Com’è sottile il confine tra la vita e la morte, mio Alessandro.
La morte, tu non sai cosa sia. Ma io la conosco.
La mia morte sei tu, Alessandro.
[Efestione centric - introspettiva]

Il profumo delle rose è lo stesso di sempre; Efestione respira, lo percepisce e lo ricorda, leggero e suadente. E il ricordo struggente entra in dissonanza con ciò che ha davanti: la figura dominante, magniloquente, di un re assetato di gloria e nient'altro. E l'amore?, si chiede Efestione. L'amore è lì, onnipresente - anche se celato dalla grandezza dell'amante -, come il profumo delle rose di Pieria.

Alessandro e Efestione. Nulla di più,nulla di meno. Questa fic non è nata dal film ma non credo avrete difficoltà a seguirla,è un semplice one shot,in cui Alessandro parla in prima persona

“…solo una lettera…” Sì, ma le parole possono ferire come una spada, segnare come bruciature, dividere ben più delle miglia percorse, non è forse così Efestione?

La Morte deve giungere. In un modo o nell'altro. a volte, cerca solo di essere gentile.

amore-odio. l'amore assoluto e totalizzante che spinge all'insania, ad un possesso che rasenta - ed oltrepassa - i confini della follia e della crudeltà.. (da Flora)