-Louis, ti sto per chiedere un favore- Harry mi aveva detto, seduti al bancone del pub con troppi bicchieri di birra vuoti davanti. -Kristen, la bionda ossigenata, la vedi?-
-Sì, è impossibile non notarla, H. Sta barcollando su dei trampoli verso di noi.-
-Ecco. Sta venendo qua per farmi una scenata perché non l’ho più chiamata. Quindi, per evitare di dare spettacolo, baciami.-
Avevo sbarrato gli occhi, iniziando a ridere per il troppo alcool in circolo. -Sei fuori? Ho un ragazzo e tu sei il mio migliore amico etero, ricordi? Eppure dovrei essere io quello ubriaco tra noi due.-
-Un bacio, solo questo, poi non ti chiederò mai più un favore in vita mia.-

Louis per Harry era stato così: come il sole in una giornata di mare piena di vento. Gli si era appiccicato addosso senza che il riccio se ne fosse accorto. Se qualcuno avesse chiesto ad Harry di descrivere il paziente della 17 lui avrebbe usato un solo elemento: il mare in tempesta. E tutti avrebbero riso di lui ricordando l'innaturale calma che caratterizzava Louis. Perché la sua era una calma malata, era un arrendersi lento, un lasciarsi trasportare dagli eventi, dalle onde che violentemente lo stavano facendo sbattere contro gli scogli. Ma Louis era mare grosso. Era l'acqua che, alzando la sabbia del sottofondo, non lasciava vedere cosa ci fosse sotto, nascondendo la meraviglia di fondali incontaminati. Amare Louis era tempesta, era rumore, era confusione nella sua calma piatta. Perchè Louis era vento, inafferrabile e impossibile da vedere. E Harry le ricorda bene le giornate in cui sua madre lo portava a Whitby. Fare il bagno lo annoiava, si divertiva solo quando le onde lo mettevano alla prova. Harry era bravo a combattere contro i cavalloni, aveva bevuto molta acqua e ingoiato molto sale ma alla fine vinceva sempre, così sarebbe stato anche con Louis.

Harry/Louis | Incest!AU | 35,5 K | Note: sesso descrittivo non protetto.
“Tu lo sai che non posso semplicemente baciarti in pubblico, così da far sapere a tutti che sei fottutamente mio” sibilò alzandosi sulle punte dei piedi per raggiungere il viso del minore “vorrei solo – vorrei solo che tu non fossi mio fratello.”

Harry ama essere legato durante il sesso.
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[Louis/Harry] | Louis!Tops
• Bondage
• Traduzione
• 6.4k

Harry si è appena trasferito con la madre in una nuova città. Non si aspetta un grande cambiamento e di certo non si aspetta di trovare nuovi amici. Louis è il capitano della squadra di calcio, il solito ragazzo al comando della scuola fidanzato, secondo la strana legge che governa queste cose, con la capo cheerleader. Almeno per il momento.

«Niente è impossibile.» dissi ad alta voce, attirando l'attenzione di un ragazzo che risiedeva su una panchina non troppo distante dalla mia.
Moro alto, magro e decisamente coerente. Ogni pomeriggio, alle quattro e dieci minuti precisi, varcava il cancello del parco e andava a sedersi portando con se un libro. Molte volte lo trovavo immerso nei suoi pensieri e, contemporaneamente, fissava un punto inconcepibile di fronte a se. Lo osservavo mentre leggeva con attenzione, tante di quelle volte cercai di capire a cosa pensava, e più fallivo più mi ci impegnavo.

Harry/Louis | Camping!AU | Conteggio parole: 20k |
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“Non è un addio” dice Louis prendendogli il volto tra le mani piccole, “non lo è, ok? Lo abbiamo promesso”.
“No che non lo è” conferma l’altro, “non potrebbe mai esserlo”.
“Scrivimi, ok? Quando vuoi, in qualsiasi momento, scrivimi” lo prega il castano, “io lo farò”.
Harry annuisce e lo bacia di nuovo, toccando il suo corpo in modo che gli rimanga ben impresso nella mente e nella pelle perché pensa che senza di lui non ce la farà.
“A presto” gli sussurra Louis all’orecchio.
Un ultimo bacio, un ultimo lo sguardo, le ultime carezze e Louis è già sparito in macchina.
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Martedì 16 settembre 1994
A questo punto credo sia chiaro che mi stai ignorando.
Anzi no, mi stai torturando. Questo tuo silenzio è la peggiore delle torture.
Te lo chiedo in ginocchio, Harry, parlami.
Louis.
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Mercoledì 1 ottobre 1994
Harry, ti prego.
Louis.
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5 years later
Ciao amore,
come stai? Spero tutto bene lì nella fredda Londra!
È arrivato questo a casa, il postino ha detto che sono delle lettere che non ci sono state recapitate per un disguido e sono tutte per te.

Febbraio 2006
Mi chiamo Harry Styles e ho dodici anni; li compio domani, questo è il regalo di compleanno di mia cugina. Io in realtà volevo un gatto.
Ma lei ha detto che così posso “dire i miei segreti a qualcuno”. Eppure io dico già i miei segreti a Lou!
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Febbraio 2010
Louis mi chiede spesso di farti leggere da lui, ma non posso farlo.
Perché qui scrivo i segreti che non dico a lui.
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Febbraio 2011
“Harry, lo so che ti piace Louis da anni, ma o ci provi con lui o fai in modo di dimenticarlo. Questa situazione ti sta uccidendo.”

"Ti piace eh?" soffiai sulle sue labbra, fregandomene che l'altro uomo non fosse ancora uscito "ti piace il modo in cui ti guarda, vorresti farti toccare da lui" non riuscii a trattenermi un ringhio, severo e cattivo, mentre slacciavo la sua cintura. Dovevo portare avanti il nostro gioco, stava nelle regole non mollare fino alla fine. E la fine, eravamo esattamente noi a deciderla.
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Harry+Louis. Brit 2014.
Le loro vite sono in linea con quelle reali, quindi fanno parte degli One Direction.

«bello e dannato, la parte mancante di una mela avvelenata.»
[...]
Appoggiò una mano sul muro, era davvero grande. Era vicino alla mia testa. Deglutii mentre continuava a guardarmi.
"sei la sorella di Peter, Peter Davis?" disse in un ghigno.
Annuì leggermente, continuando a guardare i suoi occhi verdi.
"perfetto, non vedevo l'ora di conoscerti" ridacchiò.
[...]
"ormai non hai più vie di scampo.." affermò "ormai ci sei dentro" concluse.
Era sempre più vicino a me. Appoggiò una mano sulla mia schiena, facendo schiacciare il mio petto contro il suo, per l'ennesima volta.
"per questa volta ti lascio andare, ma ci rivedremo presto" disse con voce rauca, per poi toccarmi il sedere.

Louis tentenna, poi la smette di tenere tutto dentro e «L'hai baciato?» butta fuori, stringendo gli occhi e preparandosi a cadere a pezzi.
Il silenzio che segue lo interpreta come una risposta positiva e reprime le lacrime.
«Boo...» lo richiama Harry, provando ad avvicinarsi ma Louis si ritrae come se un qualsiasi contatto potesse essergli fatale.
Negli occhi sente degli spilli, sul petto gli sembra di avere un'incudine e gli gira la testa, le lacrime sono fuoco liquido che gli ustionano le guance, «Non chiamarmi Boo. E rispondi» scatta, si volta a guardarlo e quasi non cede di fronte a quegli occhi che per lui sono stati fonte di ispirazione per tre anni. «Fai l'uomo per una volta, Harry, sii sincero e dimmi se l'hai baciato davvero» gli dice avvicinandosi, «Dimmelo Harry, devi dirmelo, prendi coraggio e ammetti di avermi tradito, se l'hai fatto» continua prendendogli il viso con la mano e costringendolo a guardarlo negli occhi che sono mare in tempesta, mare che scivola lungo le guance e scotta come lava.
Harry prova a calmarlo, lo chiama ancora ma Louis non lo lascia parlare, «dimmelo!».

“Lou! Giochiamo a guardie e ladri?” Il piccolo dagli occhi verdi e dalle mani sporche di terriccio corse verso il bambino seduto su una sudicia cassa di quel cantiere.
“Harry..N-non ho proprio voglia di sporcarmi.” Balbettò Louis.
“Ma ci annoieremo non facendo nulla!” Piagnucolò Harry, che avvicinandosi più del dovuto al compagno di giochi riuscì a convincerlo anche solo guardandolo negli occhi.
“E va bene, giochiamo a guardie e ladri.” Il bambino dagli occhi azzurri sorrise e si alzò, sistemandosi per bene la camicetta che gli serrava il petto.
“Harry Styles! Esci subito a mani in alto!” Sbraitò il più grande, puntando la pistola contro la porta, pronto a sferrare un calcio.
Erano passati ben diciannove anni.
Ed in quei diciannove anni Harry, che era un bambino di strada, era diventato la preda più ricercata da Louis, ormai di ventisette anni, ed in divisa da poliziotto.
[Tratto dal testo.]
||LOUIS/HARRY.||
||Contenuti slash. Se non vi piace non entrate.||

Quando gli occhi di Harry si alzano dal legno consumato di quel tavolo, non possono evitare di poggiarsi su qualcosa di azzurro, ma non mettono nemmeno a fuoco, semplicemente si spostano su qualcos’altro. Ma Harry lo sente, sente che c’è qualcosa che non funziona in quello sguardo che si sta perdendo, e torna indietro, o meglio, i suoi occhi lo fanno. Si tratta di un ragazzo, ma questo Harry l’aveva già capito, ha i capelli castani, gli occhi azzurri, come limpidi, ed è piccolo, fisicamente, anche se il suo viso è quello di un uomo. Il riccio trema quando quel ragazzo gli sorride, senza malizia, come se stesse salutando un vecchio amico. Non risponde al sorriso, ma si guarda intorno confuso, abbassando gli occhi e pentendosi di aver guardato quello sconosciuto che, lo sente, sta cercando di divorare una parte di lui, anche se la più insignificante.
***
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

Larry partecipante alla Scalata, il prompt è Animal by Conor Maynard. Scritta da Bee e Nene insieme! :)
«Com'era Dubai, mh?» ringhia Harry facendogli sbattere di nuovo la schiena contro il muro.
«E Nick?» ribatte Louis con un gemito arrabbiato.
«Scommetto che ti sei divertito sotto il sole con lei.»
Louis ansima più forte e le porte dell'ascensore si aprono, così da lasciare entrambi impazienti.
«Scommetto che ti sei divertito a raccontargli i tuoi segreti come una dodicenne» sibila Louis sciogliendosi dal suo abbraccio e uscendo spedito dall'ascensore senza curarsi se Harry lo stia seguendo o meno.
beeEnene