Una strana maledizione si è impadronita di un remoto villaggio circondato da una foresta ancestrale: da anni, i bambini muoiono in preda a un male oscuro, di cui nessuno riesce a individuare la fonte. Un cavaliere raggiunge il villaggio, entrando in contatto con un’entità di cui diventerà preda egli stesso.
[Storia Vincitrice del Contest 'L'ANTIEROE' di Athenryl e Shayd]

New York. Eddie Bloom, trent’anni, celibe, convinto eroinomane, realizza che il suo passatempo lo porterà sulle orme del fratello morto per overdose. Troverà un insperato aiuto nel parcheggio del fast-food in cui lavora, perché non è mai troppo tardi per decidere di tornare indietro, “[...] o, come direbbe un cuore romantico e nostalgico, di tornare alla vita.”
Dal II capitolo: “Dimenticate l’universo, dimenticate Dio, ciò che c’è dopo la morte e ciò che c’è prima della vita: il Non Può Capitare a Me è la sola, grande domanda dell’uomo.”
[ I classificata al contest "Non Può Piovere Per Sempre"] + [ Premio "miglior protagonista maschile" ]

L'oscura Dama senza età che domina sui mortali, il suo segreto, il suo gelido cuore di neve. Un racconto breve che parla della Oscura Dama senza Pietà.

[Furry! PWP] Partecipante al concorso: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10435300&p=5 ( 4 classificata! )
“ A cosa stavi pensando? Sai che non mi piace quando non sono io il centro dei tuoi pensieri.”Gli sibilò all'orecchio il biondo, mordendogli poi una spalla.
“ Stavo pensando a quanto tu sia carino quando sei geloso.” Ansimò Adam tra un gemito e l'altro, ben conscio che con quella semplice frase avrebbe fatto irritare ancora di più l'altro.

[Bagginshield | Thorin Scudodiquercia/Bilbo Baggins] Aveva abbandonato contro voglia il comodo giaciglio che gli aveva preparato Beorn ma, dopo essere quasi stato sbalzato fuori dal letto da un incubo tremendamente reale, Bilbo aveva trovato impossibile distendersi ancora.
Il sogno era troppo vivido per tentare di dormire, aveva bisogno d’aria fresca e di fare qualche passo per rilassarsi. Si era quindi alzato e, guardandosi attorno come per assicurarsi di non aver svegliato nessuno - i Nani continuavano a russare e a riposare, come Ori che dormiva abbracciato al suo fedele diario o Kìli che si stringeva al fratello nel sonno -, sgattaiolò fuori dall'abitazione del mutapelle.

"Era decisamente perfetto, esattamente quello di cui il mezz'uomo aveva bisogno; Thorin gli aveva ordinato di andare a fare legna o forse qualche altra cosa del genere mentre il resto della compagnia sistemava l'accampamento. Lo Hobbit aveva capito che quella era solo una scusa per mandarlo via dalla vista degli altri, cosa che davvero, era solita produrre l'effetto contrario perché ogni volta che Bilbo veniva mandato via da solo, qualcosa doveva sempre accadere."

"Gli occhi di Bilbo si spalancarono lievemente in stato di shock. Il re dei nani lo stava guardando? Perché? Per quelli che sembrarono minuti Thorin non sbatté le palpebre né distolse lo sguardo un attimo, ma trattenne gli occhi di Bilbo con uno sguardo fiammeggiante."

Aveva sentito tante dicerie sul suo conto, ma nessuna riguardante certe tendenze. Non che ci fosse nulla di strano sia chiaro, nel regno erano in molti a preferire i giovani ragazzi alle succubi, ma di certo non si era aspettato che il diavolo avesse alluso proprio a quello.

La mia tattica sembrò funzionare, e quella strana creatura mi tirò fuori da quel posto orribile; fu in quel momento che mi vidi, o meglio, ero quasi sicura di essere io, ma non ne ero del tutto convinta.

Inghilterra, 1347.
Di ritorno dalla battaglia di Crécy, un gruppo di sette mercenari è costretto a chiedere ospitalità ed aiuto a Lord Thurlow, noto per le sue abilità mediche. Qui si conoscono il Nero, capo dei mercenari, e Lord Aaron. Gravati da un passato che vorrebbero diverso, i due uomini s'avvicinano l'uno all'altro senza esserne consapevoli. Ne nasce un amore disperato che però non può sbocciare, nonostante Maria sia dalla loro parte. Un tradimento e una conseguente maledizione li poterà lontani, ma loro si ricorreranno nel tempo, fino ad approdare ai giorni nostri, dove però la maledizione non è ancora stata sconfitta. E' Lucifero infatti, a garantirne la validità, bramoso di avere nel suo regno l'anima di Aaron, un prescelto di Dio. Ma nulla avrebbe avuto inizio se non fosse esistita la gelosia di un mortale. E nulla avrebbe fine se la Madonna e Lucifero fossero davvero così diversi.

Questa è una PWP sui miei personaggi di * Quel diavolo di avvocato* I personaggi sono Kreuz ( Demone ) e Radh'ka ( Diavolo). Nata da una scommessa persa, e conclusa con una dolce? vendetta. xDD
.... « Perché non ci provi. Se riuscirai a farmi godere come si deve allora accetterò la sconfitta e farò qualunque cosa tu voglia, in caso contrario, se tu non riuscirai a soddisfare le mie aspettative, mi libererai e subirai la tua punizione senza lamentarti. » ....

Non so come mi sia venuto in mente questo testo.
Un'ombra dormiente, spesso latente, si risveglia.
Per parlare con lei.
La sua donna.
E costringerla ad essere sua, ancora una volta.
Critiche e suggerimenti sono sempre ben accetti, grazie per l'attenzione.
(Rating rosso per l'allusività delle parole ed il senso metaforico delle stesse).

Racconto ispirato al frammento 1 di Saffo (Inno ad Afrodite) e liberamente ispirato alla figura di Renée Vivien, al secolo Pauline Tarn, poetessa parnassiana degli inizi del Novecento.
Racconto primo classificato al contest "Femslash in strofe saffiche".

Ormai troppo anziano per portare avanti gli affari, un signore decide di vendere il proprio negozio di fiori. Ad acquistarlo è un intraprendente olandese il quale, impegnato in vari viaggi per il mondo, ne approfitta per sostare nella bella e pittoresca Stoccarda. Così conosce la famiglia Schmidt, che si occupa della pasticceria di fronte, ma soprattutto il giovane Florian, figlio del proprietario. Tra i due nascerà un’intesa a dir poco equivoca, almeno finché il tedesco non scoprirà un curioso ricettario in casa dell’amico; un ricettario in cui, a dispetto dei nomi, i dessert citati non sono propriamente... dei dolci.
Cap. I - Quell'estate, un olandese.
Cap. II - Quel giro in bicicletta, la Beauty Mary.
Cap. III - Quel boccale di troppo, la Cannstatter Wasen.
Cap. IV - Quello schiaffo, adesso non ho più paura.
Cap V - Quel ricettario, il mio regalo di Natale.
[Seconda classificata al contest "Oh So Sweet! Un contest come una pasticceria" e vincitrice del premio "Dolce della Casa"]

Mani si voltò e si ritrovò a fissare una creatura gigantesca, invisibile agli occhi umani, un essere a quattro zampe e una lunga coda formata da fiamme nere che bruciavano dando vita al corpo di quello che poteva essere un leone, un lupo o un gatto. Solo gli occhi, dorati e ferini erano statici e lo fissavano, affamati. L’essere scoprì le zanne bianche, spalancando le fauci. Mani urlò, ma nessuno lo sentiva, nessuno poteva o voleva proteggerlo, e non vi era via di fuga ormai. L’Ombra lo divorò.