[Scritta per il tredicesimo p0rnfest]
Nella taverna c’è un buon odore. Il legno dalle venature rossastre quasi risplende contro le fiamme delle lampade, le voci degli ospiti sono alte e gioviali e l’alcol profuma di fiori e di zucchero.
La legna che brucia nel camino della grande sala emana un aroma simile a quello del dente di leone, e tutt’attorno aleggia l’odore pieno e intenso di carne e di stufato. Geralt evita il bancone, e va a sedere ad un tavolo isolato, dove la luce delle lanterne e del fuoco è appena più debole. Ha ancora il viso nascosto dal cappuccio del mantello, e nonostante il tepore accomodante del luogo, preferisce restare celato.

[Scritta per la tredicesima edizione del p0rnfest]
Nell’aria sente aleggiare un profumo di violetta, di menta e di erba appena tagliata. È un odore delicato, dalle sfumature dolci e frizzanti, eppure gli sembra di sentirlo quasi sulla punta della lingua, penetrante e forte abbastanza da mischiarsi al fetore marcescente del sangue e a quello salmastro di sudore.

[Scritta per la tredicesima edizione del p0rnfest]
Dal piano inferiore arrivano i canti e le risa della locanda. Suoni di posate, di piatti e di bicchieri che picchiano sul legno duro.
È piacevole, un sottofondo vivo e caloroso. Può vederne i colori e sentirne i profumi da lì, chiusi nella loro piccola stanza.
Jaskier inizia a passare l’unguento sui bordi slabbrati della ferita. Le sue dita lunghe sfiorano appena lo sfregio gonfio e violaceo, e Geralt è appena più rilassato sotto di lui.

Le loro mani sono sporche del peccato che hanno commesso, ma non esiste rammarico, non c’è pentimento. E come può esserci perdono per coloro che non provano rimorso?
***
Sansa/Jon
Possibili Spoiler

Dal testo:
"Era diventato grande Jon, e nei suoi occhi profondi aleggiavano orrori di mille battaglie. Una cicatrice gli percorreva la fronte fino a delineargli la tempia. Le labbra erano rosse e non più piegate in un cipiglio risentito.
Era diventato bello Jon, e quasi non si riconosceva mentre allungava una mano per concedergli una carezza sul viso, arrivare più in alto e sfiorargli i capelli, morbidi, sottili, proprio come aveva sospettato. "

Dal testo:
"Era il Lord Comandante dei guardiani della notte, un uomo fatto con il corpo frastagliato da cicatrici frutto di numerose e cruente battaglie. Ma con le donne non era mai stato bravo.
Erano un mondo complicato, fuori dal comune. Potevano darti tutto anche con un sorriso, negarti la vita con il prezzo di un bacio.
Sansa poi era sempre stata quella più difficile da capire, e il suo universo di pizzi, merletti e cantate un’idea imperscrutabile, che di per certo non era mai stato in grado di allettarlo. Ma l’aveva sempre vista, e sempre si era sforzato di dimostrarle che essere un bastardo valeva quanto essere un fratello. Forse solo ora lo aveva capito."

A volte basta sentire un l'odore di casa, e seguirlo. A volte è lui che deve correrci dietro. A volte, le più terribili, bisogna rincorrerlo.
Dal cap. quattro:
Aveva rischiato tutto per John, era persino “morto” per lui. Se necessario, si era detto, si sarebbe fatto odiare. Perché l’odio era la sola cosa che avrebbe davvero potuto tenere John lontano da lui. Sherlock non aveva fatto i conti con se stesso, però; se l’amore per lui era qualcosa di assolutamente sconosciuto e nuovo, e solo John era riuscito a condurlo li, il dolore lo conosceva bene. Adesso, doveva convivere con il dolore, e cancellare quell’odore di casa assolutamente troppo presente. E voleva distruggere Moriarty e qualunque cosa avesse anche solo sfiorato che fosse stata prima sua e di John.
AAA! pubblicati gli ultimi tre capitoli!.
Nessun personaggio mi appartiene, son tutti della BBC.

Piccola raccolta di one shot sulla coppia di attori...
Freebatch ad elevato contenuto rosso (se il rating è differente, lo indico all'inizio della storia...), lasciatemi una parolina se vi va, sono sempre, sempre ben accette.
Naturalmente... i personaggi non mi appartengono e non pretento/intendo/credo/spero o simili di aver descritto il reale carattere di Cumberbatch e Freeman, le loro intenzioni e le loro vite, assolutamente no! e nemmeno di quelle dei personaggi secondari!

Natsu e Gajeel si incrociano per caso tra le montagne, entrambi di ritorno da una missione. Quando attraversano un lago ghiacciato e Gajeel cade in acqua, Salamander dovrà pur inventarsi qualcosa per scaldarlo...
[seme!Natsu, uke!Gajeel]

Michael Clifford ha ventidue anni, passa la maggior parte del suo tempo libero in palestra e per pagarsi gli studi organizza feste con il suo migliore amico.
Luke Hemmings ha diciassette anni, passa la maggior parte del suo tempo libero in palestra e vorrebbe che qualcuno gli organizzasse una festa speciale per i suoi diciotto anni.
***
Michael lo chiamava “Angelo Azzurro”, perché i suoi occhi blu gli ricordavano l’alcolico alla Vodka che gli aveva regalato le migliori notti di follia. E, in effetti, quando guardava l’oggetto dei suoi desideri tutto ciò che poteva sperare era che anche lui gli regalasse notti di follia degne di Oscar.
[…]
Ora il suo alcolico preferito aveva un nome: Luke Hemmings.
***
«Visto che ti piace giocare, allora giochiamo. Voglio che tu ti faccia desiderare, Luke. Se vuoi che io ti fotta, supplicami, fammi vedere quanto vorresti sentirmi dentro di te. E se mi piacerai… ti prometto che ti regalerò la più bella festa di compleanno che ti abbiano mai organizzato. Festeggerai i tuoi diciotto anni con me e… se mi divertirò abbastanza… tu riceverai anche un regalo che ti piacerà enormemente, Luke, te lo prometto.»
[Muke]

Michael dipingeva con fretta, quasi con furia, muovendo il pennello velocemente sulla tela, talvolta sporcandosi anche il viso e le mani.
Si ripeteva che stava dipingendo per Luke.
Una volta il biondo gli aveva detto:"Finché dipingerai, io ti amerò con tutto me stesso".
E allora Michael dipingeva, veloce, esperto, continuando a sporcare quella tela di colori.
Era quasi un mese che dipingeva sulla stessa tela.
E non aveva ancora finito.
Luke se n'era andato.
Sparito dalla sua vita come le stelle alle tre del mattino.
Ma Michael dipingeva, perché, finché avrebbe continuato a farlo, Luke l'avrebbe amato.
Lo aveva detto lui.
 
[Muke]

-Ti fidi di me?-
-Si.-
-Allora chiudi gli occhi.-

Natsu si infiltrò clandestinamente nell'appartamento di Lucy con un ghigno soddisfatto. La padrona di casa non sarebbe tornata prima di un'ora o due, quindi aveva tutto il tempo del mondo per godersi quel delizioso appartamento: poteva saccheggiare la cucina, usufruire della doccia, leggersi un libro, farsi una dormita...
Tuttavia i suoi piani andarono bellamente in fumo non appena mise piede nel salotto, perché si rese conto all'improvviso che qualcuno lo aveva battuto sul tempo: stravaccato sulla poltrona preferita di Lucy, c'era nientemeno che Gray Fullbuster.

- Luke avvicinati un attimo-
- No Mike, non azzardarti a bagnarmi-
- Dai, mi gira la testa vieni un attimo e aiutami!- esclamò esasperato Michael e allora l’amico si avvicinò a lui aiutandolo a lavarsi i capelli.
- Sei bellissimo, lo sai?-

Michael cerca disperatamente di concentrarsi sulle note da suonare mentre la folla urla, non riesce a capire come mai nessun'altro sembra distratto dalle gambe di Luke, le tiene così larghe che è inevitabile pensare a come dev'essere essergli dentro.
Michael sbaglia una nota e impreca sotto voce.
Così proprio non va.
#MUKE