[Anime/manga inventati]
Uno studente universitario in cerca di un impiego per dimostrare di esser qualcuno. Un datore di lavoro pieno di sé e troppo libertino. Un ragazzo buono come il pane in cerca del vero amore e un altro alla disperata ricerca della propria identità. Un imprenditore bloccato dai rimpianti del suo passato. Un avvocato che pensa solo alla sua carriera, dimenticandosi della famiglia che si porta a carico. 
Sei elementi, legati da un filo tanto sottile quanto indissolubile, vivono sotto lo stesso cielo di Tokyo, percorrendo strade che nemmeno loro si sarebbero mai aspettati di intraprendere.
Dal capitolo 15:
Il fondo, Fujiwara Yoshiyuki, volle proprio toccarlo. Fu così che mise in moto tutti i meccanismi del proprio corpo per girarsi finché non gli furono ben visibili corti ciuffi corvini e due bellissimi ed inquietanti occhi ametista che caddero su di lui, ma che non subirono alcun mutamento.
Yoshiyuki spalancò la bocca ma da essa non vi uscì alcun suono, anche perché, se fosse successo, solo otto lettere sarebbero risuonate nelle sue corde vocali.
Amore mio.
[Work in Progress]

Questa storia è la CONTINUAZIONE di "Coniucto Corpum" che vi invito a leggere oltre i primi capitoli, scritti forse un po' male, sono sincera.
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“Harry si mise a cavalcioni su di lui, portandogli le braccia al collo e iniziando a baciarglielo.
« Ho voglia di te » gli sussurrò come un sospiro sulla pelle.
Draco sentì dei brividi lungo la schiena, che arrivarono a scaldargli le parti intime. Non poteva, non poteva...
« Lo sento che mi vuoi anche tu » disse ancora il compagno con la voce roca continuando a baciarlo ovunque poteva.
Malfoy lo strinse a sé e lo baciò sulla bocca, desiderandolo oltre ogni dire. Voleva sentire il suo calore, la pelle sulla pelle, il sudore... Si alzò in piedi e lo portò a sedere sul davanzale dei fornelli, sempre più avvinghiati l'uno all'altro, graffiandogli la schiena con le unghie. Aveva voglia di ascoltare i suoi gemiti, i sospiri armoniosi tra loro come una melodia. Avvertì le mani di Harry arruffargli i capelli e stringerli, riuscendo a percepire quanto anche lui lo desiderasse.”

La vita alla Corss Accademy procede con la solita monotonia, fino a quando una notte di luna piena Zero non riceve una dichiarazione di Kaname e tutto cambiò.
Il rapporto fra i due sarà messo a dura prova dalla gelosia, da aggiaccianti scoperte.
KanameXZero AidouXYuuki OCXOC

"A una bambola rotta non resta che l'odio verso colui che la ruppe e solo una volta portata a termine la vendetta si rende conto che non ha più nessun motivo per vivere e muore... Non l'ho saputo capire subito" diceva con l'occhio pieno di lacrime.
Se Takano l'avesse aiutato niente di tutto ciò sarebbe successo. Se Takano l'avesse aiutato, ora Ritsu non sarebbe quella bambola.

Quando Arthur Pendragon, Alpha ereditario del Regno di Camelot, partito alla ricerca del suo vero Omega per la vita, mai in vita sua aveva immaginato di trovarlo, fu come se in un secondo il mondo si fosse fermato su loro due, occhi contro occhi, profumo contro profumo, istinto contro istinto, tutto ciò alimentava quel desiderio che provava in maniera impellente per Merlin, l’Omega più bello sul quale i suoi occhi si fossero mai soffermati. Cosa succede quando due mondi così diversi ma allo stesso tempo così predestinati collidono?
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Dal capitolo 9, “I’m Here Now”:
Non appena Arthur entrò nella sua camera, fu colpito dall'odore disgustosamente dolce del sangue di Merlin. Si precipitò dentro e trovò l'Omega steso per terra, sembrava essere stato malmenato e sanguinava. Andò velocemente verso l'Omega e si inginocchiò affianco al corpo ferito del suo compagno. Accarezzò gentilmente il suo collo, provando a sentire se c'era polso e fu leggermente sollevato nel sapere che c'era battito. Arthur sapeva che Merlin aveva bisogno urgente d'aiuto e sollevò gentilmente il suo Omega infortunato tra le braccia. Avrebbe potuto occuparsi di chi lo aveva malmenato in un secondo momento...

Raccolta di one shot e missing moments legate a Go your own way di Zavocado.
TRADUZIONE A CURA DI KLAUGE84

"Ricordava ben poco di come era giunto a confessargli ogni cosa – centrava qualcosa con un articolato discorso sulla fiducia e sul fatto che Arthur, a detta dell’asino, non fosse stupido (certo) -, il punto focale della questione era che aveva smesso i suoi panni da innocente e non magico servitore (senza neppure ricevere un premio per la sua performance, tante grazie) con quel decerebrato del suo padrone.
Asino, lui preferiva definirlo asino."
[Merthur, What if? (e se Arthur venisse a sapere che Merlin è un mago?), post 3x05; serie di oneshot distaccate fra loro, ma correlate]

Crossover scritto a quattro mani con Gleek97lovefinchel.
Immaginate se i personaggi di Glee facessero parte del mondo magico e all'improvviso si ritrovassero a doversi trasferire per un intero anno ad Hogwarts, dove faranno conoscenza con i personaggi di Harry Potter. Cosa succederà?
Dal testo: "Gli studenti, a partire dal quinto anno, verranno divisi nei vari gruppi dei laboratori e saranno mandati in varie scuole da ogni parte del mondo. [...] Precisamente, voi verrete accompagnati alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts"

«Sapevi che ero io, perchè non hai detto niente?»
Perchè? Non rispose. Non si era mai posto quella domanda, ma in quel momento si rese conto che dietro c'era molto più di una semplice risposta. Molto più di quanto lui non pensasse.

Quando cala il sipario, ed il pubblico abbandona le poltroncine in velluto rosso, ed il brusio della gente si fa fioco, sempre più fioco, cosa succede dietro le quinte? Ad ormai quattro anni dall'uscita dell'ultimo libro, dall'ultima pagina voltata con emozione, aspettativa, malinconia, da quell'ultima frase che ha commosso tutti, nel bene e nel male. Il sipario è calato, il teatro è già stato ripulito, eppure no, non è finita qui.
Harry, Ron ed Hermione, ancora insieme si trovano ad affrontare la vita, quella vera, quella oltre le quinte di scena. E tanti cambiamenti si prospettano all'orizzonte. Scelte da prendere, scelte da rimandare, scelte in cui perdersi.

Una principessa dal nome inquietante che diventa maggiorenne, il più grande mago di tutti i tempi vuoto dentro e il momento del bisogno che si avvicina;
tutto sta per ricominciare.
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-Dottor Pendragon... c'è un nuovo caso molto urgente... un ragazzo, è appena stato investito da un tir... grazie al cielo indossava un'assurda armatura... continua a ripetere il suo nome...-
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-non ho capito.... la figlia dell'erede al trono... si chiama Morgana?- l'altro annuì
-e non hai ancora visto una sua foto...-
-e che cos'è una foto, di grazia?-
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Con questa storia probabilmente la regina d'Inghilterra mi vieterà l'accesso alla Gran Bretagna, e ciao ciao sogno di tornare a Londra..... ma confido nel fatto che non passi i suoi pomeriggi su EFP

Piccola RACCOLTA DI OS ciascuna basata su ogni singola canzone che Chris e Darren hanno cantato in Glee.
Ciascuna canzone racconterà la loro storia, come è nata, come è evoluta e come i due ragazzi hanno capito di amarsi profondamente, forse più degli stessi personaggi che interpretano.

Gran Bretagna, Hogsmeade, 2 Maggio 1998. Il momento in cui Voldemort cadde. Il momento in cui Harry Potter scomparve.
Gran Bretagna, Hogsmeade, 2 Maggio 1998. Voldemort regna sul Mondo Magico come Re Oscuro, ma appare dal nulla un ragazzo che dice di chiamarsi Harry Potter…

TRATTO DAL PRIMO CAPITOLO:
Quel giorno Merlin decise che non poteva andare a lavorare, sentiva qualcosa di strano dentro di se,come una cosa che gli bruciava nel petto e allora si alzò di soprassalto, che stesse per accadere? Senza troppi convenevoli i suoi occhi diventarono d’oro e si ritrovò sulle sponde di Avalon. [...]
Ormai la giornata era quasi finita, Merlin avrebbe dovuto tornare a casa, ma non aveva la forza di alzarsi e l’unica cosa che poteva sentire erano gli occhi bruciargli per le troppe lacrime. Ci aveva creduto con tutto se stesso. Improvvisamente sentì dei passi dietro di se e una voce chiamarlo “Ehi.. ehi tutto bene?”, nel sentire quella voce sgranò gli occhi e sentì il cuore fermarsi, quella voce gli era rimbombata nella testa negli ultimi mille anni. [...]
Con tutta la forza che aveva in corpo si tirò sulle gambe, si asciugò le lacrime e con gli occhi ancora arrossati si voltò: era Arthur. Quando il moro si voltò Arthur sentì una fitta al petto e si bloccò, in quegli occhi c’era qualcosa che apparteneva anche a lui, che era suo da sempre, ma come poteva essere?!

Nel mio esilio ho trovato un valido alleato, l’alcool, i babbabi ne hanno tanti tutti diversi e molto più forti di qualsiasi cosa io abbia mai provato da Madama Rosmerta; vi assicuro che dopo il terzo scotch fatico a ricordare che misero essere sono diventato.