" Ambientato dopo il finale della seconda stagione, siamo alle prese con l'eternità che vincola i demoni Ciel e Sebastian in una atmosfera ambigua e confusa. E a una convivenza forzata passata a fianco l'uno dell'altro, dovranno ritrovare un nuovo equilibro, ma per due demoni legati assieme da un vincolo senza tempo il concetto di equilibrio non sempre esiste.
Ma se esistesse avrebbe un confine veramente molto sottile in continuo procinto di rompersi. "

Cos'era, la vita, se non, dopotutto, l'eterno gioco dei vincitori e dei vinti? Del forte, e di chi soccombeva? Del diavolo tentatore e dell'angelo salvatore?
Tutto girava attorno a quello, sempre. Alle due facce della medesima medaglia.
«Odi et Amo.»
La fanfiction è diventata una Serie, quindi, è In Corso

Storia partecipante al contest "Una frase per sognare" indetto da Giuliapierucci.
Tutto parte dalla citazione di Oscar Wilde: "L'unico modo per resistere alle tentazioni, è cedervi."
Una normale giornata d'ufficio si trasformerà in un bollente pomeriggio grazie a questa frase e ai turbamenti che da qualche tempo assillano William.
Che Oscar abbia ragione?

Ciel rimase fermo per un tempo indefinito a fissare il soffitto, così come più di un’ora prima. Alzò una mano tremante e sfiorò l’occhio marchiato, sollevando di poco i capelli.
Era tranquillo, forse tranquillo come lo si è prima dell’arrivo della tempesta. Ma intanto lo era, anche se non riusciva a capire perché.
Sospirando si chiese se davvero non si fosse immaginato tutto e Sebastian fosse soltanto un’ombra che aveva strisciato accanto a lui per tutto quel tempo, creando nella sua testa l’immagine di quella notte di follia.
[Sebastian x Ciel]
[yaoi]

E' strano. Dalle piccole cose, nascono grandi cose. Proprio come in questa storia.
La storia di due ragazzi, coinquilini e inizialmente sconosciuti che inizieranno a piacersi e ad amarsi, creando un legame sempre più forte ogni giorno di più.
La storia di due ragazzi, uno di nome Kim Jonghyun e l'altro di nome Kim Kibum.
La storia di due ragazzi che ci mostreranno quanto davvero esista la perfezione.

Se esiste una chat di Hogwarts, perché non potrebbe esistere una chat interamente per gli SHINee?

JongKey~
"[cit.] Si rigira nel letto, schiude un occhio e poi l’altro, come fanno i gatti, gli diceva sempre Jonghyun.
Jonghyun…
La luce che fluisce attraverso la finestra lo incanta sempre; schizzi di luna che graffiano l’oscurità presente nella stanza. Si perde per qualche istante a fissarla, quasi stregato.
Poi tende il braccio, come fa sempre, dall’altra parte del letto..."

Aprì la porta della loro camera da letto e restò di sasso sulla soglia, fissando qualcosa che mai si sarebbe aspettato di trovare lì. Petali di rose rosse ovunque, come in un dozzinale film di serie B, stoppini di candele aromatizzate accese e un vassoio con sopra qualcosa di simile a una colazione, o a una merenda, a terra.
Non ebbe il tempo di capire cosa esattamente stesse accadendo là dentro, perché un paio di mani calde si posarono sui suoi occhi, e un bacio altrettanto bollente gli raggiunse il collo.
[ JongKey ♥ ]

Anche se non ne avevamo mai discusso formalmente, e che quindi non c'era niente di veramente stabilito, posso affermare con certezza che io e Jonghyun avessimo una relazione sessuale, in quel periodo. Era chiaro, dal momento che da quando quel "gioco" tra di noi era cominciato, avevamo passato più tempo l'uno nel letto dell'altro, piuttosto che da soli.
In realtà, non era sempre necessario che ci fosse un letto. Prima non avevo mai potuto accorgermene, ma l'appetito sessuale di Jonghyun non è facile da gestire, perché sembra averne sempre voglia, fregandosene bellamente del luogo o del momento.
[JongKey]

«Tra quanto stacchi?» domanda poi al ragazzo che si è presentato come Jonghyun.
«Ho il turno fino all'una.»
«Non credo che smetterà di piovere, per quell'ora. Sei in macchina?»
Il cuore di Jonghyun galoppa.
«Sì. Ti do un passaggio?»
~ ♥ JongKey

Penso sia facile da intuire, anche dal nick della sottoscritta, di che cosa tratta questa ff.
Ebbene sì, signore e signori (sempre che ce ne siano), questa qui è una JONGKEY (non ve l'aspettavate, lo so).
A causa della mia gioia di vivere che spruzza da tutti i pori (?!), questa ff sarà, molto probabilmente, la più deprimente; demotivante; triste; che abbiate mai letto. Perchè lo dico? Be', non di certo per farvi scappare (non sono così stupida); ma per darvi l'idea di quello che vi aspetterà: ovvero una ff un po' pesante; non di quelle "Jonghyun, ti devo confessare una cosa: io ti amo." "Oh, Kibum, ti amo anch'io." Detto questo, se siete ancora intenzionati a leggerla (cosa che dubito fortemente), be'... buona lettura!
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Sussurra il mio nome, Jonghyun.
Sussurralo ancora.
Sussurralo e non aggiungere altro, non ti servono grandi parole per farmi venire i brividi.

Le prime gocce scivolarono silenziose sul viso, infastidendolo. Sbuffò, mentre cercava rapidamente rifugio oltre l’uscio di quel vecchio stabile ubicato alla periferia di Seoul. Gli piaceva la pioggia, ma non quando i capelli gli si schiacciavano sulla fronte e sulle guance, donandogli un aspetto insicuro e trasandato. Aveva lasciato l’ombrello a casa prima di partire, ricordò con un pizzico di irritazione sul bel volto. Attraverso il fitto incedere del temporale osservò la sua nuova città. L’ultima pioggia. L’estate stava arrivando.

Come aveva potuto non rendersi conto di quello che stava accadendo attorno a lui? Il lento incedere delle onde che si infrangevano sugli scogli, la luna alta nel cielo e la morbida voce di un ragazzo dai lineamenti spigolosi e lo sguardo carico di tristezza. Se in quel preciso istante i miei occhi non avessero incontrato i tuoi... forse oggi non avrei potuto vedere il tuo sorriso...