L'indifferenza era una cosa semplice da nascondere sia dietro un sorriso cordiale e gentile sia dietro una risata altisonante e troppo rumorosa. Perché quello che Alfred scambiava per libertà non era altro che paura del confronto, perché quello che Ivan scambiava per orgoglio non era altro che paura dei propri limiti.
Il tergiversare su decisioni non precise li aiutava a essere più autonomi ma, di contro, debellava ogni possibile sicurezza tanto che rendeva il rapporto smanioso e di difficile locazione.
Dare una risposta univoca sarebbe stato ben più semplice che rincorrersi con affanno per tutto quel tempo - rubando baci, contatti o semplici occhiate come i più vili tra i peccatori, incapaci persino di scegliere il male una volta rifiutato il bene.
[Raccolta RusAme sui gironi dell'Inferno]

Ciò nonostante, non riusciva, l'Ellenico, a liberarsi di un senso di vuota incompiutezza, che lo perseguitava e non gli permetteva di chiudere occhio durante le gelide notti trascorse a riportare alla memoria il volto sicuro di sè, apparentemente invincibile, dell'uomo su cui aveva riversato tutta la sua rabbia. Il rumore delle onde diventava, nelle ore notturne, quello delle risate, folli, certamente ingiustificate, della sua vittima, e lo spazio di visibile tra le ciglia socchiuse si tramutava, vorticando, in frammenti del sorriso di Sadik Adnan, pochi minuti prima della sua morte. Eppure, era stato l'azzeccato castigo: come poteva tormentare a tal punto il giustiziere, il ricordo di un delitto legittimo e, anzi, necessario per la salvezza di innumerevoli innocenti?
[Personaggi - Russia, Grecia, Turchia, Ungheria, OC!Macedonia, Antica Grecia, Generale Inverno, altre comparse.]
[Pairings - RusGre, TUngary, altre solo accennate.]
Fiction dedicata ad Alorryblue, che mi ha sempre sostenuta, e a Rebecca, che ha sempre creduto nella mia fantasia. Grazie.