«Non si capacitava di quanta stupidtà albergasse nella mente degli umani, così poco tempo per vivere e così tanti modi per sprecarlo. Era ormai a pochi passi da lei, sicura che non l'avrebbe mai notata per lo stato confusionario in cui era, sicura che la sua vita sarebbe stata breve e barcollante come la sua stessa sbronza, sicura che se le avesse strappato il cuore le avrebbe evitato una misera esistenza, sicura che una volta che l'avesse superata sarebbe stato come se non l'avesse mai vista...sicura che in quel momento non le fosse davvero crollata di fronte e lei non l'avesse davvero presa al volo senza farle toccare l'asfalto.» {Cap 1}
Rating indicativo per la presenza di scene violente durante la storia

Emma: Hook, come hai avuto questo numero? Chi diavolo ti ha insegnato a messaggiare?
Sexypirata: Potrei dirtelo, ma poi che divertimento ci sarebbe?
una fanfic che vuole sottolineare il rapporto tra Hook e Emma, si tratta di un momento idealizzato dalla scrittrice. Fuori dal tempo, probabimente ambiantato a Storybrooke.
AVVISO: non ho nessun diritto di creazione né di ideazione.
Il merito va tutto alla scrittrice ForPony39 che ringrazio ancora per avermi dato il suo consenso di pubblicazione e traduzione su questo sito.

[TRADUZIONE by waywf] - Rachel e Kurt Hummelberry, nuovi arrivi al liceo McKinley – inavvicinabili, misteriosi, per non dire virtualmente inseparabili. Qual è la loro storia? Che cosa nascondono? Cosa sarà necessario fare per avvicinarsi abbastanza da scoprire i loro segreti? Blaine Anderson muore dalla voglia si scoprirlo. Ma se ce la dovesse fare, se ne pentirebbe?

[..] Gli occhi di Johanna mi fissavano ancora e - non per mia impressione - si erano avvicinati parecchio al mio viso, più di quanto avessero fatto giorni prima, a scuola.
Ma, proprio come quella volta, qualcosa accadde: ancora quelle ombre rosse che le attraversarono l'iride. Più forti, più scure, più continue: le vidi chiaramente, e non era né un riflesso di luce né una mia fantasia né, tanto meno, per via di una botta in testa. Li fissai, incredulo, ma allo stesso tempo incuriosito: a cosa era dovuto? Non ne avevo la benché minima idea. Forse internet mi avrebbe dato delle risposte, oppure – cosa molto più probabile – riempito di ansie, paure e paranoie.

Kurt e Sebastian, a dispetto di tutto.
Se New York non è abbastanza grande per contenerli, ci riuscirà un appartamento in centro Manhattan?

Era mai possibile svegliarsi di colpo tre anni nel futuro, con la sola eccezione di trovarsi nel presente?
Tratto dal capitolo 4:
Tre anni. Tre anni... equivalevano a millenovantacinque giorni.
Millenovantacinque giorni completamente cancellati dalla memoria. Vista da quella prospettiva, però, sembrava meno spaventoso: non erano dieci milioni, e nemmeno cento mila. Erano soltanto millenovantacinque. Un migliaio di giorni persi. Contando quanto il tempo passasse in fretta, e quanto i giorni si susseguissero senza nessun avvenimento rilevante, alla fine quanto potevo essermi perso? Duecento, trecento avvenimenti importanti?

Dal prologo:
Il ragazzo aprì leggermente gli occhi. I suoi occhi erano meravigliosi, aveva il cielo nelle iridi. Blaine non aveva mai visto due occhi simili prima d’ora.
[..]
Blaine rimase a fissare Kurt che se ne andava dallo specchio. Non aveva mai visto nessuno di così bello.
Era così … perfetto.
Ma Blaine aveva promesso a sé stesso che dopo quello che era successo con Jeremiah non si sarebbe più innamorato di un ragazzo. Forse quella poteva essere l’unica eccezione.

Cosa succede se incontri una dama misteriosa ad un ballo in maschera, e senti il bisogno di rivederla?
Cosa succede se credevi di aver chiuso con l'amore e quello ti si ripresenta davanti?
Due famiglie rivali, una casa rossa sperduta nel bosco nelle terre di nessuno, un amore impossibile minato da un matrimonio combinato.
Dal capitolo 1: -D’accordo Anderson. Verrò al ballo di Lady Egocentrica...- Blaine iniziò ad esultare -..Ma mi dovrai un favore a vita!-
-Si si va bene , tutto quello che vuoi.- Mi superò tutto giulivo.
-A vita!!! Hai capito??!!-