo feci. Con gioia.

“Vi dichiaro marito e moglie. Adesso che abbiamo finito, usciamo fuori da qui!”

Io e Asuka venimmo bruscamente riportati alla realtà, dopo uno dei baci più memorabili che ci siamo mai scambiati, e venimmo trascinati vero un VTOL, per lasciarci subito dietro Hokkaido.

Mentre ci allontanavamo, pensai a Kaji. Era vivo. Per tutto questo tempo era stato vivo. E si preoccupava chiaramente per noi, visto che era venuto al nostro matrimonio. Allora perché non ce l’aveva detto?

Probabilmente aveva le sue ragioni. Kaji era un uomo d’onore. Di certo si trattava di una cosa importante. Abbastanza perché noi continuassimo a credere che fosse morto. Per questo decisi di non dirlo a nessuno. Probabilmente avrei solo fatto soffrire Misato.

Scacciai quel pensiero e sorrisi. Adesso ero un uomo sposato…

 

---

“Scommetto che non ti saresti mai aspettata che la nostra luna di miele cominciasse in un aereo da trasporto, eh?”

Dopo averci fatto evacuare, il Comandante Takahashi ci aveva trasferito in un aereo da trasporto in partenza per la divisione francese della NERV, attualmente in fase di costruzione. Asuka aveva cominciato a protestare, trascorrere la nostra luna di miele in Francia non era nei nostri progetti, ma le parole ‘tutte le spese pagate’ la calmarono. Gli altri erano stati portati alle loro rispettive case con una scorta di agenti della NERV. Mi dispiaceva un po’ per quello che era successo, così avevo promesso loro che avremmo organizzato una grande festa al nostro ritorno. L’unica eccezione era stata Rei. Era andata a Hokkaido con Yuu. Devo ammetterlo, il suo comportamento mi aveva colpito. C’era qualcosa nei suoi occhi… qualcosa che non avevo visto per molto tempo. O forse desideravo così tanto che lei si innamorasse che mi immaginavo le cose. Però lei aveva un debole per i tipi strani.

“Non avrei mai pensato che mi sarei sposata. Basta. Devi essere un uomo molto speciale, Shinji Ikari”

“Non così speciale quanto mia moglie…”

La abbracciai e la baciai con tutta la passione che provavo per lei. Fu un bacio molto lungo.

“Pensi che la nostra vita sarà sempre così movimentata?” chiese Asuka. “Pilotando robot giganteschi, combattendo contro mostri enormi, evitando attentati e roba del genere?”

“Non lo so. Ma francamente, non me ne importa nulla. Finché tu mi vorrai nella tua vita, non ho nient’altro da chiedere”

“Sei un idiota!” disse improvvisamente Asuka, sorprendendomi con il suo tono di voce. “Ma sei il mio idiota” aggiunse in un sussurro. “Stupi-Shinji” mormorò, iniziando a solleticarmi l’orecchio “ti voglio.”

“Asuka! Potrebbe arrivare qualcuno e vederci!”

“Non m’importa! Ho voglia di farlo… che vengano pure, faremo vedere loro uno spettacolo memorabile. Tu non vuoi, stupi-Shinji?”

Sì.

Paura. Dolore. Angoscia. Questi sentimenti esisteranno sempre. Tuttavia, sapevo che se saremmo rimasti insieme avremmo sempre superato tutti gli ostacoli, o almeno ci avremmo provato. Se saremmo rimasti insieme sapevo che, finché il sole, la luna e la terra sarebbero esistiti, avremmo avuto la possibilità di essere felici.

Ti amo, Asuka.

 

 

Fine

 

Nota della webmistress del sito EFP, Erika: un grosso ringraziamento alla traduttrice di questa lunga storia, Simo84, che non ha mollato e ha terminato questa impresa.

  
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