Harry, proprio non capisce: le persone che vivono a Mosca sanno che la pioggia può colpirli da un momento all'altro ma, nonostante ciò, non portano mai con sé un ombrello per sicurezza, trovandosi così a correre per sfuggire all'acqua che rischia di bagnarli.
Proprio non riesce a capire.
Lui stesso che è li da due mesi, sa del brutto tempo che può sempre colpire la città, ma se lui non lo porta con sé, un motivo c'è.
A differenza degli abitanti, lui ama sentire la pioggia che lo bagna perché, in fondo, è come se lo facessero le sue lacrime.

Quando la noia e la solitudine incontrano la voglia di sperimentare cose nuove, accadono sempre eventi inaspettati. Questo Harry l'ha imparato da sé, e a sua volta, inconsapevolmente, lo ha insegnato anche a Lou.
E no, Louis non può minimamente immaginare che, al suo rientro anticipato, quello che rimarrà veramente meravigliato sarà lui e non il piccolo Harry.
"E poi Louis si accorse di una cosa che avrebbe totalmente sconvolto il resto della sua serata, e probabilmente, della sua intera esistenza".
[Louis/Harry] [Kikka]

Neighbours!AU; Alergic!Louis
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Quando il ragazzo alza gli occhi grandi, Louis scopre che sono di una tonalità che si avvicina al verde foglia, esattamente dello stesso colore di tutte le piante che circondano la sua parte del balcone e che prima di ieri non c’erano. Squadra con molta attenzione il ragazzo di un metro e ottanta che ha di fronte, indossa solamente una maglietta bianca e sgualcita e un paio di pantaloncini blu, non ha le scarpe ai piedi, solo dei calzini grigi e rossi. E’ bello, troppo bello per essere solo il suo misero nuovo vicino di casa.

Ecco, Harry è ossessionato dalla colazione a letto.
Per lui, quello è uno dei gesti che dimostrano di amare davvero una persona. Solo chi ama può alzarsi dal letto prima dell’altro, cercando di fare il più piano possibile per non svegliarlo, correre in cucina e preparare qualcosa per entrambi. Solo chi ama mette tutto su un vassoio, torna in camera, apre la porta con un gomito, poggia il vassoio accanto alla persona addormentata e la sveglia con un bacio che ha il sapore del mattino.
AU! [6.200 parole] [Harry/Louis]

Li su quel ponte con i piedi a penzoloni Amanda osservava il suo riflesso nell'acqua:
i capelli ricci erano schiacciati sul suo viso a causa della pioggia, le lacrime rigate del mascara colato e gli occhi spenti.
Ancora non ci poteva credere, non voleva crederci.
Proprio il giorno prima aveva litigato con Harry e, ora, era morto.
Non avrebbe più rivisto quel sorriso completo di fossette.
Non avrebbe più incastrato i suoi occhi color nocciola in quelle iridi verdi di lui.
Non l'avrebbe più abbracciata e lei, non si sarebbe più lamentata dicendo di lasciarla andare.
Non avrebbe più sentito le sue labbra sulla propria guancia al risveglio, quando vi era l'occasione e all'ora di dormire.
E ora, era morto.

Prese con mani tremanti la fiala, versando le lacrime di sirena vicino al viso di quell’Harry. Aspettò per qualche secondo in trepidante attesa, mentre il cuore gli balzava fuori dal petto. Quando la statua di cera di Harry cominciò piano a muoversi, Louis cadde lentamente in ginocchio.
-Boo Bear?-
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Larry Stylinson - 1997 parole

"Chissà, se magari una mattina si sveglierà e penserà a me, potrebbe scoprire che gli manco e il suo cuore potrebbe chiedersi dove potrei mai essere. Penso che allora ritornerebbe qui, dove ci siamo incontrati. Dove avevamo promesso di rivederci.”
OS LARRY.

"...Era una promessa, una promessa silenziosa. Ma si sa, in questi casi, nessuna parola può essere abbastanza forte da poter esprimere un sentimento così grande..."
Tratto dal testo.
IT'S LARRY, BITCH! Omofobi, rompipalle e chi più ne ha più ne metta sono pregati di girare alla larga.

Louis Tomlinson aveva sempre odiato i gatti, per svariate ragioni.
Per altrettante, si ritroverà ad innamorarsene perdutamente di uno, un po' speciale.
Il suo.

“Vorrei solo urlare al mondo che sei mio, chiedo troppo?”
“Il mondo non è pronto per quelli come noi.” A stento il riccio trattenne le lacrime.
“Io non voglio fingere.”

«E se non le piaccio Louis?» domanda Harry stringendo la mano del ragazzo al suo fianco cercando di opporre resistenza.
Louis si volta leggermente e gli sorride, per poi baciargli la guancia cercando di rassicurarlo. «Tranquillo.»
Un'anziana signora sorride ai due, tenendo per mano una bambina nascosta dietro la sua gamba:
la piccola ha i capelli castani e leggermente mossi, gli occhi azzurri e indossa un vestitino a righe abbinato a della scarpine bianche da ginnastica.
«Ecco Belle, loro sono i tuoi nuovi genitori.» la piccolina si sporge leggermente e, all'incontro con gli occhi verdi di Harry, le guance le si colorano di rosso.
«Posso... Posso abbracciarvi?» domanda timidamente facendosi vedere, questa volta, senza timore.
Louis si china sulle ginocchia e sorride aprendo le braccia. «Ma certo!»
La piccola, con il sorriso, si rifugia tra le braccia del suo nuovo papà che la stringono proteggendola mentre le braccia si stringono al collo come per salvarsi.
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«Amo i miei papà. Sono la bambina più felice del mondo.» sussurra la piccola prima di addormentarsi tra le braccia di Harry.

Quando avevo diciassette anni, mio fratello Harry morì in un incidente stradale.
Il fatto che io non avessi versato neanche una lacrima per la sua morte, nonostante ci tenessi tantissimo a lui, portò mia madre a pensare che fossi impazzita.
Infatti era da un anno che andavo, circa una volta al mese, da uno psicologo, uno di quelli alla quale dai centocinquanta sterline per fargli ascoltare i fatti tuoi.
Quello che mia madre non aveva capito, però, era che io non avevo pianto la morte di mio fratello per un solo motivo.
Il suo fantasma era ancora con me.

«Tu, come centinaia prima di te, hai scoperto le dolcezze dello Specchio delle Brame. Esso ci mostra né più né meno quello che desideriamo più profondamente e più irresistibilmente in cuor nostro»
E cosa desiderava Harry?
Louis.
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Larry Stylinson/Harry Potter

«Adesso io ti farò una lista di azioni. Alcune saranno assurde, altre normali ed altre ancora anormali. E tu mi dirai se andrà nella colonna di 'Cose che puoi' e 'Cose che non puoi'»
«Amare pubblicamente una persona del tuo stesso sesso.»
«Allora, Harry? 'Things I can ', o Things I can't '?»