Ispirata al “50 Reasons To Have Sex Fic Fest” questa è una versione tutta su Sherlock & John. È anche un grande errore da parte mia.
VIGNETTE SESSUALI
'Sì', dice Sherlock, sorridendo e piantando le mani sul petto di John, 'lo so quello che ti faccio, John, e non riesco mai a stancarmene.'

Sherlock è finalmente tornato a casa, il lavoro in collaborazione con la polizia sembra continuare bene e Mary è pronta per sposarsi: tutto, nella vita di John Watson, sta funzionando per una volta.
Poi arriva una chiamata da New York: Harriet ha bisogno di aiuto, caduta nella mani violente di una donna senza cuore, che la picchia continuamente. Ma non è lei a chiamare. La voce è di Snow, la giovane figlia di Harriet, di cui nessuno conosce l'esistenza.
L'arrivo della coppia nella metropoli cambierà la vita di John, che rivede dopo anni una sorella dimenticata e una nipote, che pare fatta di ghiaccio: quasi inumana, la definisce Holmes.
Ma non sono soli. Sherlock non è l'unico che si è salvato, tre anni prima...

Durante i tre anni della sua "morte", Sherlock riallaccia i rapporti con Irene Adler. La Donna.
Prequel di "Tornare a casa".

Una lezione di cucina si trasforma in qualcosa di estremamente passionale, ma le conseguenze di certe azioni non tardano ad arrivare. E una volta che si è detto qualcosa di spiacevole, non è possibile rimangiarselo.
"Era stata una giornata terribile, aveva avuto qualche momento piacevole, quasi di gioia, e ora si concludeva in maniera ancora più terribile.
Odiava sé stessa.
Odiava la sua vita.
E odiava Sherlock Holmes. "

Freddo. Ecco cosa sentivo. E non perchè ero all'aperto, era notte, nevicava ed ero a Londra. No, questo non centrava niente con me.
Il freddo veniva da dentro di me, che mi portava a stare immobile, a respirare piano e con affanno.
Il mio corpo stava parlando ancora una volta per me, come era avvenuto a Dartmoor ormai quasi quattro anni fa.
Il mio corpo mi diceva che stavo soffrendo, anche se mi sforzavo di non ammetterlo, di dire a me stesso che andava tutto bene, che non mi importava di essere di nuovo solo, che John mi avesse voltato le spalle e se ne fosse andato. Per sempre. Così mi aveva detto prima di sbattermi definitivamente la porta in faccia. Un significato simbolico che diceva chiaramente il messaggio: ti sbatto fuori dalla mia vita.
E faceva male. Era la prima volta che mi concedevo di pensarlo dopo quel giorno di tre mesi fa

Se te lo avessero chiesto, avresti sicuramente risposto che no, non faceva per te.
E lo avevano fatto, in tanti.
Più che altro insinuato o scritto, tutti troppo stupidi o intimoriti per chiederlo a te direttamente.
Evidentemente le convenzioni sociali stabiliscono che non si può dire di conoscere una persona a tutto tondo se si ficca prima il naso nella sua sfera personale, privata, sessuale.
Delle convenzioni sociali non te ne è mai importato nulla.
Non le conoscevi e se sì, erano state rimosse o semplicemente ignorate.
Prima mia storia qui: Sherlock non ha mai capito la parola "amare". Gli servirà tornare dopo tre anni per capire cosa l'amore sia e cosa non sia.

Tra tutte le cose che dirà, le uniche parole marchiate a fuoco nel cervello di Sherlock saranno “Ti odio, maledetto”.
Song-fic.

Reichenbach spoilers.
John Watson non era gay.
E non perché non si fosse mai posto il problema. Amava le donne. Le loro forme, le gambe affusolate, le dita agili e le loro risate acute. Sapeva conquistarle facilmente e non se ne stancava mai. Durante l’adolescenza, dopo aver scoperto Harry serratamente avvinghiata ad un’altra ragazza, si era concesso un momento per definire la propria identità sessuale: una corta minigonna, due gambe nude e l’improvviso scorrere del sangue verso le sue parti basse gli avevano fornito la risposta definitiva.

[...] Quando finalmente riesce a salire le scale che portano al 221b e apre la porta della sua casa, l'ultima cosa che si aspetta è di trovare il suo coinquilino seduto per terra.
Seduto per terra, e nudo.

Non era mai stato così tanto incazzato in vita sua: lui, il paziente John, l'umile John, il tranquillo John, l'equilibrato John. Cazzate.
Voleva ucciderlo e se non avesse messo sul tavolo la pistola per trattenere quel minimo di lucidità rimasta, si sarebbe voltato puntandogli addosso l'arma senza remore.
Perché quello stronzo l'aveva ucciso tre anni prima senza farsi tanti problemi.
Quello psicopatico aveva fatto un volo d'angelo nel vuoto e lui era volato gentilmente all'inferno. E se questo era il ringraziamento che gli era stato dovuto per la sua fedele amicizia e la sua comprensione infinita, beh era ora di darci un taglio.

La scena che il detective vede aprendo cautamente la porta socchiusa della stanza da letto ha il potere di bloccarlo sul posto e fargli fremere ogni singola cellula come se fosse attraversata da corrente elettrica ad altissimo voltaggio: John, ovviamente, sta dormendo, ma è abbracciato al cuscino di Sherlock e, soprattutto, indossa come unico capo di vestiario un paio di slip rossi. Quegli slip rossi. Quelli che Sherlock adora fino all’inverosimile e che hanno il potere di fargli ribollire il sangue nelle vene quando ne vede anche solo il bordo bianco che spunta appena dai pantaloni, tenuti sapientemente un po’ più bassi da John negli ultimi mesi.
Basta questo particolare indumento intimo per risvegliare gli istinti di Sherlock dopo un caso particolarmente complesso.

“Ancora?” Gli chiedo con un mezzo sorriso tirato dopo essermi riempito per la quarta volta il bicchiere. John annuisce in silenzio e io lo osservo portarsi alle labbra la forchetta con l’ultimo pezzo di carne, non so per quale motivo ma trovo il gesto dannatamente eccitante e una fiammata di calore mi avvolge la spina dorsale arrivandomi al centro esatto del ventre. Do la colpa al vino ma dentro di me so che quelle sensazioni non hanno nulla a che vedere col vino perché ormai le provo sempre, costantemente, è un eterno e infinito vibrare di ogni parte di me stesso quando sono accanto a John. Stavolta ho la scusa del vino ma per tutti gli altri giorni non ho scuse, ho solo una verità che preferisco non guardare per paura di ciò che potrebbe implicare o che potrebbe portarmi a dire o fare.
Sherlock, John, un caso fuori porta, una stanza d'albergo e una brocca di vino: tutti i tasselli finiranno per andare al loro posto.

John è addolorato dalla morte di Sherlock e prova a staccarsi dal 221b di Baker Street per chiuderla definitivamente, ma avrà una sorpresa... E' la mia prima storia come autrice, invoco la clemenza della corte (ehm, del fandom... ^^ )

Alla fine quella maledetta bomba era esplosa
"John, quando Sherlock ti ha protetto dalla bomba ha sbattuto la testa procurandosi un trauma cranico con una conseguente amnesia globale transitoria, non ricorda niente"
Sherlock/John
[Rating rosso per il secondo capitolo]

Quella prima notte – quell'ultima, ultima, ultima notte – tu l'hai toccato ancora e lui ha toccato te, ma era buio e silenzioso. E in qualche modo è stato questo che finalmente ha spezzato quella catena, ha ucciso quella fobia. Dopo quella notte, tu non hai più avuto paura che ti svanisse sotto le dita. Perché è diventato tua proprietà e le proprietà non svaniscono.