Erano nati all'ombra della Barriera, dove l'Ovest civilizzato si univa all'ignoto del selvaggio nord. Venivano addestrati fin da bambini a combattere, temprati dal freddo perenne e dal ferro delle lame. La spada era la loro migliore amica. La battaglia la loro fonte di nutrimento. Vivevano per ricercare l'onore del guerriero e morivano per soddisfarlo. Erano i figli dell'inverno, crudele e spietato.
Lei invece era figlia della primavera, amica della sua infanzia e gentile come la brezza del sud, cresciuta fra mura amiche e amorevoli, in tempi di pace. Quando però sei gettata a tuo malgrado nel gioco dei troni non puoi permetterti né gentilezza né bontà. Quello è il momento in cui arrivano i lupi e se vuoi vivere devi giocare.

[Estratto]
Hinata sospirò, rimettendo a posto gli ultimi palloni nella loro cesta. Era rimasto solo lui all'interno della palestra: i suoi compagni erano da tempo andati via e senza Kageyama anche allenarsi più del solito aveva perso un po' del suo sapore. Hinata scosse la testa vigorosamente per scacciare quei pensieri malinconici dalla mente. "È solo una fase", si disse, dirigendosi verso la sua bicicletta, "quando Kageyama finirà le sue interviste tornerà tutto come sempre". Ma Shōyō in fondo sapeva bene che nulla non sarebbe stato più come prima.
{KageHina}
In cui Hinata cerca disperatamente di non far trasparire i suoi sentimenti per Kageyama, ma fallisce miseramente. E Kageyama? Kageyama ovviamente fraintende tutto.
Terza classificata al contest "Il contest del fluff" indetto da wurags sul forum di EFP

-dal testo-
Le loro strade si sarebbero divise, e la pallavolo non sarebbe mai più stata la stessa.
Loro non sarebbero mai più stati gli stessi.
Perchè non era solo quello sport a legarli. . . il legame che avevano tessuto filo dopo filo in questi tre anni andava per oltre la pallavolo. . . aveva intrecciato le loro anime inesorabilmente, e non vi era modo di spezzare quel filo.

|NaruSasu| AU | Light-Horror
“Stanno cominciando a credere che io mi sia innamorato di un fantasma, non ci facciamo mai vedere insieme e…”
“Se volevi un ragazzo trofeo da sbandierare in giro credo che tu abbia sbagliato persona” lo interruppe secco.
Naruto si ammutolì, rendendosi conto di aver parlato troppo e, soprattutto, di essere stato frainteso. Sasuke aveva serrato la mascella e tutto il suo corpo si era irrigidito, poteva avvertire la tensione dei muscoli contratti sotto la pelle.
Si alzò dal materasso e salì su di lui a cavalcioni, stendendosi un poco in avanti. Appoggiò una mano sulla sua fronte e gli tirò dietro la frangia sudata e cercò il suo sguardo, ma Sasuke lo stava evitando accuratamente.
“Io non voglio un ragazzo trofeo” disse seriamente “Io voglio te” e gli baciò la fronte “Voglio te anche con le tue fisime mentali sulle persone e i luoghi affollati”.
Naruto non ha nessun ricordo. Sasuke cerca di nascondere qualcosa.
[La storia partecipa alla Challenge estiva del gruppo facebook SASUNARU FanFiction Italia.]

Odiavo davvero quella tonalità di verde, quella che splendeva nei suoi occhi ogni volta che mi guardava, anche quando io lo trattavo di merda, e più lo trattavo male più lui tornava disperatamente da me con quel sorriso da idiota e quegli occhi luminosi. E poi c’era la sua voce, così squillante quando gridava il mio nome per strada, si percepiva il suo sorriso anche senza guardare. Odiavo come mi saltellava intorno tutto il giorno o come i suoi occhi diventassero esageratamente grandi quando mi supplicava per avere qualcosa. Odiavo anche quando mi si metteva in mezzo ai piedi durante qualche missione o durante il pranzo, mettendosi seduto su di me per imboccarmi o per rubarmi cibo e baci. Odiavo tante cose di lui, odiavo lui, o per lo meno era quella l’impressione che volevo dare a tutti mentre nel profondo del mio cuore amavo ogni singola fibra di lui, ogni suo gesto, movimento, espressione, particolare, lo amavo, era semplice amore il mio.
-----------------------------------------------------------------------------
BakuDeku (accenno Kacchako)
-leggermente OCC per Bakugo-
se vi piace il lieto fine allora questa non è la storia giusta per voi ma se vi va di piangere probabilmente è perfetta.

Katsuki risponde al quattordicesimo squillo e Izuku, nonostante tutto, si lascia sfuggire un risolino sollevato.
“Spero tu abbia un cazzo di buon motivo per chiamare alle quattro e mezza di notte, nerd di merda”.
|BakuDeku|

Un piccolo incidente che metterà sottosopra la scuola e cambierà il modo di vedere le cose dei protagonisti.
---
Forse avrei dovuto raggiungerlo, e per fare cosa poi? Consolarlo? Proprio da colui che lo aveva bullizzato da tutta una vita? Deriderlo? Ma come potevo ridere di un qualcosa che mi faceva sentire così confuso? Picchiarlo? Forse allora la confusione sarebbe sparita e Deku sarebbe tornato ad essere soltanto Deku. Ci avrei pensato una volta raggiunto.
---
Tutta quella situazione lo divertiva, come lo aveva sempre divertito vedermi in difficoltà, ma questa volta non lo avrei lasciato andare, l'avrei costretto ad aiutarmi. Beh costretto è un parolone, diciamo che l'avrei chiesto in modo molto patetico supplicando Dio, il Karma o la fortuna che accettasse.
---
One-Shot sulla mia oramai Ship preferita, spero vi possa piacere

Sasuke è lontano, ma Naruto riesce comunque a percepire i suoi pensieri.
Sakura ha già capito tutto.
"Poco lontano, la lettera di Sakura giaceva sepolta tra i petali.
“È possibile che Naruto ti venga a cercare, è molto in pensiero. Digli tutto, vedrai che non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Se si tratta di voi due, niente andrà storto.
Ma non fatemi stare in pensiero e tornate presto!” "

Naruto sogna di scrivere un libro un giorno, ma adesso ha l'opportunità, grazie al suo migliore amico Sasuke, di lavorare per l'azienda giornalistica più famosa del Giappone: l'Uchiha News.
Sasunaru
Narusasu

[OMEGAVERSE! KatsuDeku (KatsukixDeku)]
Dalla storia: (perchè si sa, non sono brava con le introduzioni)
«Più che altro, Midoriya, si sentiva terribilmente strano. Non sapeva neanche dire se era “strano bello” o “strano brutto”.
Si sentiva soltanto strano.
Ma era ancora più sbalordito, o meglio sconcertato, dal fatto che percepiva su di sé, da tutta la mattinata, lo sguardo tagliente dell'Alpha seduto dietro di lui: Bakugou Katsuki.»

*squilli di tromba acclamano le due pazze che mano nella mano, saltellando come due bambine felici, si avvicinano alla tastiera del computer*
Popolo di EFP eccoci qua. Inutile che fate quelle facce arrabbiate e preoccupate perché siamo tornate XD In realtà siamo già in un mastodontico ritardo. Hahahahaha...eh si! Invece di una settimana vi abbiamo fatto aspettare quasi due mesi! Quindi bando alle ciance: questa storia ha qualcosa di spettacolare e non lo diciamo perchè siamo noi a scriverla, ci mancherebbe!
Questa è una storia spettacolare perchè ha sulle spalle la responsabilità di due missioni:
1) Sfatare il mito del Goku ingenuo e bambinone;
2) Sfatare la terribile sciagura che Goku e Chichi si guardino in faccia quando l'eroe torna a casa!
E come riuscire se non con una nuova nuovissima AU tutta farina (forse semplicemente polvere bianca, capiteci hahahaha..) del nostro sacco? E come fare senza l'aiuto di tutta la pazza e allegra combriccola? Non potremmo senza ognuno di loro. :D Quindi a tutte le amanti di Dragonball, Presto ACCORRETE…questa nuova bomba atomica esploderà fra 5…4…3…2…
Buona lettura a tutte voi!

GoChi ~ | momento quotidiano – poco dopo il matrimonio | 1192 parole ♥
Dal testo: Ciò che l'aveva spinto a tornare presto, non era la fame - come forse stava pensando Chichi - ma la voglia di vederla. La cosa aveva spiazzato anche lui, quando si rese conto di non voler continuare l'allenamento ma di voler tornare a casa, tornare da lei. [...]

Bakugou Katsuki scrive dell'amore anche se lo detesta. Una dolce bugia vende più di un'amara verità, in fin dei conti. Midoriya Izuku vive con i libri e per i libri e se qualcuno glielo chiedesse, risponderebbe che non è assolutamente ossessionato da quello scrittore, ma non saprebbe fornire una spiegazione convincente sul perché si ostini a nascondere uno dei suoi best seller — non è importante quale esattamente — nello zainetto, prima di uscire.
[Bakugou/Midoriya] • [AU] • [Writer!Bakugou] • [Explicit content] • [38,419 words] • [One Shot]

[Katsuki/Izuku] [Canon!Verse] [Future!Fic] [Bottom!Katsuki]
“Scommetto che non riusciresti mai a farmi pregare.”
Izuku alza lo sguardo per incontrare i suoi occhi e il ghigno strafottente di Katsuki si amplia ancora di più.
Midoriya, però, non sembra divertito.
“Sei proprio sicuro di voler scommettere?” chiede tutto serio e composto di fronte al sorriso sguaiato del fidanzato.
“Ma fammi il favore...” Katsuki ride e incrocia le braccia al petto. “Non sapresti neanche da quale parte cominciare per farmi iniziare a pregare.”
Izuku si lecca le labbra e inarca un sopracciglio. “Scommettiamo, allora.”
______________
★ Questa storia partecipa al contest “Reverse Week” a cura di Fanwriter.it! ★

Sasuke vuole diventare il miglior scrittore della sua generazione.
Naruto ha talento ed è in grado di creare melodie meravigliose.
Si incontrano per caso in stazione, non si conoscono, non si parlano e non si guardano negli occhi, ma le loro passioni si intrecciano e mescolano.
Vivranno i mesi più intensi della loro vita relegati sottoterra, mentre la gente sale sui rispettivi vagoni e prende parte alla corsa del mondo, si innamoreranno e non riusciranno più a fare meno di stare insieme.
"Il giorno in cui ho sentito la tua voce,
il mondo che avevo immaginato ha preso vita."