Questa è come se fosse una continuazione di "Questa non è una fiaba" (infatti sono nella stessa serie!), i protagonisti sono sempre Draco e Hermione che sono costretti da un'Autrice immaginaria a fare cose che (poverini) non vogliono!:)
Dal testo:
D: “Mezzosangue, se stai cercando di consolarmi (cosa di cui mi chiedo il motivo) sappi che non sta affatto funzionando!”
H: “Ma perché sei così triste? È solo una stupida festa!”
D: “Non è per la festa...”
(Breve attimo di silenzio)
D: “È che non voglio farmi di nuovo la ceretta!”

Al principio era solo un capriccio, il sole che si incastrava perfettamente fra i capelli di lei, la piega assunta dalle sue labbra. Dopo, divenne attrazione, desiderio di averla a qualunque prezzo, una mud-blood... una schiava... sua.

Potevo rendere tutto più facile ma mi serviva un motivo, se credevo in noi e in lei potevo averla. Mi serviva solo una ragione in più. Io una ragione in più l’avevo ed era proprio davanti a me.
“Sei tu,” dissi “la mia ragione sei tu. Ti amo Hermione quindi resta”

Mi dispiace.
So benissimo che è tardi, che è tremendamente e dannatamente tardi, ma sappi che mi dispiace. Non avrei dovuto. Non avrei voluto. Forse se fossi rimasto, a quest'ora staremmo combattendo dalla stessa parte, e non uno contro l'altro. Forse non sarei neanche qui a scrivere, no?
Ora vado, però, perchè voglio farmi perdonare. Vado nella Foresta Proibita, dove Voldemort attende Harry Potter.

«Ehm, Granger?» la chiamò dopo il quarto tentativo
«Che cosa c’è Malfoy?» chiese esasperata Hermione avvicinandosi.
«Ti sembrerà una cosa strana, ma... la porta è chiusa»
«Ma dai?»
«No, no, chiusa chiusa»
«Che cosa vuol dire chiusa chiusa?» chiese Hermione in uno strillo. Draco la fissò per un momento, poi si tirò indietro e sferrò un calcio alla porta di legno che rimase esattamente dov’era, senza smuoversi di un millimetro.
«Capisci adesso?» chiese. Hermione lo fissò con l’espressione di chi non riesce a credere ai suoi occhi.

Emma non ebbe bisogno di alzare del tutto lo sguardo per capire chi fosse: soltanto una persona a scuola aveva la pelle ambrata di quella perfetta sfumatura che ricordava il miele, solo un ragazzo era talmente incurante delle regole da fumare a meno di un metro dalla porta d'ingresso e, sopratutto, soltanto dallo sguardo di un ragazzo, Emma, si sentiva trapassata da parte a parte. Non aveva bisogno di alzare gli occhi per incrociare quello sguardo, lo sentiva perfettamente su di sé senza bisogno di vederlo.
* Non c'era niente in lei che esprimesse disordine, o caos, che invece per lui erano parole all'ordine del giorno.

«Io? Ginny, sono un disastro. Ci ho messo sei mesi a capire cosa intendeva con trasfigurazione impossibilissima».

«Stupido Malfoy.»
Lui ghigna, avvicinandosi al tuo viso. Puzza di tabacco, ma quando ti bacia pensi che ormai non ti da più tanto fastidio. Non è certo il fumo a bruciare il tuo cuore.
«Lo dici tu a Ron.» Mormori a pochi centimetri dalle sue labbra che si aprono in un ghigno divertito.
«Se tu lo dici a Pansy.» E ora è il tuo turno di ghignare.
«Se sono riuscita a conquistare un Malfoy riuscirò anche a mettere a cuccia un carlino, Dracuccio.»

Dopo la seconda guerra magica, Draco ed Hermione sono coinquilini. Questa one-shot è solo uno spaccato di vita quotidiana che ho scritto un paio d'anni fa, ma che non ho mai pubblicato perché su EFP mi sono sempre limitata a fare recensioni. Spero che vi piaccia e che mi direte cosa ne pensate. Un ringraziamento a chi l'ha già letta e l'ha messa tra le preferite, le seguite e da ricordare. Baci, Sly was here

Fremente, individui una busta bianca, sigillata e pulita, infilata tra una fessura in legno del pavimento.
La prendi, ti siedi per terra ignorando la polvere che domina sovrana, poi con una delicatezza che non ti è congeniale la apri, leggendola.
(Partecipante alla Guerra Dramionesca del gruppo di Facebook, Dramione's Elite. Squadra OOC!)

All'inizio del settimo anno, Hermione crede che il suo sogno d'amore si sia finalmente realizzato. Ron tuttavia, ancora una volta, tradisce il suo amore e la sua fiducia.
Distrutta e in preda al dolore, si rifugia in una delle serre abbandonate, dove Malfoy, a sua volta, ha deciso di passare il proprio tempo.
Nel silenzio di quel rifugio provvisorio, in mezzo alla polvere e alla sporcizia, Hermione si lascia sedurre dal suo peggior nemico.
Quel fugace momento rubato nella serra abbandonata, ben presto si trasforma in un bisogno costante. E' sbagliato, ma non può farne a meno.
Si sta macchiando di tradimento, verso la propria Casa e i suoi amici,
ma non può smettere di cercare il contatto del suo corpo, di desiderare quel Purosangue arrogante e gelido...

Dire che il rapporto tra il Furetto e la Mezzosangue si era mantenuto combattivo sarebbe a dir poco un'imprecisione. Non riuscivano a sopportare niente l'uno dell'altra. Ormai si schiantavano perfino nei corridoi della scuola, con la più insignificante delle scuse. Anche senza.

-Malfoy è il più scaltro giocatore, ti lascerà in mutande.
Inarcai un sopracciglio e lo scansai. Poi parlai ad alta voce.
-Vedremo chi resterà in mutande, stasera.
Con la coda dell'occhio vidi Harry scuotere la testa. Poi Malfoy si mise a ridere.
-Stai forse proponendo di giocare a strip poker, Granger?
-E se anche fosse?
-Ecco il tavolo giusto. Chi vuole aggiungersi venga adesso.
Partecipante al Contest "Emozioni" indetto da nefene.

Diavolo, mi sembra anche di sentire le voci, ora, mi sento un coglione. Sì, sì, le voci, sono io, pezzo d'idiota! La tua coscienza! E' vero che non mi faccio vedere molto spesso ma, diamine, dimenticarmi così mi sembra eccessivo. E non scuotere la testa a quel modo! E' normale che tu sia confuso ma non sono poi tanto strani questi suoi sentimenti, lo sai anche tu. Certo, ovvio. La Granger ha detto che ama me, Draco Malfoy, e io non mi devo nemmeno stupire.

«Granger. Te l'ha mai detto nessuno che sei molto bella?»