Storia non completa.
Tempo di Roma Imperiale.
Corre l'anno 157d.C. quando la vita di due giovani ragazzi cambia per sempre. Si ritrovano all'interno di un conflitto che vede l’Impero vincitore e che li spinge ad arrivare nella capitale, dove per evitare la schiavitù viene offerta loro l’occasione di divenire gladiatori presso l’anfiteatro Flavio, per offrire spettacolo al popolo che li ha privati di tutto. Si ritrovano a poter contare solo l'uno sull'altro, tra combattimenti fino alla morte e amori proibiti. Fino al giorno in cui non raggiungeranno finalmente la libertà tanto bramata, insieme.

Dal testo:
"Devi fidarti di me." le ripeté ancora una volta, come una nenia con cui, a stento, provava a convincersi.
"No, Goku. Stavolta non ci riesco." Gli occhi bassi e quelle labbra serrate e risentite dalle stesse parole che vi uscirono.
Il Super Sayan, a quel punto, non ci vide più. Doveva in tutti i modi convincerla, o nemmeno lui ci avrebbe creduto.
Una storia nata un po' di anni fa, una one-shot divisa in due capitoli che fino ad ora non ho avuto la certezza di pubblicare poiché credevo di non riuscire a finire come desiderassi. Ambientato durante il Cell Game, in quei nove giorni di estenuante attesa, anche io come tanti di voi, mi sono chiesta cosa stessero attraversando i coniugi Son, cosa passasse per la testa del guerriero più forte della galassia e nel cuore della forte e fragile donna che gli aveva stregato l'anima.
Questa è la mia versione. Spero vi piaccia. Enjoy ^ ^

Dopo la sua ultima apparizione, Lunch è finita in galera per aver rapinato una banca.
Qualcuno paga per il suo rilascio.
Ma forse c'è qualcosa in più.

Non sono tipo che ascolta molto la musica pop o in generale musica italiana ma ogni tanto si fa un eccezione. E' ciò che è successo ascoltando e vedendo il video di "La genesi del tuo colore".
Questo è il risultato, scritto velocemente e di getto ma a cui mi sono affezionata. Se vi fa piacere, vi auguro una buona lettura.
***
Ho sentito tutto, mentre finalmente riuscivo a fermare l'auto e prendevo a correre per la pista per raggiungerti. Mentre buttavo il casco e la maschera protettiva sul cemento e correvo, urlando il tuo nome.
[...]
Ora capisco cosa provavi. E mi sembra di sentirti ora più che mai.
Come vedere attraverso i tuoi occhi.

One-shot ispirata da una delle canzoni di Mina che preferisco.
Un Vegeta triste e rancoroso, una Bulma che vorrebbe confortarlo a modo suo... ma non sarà così semplice.
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"Lei si era messa in piedi e aveva mosso qualche passo, tenendo ancora il lenzuolo tra le dita a coprirle le forme. Era bianco e le sbiadiva la pelle già chiara, mentre il candore dell’asciugamano di lui andava a contrastare deliziosamente con il suo colorito ambrato. Bulma gli si avvicinò con dolcezza.
- Fammi restare.
- Perché non capisci che No è no?
- Perché ti amo.
Lui aveva distolto lo sguardo, infastidito.
- È un problema tuo."

C'è un momento in cui sembra tutto crollare, in cui le convinzioni e illusioni di anni ti si sgretolano davanti, lasciandoti impotente e devastata. Credo che, per Bulma, quel momento sia stato vedere Vegeta distruggere metà stadio e limitarsi a doversi chiedere perché. Breve flashfic scritta di getto, dedicata a uno degli istanti più belli e drammatici di DragonBall.
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Ti aggrappi alla balaustra, lo sguardo al centro del ring.
Lui è lì, ammantato d’oro, lo sguardo su Kakarot.
E allora capisci, hai davvero perso.
Lui ha scelto l’altra: l’ambizione, la gloria, la rabbia.
Lui ha scelto l’altro: l’orgoglio, il risentimento, il saiyan.
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Tokyo, Giappone. Bulma e Vegeta si incontrano in una giornata di pioggia. Inizieranno una relazione proibita tra studente e professore?
Storia liberamente ispirata a "Il Giardino Delle Parole" di Makoto Shinkai.