"Alexander,
sono stato chiamato a sistemare un litigio tra lupi mannari e vampiri. Sai come diventano quando bisticciano, sembrano dei bambini e hanno bisogno di un adulto che li faccia riappacificare e chi c'è di più adulto di me? Ti avrei chiamato per avvertirti, ma credo che Chairman Meow stia dormendo sul mio telefono e non hai idea di come diventi irascibile quando lo sveglio. Non dovrei metterci più di un'ora, magari quando arriverai io sarò già a casa, in caso contrario mettiti comodo e aspettami. C'è il tuo budino preferito in frigo, serviti pure.
Magnus"

Ho immaginato questa storia come una sorta di continuo della mia precedente fanfic Farfalle, ma può essere letta anche senza aver letto quella.
Dal testo: "Alec lo guardò ancora più confuso di prima, poi con voce leggermente offesa domandò: -Mi stai prendendo in giro?-
-No!- Si affrettò a tranquillizzarlo lui e cercò di darsi un contegno. -Non ti sto prendendo in giro e non sto ridendo di te. Ho fatto un sogno.-
-Un sogno?-
-Sì, un sogno su una cosa che è successa anni fa. Tu avrai avuto un anno, più o meno.-
-Oh- disse Alec incuriosito. -E cos'hai sognato?-
Magnus scoppiò di nuovo a ridere.
-Non sono sicuro che sia saggio dirtelo.- Rispose mentre sentiva le lacrime spuntargli agli angoli degli occhi."

Ora finalmente capiva cos'era quella cosa di cui tutti parlavano, capiva cos'era quel piacere che tutti cercavano. Era così felice che fosse stato Magnus a farglielo scoprire.

-Ecco perché tu e Chairman Meow andate tanto d'accordo. Lui non è così con tutti, sai?-
-Ah no?-
-No. Per esempio Trace non gli piace.-
-Chi è Trace?-
-Il tuo amico biondo, quello che pensa di avercelo solo lui.-
-Ah Jace... di solito lui piace a tutti.-
-Il mio gatto ha gusti più raffinati della maggior parte della gente. Come il suo padrone, del resto.-

"Se Jace era oro, e catturava luce e attenzione, Alec era argento: così abituato al fatto che tutti guardassero l’altro da guardarlo a sua volta, così abituato a vivere nella sua ombra da non aspettarsi di essere notato. Forse bastava essere la prima persona a dirgli che meritava di essere notato per primo in una stanza, e osservato più a lungo.
L’argento, poi, sebbene in pochi lo sapessero, era un metallo più raro dell’oro."

Dalla storia:
Magnus aveva deciso che doveva dimenticare Alec.
In qualche modo, soprattutto dopo l’ultima visita di Jace, aveva capito che doveva succedere. In effetti, non poteva veramente vivere tra i cartoni dei take away, ignorando il Presidente e un minimo d’igiene.
La prima cosa - il primo passo verso una vita nuovamente vuota - che avrebbe fatto sarebbe stata organizzare una festa. Forse non sarebbe stato sufficiente, ma poteva almeno provarci. Si sarebbe distratto, almeno.
Ne sentiva il bisogno impellente: trovare una distrazione.
Al resto avrebbe pensato dopo.
Mai pensarci troppo tardi, quando il tuo ex ragazzo ubriaco ti aspetta al varco.
Buona lettura!

Una lemon Malec un po' fuori dal comune! Nasce da un'idea che pretendeva di essere sviluppata. Spero che vi divertiate a leggerla quanto mi sono divertita a scriverla!
«Alexander, cosa stai bevendo?» Gli prese il calice di mano e lo alzò verso la luce. «Ti avevo detto di non bere niente che fosse rosa!»
«Non è rosa, è arancione» borbottò Alec, vagamente in apprensione.
Magnus lo studiò ancora un attimo poi annunciò «E' rosa. Sono le luci che confondono i colori.»
«Mi trasformerò in un topo?» Chiese Alec con gli occhi sgranati. Aveva pensato che quella festa non potesse andare peggio di così, ma a quanto pare si sbagliava.
Stranamente Magnus sorrise e lo prese per mano «No, ma è meglio se vieni un attimo con me.»

Come promesso ecco la Malec rossa come le guance di Alec :) Una raccolta di momenti scarlatti per raccontare tutto quello che la Clare non ci direbbe mai! :)
Maledette scommesse, lo fregavano sempre.
Recuperò dal mucchio un boa di piume rosso che si girò attorno al collo ed iniziò a muovere i fianchi a tempo. I pantaloni già slacciati scesero leggermente lungo le ossa del bacino e Magnus ammiccò in direzione di Alec facendo roteare il boa.

Rieccomi con un'altra Malec!
Magnus lo raggiunse, e si bloccò sulla soglia stupito. - Non mi hai mai detto di saper cucinare. - Alec arrossì di piacere, segretamente orgoglioso del fatto che c'erano ancora cose di lui che lo stregone non sapeva.